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APPUNTI ESAME DISEGNI DI RICERCA E ANALISI DEI DATI IN
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
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La psicologia è una disciplina scientifica il cui oggetto di studio è il comportamento umano
e i processi mentali, che vengono rappresentati e misurati con variabili e il metodo che si
utilizza per studiarli è l’indagine scientifica.
L’indagine scientifica è una modalità di acquisizione di informazioni, è un processo
attraverso il quale si arriva ad ottenere informazioni in merito ad una determinata variabile.
Le informazioni che noi acquisiamo devono essere: verificabili, oggettive, generalizzabili e
parsimoniose, con questo si fa riferimento alla qualità delle informazioni e devono essere
acquisite tramite metodo scientifico.
A seconda dell’oggetto di studio e della tipologia di informazione che acquisiamo in merito
alla variabile, che si tratti di descrizione o andamento di variabili, relazioni di influenza
reciproca o relazioni di causa-effetto, possiamo avere diversi tipi di indagine:
- Descrittiva
- Correlazionale
- Sperimentale, che a sua volta si divide in: Vero esperimento e Quasi esperimento
Per variabile si intende un attributo, una caratteristica, una condizione di un evento o fatto
mentale che non è costante, ma assume valori diversi, appunto varia, a seconda della
persona o situazione.
Ad esempio, in un’indagine di questo tipo:
Studio della differenza tra adulti italiani e statunitensi nell’ansia di tratto.
Variabile: nazionalità (italiani/statunitensi) e ansia di tratto
Costante: fase della vita (adulti)
L’indagine descrittiva è la più semplice, ha l’obiettivo di fornire una descrizione accurata di
ciò che accade, ci permette di acquisire una descrizione dell’andamento dei valori assunti
da una o più variabili dipendenti di un comportamento o fatto mentale senza alcun
tentativo di manipolazione.
Le variabili dipendenti non possono essere manipolate.
Nell’indagine descrittiva ci sono solo variabili dipendenti.
Non ci sono ipotesi di ricerca rispetto a relazioni di influenza reciproca o di causa-effetto
tra variabili, ma permette solo di misurare le variabili.
Non c’è mai un gruppo di controllo, ma è sempre previsto il controllo sperimentale, ovvero
la scelta di un periodo definito che è la costante (giorno di inizio e durata
dell’osservazione).
Nell’indagine descrittiva abbiamo solo variabili dipendenti che non sono manipolabili, ma
sono l’effetto (i risultati) che osservo ed è quello che vado a studiare.
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Quindi, in questo tipo di indagine viene misurata la variabile, vengono rappresentati i
valori, non si va ad interferire e per quanto possibile occorre evitare anche
involontariamente qualsiasi effetto sul fenomeno.
Esempi di indagine descrittiva possono essere:
Studio durata sonno bambini nel primo anno di vita nell’arco di una giornata.
Quante volte esce il semaforo rosso nell’arco di una giornata.
Presenza del fenomeno Hikikomori in giovani italiani.
L’indagine correlazionale ci permette di identificare se c’è una relazione di influenza
reciproca, ha l’obiettivo di andare ad osservare se due o più variabili del fenomeno oggetto
di studio si influenzano reciprocamente, non possiamo andare a vedere quale variabile
influenza l’altra, constatiamo soltanto che variazioni di una variabile sono associate a
variazioni di un'altra variabile.
Ciò che contraddistingue l’indagine correlazionale è che non è possibile identificare quale
delle due variabili si è sviluppata prima, ovvero non è possibile identificare una sequenza
temporale, inoltre lascia aperta la possibilità che una terza variabile confondente, o di
disturbo, o più variabili, spieghi la relazione identificata tra le variabili.
L’ipotesi di ricerca è la relazione di influenza reciproca, è presente controllo sperimentale e
non c’è manipolazione della variabile; quindi, le variabili di studio sono dipendenti.
Ad esempio, se volessimo andare a studiare la relazione tra la durata del sonno di bambini
0-12 mesi e la durata del gioco madre-bambino nell’arco di una giornata, faremo uno
studio correlazionale, la cui ipotesi è che ci sia una relazione di influenza reciproca, ma
non sapremo cosa influenza cosa.
Per il controllo sperimentale ci assicureremo che le coppie siano rappresentative della
popolazione e daremo indicazioni chiare sul periodo di registrazione, controllando così i
fattori che possono compromettere la misurazione del fenomeno, non c’è manipolazione
delle variabili, ovvero non abbiamo diviso casualmente le madri in due gruppi, verificato
che non vi siano differenze nel sonno dei figli o chiesto di giocare molto ad un gruppo e
poco all’altro.
Altri esempi di indagine correlazionale possono essere:
Studio della relazione tra autostima e rendimento scolastico
Studio della relazione tra ritiro sociale e depressione
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L’indagine sperimentale si pone l’obiettivo di andare a identificare se vi sono relazioni di
causa-effetto.
I valori della variabile indipendente vengono definiti dallo sperimentatore e si va a vedere
se a valori diversi della variabile indipendente, si associano valori diversi della variabile
dipendente.
