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ABA - Journal of Applied Behavior Analysis
«ABA»rivista ABA - Journal of Applied Behavior Analysis. La sua caratteristica fondamentale è di essere evidence-based, cioè basata sull’esperienza scientifica. Si occupa dell'implementazione di procedure che hanno lo scopo di insegnare e modificare comportamenti rilevanti per la qualità di vita dell'individuo (Mari M. et al., 2015). Oggetto dell'ABA è quindi il comportamento, che viene osservato e definito in modo descrittivo (Mari M. et al., 2015). Il comportamento è considerato come elemento che si manifesta in relazione a eventi ambientali e che deriva dall'interazione dell'individuo con l'ambiente (Mari M. et al., 2015).
La terapia ABA è raccomandata dalla Linea Guida (data dall’Istituto Superiore di Sanità) come trattamento comportamentale elettivo per il disturbo dello spettro autistico. Nonostante l’ABA sia un trattamento molto utilizzato con i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico.
IL COSTRUTTIVISMO DI PIAGET
Piaget parte un po' dallo stesso principio di Bandura, cioè di dire che i bambini non sono tabula rasa, hanno qualcosa di innato che ci permette di costruire le proprie conoscenze interagendo con l'ambiente. Queste conoscenze cambiano nel corso del tempo (teoria di Piaget è qualitativa e avviene per stadi, ad alcune tappe diamo dei cambiamenti su come i bambini acquisiscono le conoscenze e interpretano il mondo che li circonda).
Teoria costruttivista = i bambini costruiscono le proprie conoscenze; provano ad adattare le nuove informazioni alla luce di ciò che già sanno. Cambiamenti sistematici nel pensiero infantile avvengono a età indicative.
Per Piaget i bambini svolgono un ruolo attivo nell'acquisizione delle conoscenze. I bambini costruiscono la propria conoscenza a differenza dell'approccio comportamentista secondo cui i bambini apprendono passivamente grazie alle
stimolazioni fornite dall'ambiente esterno.
L'organizzazione cognitiva di Piaget:
Organizzazione - la conoscenza del bambino è organizzata in strutture cognitive chiamate schemi.
La testa è organizzata in schemi che cambiano continuamente attraverso un processo che P. Ha chiamato adattamento, che permette all'individuo di adattarsi rispetto all'ambiente e questo adattamento avviene grazie a due processi: assimilazione e accomodamento.
Il bambino è fatto di schemi già stabiliti e grazie a questi schemi è in grado di interpretare il mondo, ma mano a mano che incontra l'esterno questi schemi non saranno più totalmente funzionali e quindi dovrà cambiarli, riadattarli, attraverso l'assimilazione e l'accomodamento.
Assimilazione - applicare uno schema già esistente a una nuova esperienza.
Accomodamento - modificare uno schema esistente in modo che si adatti a un'esperienza nuova.
GLI STADI
Piaget ci dice che
A livello qualitativo possiamo avere quattro diversi stadi: - Stadio sensomotorio (0-2 anni) - Stadio pre-operatorio (2-7 anni) - Stadio operatorio concreto (7-11 anni) - Stadio operatorio formale (11+) Stadio sensomotorio (0-2 anni) è il più ricco, ci sono tanti processi di adattamento; il bambino impara a differenziare se da un oggetto, concetti di tempo, spazio, relazioni mezzo-fine, inizia a imitare i comportamenti e inizia ad avere una rappresentazione mentale delle cose, quindi comprende anche il gioco simbolico. Fase 1. (0-1 mese) Il bambino non fa nulla, ha una serie di riflessi innati (suzione, movimenti oculari, movimenti degli arti). Il suo unico modo di interagire con l'esterno è il pianto. C'è una sorta di empatia generalizzata, al pianto di un altro bambino, il bambino risponde con un pianto. Fase 2. (1-4 mesi) Si presentano altri due schemi: succhiare-afferrare (portare alla bocca oggetti per conoscerli) e vedere-afferrare (prendere tutto quello che capita tra le mani). Reazionicircolari primarie (=comportamentoconcentrati sul proprio corpo che il neonato ripete e modifica perché piacevoli e soddisfacenti.) Il bambino haanche altri modi per comunicare, segue l’oggetto con lo sguardo se resta nel suo campo visivo. Se l’oggettosparisce l’oggetto non c’è più. Quando un oggetto non è più visibile i bambini sembrano aspettarsi di vederloricomparire tuttavia non mostrano una nozione dell’esistenza degli oggetti. Se un oggetto viene nascostodavanti a loro, non lo cercano.
