ART. 21 TUF: SEGUE (LA GESTIONE DEI CONFLITTI DI INTERESSE)
1-bis. Nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento e dei servizi accessori, gli intermediari
autorizzati:
a) adottano ogni misura idonea ad identificare e prevenire o gestire i conflitti di interesse che potrebbero
insorgere tra tali soggetti, inclusi i dirigenti, i dipendenti e gli agenti collegati o le persone direttamente o
indirettamente connesse e i loro clienti o tra due clienti al momento della prestazione di qualunque servizio di
investimento o servizio accessorio o di una combinazione di tali servizi;
b) mantengono e applicano disposizioni organizzative e amministrative efficaci al fine di adottare tutte le
misure ragionevoli volte ad evitare che i conflitti di interesse incidano negativamente sugli interessi dei loro
clienti;
c) quando le disposizioni organizzative e amministrative adottate a norma della lettera b) non sono sufficienti
ad assicurare, con ragionevole certezza, che il rischio di nuocere agli interessi dei clienti sia evitato, informano
chiaramente i clienti, prima di agire per loro conto, della natura generale e/o delle fonti dei conflitti di interesse
nonché delle misure adottate per mitigare i rischi connessi; (informare il cliente se il rischio non può essere
evitato)
d) svolgono una gestione indipendente, sana e prudente e adottano misure idonee a salvaguardare i diritti dei
clienti sui beni affidati. (Gestione indipendente e prudente degli interessi del cliente)
IL GIUDIZIO DI APPROPRIATEZZA , art 42 principi generali regolamento intermediari 2018
Si applica nei casi di:
•Prestazione di servizi di esecuzione ordini per conto dei clienti: “la conclusione di accordi di acquisto o di
vendita di uno o più strumenti finanziari per conto dei clienti, compresa la conclusione di accordi per la
sottoscrizione o la compravendita di strumenti finanziari emessi da un’impresa di investimento o da una banca
al momento della loro emissione”.
L’intermediario ha degli obblighi di risarcimento in caso in cui un investitore perda (in situazione di esecuzione
di ordine per conto dei clienti)? Dipende, l’intermediario è soggetto ad una serie di regole che, se violate,
possono portare al risarcimento del cliente.
A seconda di chi sei (e dunque di quanto capisci per quanto riguarda l’investimento), esistono delle regole
diverse. E come si fa a capire che tipo di persona sei? Tramite il test di appropriatezza (che non vale per la
consulenza né per la gestione di portafoglio, ma per l’esenzione di ordine per conto di clienti si).
Questo giudizio vale per tutti gli strumenti tranne la consulenza e la gestione di portafoglio. Art. 42 (princ.
generali) Reg. Inter. 2018
- 1. Gli intermediari, quando prestano servizi di investimento diversi dalla consulenza in materia di investimenti
e dalla gestione di portafogli, richiedono al cliente o al potenziale cliente di fornire informazioni in merito alla
sua conoscenza ed esperienza riguardo al tipo specifico di strumento o di servizio proposto o chiesto, al fine di
determinare se il servizio o strumento in questione è appropriato per il cliente o potenziale cliente.
- 2. Qualora gli intermediari ritengano, ai sensi del comma 1, che lo strumento o il servizio non sia appropriato
per il cliente o potenziale cliente, lo avvertono di tale situazione. L’avvertenza può essere fornita utilizzando un
formato standardizzato.
- 3. Qualora il cliente o potenziale cliente scelga di non fornire informazioni di cui al comma 1, o qualora tali
informazioni non siano sufficienti, gli intermediari avvertono il cliente o potenziale cliente che tali circostanze
impediranno loro di determinare se il servizio o lo strumento sia per lui appropriato. L’avvertenza può essere
fornita utilizzando un formato standardizzato.
Alcuni fattori che possono cambiare:
- il mercato
- Ma anche il cliente stesso, a cui può cambiare il patrimonio (perde il lavoro, aumenta il patrimonio, divorzio o
vinco alla lotteria). Questi eventi possono sballare i risultati dei test di appropriatezza.
I test di appropriatezza si sono modificati nel tempo, ad esempio a causa della guerra russo-ucraina, del covid,
della crisi del 2007, etc.
In sostanza l’intermediario deve valutare se il cliente dispone delle competenze necessarie per comprendere
i rischi legati allo strumento finanziario proposto.
Conseguenze della mancata raccolta di informazioni
Se il cliente non fornisce le informazioni richieste o se l’intermediario non riesce a raccoglierle in modo
completo, le conseguenze dipendono dal tipo di servizio offerto:
•Consulenza o gestione di portafogli → Il servizio non può essere prestato perché l’intermediario non può
verificare l’adeguatezza dell’investimento.
•Esecuzione ordini → L’intermediario può eseguire l’ordine solo dopo aver avvertito il cliente che l’operazione
potrebbe non essere appropriata.
Possono coesistere?
I giudizi di adeguatezza e appropriatezza non sono inscindibili, perché si applicano in contesti diversi e
riguardano situazioni e servizi di investimento differenti. Un intermediario può essere tenuto a esprimere un
giudizio di adeguatezza oppure di appropriatezza, ma non necessariamente entrambi nello stesso momento o
per lo stesso servizio.
•Se l’intermediario presta un servizio di consulenza → Si applica solo il giudizio di adeguatezza.
•Se l’intermediario esegue un ordine su richiesta del cliente → Si applica solo il giudizio di appropriatezza.
