K K Y
t t t
=( ) −s
1−δ
N N N
Se l’investimento per addetto eccede il deprezzamento per addetto, la
variazione del capitale per addetto è positiva: il capitale per addetto aumenta.
Ma se l’investimento per addetto è inferiore al deprezzamento per addetto, la
variazione del capitale per addetto è negativa: il capitale per addetto
diminuisce.
La situazione in cui prodotto per addetto e capitale per addetto sono costanti è
chiamata lo stato stazionario dell’economia: l’economia lasciata alle forze di
mercato tende allo stato stazionario. Il valore del capitale per addetto di stato
stazionario è dato da:
¿ ¿
K K
=δ
sf N N ¿
K
Dato il capitale per addetto , il valore di stato stazionario del prodotto per
N
¿
Y
addetto è dato da:
N
¿ ¿
Y K
=F
N N
Quali sono gli effetti di una variazione del risparmio? 47
Se ci sono due
economie
caratterizzate da
eguale crescita ma
differenti
propensioni al
risparmio avranno
livelli di prodotto
stabilmente
differenti (maggiore
per l’economia
caratterizzata dal
più elevato tasso di
risparmio); tuttavia,
entrambe le
economie tenderanno allo stato stazionario.
Invece, quali sono gli effetti di una variazione della tecnologia?
Un miglioramento
della tecnologia sposta
in alto la funzione di
produzione,
provocando un
aumento del prodotto
per addetto, dato il
capitale per addetto.
Altro aspetto importante è la relazione tra capitale, produzione e investimento:
quando il capitale e la produzione sono bassi, l’investimento eccede il
deprezzamento e il capitale aumenta
quando il capitale e la produzione sono elevati, l’investimento è inferiore
al deprezzamento e il capitale diminuisce 48
Il tasso di risparmio
non ha alcun effetto
sul tasso di crescita, e
determina il livello di
prodotto per addetto
nel lungo periodo; un
aumento del tasso di
risparmio comporta un
periodo di crescita più
elevata, finché la
produzione non
raggiunge il suo nuovo
livello di stato
stazionario.
In conclusione, per Solow tutti i paesi devono convergere verso lo stato
stazionario: le differenze devono scomparire nel lungo periodo. Il modello di
Solow predice che, a parità di condizioni, i paesi poveri (con Y/L e K/L inferiori)
dovrebbero crescere più velocemente di quelli ricchi in quanto caratterizzati da
una PMK superiore. Le differenze di reddito pro capite tra paesi ricchi e paesi
poveri dovrebbero diminuire nel tempo e i tenori di vita dovrebbero
“convergere” (ipotesi di convergenza assoluta).
Nella realtà si assiste piuttosto ad una club convergence (o convergenza
locale): i paesi convergono ad uno stato stazionario che dipende da una serie di
variabili che possono essere diverse tra paesi ma simili per clusters o per i
territori all’interno dei paesi (stessi parametri s, δ, n e strutture istituzionali). 49
La teoria della crescita endogena
Le teorie discusse fino ad ora concordano nel ritenere che il tasso di crescita di
lungo periodo di un sistema economico sia pari a quello naturale e rinunciano
ad indagare sulle forze che nel lungo periodo determinano la crescita
assumendole come note e date, questa è una prima limitazione. Una seconda
limitazione è che Solow non spiega il processo tecnologico che è quindi una
variabile esogena.
Per superare le limitazioni indicate, negli anni 80 sono stati offerti molteplici
contributi che avevano raggruppati sotto la comune denominazione di teoria
della crescita endogena:
Knowledge Capital (endogenizzazione dell’intuizione di Solow - Romer
1986, Helpmann and Grossman 1991): le imprese, a livello micro, per
ottenere extraprofitti sono portate a privilegiare gli investimenti che
incorporano innovazioni (di prodotto ma soprattutto di processo) capaci
di garantire loro un monopolio temporaneo (concetto di “distruzione
creativa”, Schumpeter 1942)
Human Capital (Lucas, 1988): da un lato le persone, formulando
aspettative sul futuro caratterizzate da maggiore progresso tecnologico,
incrementano il proprio livello di qualificazione professionale per
trasformare in futuro tale maggiore qualificazione in maggiori salari.
Dall’altro le imprese effettuano nuovi investimenti perché formulano
aspettative sul futuro caratterizzate dall’incremento del lavoro qualificato
capace di garantire loro maggiori tassi di rendimento del capitale
investito
Physical capital (Romer 1987): il capitale fisico non sperimenta
rendimenti decrescenti e ciò grazie al fatto che esso normalmente
incorpora nuova tecnologia. Tuttavia, tutti gli studi empirici effettuati fino
ad oggi confermano l’esistenza della legge dei rendimenti decrescenti
Una parte delle spese di ricerca e sviluppo (R&S) è condotta da imprese private
allo scopo di massimizzare il profitto; le imprese ottengono profitti dalla R&S
solo se le invenzioni garantiscono profitti di monopolio agli innovatori:
attraverso brevetti e per il fatto che la prima impresa che introduce un nuovo
prodotto ha comunque dei vantaggi sulla concorrenza. Tuttavia, le innovazioni
producono esternalità che riducono il costo delle innovazioni future anche da
parte di altre imprese. Le teorie della crescita endogena considerano questi
elementi all’interno di modelli teorici al fine di comprendere le determinanti del
progresso tecnologico. 50
Gli squilibri della bilancia dei pagamenti
La bilancia dei pagamenti (BdP) è il documento contabile nel quale si
registrano le transazioni economiche che hanno luogo in un determinato
periodo di tempo fra residenti di un paese e non residenti e dalle quali
scaturiscono di norma esborsi e introiti di valute estere. Viene registrata a
debito ogni transazione che comporti esborso di valute, mentre è registrata a
credito ogni transazione che comporti afflusso di valute.
