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LO SPAZIO URBANO
L’importanza del cosmopolitismo e del setting metropolitano
Molti protagonisti proto-modernisti e modernisti non avevano origini europee e alcuni
di loro, come Pound, hanno avuto una formazione internazionale, favorendo la
tendenza internazionalista. All’epoca, metropoli come Londra e Parigi godevano di una
certa importanza, soprattutto perché alimentavano il dialogo culturale e la circolazione
delle idee.
La metropoli rappresenta concretamente il cambiamento. Lo spazio metropolitano è il
simbolo tangibile dell’io moderno, che viene moltiplicato, alla ricerca di nuove
connessioni. Nei romanzi vittoriani la rappresentazione della città rinvia all’attualità
storica dell’industrializzazione, ovvero delle trasformazioni, e lo scenario muta con il
romanzo fantastico. Le metropoli sono spazi creativi indispensabili alla nascita del
Modernismo dal punto di vista di ispirazione e realizzazione delle opere, e gli scrittori
lo testimoniano raccontandole e rappresentandole.
La città imagista corrisponde spesso alla metropoli londinese.
La metropoli dei vorticisti è invece vorticosa, osannata come centro di rinnovamento.
Lewis testimonia la bruttura e la ferocia del paesaggio moderno, mentre Eliot evidenzia
la confusione e il disfacimento. Joyce declina l’apertura verso il metropolitano e per
Virginia Woolf la metropoli, come l’anima, sono complesse, fluide e in movimento.
IL RITMO
Il ritmo è il modo in cui lo scrittore struttura le parti fra loro e come le relaziona. È quel
meccanismo basato su criteri di ripetizione e variazione, che stabilisce una rete di
relazioni fra le parti a tutti i livelli del testo. Permette quindi la creazione di un
crescendo di legami e richiami (significati, suoni, posizioni sintattiche, lessico,
immagini) che insieme fanno la significazione del testo. Dato lo svolgersi temporale del
testo scritto, dove le parole si succedono una dopo l’altra, la simultaneità non può
essere effettiva ma mnemonica.
In Pound, piuttosto che sui contenuti, il focus è sul pattern.
Eliot evidenzia come la fruizione estetica dell’opera dipenda molto dalla memoria, che
è ciò che permette di contemplare l’insieme simultaneo delle parti, e come la
ripetizione (della lettura e dell’ascolto) possa migliorarne la comprensione.
Le strutture formali che gli scrittori sperimentano sono basate a tal punto su una
dinamica relazionale che il minimo mutamento di una parte si riverbera sull’intero.
Riassumendo, il ritmo come strategia compositiva relazionale assicura il recupero di
unità e organicità, perciò di senso. La totalità dell’opera (colta dal lettore
mnemonicamente) implica una simultaneità che riguarda sia la strutturazione delle
parti che la significazione finale.
Il recupero della totalità implica un senso dell’eterno (concetto di eternità).
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POESIA EDOARDIANA E GEORGIANA
A partire dal Modernismo, la poesia è il genere più innovativo e quello in cui la
rivoluzione del gusto è più evidente.
All’inizio del secolo la poesia, edoardiana prima e georgiana poi, è ancora basata su
stilemi tardottocenteschi. I poeti edoardiani e georgiani recuperano l’esperienza
romantica, i temi pastorali e la descrizione realistica.
ROBERT BRIDGES
Autore di svariati volumi di poesie, di poemi narrativi e di opere teatrali.
Opere:
- The Testament of Beauty
ALFRED E. HOUSMAN
Poesia georgiana.
Predilige economia e concentrazione di linguaggio, pur rimanendo un poeta dalle
atmosfere melanconiche e delicate.
Il suo sentire è tardovittoriano e la sua produzione è caratterizzata da profondo
pessimismo e disillusione, arginata però da una stoica sopportazione nei confronti della
vita e da un’ironia amara che attutisce i toni cupi e dolenti.
Lo stile è conciso e lucido, improntato ai modelli classici della poesia greco-latina.
Opere:
- A Shropshire Lad
- Last Poems
- More Poems
- Into My Heart opera che ben esemplifica il senso di perdita e disillusione. È
incentrata sul rimpianto per un passato felice e svanito per sempre, secondo la
contrapposizione fra la positività del passato e la negatività del presente. La
collocazione di quella felicità è nel contesto rurale della campagna britannica.
La sintassi rispetta la suddivisione dei versi evitando tensioni tra il livello metrico
e quello sintattico. 18
LA POESIA GEORGIANA
La poesia georgiana si sviluppa nel primo decennio del Novecento.
Georgian Poetry è il titolo delle cinque antologie pubblicate fra il 1912 e il 1922 a cura
di Edward Marsh che raccolgono i contributi di una quarantina di poeti.
In opposizione ai modi aristocratici e raffinati degli esteti e dei decadenti, i poeti
georgiani proponevano un ritorno alla natura e alla semplicità del sentire.
Condividevano un legame con la tradizione, tardovittoriana e romantica, che li
differenziava dalla sperimentazione dei modernisti.
I tratti comuni di questa poesia sono la brevità dei componimenti e il tono
sentimentale, nostalgico e malinconico che canta la natura, la vita campestre, la
bellezza e la giovinezza. Una poesia che si isola dalla realtà. I ritmi sono semplici e il
linguaggio è quello della tradizione poetica con una prevalenza di toni vaghi e di
immagini convenzionali.