NON si applicano mai contemporaneamente
Tali giudizi servono all’intermediario per raccogliere informazioni sul cliente, in modo tale da proporgli un
servizio più adeguato (i test usati sono diversi, in base al tipo di servizio che si vuole offrire). Alcuni servizi
finanziari richiedono più informazioni di altri, per esempio, servono più informazioni per la gestione di portafogli
e consulenza (necessitano di più domande). L’esecuzione di ordini per conto dei clienti necessita di meno
informazioni e necessita solo del giudizio di appropriatezza.
L’adeguatezza e l’appropriatezza sono molto delicati, molti fattori possono modificarle.
Ci possono essere casi in cui non sono necessari i test di appropriatezza?
LA DISCIPLINA PER I SERVIZI DI ESECUZIONE DI ORDINI E DI RICEZIONE E TRASMISSIONE DI ORDINI
PER CONTO DEI CLIENTI (C.D. MERA ESECUZIONE O EXECUTION ONLY (SENZA TEST DI
APPROPRIATEZZA))
L’art. 25, par. 4, della MiFID II stabilisce che le imprese di investimento, quando prestano servizi di
investimento che consistono unicamente nella esecuzione di ordini per conto del cliente e nella ricezione
e trasmissione di ordini del cliente, possono prestare tali servizi senza procedere al test di appropriatezza
allorché siano soddisfatte quattro condizioni:
1) I servizi in questione devono avere ad oggetto strumenti finanziari non complessi (azioni, obbligazioni,
quote di fondo (ma per quest’ultimi dipende se sino fondi semplici e privi di complessità strutturali si);
2) I servizi devono essere prestati su iniziativa del cliente;deve essere il cliente stesso a richiedere
l’esecuzione dell’ordine, e non l’intermediario che propone l’operazione.
3) Il cliente deve essere stato chiaramente informato, anche attraverso l’utilizzo di moduli standardizzati, che
l’impresa di investimento non è tenuta ad effettuare il test di appropriatezza;
4) L’impresa di investimento deve rispettare la normativa prevista in materia di conflitti di interessi.
LA BEST EXECUTION
La disciplina della best executive impone agli intermediari finanziari di eseguire l'ordine dei clienti ottenendo le
migliori condizioni possibili. L’obiettivo principale è garantire che gli ordine vengano eseguiti nel miglior
interesse del cliente, nel rispetto delle sue esigenze specifiche. Le imprese di investimento devono quindi
adottare politiche e strategie che consentano di raggiungere il miglior risultato possibile per il cliente.
Devono essere definite, fin dall’inizio le strategie di esecuzione e, in particolare, selezionare le sedi di
negoziazione, più idonee per ottenere il miglior risultato per il cliente:
• Caratteristiche del cliente: la natura del cliente ad esempio cliente dettaglio o professionale, influisce sulle
modalità di esecuzione. I clienti professionali possono ricevere un trattamento diverso rispetto ai clienti al
dettaglio, data la loro maggiore esperienza e conoscenza del mercato.
• Caratteristiche dell’ordine: ogni ordine ha caratteristiche proprie, come la dimensione dell’operazione, il
tipo di ordine (limitato o di mercato) e la velocità con cui deve essere eseguito. La strategia di esecuzione deve
adattarsi alle specifiche esigenze dell’ordine.
• Caratteristiche dello strumento finanziario: gli strumenti finanziari trattati possono variare in termini di
liquidità, volatilità e costi di esecuzione. Gli intermediari devono scegliere la sede di negoziazione più adatta
per ottenere il miglior risultato possibile, tenendo conto della liquidità e della profondità del mercato.
• Sede di negoziazione: gli intermediari devono selezionare la sede di negoziazione che offre le migliori
condizioni per l’esecuzione degli ordini, basandosi su fattori come la liquidità e la trasparenza del mercato. Le
sedi di negoziazione possono includere mercati regolamentati, sistemi multilaterali di negoziazioni o anche
sedi di negoziazione non regolamentate (OTC)
LA RESPONSABILITÀ DEI SOGGETTI ABILITATI E LE CONSEGUENZE DERIVANTI DALLA VIOLAZIONE
DELLE DISCIPLINE DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO
Art. 23, comma 6, TUF: “nei giudizi di risarcimento dei danni arrecati al cliente nella prestazione dei servizi
(finanziari), spetta ai soggetti abilitati l’onere della prova di aver agito con la specifica diligenza richiesta”.
——> responsabilità civile
Secondo l’art. 23, comma 6 del Testo Unico della Finanza (TUF), gli intermediari hanno la responsabilità di
dimostrare di aver agito con la necessaria diligenza e prudenza nel fornire i servizi di investimento. In caso di
danni arrecati ai clienti, l’onere della prova spetta all’intermediario, il quale deve giustificare di aver agito
nel pieno rispetto delle normative e con la dovuta attenzione agli interessi del cliente. Qualora un intermediario
non rispetti gli obblighi normativi, può essere soggetto a responsabilità civile.
LA RESPONSABILITÀ DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
La maggior parte delle regole di condotta che abbiamo studiato non porta ad una invalidità cosı̀ grave.
L’assenza del contratto d’altra parte invece è molto più grave.
——> Cass. Sez. Un., 23.10.2007, n. 26724 e 26725: “dalla violazione delle regole di condotta può discendere
la responsabilità (contrattuale o precontrattuale) dell’intermediario ma non anche la nullità dei contra
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Diritto dei Mercati Finanziari - Appunti Lezione 2