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RISPARMIO E INVESTIMENTO

L'identità tra risparmio e investimento non è più verificata: gli investimenti possono essere effettuati sia ricorrendo al risparmio nazionale che attingendo al risparmio effettuato da altre nazioni. Il risparmio nazionale può essere impiegato sia per investimenti interni che per investimenti all'estero. Quindi: - S > I: deflusso di capitale finanziario (accreditamento) - S < I: afflusso del capitale finanziario (indebitamento) IL PIL PRO CAPITE E IL TASSO DI CRESCITA DEL PIL Per effettuare confronti tra paesi, solitamente si usa il PIL reale pro capite: PIL = PIL/popolazionePC Per valutare l'andamento di un'economia nel tempo si usa il tasso di crescita del PIL reale: crescita del PIL = (PIL finale - PIL iniziale) / PIL iniziale - crescita del PIL positiva: espansione - tasso di crescita negativo (per almeno 2 trimestri): recessione DIFFICOLTÀ DI MISURAZIONE DEL PIL Una

Classificazione delle attività economiche:

  • Economia emersa o formale: transazioni lecite che possono essere misurate
  • Economia informale: transazioni lecite che non passano per il mercato
  • Economia irregolare: attività economiche che gli individui tentano di nascondere
  • Economia sommersa: transazioni che non sono di per sé illegali
  • Economia criminale: transazioni illegali

PIL come misura di benessere:

  • Efficienza della Pubblica Amministrazione
    • Esempio: miglioramento della produttività dei dipendenti pubblici e miglioramento nella quantità dei servizi pubblici quando tale miglioramento non è accompagnato da un aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici
    • Aumento della produzione di servizi utilizzabile dal sistema economico, e quindi anche del benessere dei residenti
    • Nessun aumento nella misura del PIL
  • Produzioni negative (inquinamento, congestione, criminalità)
vi è anche un aumento del livello di inquinamento e di congestione, osserveremo un aumento del PIL ma a tale aumento non necessariamente corrisponderà un aumento del benessere a parità di ogni altra condizione, un paese con un elevato tasso di criminalità probabilmente avrà una spesa per l'ordine pubblico superiore ad un paese con un minore tasso di criminalità. Valutazione del tempo libero: Se si riscontra un aumento della produzione perché la gente lavora di più rinunciando al tempo libero, non è detto che tale aumento venga necessariamente considerato come un aumento di benessere. Distribuzione: il valore del PIL pro capite non tiene conto di come il reddito è distribuito nella popolazione. Inclusione di alcune attività criminali: PIL REALE E NOMINALE – DEFINIZIONI PIL NOMINALE: valore della produzione di beni e servizi finali realizzata in un dato periodo di tempo.costanti:
  1. Scelgo l'anno base e l'anno di riferimento cioè l'anno in cui l'indice assume valore 100
  2. Calcolo il PIL reale (in base 2005) in ciascun anno
  3. Divido il PIL reale (in base 2005) di ciascun anno per il PIL reale (in base 2005) del 2005 (anno di riferimento)
  4. Moltiplico per 100
Indice (2005=100) del PIL a prezzi costanti.

costanti (base=2005)

Anno Indice

2005 100

2006 116.1

2007 143.2

Come scegliere l'anno base?

  • Convenzione
  • Metodo "a catena"

Non sempre l'anno di riferimento coincide con l'anno base.

IL TASSO DI INFLAZIONE

Tasso di crescita del livello medio dei prezzi.

Può essere calcolato in due modi:

  • Attraverso il deflatore del PIL
  • Attraverso alcuni indici dei prezzi

IL TASSO DI INFLAZIONE ATTRAVERSO IL DEFLATORE DEL PIL

Deflatore rapporto tra PIL a prezzi correnti e PIL a prezzi costanti.

Il calcolo del deflatore del PIL è strettamente collegato con la stima del PIL reale.

RELAZIONE TRA PIL NOMINALE, PIL REALE E DEFLATORE

Per esempio, il deflatore del PIL del 2006 (in base 2005) è:

rapporto tra PIL nominale del 2006 e PIL reale del 2006 (a prezzi 2005)

D = (2006/2005) * 100

Il PIL nominale non è altro che il PIL reale moltiplicato per il deflatore: PIL = PIL x D

