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STATO

Il termine stato è "più appropriatamente usato per designare le policy caratteristiche dell'ambiente politico moderno, il quale venne alla luce in Europa occidentale alla fine del Medioevo. Non a caso si deve a Macchiavelli il merito di aver diffuso grazie al principe il significato moderno della parola stato. In questo senso le due espressioni di stato e stato moderno finiscono per coincidere. Finer afferma che contrariamente a quanto molti ritengono l'Europa non ha inventato lo stato, ma lo ha reinventato dopo il crollo dell'impero romano e questa forma è diventata ora l'unità fondamentale di tutto il mondo. La questione terminologica però non può essere disgiunta da un problema metodologico che risalta con forza quando si porta a definire lo stato e il suo processo di sviluppo. In entrambi i casi abbiamo a che fare con dei tipi ideali, che molto difficilmente possiamo riscontrare guardando alla realtà concreta."Stato moderno europeo" ci appare come una formula di organizzazione del potere storicamente determinata e, in quanto tale, caratterizzata da connotati che la rendono peculiare e diversa da altre forme, pure storicamente determinate. L'elemento centrale di tale differenziazione consiste nel progressivo accentramento del potere secondo una istanza sempre più ampia. La formazione dello Stato territoriale I tratti necessari dello stato moderno secondo (la definizione ristretta di Poggi) sono: 1. Il weberiano monopolio della violenza legittima: attribuzione ad un unico centro di potere il diritto di "usare la forza per difendere la comunità politica da attacchi esterni e per mantenere l'ordine interno" 2. La territorialità: che riguarda il processo di costruzione dei Confini entro i quali ha effettività il controllo della coercizione. 3. La sovranità: definita da Poggi, come un attributo misterioso e controverso che implica di
  1. Non riconoscere alcun potere superiore a se stesso.
  2. I rapporti con la popolazione: ha a che fare con il tipo di legittimità che essa esprime nei confronti delle istituzioni statali ma anche con il grado di partecipazione più o meno attiva che contraddistingue i cittadini dai sudditi.
  3. Un ambiente esterno costituito da una pluralità di Stati sovrani indipendenti: con la conseguenza che l'ordine internazionale si presenta non regolato, in tale scenario il principale fattore di ordine internazionale è l'equilibrio di Potenza tra i diversi stati.

Questo elenco è molto simile a quello già presentato trattando gli elementi definitori del regime politico. Tutti questi caratteri ideatipici sarebbero stati acquisiti in paesi come la Spagna, l'Inghilterra, e la Francia già nel corso delle prime fasi del processo storico di costruzione dello Stato che Poggi definisce di "consolidamento territoriale" tra Il tredicesimo e il 14

secolo.L' espressione implica la neutralizzazione e sottomissione al sovrano dei contropoteri costituiti dalla Chiesa, dai nobili, dal sistema cetuale, delle città autonome e delle magistrature indipendenti. Dall'altro ciò che Popitz definisce la nascita di apparati di dominio che si formano intorno alla posizione centrale di un signore= si tratta di un macro processo non lineare, in gran parte non è stato neanche un processo intenzionale ma piuttosto il sottoprodotto della lotta per la sopravvivenza tra Élite che ha dato luogo al circuito estrattivo- coercitivo( tassazione-guerra) con la conseguenza formazione di apparati amministrativi fiscali, militari e civili al servizio dei sovrani.

La formazione dello Stato produsse una formidabile spinta alla secolarizzazione della società = la legittimità si distacco dalla religione, per diventare immanente e funzionale. (Successivamente nel corso del tempo addirittura lo stato stesso sarebbe

Lo stato moderno è stato oggetto di sacralizzazione nel XX secolo con l'avvento delle nazi-fascismo e dello stalinismo totalizzante.

La formazione degli apparati amministrativi specializzati (proto burocrazie) non si esaurisce ovviamente in questa prima fase ma caratterizza anche il secondo stadio di sviluppo dello Stato che Poggi chiama di razionalizzazione del Dominio. Questo stadio prende avvio dal 16 al 19 sec. In definitiva non riguarda la portata geografica del dominio, ma la natura delle pratiche e gli assetti tramite le quali esso è esercitato. È proprio nel corso di questa fase che si definisce pienamente l'insieme di elementi accessori: Militari, burocrazia, magistrati sono in questo processo principali alleati del sovrano ma allo stesso tempo possono tramutarsi in avversari nella lotta per il potere.

Lo stato moderno creò le condizioni che avrebbero consentito la costruzione del mercato, tramite istituzioni economiche competitive: ciò richiede la garanzia della legge.