I poeti georgiani rimasero attaccati alla tradizione, eccetto D. H. Lawrence che fu
l’unico aperto a sperimentazione e innovazione.
WALTER DE LA MARE
Fu poeta e autore di saggi, racconti e romanzi, alcuni dei quali dalle atmosfere
macabre.
Descritto come un “escapist”, propone una poesia che contempla l’allontanamento
dalla realtà e la fuga verso un mondo immaginario, spesso ricco di atmosfere elusive e
misteriose.
Opere:
- Memoirs of a Midget
- The Listeners
- Peacock Pie
- Motley
- The Veil
- Tom Tiddler’s Ground
- This Year: Next Year
JOHN MASEFIELD
Propensione al realismo contenutistico e linguistico.
Opere:
- Salt-Water Ballads raccolta di poesie
- Ballads and Poems e Sonnets and Poems
- The Everlasting Mercy
- Reynard the Fox 19
I WAR POETS
Per loro l’esperienza della prima guerra mondiale cambiò il modo di intendere e di fare
poesia. Facevano parte della poesia georgiana.
L’Europa aveva osannato l’impresa bellica come occasione per migliorare la società
rendendola più equa e rivoluzionandola moralmente e culturalmente. Però chi
sopravvisse alle trincee e alle carneficine attaccò l’establishment (governo, chiesa, altre
alte sfere) e la falsità dei rapporti ufficiali che nascondevano l’orrore della guerra e la
reale portata dell’enorme dramma umano.
RUPERT BROOKE
Fu uno dei rappresentanti della protesta socio-culturale contro il Vittorianesimo,
condivise l’ideologia del socialismo e fu membro della Fabian Society.
Opere:
- The Soldier sonetto nazionalistico che glorifica ideali eroici.
WILFRED OWEN
L’esperienza della guerra lo fece andare alla ricerca di una forza nuova con cui
esprimere nuovi contenuti.
I componimenti di guerra testimoniano l’originalità, il vigore e l’abilità formale di
questo giovane poeta dalla sensibilità compassionevole.
Opere:
- Collected Works
- Strange Meeting
- Dulce et Decorum Est opera che, descrivendo gli orrori della guerra, rivela
l’insensatezza del motto latino secondo cui è nobile e giusto morire per la
propria patria.
SIEGFRIED SASSOON
Poeta che più di tutti rese l’esperienza di guerra senza fronzoli, con un linguaggio
realistico e poco decorativo.
Usava la giustapposizione di elementi diversi fra loro accostando i fatti brutali e crudi
della trincea a frasi o eventi della quotidianità, ottenendo un’efficacia espressiva.
Opere:
- The Old Huntsman
- Counter Attack
- The Poems e The War Poems con il sonetto Glory of Women
- The Picture Show 20
WILLIAM B. YEATS
Poeta, drammaturgo e pensatore raffinato irlandese, Yeats è un autore complesso che
rispecchia la complessità dell’epoca di passaggio in cui si situa e dalla quale assimila
suggestioni e spunti per rielaborarli in una poetica e filosofia di vita personali.
La sua attività letteraria è in costante fermento, complessa e spesso modificata
dall’insorgere di nuove riflessioni teoriche e sperimentazioni formali.
Yeats legge il mito secondo una prospettiva esoterica e teosofica che lo porta a
indagare la dimensione archetipa e originaria dell’umanità.
La produzione di Yeats può essere divisa in 2 periodi:
Il primo periodo fino al 1914 è caratterizzato dal romanticismo, dall’estetismo e
dall’interesse per la tradizione folkloristica e la mitologia irlandese. Questa prima
poesia risponde al materialismo progressista vittoriano con l’evasione nella
contemplazione della bellezza, nella dimensione fiabesca e leggendaria dei miti della
tradizione popolare celtica e in un simbolismo sognante. Su tutto ciò influì la
permanenza di Yeats a Londra. Nell’ultimo decennio dell’Ottocento l’interesse di Yeats
per il folklore irlandese sfocia nel poema narrativo sulla mitologia celtica The
Wandering of Oisin e nelle raccolte di letteratura leggendaria e folkloristica come The
Celtic Twilight. Al visionario si accompagna l’uomo d’azione interessato alle vicende
politiche irlandesi e promulgatore della causa sociale e della cultura irlandese.
Il secondo periodo è caratterizzato dalla svolta verso il moderno. La pratica linguistica
diventa più realistica e predilige formule colloquiali, dirette, nitide e oggettive. Ricorre
a forme poetiche inclusive in grado di coniugare gli opposti che costituiscono la totalità
dell’essere. Dal 1919 al 1939 Yeats scrive la sua poesia migliore. La svolta verso il
moderno fu favorita anche dal rapporto con Ezra Pound, il quale ha orientato Yeats
verso la chiarezza e la concisione poetica.
Yeats sviluppò una filosofia dell’universo basata su varie fonti e ideò un complesso
sistema di simboli. Si tratta di un sistema simbolico in costante mutamento e
aggiustamento volto a ripristinare un ordine nel “bundle of fragments” che è il mondo.
Yeats afferma che l’uomo è fatto di opposti.
Richiama l’inconscio collettivo di Jung.
Il simbolo che per Yeats rappresenta l’Unità dell’Essere in cui le dicotomie si risolvono
è la spirale conica (“gyre”), un simbolo complesso che implica, conciliandoli, ripetizione
e sviluppo. Ripetizione dello stesso movimento circolare, progresso,