2006 2005

2006 2005 2006Attraverso questa relazione è anche possibile determinare una relazione diretta tra tasso di crescita del PIL reale etasso di inflazione.= annotP = deflatoret$Y = pil nominaletY = pil realetn = tasso di crescita del PIL nominaletg = tasso di crescita del PIL realetπ = tasso di variazione del deflatoretGLI INDICI DEI PREZZI – INDICATORI DI INFLAZIONEIl deflatore del PIL fornisce una misura del tasso di variazione dei prezzi di tutti i beni e servizi inclusi nel PIL e cioè ditutti i beni e servizi finali prodotti all’interno dell’economia.Gli indici elementari si riferiscono ad un unico bene: l’indice elementare del prezzo del bene A nell’anno 1 su baseà0 è dato dal rapporto tra il prezzo del bene A nell’anno 1 e il prezzo nell’anno 0 (moltiplicato per 100).Gli indici complessi non si riferiscono ad un unico bene ma ad un paniere di beni; sono intesi come media ponderataàdegli indici elementaridei prezzi di un certo numero di beni. I principali problemi nella costruzione di un indice complesso dei prezzi sono: scelta dei beni nel paniere; scelta della base; scelta del sistema di ponderazione. Indice dei prezzi alla produzione: si riferisce ai prezzi dei beni venduti sul mercato interno dalle imprese appartenenti al settore industriale in senso stretto e residenti in Italia, e viene pubblicato con cadenza mensile. Indice dei prezzi al consumo: riguardano i prezzi effettivi dei beni e servizi acquistabili sul mercato, destinati al consumo delle famiglie presenti sul territorio del paese riferiti a transazioni realizzate mediante operazioni monetarie. Sistema degli indici dei prezzi al consumo: 1. Indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) è calcolato con riferimento all'intera popolazione presente sul territorio nazionale ed è fornito in due tipologie, al netto e al lordo dei

consumi di tabacco, il quale riguarda un campione di circa 1500 beni, rappresentativo dei beni consumati.

2. Indice delle famiglie di operai e impiegati (FOI) è detto impropriamente indice del costo della vita, e si configura come un indice dei prezzi al consumo particolare in quanto è definito solo per le famiglie operaie e impiegate in aziende non agricole.

3. Indice armonizzato dei prezzi al consumo per i paesi dell'Unione Europea (IPCA) è prodotto al fine di favorire la comparazione dei prezzi al consumo in ambito comunitario.

Tasso di inflazione: tasso di variazione dell'indice dei prezzi

  • Tasso di inflazione congiunturale: tasso di variazione tra un mese e il precedente
  • Tasso di inflazione tendenziale: tasso di variazione tra un mese e lo stesso mese dell'anno precedente

Il mercato dei beni per studiare l'andamento dell'attività economica nel breve periodo ci concentriamo sull'interazione

Formattazione del testo

tra: à In particolare, studiamo:

  1. La composizione del PIL
  2. La determinazione della domanda di beni (Z)
  3. L'equilibrio nel mercato di beni: la soluzione analitica e il moltiplicatore; la soluzione grafica

LA COMPOSIZIONE DEL PIL

  1. Consumo C: beni e servizi acquistati dai consumatori (famiglie)
  2. Investimento fisso (I): investimento produttivo e investimento immobiliare; 8
  3. Spesa pubblica (G): beni e servizi (anche lavorativi) acquistati dalla Pubblica Amministrazione, quindi consumo pubblico e investimento pubblico. Non include né i trasferimenti, né gli interessi sul debito pubblico.

DOMANDA INTERNA DI BENI E SERVIZI = C + I + G

Cioè: domanda da parte di agenti che si trovano entro i confini nazionali, ma noi vogliamo capire chi acquista il PIL, cioè beni e servizi prodotti all'interno del paese

4. Esportazioni nette (o saldo della bilancia commerciale)

Esportazioni (X) > Importazioni (IM) avanzo commerciale

Esportazioni (X) <

Importazioni (IM) disavanzo commerciale sarà 5. Investimento in scorte – (I): differenza tra produzione e vendite in uno stesso anno. Se la produzione è maggiore delle vendite, le scorte aumentano. Se la produzione è minore delle vendite, le scorte diminuiscono. La domanda di beni e servizi prodotti all'interno dei confini nazionali è data da: C + I + G + (X - IM) in economia aperta.

LA DEFINIZIONE DI DOMANDA DEI BENI (Z)

Z = C + I + G + (X - IM): è un'identità.

Ipotesi semplificatrici:

  1. Le imprese producono un unico bene che può essere usato come bene di consumo, di investimento e come spesa pubblica;
  2. Le imprese forniscono qualsiasi quantità di questo ad un prezzo fisso P. Questa ipotesi è accettabile solo nel breve periodo.
  3. L'economia è chiusa: non avvengono scambi con il resto del mondo. Z = C + I + G.

IL CONSUMO

Fattore principale nelle decisioni di consumo: reddito disponibile (Y) ciò che rimane del reddito percepito.

dopo aver ricevuto eventuali trasferimenti dal governo e pagato le imposte

Y = Y - T

Y=reddito T=imposte al netto dei trasferimenti

Il consumo è una variabile endogena: dipende dal reddito disponibile.

La relazione tra il consumo ed il reddito disponibile è positiva.

In forma implicita: C = C(Y)

In forma esplicita: C = C + C Y (HP: relazione lineare)

0 1 dC = C + C (Y - T): comportamento dei consumatori all'interno del nostro sistema

0 1Parametri:

Dettagli
A.A. 2022-2023
54 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francysimion02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Magrini Stefano.