e dell'ordine pubblico, il rispetto dei diritti di proprietà, dei contratti e dei servizi pubblici. Secondo Bartolini è proprio questo che differenzia lo stato moderno europeo da qualunque altro tipo di regime politico che lo ha preceduto. 3 fase: Espansione: più circoscritta rispetto alle precedenti, inizia tra fine 18 sec e metà 19. È sicuramente la fase che ha dato maggior impronta al panorama politico contemporaneo. Tale stadio implica, specie in Europa la costruzione della nazione, la democrazia rappresentativa e lo stato del benessere = ciò ha come conseguenza la crescita delle funzioni dello stato e l'espansione degli apparati amministrativi. prime democratizzazioni e costruzione della nazione: il processo che avrebbe condotto alle prime democratizzazioni si sovrappone e si intreccia specialmente in Francia e nell'Europa continentale con il processo di costruzione della Nazione. Infatti Finer distingue tra stato Nazionale & stato-nazione.definendo quest'ultimo come uno stato Nazionale ma in cui è La Nazione ( il popolo) a controllare possedere lo stato e non una qualche dinastia, un conquistatore o il clero. Anche Sieyes si chiedeva Che cos'è il terzo stato e intendeva reclamare la conquista democratica del governo. Abbiamo due ricostruzioni teoriche riguardanti le prime democratizzazioni: Tilly che prende in considerazione i processi di democratizzazione tra 1650 e 2000, secondo lui la realizzazione della democrazia consiste nell'istaurarsi di una relazione orizzontale e aperta tra autorità e cittadini che implica una consultazione o competizione più ampia uguale protetta e vincolante. Ne consegue che se è vero che gli stati forti sono di ostacolo alla democratizzazione del breve periodo nel lungo ne favoriscono l'instaurazione, secondo Tilly questo è il caso di Germania e Giappone, invece gli stati deboli possono ricevere dei contraccolpi disgreganti.dallademocrazia ex la Jamaica. Per Robert Dahl, le democrazie di massa o Poliarchie sono contraddistinte dalla capacità di rispondere alle preferenze espresse dai cittadini considerati politicamente uguali. Questa capacità è il frutto di due sub processi: 1. liberalizzazione o libertà di contestazione = ciò richiede un riconoscimento dell'insieme di libertà personali, diritti civili ecc. e nella misura in cui questi diritti vengono estesi a porzioni sempre più ampie della popolazione subentra il secondo processo 2. di inclusione o partecipazione = vale a dire la cittadinanza politica. L'incrocio tra Liberalizzazione e partecipazione consente di tracciare una griglia analitica che possiamo utilizzare per categorizzare 4 tipi puri di regimi politici: (egemonie chiuse, egemonie inclusive, oligarchie competitive e poliarchia) e individuare i sentieri storicamente possibili che conducono la democrazia di Massa. Inoltre, per lo stesso Dahl i

Sentieri della democrazia non sono lineari, ma obliqui e per certi versi sessuali. Pertanto nel caso inglese o nelle democrazie del nord Europa, il riconoscimento dei diritti civili, di contestazione pubblica, precede l'inclusione delle masse (primo sentiero). La costruzione dello Stato del benessere: l'intreccio tra stato nazionale, democrazia e capitalismo industriale ne sono alla base. Chiamato anche stato sociale, il nome deriva dall'inglese Welfare State, coniata prima della seconda guerra mondiale per contrapporla allo stato totalitario nazionalsocialista. Lo stato del benessere è il prodotto di un insieme di politiche connesse ai processi di modernizzazione, che introduce specifici diritti sociali e specifici doveri di contribuzione finanziaria. Dovrebbe garantire adeguate opportunità di vita e di lavoro, oltre che un'equa distribuzione delle risorse. Tale complesso di relazioni e aspettative istituzionalizzate rafforza la legittimità delle autorità statali.

quindi del loro potere. La prima forma di stato sociale si ebbe nella Germania di Bismarck, sia pure ai soli lavoratori maschi, a fine 800. Ma sarebbe dovuto trascorrere ancora mezzo secolo prima che si realizzasse la copertura universale. Lo studioso Marshall avrebbe descritto i profondi cambiamenti sociali e istituzionali indotti dalla formazione dello stato del benessere attraverso il concetto di cittadinanza. Tuttavia come ha precisato Flora la portata della teorizzazione di Marshall la si coglie appieno solo se si legge nei tre tipi di diritti di cittadinanza non una successione storica, ma una connessione strutturale che costituirebbe il vero e proprio nucleo dello stato liberale del benessere. Trasformazioni e sfide dello stato contemporaneo. Alcuni studiosi preferiscono parlare di crisi dello stato, per altri si tratterebbe di una vera e propria fase, anche se di crisi dello stato si parlava già nei primi anni del 900, basti pensare a Santo Romano. Sabino Cassese ha parlato.di almeno 3 crisi dello stato, la prima negli anni precedenti la prima guerra mondiale, la seconda negli anni 80 e la terza è quella prodotta dalla globalizzazione del 21° secolo. Tuttavia non mancano le voci contrarie disposte a sostenere semplicemente una trasformazione, duplice, relativa sia alla dimensione interna (sociale e subastatale) che esterna (internazionale). O addirittura il ritorno o rinascita dello stato, questa lettura si afferma negli anni 70 nell'ambito neomarxista. Dunque questa nuova fase dello sviluppo statale assume sia le forme di carenza dello stato che eccesso di stato -> in entrambi i casi ad essere sfidate sono sia la legittimità sia l'efficacia delle istituzioni statali. Crisi x eccesso di stato La forma più nota di eccesso dello stato ha riguardato la politicizzazione integrale della società civile a opera dei sistemi totalitari. La crisi storica dei totalitarismi di destra e di sinistra ha gettato poi le premesse per le successive.

Ondate di democratizzazione. Da un diverso punto di vista la questione dell'eccesso di stato è stata affrontata esplorando il tema dell'ingovernabilità.

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Publisher
A.A. 2022-2023
76 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chivraaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Carla Monteleone.