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Estratto del documento

IN ARTE

L’idea che sta alla base della teoria dinamica dei colori di Kandinskij è che ogni colore

suscita nello spettatore un segnale emozionale di natura diversa. Questo segnale

emozionale porta a delle sensazioni fisiche e, quindi, la giustapposizione di colori

diversi complica la ricezione del quadro. Kandinskij parla di vibrazioni dell’anima.

L’idea è che, indipendentemente dal contenuto del quadro, le sensazioni provocate

son provocate dalla giustapposizione di colori all’interno di determinate forme. La

teoria sul colore è abbastanza intuitiva: Kandinskij dice che, per esempio, il colore

rosso è carico e dà sensazione di calore, il blu è freddo e dà una sensazione di

allontanamento e di mancato coinvolgimento emotivo, il bianco è una forma

congelata, che non si muove, mentre tutti gli altri colori, oltre a suscitare sensazioni,

implicano un movimento. Il solo fatto che ci sia un colore, per Kandinskij, crea un

movimento all’interno del quadro. Il movimento può essere rotatorio, attorno ad un

centro, o di avvicinamento o allontanamento dallo spettatore. Il movimento è inteso

come le direzioni in cui si muovono le emozioni che i colori suscitano. Un altro tipo di

movimento che qui non è segnalato è la lotta tra il bianco e il nero. Il bianco e il nero

sono rispettivamente l’assenza e la compresenza di tutti i colori. Lo scontro tra il

bianco e il nero ha una valenza metafisica: il tutto e il nulla si incontrano. Nei quadri di

Kandinskij non si tratta di forme; ognuno può vederci ciò che vuole, ma non è quello

che il pittore si prefigge. Il pittore non si prefigge la realizzazione di forme. Le forme

dei quadri sono pure e contengono dei colori. Il modo in cui il colore si spalma nella

Giallo, rosso e blu).

forma che lo contiene offre un certo tipo di sensazione (cfr. opera

Tutto ciò che Kandinskij dice è estremamente vago, perché è importante la

soggettività della ricezione, il modo in cui ognuno, in maniera personale, partendo

dalle proprie esperienze e dalla propria sensibilità, percepisce ciò che l’opera propone.

Questo perché, a questo livello, non c’è la volontà di mandare un messaggio:

l’astrattismo è pura emozione, pura sensazione, come pura sensazione era, nel

contesto del cubofuturismo, la lingua transrazionale di Krucionych e, in parte, di

Chlebnikov. La teoria del colore risale al ’15, ma Kandinskij ha iniziato a elaborare la

sua visione nel ’14. Nel 1915 Malevic espone alla mostra 0.10 il Quadrato nero (titolo

Quadrato nero su sfondo bianco).

completo Malevic realizza tutta una serie di quadrati

che rappresentano la sua teoria dell’arte in quanto astrattezza. La corrente in cui si

inseriscono queste opere è il suprematismo, a cui aderiranno numerosi artisti dal ’15

fino al ’20, quindi ai primi anni dopo la rivoluzione.

L’idea del suprematismo si concretizza nella teoria della liberazione dal retaggio del

mondo materiale. Questo significa che il suprematismo come corrente è, sempre e

Bespredmetnost’

comunque, (lett. Senza materialità). Il termine è traducibile in

italiano come “astrattezza”, “mancanza di concretezza”, “non materialità”. I quadri

che dipinge Malevic nel contesto suprematista usano sempre forme che son per loro

definizione astratte e irrealizzabili nel mondo materiale. Il quadrato nero è un oggetto

creato dall’idea dell’uomo, perché il quadrato è bidimensionale e la bidimensione non

può esistere in realtà.

Quello che porta Malevic a queste considerazioni (cioè all’elaborazione del

suprematismo) discende da tutta una serie di studi che porta a compimento negli anni

Dieci e derivano dall’esperienza del primitivismo e di tutte le correnti artistico-

letterarie (prime tra tutte le avanguardie) che si spingono in direzione dell’espressione

dell’inesprimibile, di qualcosa che si sente in maniera vaga. Malevic scrive tuta una

Suprematizm. Mir kak

serie di trattati sul suprematismo, di cui il più famoso è

bedspredmetnost’, ili vecnyj pokoj. Malevic parte dall’osservazione delle icone (quindi

arte non primitiva, ma una forma d’arte che trascende il discorso artistico, l’estetica.

L’icona non è bella, deve essere fatta in una certa maniera per suscitare emozioni

particolari, quindi si rifà alla sfera sensoriale, emozionale). Malevic evoca la necessità

di divenire alla vittoria della sensazione pura. L’idea delle icone è la sensazione pura.

Nel trattato sopracitato compare la parola Nul’, che si usa soltanto in matematica per

esprimere lo zero.

Le icone devono pervenire a questo Nul’, tradotto in un contesto filosofico, che è

l’essenza di Dio. Il Nul’ è assenza di beni, il momento in cui l’astrazione dalla realtà

materiale diventa così totale nella contemplazione di Dio, che l’uomo si sente libero da

qualunque necessità, anche da quella di stare bene. La Bezpredmetnost’ di Malevic

tende a offrire sensazioni pure, che quindi non sono definibili in qualche modo, ma è

essere riempito da questa sensazionalità, dal concetto astratto di provare sensazioni

di fronte alla contemplazione delle forme pure.

