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FREUD: DIFFERENZE TRA LE DUE TOPICHE DI FREUD

Le principali differenze tra la prima e la seconda topica di Freud riguardano struttura

e funzionamento della mente.

1. Nella Prima Topica, la mente è divisa in tre livelli di consapevolezza: conscio,

preconscio e inconscio. Questo modello è più semplice e si concentra su

come i processi mentali siano accessibili o meno alla consapevolezza.

2. La Seconda Topica introduce una struttura più complessa, con tre

componenti dinamiche: Es, Io e Super-io. Questo modello esplora le

interazioni tra le pulsioni dell'Es, le norme morali del Super-io e le richieste

del mondo esterno che convergono sull'Io, rendendo la teoria più adatta a

spiegare la complessità della psiche umana.

3. Le ragioni del passaggio dalla prima alla seconda topica includono la

necessità di una visione più dinamica e dettagliata della mente, capace di

spiegare meglio i conflitti intrapsichici, l'interiorizzazione delle norme morali

(Super-io) e i meccanismi di difesa dell'Io.

4. La seconda topica fornisce una struttura più adeguata per comprendere

disturbi psicopatologici come nevrosi e psicosi, superando le limitazioni del

modello statico della prima topica.

FREUD: LA TECNICA PSICOANALITICA E IL TRANSFERT

Nella psicanalisi, il rapporto tra il paziente e il terapeuta è basato su un legame

speciale e profondo. Il terapeuta crea un ambiente sicuro e accogliente in cui il

paziente esplora pensieri, emozioni e ricordi senza censura. Utilizzando

l'associazione libera, il paziente parla apertamente mentre il terapeuta ascolta e

interpreta le dinamiche inconsce. Il terapeuta rimane neutrale e non direttivo,

offrendo interpretazioni e analisi che aiutano il paziente a comprendere meglio sé

stesso e risolvere conflitti interiori.

Il transfert e il controtransfert giocano un ruolo importante nel rapporto, poiché le

emozioni e le dinamiche proiettate possono essere esplorate.

Il transfert rappresenta la proiezione dei sentimenti, desideri e modelli relazionali

inconsci del paziente sul terapeuta. Questo fenomeno riflette dinamiche passate e

può manifestarsi come affetto positivo, negativo o altre emozioni. La ripetizione di

schemi relazionali è spesso un tentativo inconscio di risolvere esperienze non

elaborate

Il controtransfert è la reazione emotiva del terapeuta verso il paziente, influenzata

dalle proprie esperienze personali e dinamiche inconsce.

Entrambi i concetti sono cruciali nell'analisi, poiché rivelano dinamiche sottostanti e

offrono insight nella psiche del paziente e del terapeuta.

Il transfert si compone di due elementi principali:

Componente positiva: Include sentimenti amichevoli e affettuosi che possono

- emergere nella coscienza, creando una base solida per un efficace lavoro

terapeutico.

Componente negativa: Rischia di allontanare il paziente dalla realtà del

- rapporto con il terapeuta. Pag. 9 di 35

La gestione consapevole del transfert e del controtransfert è essenziale per

mantenere una prospettiva neutrale e favorire il processo terapeutico.

Capitolo 4

ANNA FREUD E LA TEORIA DELLE LINEE EVOLUTIVE

La teoria delle linee evolutive di Anna Freud è fondamentale per comprendere come

i bambini sviluppano le loro capacità emotive, sociali e cognitive, e permette di

capire le difficoltà psicologiche che possono emergere durante l'infanzia. La teoria

descrive il processo di sviluppo psicologico dei bambini secondo le seguenti "linee"

o "percorsi" di crescita:

1. DIPENDENZA-INDIPENDENZA: riguarda il passaggio dalla dipendenza totale

l’autonomia e l’indipendenza.

dalla madre verso

2. ASSORBIMENTO DELLE PULSIONI SESSUALI: riguarda la capacità di

passare dall’interesse per sé stessi all'interesse per oggetti esterni (persone).

3. ASSORBIMENTO DELLE PULSIONI AGGRESSIVE: riguarda la capacità di

controllo e gestione dell'aggressività.

4. COGNIZIONE: riguarda lo sviluppo delle capacità cognitive, come il pensiero, il

ragionamento il linguaggio e la risoluzione dei problemi.

passare dall’interazione con la madre

5. SOCIALIZZAZIONE: riguarda la capacità

all’interazione con gli altri e a sviluppare relazioni sociali.

6. Sviluppo del SUPER-IO: riguarda lo sviluppo della coscienza morale del

bambino, che si forma attraverso l'interiorizzazione delle norme e dei valori dei

genitori e della società.

Secondo Anna Freud lo sviluppo lungo queste linee non è lineare o uniforme ma

problemi in una linea evolutiva possono influenzare il progresso nelle altre. La

regressione, che consiste in un temporaneo ritorno a comportamenti o stadi evolutivi

precedenti, è una parte naturale del processo di sviluppo e può emergere in risposta

a stress o difficoltà. L'accettazione di queste regressioni da parte dell'ambiente è

fondamentale per uno sviluppo sano e riflettono differenze individuali. Quando la

regressione diventa persistente o patologica, può interferire con il progresso

complessivo. In questi casi, la psicoanalisi infantile può intervenire per aiutare a

risolvere i problemi e facilitare un ritorno a uno sviluppo sano e integrato.

ANNA FREUD: PSICOPATOLOGIA EVOLUTIVA E CLINICA

Anna Freud ha avuto un impatto significativo su psicologia e psicoanalisi

adottando un approccio innovativo di osservazione diretta dei bambini,

specialmente in situazioni difficili e di rischio psico-fisico.