La bilancia dei pagamenti è composta da tre conti, ciascuno dei quali viene
presentato separatamente, per le transazioni nei confronti dell'eurozona e per
quelle con l’aggregato degli altri paesi.
il conto corrente: comprende le esportazioni e le importazioni di beni,
ossia le voci di merci, servizi e redditi, nonché i trasferimenti unilaterali
il conto capitale: comprende le operazioni commerciali, trasferimenti,
relative attività di investimento, come cessioni, acquisizioni di attività
intangibili quali brevetti, diritti di autore, valore dell'avviamento
commerciale (i due conti insieme rilevano dunque movimenti di beni,
merci e servizi)
il conto finanziario: comprende i momenti di capitale a breve medio e
lungo termine che sono distinti in:
investimenti diretti
o investimenti di portafoglio
o investimenti derivati
o altri investimenti
o variazioni delle riserve ufficiali
o
Le riserve ufficiali italiane contribuiscono a definire le riserve dell'UEM
(dell'Eurosistema).
La somma dei tre conti teoricamente dovrebbe essere nulla, in realtà ciò non è,
ad esempio, per il fatto che non tutti gli esportatori segnalano i pagamenti loro
effettuati dai non residenti su conti all'estero.
I principali squilibri della bilancia dei pagamenti sono due:
deficit commerciale: il sistema economico consuma più di quanto
produce e, pertanto, importa più di quanto esporta; esso non è
sostenibile se non beneficiando di prestiti concessi dai propri partner
esteri (risultato: diminuzione della "ricchezza estera netta" - differenza
fra quanto gli operatori nazionali prestano e ricevono a prestito
dall'estero)
surplus commerciale: il sistema economico consuma meno di quanto
produce e, pertanto, esporta più di quanto importa; ciò è possibile solo
finanziando il disavanzo delle partite correnti dei propri partner esteri
tramite la concessione di crediti all'estero. Si verrà così a determinare un
aumento della "ricchezza estera netta", tramite la concessione di crediti,
capaci di compensare il surplus delle partite correnti 51
TEORIA NORMATIVA DELLA POLITICA ECONOMICA
Nei due capitoli precedenti sono state individuate le carenze del mercato sul
piano sia microeconomico che macroeconomico: ne è scaturita l'esigenza
dell'intervento di un operatore che sia capace di superare quelle carenze. In
questo capitolo svilupperemo una teoria di ciò che questo operatore dovrebbe
fare agendo razionalmente, al fine di supplire alle carenze del mercato. Agire
azionalità significa proprio ordinare le varie alternative e scegliere la
con r
preferita (secondo un dato criterio). Le teorie della politica economica si
dividono in:
normativa: cosa dovrebbe fare l’operatore pubblico agendo
razionalmente
positiva: comportamento reale dell’operatore pubblico (fallimenti del
“non mercato”)
La formulazione di una teoria sia normativa sia positiva dell’intervento pubblico
fornisce indicazioni sul ruolo relativo da assegnare alle istituzioni Stato e
mercato nella regolazione delle attività economiche.
La programmazione
Programmare significa proprio adottare decisioni coordinate e coerenti di
politica economica; la necessità di interventi coordinati di programmazione
deriva da tre fattori:
per conseguire i diversi possibili obiettivi sono normalmente disponibili
vari strumenti: la scelta dello strumento adatto per ogni obiettivo può
essere effettuata considerando vari aspetti, come l'efficacia relativa di
ognuno, il tempo richiesto perché ognuno esplica i suoi effetti…
l'esistenza di una molteplicità di obiettivi e il fatto che ogni strumento
può influenzarne contemporaneamente più di uno, fanno sì che non
esistano in generale problemi di politica separabili gli uni dagli altri
i problemi di politica hanno natura intertemporale, la soluzione di un
problema presente è legata alla soluzione dello stesso problema in
periodi successivi
Elementi costitutivi del programma
Abbiamo già esplicitamente menzionate due di questi elementi, si tratta di
obiettivi e strumenti: più precisamente un obiettivo è un traguardo di politica
economica che possiamo normalmente misurare in termini di una grandezza
(per esempio ridurre la disoccupazione giovanile, ridurre l’obesità infantile,
favorire la crescita economica); lo strumento è invece una “leva” di cui si
dispongono i responsabili delle decisioni di politica economica per raggiungere
un
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