Lo spostamento verso le forme pure inizia in Malevic molto prima. Un’altra direzione in

cui si muove Malevic è in un quadro del ’16, Le contadine coi secchi. La forma

trapezoidale del secchio richiama tutte le altre forme e in particolare quelle della

contadina, composta di coni o semiconi. Alcuni elementi fanno intuire che si tratta di

una figura umana, per lo più si tratta di intuizione. Questo tipo di quadro è il passaggio

intermedio che Malevic compie dalla raffigurazione privata verso il suprematismo. Nel

quadro non è importante che cosa ci sia raffigurato, ma il modo in cui viene

raffigurato. Il passo successivo è la liberazione dalla schiavitù della forma. A proposito

del suprematismo Malevic parla di liberazione della forma in senso personale. L’uomo

si allontana dalla servitù delle forme. Questo perché il processo artistico di creazione è

esattamente questo: nel momento in cui si crea, dice Malevic, non si pensa a che cosa

raffigurare, ma a come raffigurarlo. L’arte progressista deve essere forma pura. Le

forme pure causano emozioni pure, nelle quali ci si affranca dal tempo e dallo spazio.

L’idea di superamento di tempo e spazio in senso tradizionale è un motivo che ricorre

spesso in questo periodo. I principi fondamentali del suprematismo e il superamento

delle leggi fisiche portano l’uomo a una condizione di dvizenie i pokoj (movimento e

quiete). Il raggiungimento della sensazione pura porta a un movimento ed alla

sensazione di immobilità. Le emozioni continuano a fluire, quindi c’è movimento, ma a

permettere tale movimento è la quiete interiore, la calma totale e la fine del

movimento legato al mondo materiale.

Malevic dice che Dio è quiete.

Il momento artistico è liberazione dalla follia. Nel momento in cui si raggiunge il

momento di dvizenie i pokoj, il momento di produzione termina e comincia il pensiero

artistico, raggiungimento di questa condizione.

il contenuto del saggio è molto astratto e mistico. Malevic parla dell’icona come

confronto, dunque non è un discorso strettamente religioso. Tuttavia il raggiungimento

della quiete eterna ha un che di mistico.

Per “Pribavocnyj element” si intende “elemento aggiuntivo”. L’elemento che si

aggiunge al Quadrato nero è quella linea invisibile ma immediatamente avvertibile che

divide il quadrato nero dallo sfondo bianco. Lo stacco netto dei due colori porta alla

visualizzazione di un elemento che non c’è, che non figura in maniera fisica ma porta a

vedere oltre. In senso metaforico quadrato nero e sfondo bianco son l’incontro del

tutto e del niente. Il mondo del suprematismo è esadimensionale. Il Pribavocnyj

element permette il passaggio del quadrato dal mondo bidimensionale a quello

esadimensionale.

Dopo il quadrato nero Malevic realizza il quadrato rosso. Il Quadrato nero è

l’immobilità, è un quadrato statico. Dopo la mostra del ’15 (0.10), Malevic va oltre la

teoria del suprematismo elaborando la teoria del suprematismo dinamico, che porta a

indagare le possibilità dell’infinito all’interno del colore. È un tipo di pittura di colore

puro. Il Quadrato nero non è dipinto in maniera omogenea.

Il Quadrato rosso, invece, è dipinto in maniera omogenea perché l’idea è di indagare il

modo in cui l’infinito, la liberazione dalla forma interagisce col colore puro.

Anche qui l’idea che sta alla base di queste opere non è tanto quella di pervenire a un

risultato finale. L’idea dei quadri è l’idea di tappa: Malevic vuole vedere che cosa

succede dopo aver realizzato le sue opere. Il punto d’arrivo di Malevic non era

dipingere il quadrato nero o rosso, ma trovare quella dimensione di sensazione pura

avulsa da qualunque altra considerazione. Qui la dinamicità del suprematismo si

manifesta nell’unione tra il titolo “Il Quadrato rosso” e la forma. Il Quadrato rosso, in

realtà, non è un quadrato: il lato superiore è un po’ inclinato, come se fosse un

trapezio.

Ecco dove sta l’inizio del movimento: è come se il quadrato stesse ruotando in senso

Dvizenie e pokoj

antiorario sul proprio centro. Questo si manifesta all’interno di un

colore. Il suprematismo lavora col movimento dei colori. L’idea di movimento è quella

di Kandinskij che però viene messa in pratica: i quadri di Kandinskij son statici, non c’è

l’idea del movimento in atto. Il movimento è dato, secondo lui, dal modo in cui i colori

si combinano. Il suprematismo dinamico si muove in questa direzione, in quella di dare

dinamicità. Un terzo quadro rappresenta un quadro bianco su sfondo bianco. Il

quadrato interno è molto girato. Significa che la forma pura e lo studio dell’interazione

tra forma e colore si spinge talmente all’estremo da fondere tutti i colori. L’idea del

quadrato bianco su sfondo bianco è che sparisce un quadrato all’interno dello sfondo,

perché i due elementi si fondono. La fusione di questi due elementi fa sì che il

quadrato, come forma, scompaia, anche perché l’idea è di movimento molto veloce. Il

quadrato bianco su sfondo bianco è l’apice della teoria del suprematismo dinamico, è

Nulevaja stepen’ Zivopisi,

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
159 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentein_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura russa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Maurizio Massimo.