1. Si è concentrata sullo sviluppo dell'infanzia, diversamente da Sigmund Freud,

che era orientato principalmente agli adulti.

2. Ha studiato la psicopatologia nei bambini, analizzando i fattori di rischio

durante lo sviluppo e le differenze tra bambini e adulti, come egocentrismo

e impulsività, che possono causare incomprensioni tra genitori e figli.

3. Ha introdotto i concetti di "linee evolutive" e "regressione normale" in un

processo di maturazione dinamico. L'accettazione di queste regressioni da

parte dell'ambiente è fondamentale per uno sviluppo sano e riflettono differenze

individuali.

4. Ha distinto tra disturbi nevrotici, dove l'analisi è utile, e problematiche

derivanti da condizioni di crescita inadeguate, dove l'analisi potrebbe non

essere efficace.

5. Ha sottolineato l'importanza della relazione tra il bambino e la famiglia,

suggerendo di lavorare direttamente con i genitori per correggere danni

evolutivi. Questo approccio ha influenzato anche il campo dell'educazione,

criticando l'eccessiva permissività e promuovendo un equilibrio tra

soddisfazione delle pulsioni e autodisciplina.

Pag. 10 di 35

6. Ha avvertito che la tecnica interpretativa può essere meno efficace durante

all’adolescenza

la transizione e in situazioni emotive particolari, come la

mancanza di relazioni adeguate per la comprensione e il transfert.

ANNA FREUD: MECCANISMI DI DIFESA

Il lavoro di Anna Freud ha ampliato la comprensione dei meccanismi di difesa,

evidenziando come questi strumenti psicologici evolvano con l'età e contribuiscano

all'adattamento dell'individuo al mondo esterno e alle sue sfide interne.

Nel suo saggio "L’Io e i meccanismi di difesa," Anna Freud descrive i

1. meccanismi di difesa come attività dell'Io progettate per:

a. Contrastare le pressioni dell'Es.

b. Trasformare affetti legati ai moti pulsionali sessuali e aggressivi in forme

meno minacciose per la coscienza.

c. Gestire meccanismi difensivi che, staccati dalla situazione originale,

sono diventati tratti caratteriali permanenti e aiutano l'Io a gestire

angosce di tipo reale, pulsionale e morale.

2. Funzioni dei Meccanismi di Difesa:

Ridurre l’angoscia e il dispiacere.

a.

b. Garantire un godimento pulsionale anche in circostanze difficili.

c. Mantenere un equilibrio tra Es, Super-io e il mondo esterno.

3. Anna Freud ha proposto dei criteri per valutare i meccanismi di difesa,

considerando l'intensità, adeguatezza, ampiezza, la flessibilità delle difese,

la loro capacità di mantenere l’equilibrio strutturale e di adattamento.

e

4. Ha inoltre sottolineato che alcune distorsioni della realtà sono normali

nell'infanzia e che meccanismi difensivi come ascetismo e

intellettualizzazione possono essere adattativi durante l'adolescenza.

Capitolo 5 PSICOANALISI E LA SCUOLA INGLESE

MELANIE KLEIN: LA TEORIA DELLO SVILUPPO INFANTILE

La teoria dello sviluppo infantile di Melanie Klein si basa sull'idea che i bambini

abbiano una vita psichica complessa fin dai primi mesi di vita, caratterizzata da

intense relazioni oggettuali, fantasie inconsce e meccanismi di difesa primitivi.

La teoria dello sviluppo infantile di Melanie Klein si concentra principalmente sulle

prime fasi della vita del bambino e introduce concetti innovativi rispetto alla

psicoanalisi classica di Freud. Questi concetti sono:

1. Posizioni Schizoparanoide e Posizione Depressiva

2. Relazioni Oggettuali

3. Fantasie Inconsce

4. Importanza dell'Aggressività

5. Gioco e Analisi Infantile

MELANIE KLEIN: LA POSIZIONE SCHIZOPARANOIDE 2024-02 2024-06

Rappresenta una fase precoce e fondamentale dello sviluppo infantile,

solitamente collocata nei primi mesi di vita in cui il bambino vive una realtà

scissa, dominata da ansie persecutorie e difese primitive e che costituisce una

tappa fondamentale per lo sviluppo della PERSONALITÀ.

Per Melanie Klein il bambino nasce con un Io primitivo attrezzato per avere

relazioni con l’esterno (corpo della madre non nel suo intero ma in parti: seno,

mani). In funzione delle pulsioni vissute il bambino considera le parti del corpo della

madre come buone o cattive. Es. Il seno come fonte di soddisfacimento è amato e

considerato buono ma lo stesso seno come fonte di frustrazione è odiato ed è

considerato cattivo. Pag. 11 di 35

L'angoscia dominante in questa fase è l'angoscia paranoide, che implica la paura

che gli oggetti cattivi possano danneggiarlo o distruggerlo.

Le pulsioni si manifestano nei bambini in modo molto violento. Per difendere gli

oggetti buoni dagli impulsi distruttivi i bambini usano dei meccanismi di difesa

arcaici. La Klein analizza la scissione che è il meccanismo che in questa fase tiene

separati gli oggetti buoni da quelli cattivi.

Per gestire l'angoscia derivante da queste percezioni scisse, il bambino sviluppa

meccanismi di difesa primitivi, come la proiezione e l'introiezione. Attraverso la

proiezione, attribuisce a oggetti esterni le parti cattive di sé, mentre con l'introiezione

cerca di incorporare dentro di sé l'oggetto buono.

Melanie Klein usa il termine "posizione" per meglio evidenziare un approccio

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
35 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LumissCostea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Simonelli Alessandra.