Fase 3. (4-8 mesi)Inizia esplorare il mondo sempre con le stesse azioni ma le ripete su tutto per conoscere il più possibile ilmondo. I risultati li ottiene. Il bambino può afferrare e scuotere un giocattolo che produce un suono. A questopunto, preso dallo stupore del risultato ottenuto, continua con l’azione appena prodotta. Il bambino sposta lasua reazione al mondo esterno, oltre che al proprio corpo,cercando di afferrare,
Tirare, scuotere, muovere gli oggetti che stimolano la sua mano per vedere che rapporto c'è tra queste azioni e i risultati che derivano sull'ambiente, reazioni circolari secondarie (al fuori della persona del bambino). Cerca oggetti solo parzialmente nascosti.
Fase 4. (8-12 mesi) Compaiono i primi movimenti intenzionali, diretti verso uno scopo, coordinazione mezzi-fini. In questa fase il bambino può stringere una mano producendo un effetto sensoriale, che rappresenta lo scopo. Così facendo il bambino mostra una maggiore integrazione nel mondo esterno e maggiore interazione con gli altri. Il bambino, inizia a percepire che esistono degli oggetti che possono essere soggetti a diversi schemi d'azione, come scuotere, spostare, dondolare ecc. In questo modo inizia a comprendere che gli oggetti sono indipendenti dalla sua attività percettiva o motoria. Cerca gli oggetti anche se completamente nascosti ma se vengono nascosti in un altro posto continua.
a cercali dove sono stati nascosti in precedenza
Fase 5. (12-18 mesi)
È una fase di esplorazione e interazione attiva e intenzionale in cui il bambino vuole esplorare per scoprire il mondo esterno. Quando scopre un oggetto nuovo gli piace esplorare le proprietà attraverso la messa in atto di schemi nuovi che derivano da evoluzioni di vecchi schemi, reazioni circolari terziarie. In questo modo scopre nuovi modi per raggiungere nuovi e vecchi scopi. Cerca gli oggetti anche se completamente nascosti ma se vengono spostati più di una volta continua a cercali dove sono stati nascosti in precedenza
Fase 6. (18-24 mesi)
E’ la fase della rappresentazione degli oggetti attraverso simboli. Il bambino sarà capace di distinguere mentalmente il simbolo e l’oggetto che rappresenta. Dunque, il bambino riesce a trovare dei modi rappresentazionali alternativi e renderli concreti nel comportamento esplicito. Si arriva in questo modo alla comparsa del gioco simbolico. Grazie
alla comparsa della funzione simbolica il bambino è in grado di agire sullarealtà col pensiero. Inoltre, usa le parole non solo per accompagnare le azioni che sta compiendo (nominare ochiedere un oggetto presente), ma anche per descrivere cose non presenti e raccontare quello che ha fatto ovisto qualche tempo prima. Il bambino è in grado di riconoscere oggetti anche se ne vede solo una parte. È ingrado di imitare i comportamenti e le azioni di un modello di riferimento, anche dopo che questo è uscito dalsuo campo percettivo. Sa imitare azioni e comportamenti di coloro che hanno un’importanza di tipo affettivo-relazionale. Conquista la permanenza dell’oggetto= un oggetto continua a esistere anche quando non è più possibile vederlo, toccarlo o udirlo.
Stadio Preoperatorio(2-6 anni) Diventa in grado di usare i simboli, le immagini, le parole e le rappresentazioni mentali che simanifestano principalmente attraverso
l’imitazione differita, grazie alla quale è capace di osservare e successivamente, a distanza di tempo che possono essere ore o giorni, riprodurre quello che ha osservato dimostrando che ha conservato una rappresentazione interna del modello. Utilizza il gioco simbolico, usa un oggetto con una funzione diversa da quella cui assolve realmente, ad esempio la scopa come se fosse un cavallino, e il linguaggio per riferirsi ad oggetti o persone non presenti nell’immediato, dimostrando di saper utilizzare schemi verbali appresi per indicare una realtà mentale, che è presente ma non nell’immediato o risultasolo immaginata. Impara a identificare le persone familiari e la propria immagine riflessa allo specchio. Egocentrismo intellettuale. Il bambino è totalmente centrato e concentrato su se stesso, non è ancora in grado di percepire la presenza di punti di vista, emozioni, pensieri diversi dai propri. Vulcano e bambole. Il pensiero.rigido e pre-logico.•Le azioni mentali sono irreversibili, poiché composte da rappresentazioni mentali isolate non legate le une con le altre. Questo processo è facilmente dimostrabile attraverso l'esecuzione di compiti di conservazione. Il pensiero presentato dal bambino è ancora concreto perché non riesce ad andare oltre all'apparenza e al dato percettivo (Realismo), per questo è definito pre-logico. In questo caso il bambino affronta i problemi focalizzandosi su un solo elemento per volta in maniera selettiva. Il pensiero è rigido e pre-logico e anche legato ai dati di realtà e non sempre più dati della realtà riescono a essere tenuti insieme per applicarci un ragionamento e inoltre lo definisce anche un pensiero invertibile, che non può tornare indietro nell'operazione svolta compiti di conservazione. Reversibilità non riesce ad invertire o annullare mentalmente.un'azione → Centramento Focalizzare l'attenzione su u