La variabile indipendente è la causa
La variabile dipendente è l’attributo su cui si verifica l’effetto
L’indagine sperimentale è l’indagine più raffinata perché identifica la relazione di causa-
effetto permette, quindi, di fare delle previsioni, l’ipotesi è quella che vi sia una relazione di
causa-effetto, la manipolazione è reale, si fissano i valori della variabile indipendente e si
espongono i gruppi ai valori diversi della variabile indipendente fissati.
Il controllo sperimentale è sempre previsto e prevede la standardizzazione delle modalità
di misurazione, di dare delle consegne etc. inoltre è tipico di questa indagine la selezione
e l’assegnazione casuale dei partecipanti.
Esempio:
Studio effetti durata gioco madre-bambino su durata sonno di bambini 0-12 mesi nell’arco
di una giornata.
VI, causa = durata gioco
VD, effetto = durata sonno
Manipolando la VI, variabile indipendente, avrò effetti sulla VD, variabile dipendente.
1- Seleziono e divido casualmente in due gruppi
2- Misuro la VD prima di manipolare la VI
3- Manipolo la VI: Gruppo1: gioca 1 ora per 7 giorni, Gruppo2: gioca 3 ore per 7 giorni
4- Espongo i due gruppi alla manipolazione
5- Misuro la VD dopo la manipolazione
6- Verifico se a valori diversi della VI (gioco) corrispondono valori diversi VD (sonno)
Se riscontro differenze statisticamente significative nella VD dopo il trattamento, posso
sostenere che vi è una relazione di causa-effetto e prevedere che data una certa durata di
gioco è probabile che vi sia una certa durata di sonno.
L’indagine sperimentale si divide in:
- Vero esperimento
- Quasi esperimento
Nel vero esperimento la manipolazione della variabile indipendente è reale, ovvero ad
opera del ricercatore e l’assegnazione ai gruppi e la selezione dei partecipanti è casuale.
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Il vero esperimento è un disegno di ricerca tra i partecipanti (gruppi indipendenti), può
essere entro i partecipanti (gruppi dipendenti) solo se si tratta di un disegno a misure
ripetute.
Nel quasi esperimento la manipolazione della variabile indipendente non è reale, ovvero è
ad opera della natura (sesso/età/status) o dall’etica, è un disegno di ricerca sempre entro i
partecipanti, quindi a gruppi dipendenti, sia a misure ripetute che a gruppi appaiati.
In sintesi:
Parliamo di quasi esperimento quando la manipolazione della VI non è reale, non è scelta
dallo sperimentatore, mentre si tratta di vero esperimento quando la manipolazione della
Vi è reale, manipolata dallo sperimentatore.
Parliamo di gruppi indipendenti, quando la selezione dei gruppi è casuale, il gruppo
sperimentale e quello di controllo sono diversi e non appaiati rispetto alle variabili di
disturbo, ad esempio età e status socio-economico, quindi, quando parliamo di gruppi
indipendenti parliamo di vero esperimento.
Parliamo di gruppi dipendenti, quindi di quasi esperimento, quando l’assegnazione non è
casuale, il quasi esperimento è solo entro i partecipanti sia a misure ripetute che a gruppi
appaiati, in cui ogni singolo partecipante viene appaiato a ogni singolo partecipante
dell’altro gruppo, ad esempio, ogni partecipante donna viene appaiato ad ogni
partecipante uomo per età, status, istruzione etc.
TRA =>GRUPPI INDIPENDENTI=>SOLO VERO ESPERIMENTO
ENTRO=>GRUPPI DIPENDENTI=>QE e VE SOLO A MISURE RIPETUTE
Quindi, quando parliamo di vero esperimento è un disegno: Tra i partecipanti o gruppi
indipendenti, significa che c’è selezione e assegnazione casuale ai gruppi e
manipolazione reale della variabile indipendente (decide il ricercatore a quale gruppo far
fare cosa) e i gruppi sono esposti ai valori della VI (un gruppo assume il farmaco, un
gruppo il placebo).
Il vero esperimento può essere: Entro i partecipanti solo se a misure ripetute, in cui tutti i
gruppi sono esposti a tutti i valori della variabile indipendente in modo casuale (decide il
caso quale gruppo fa cosa), nello studio a misure ripetute si usa un campione più piccolo,
tutti i partecipanti partecipano a tutti i valori della VI, per questo si parla di gruppi
dipendenti.
Quando parliamo di quasi esperimento è sempre un disegno a gruppi dipendenti ed è
sempre entro i partecipanti sia a misure ripetute che a gruppi appaiati.
A gruppi appaiati può essere solo quasi esperimento per definizione, perché appaio
rispetto a variabili di disturbo: età, sesso, status, istruzione etc. che non sono controllabili.
A misure ripetute è quasi esperimento quando gli individui sono controllo di sé stessi, lo
stesso individuo prima si espone ad un valore e poi ad un altro.
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Ad esempio:
Voglio indagare se l’esposizione a video violenti di durata diversa ha effetti sul
comportamento di ragazzi al tempo1, tempo2, tempo3.
Vero esperimento/Tra i partecipanti
Seleziono e divido casualmente in due gruppi, misuro il loro comportamento prima
dell’esposizione e manipolo la VI:
- Gruppo 1=> video da 5 minuti
- Gruppo 2=> video da 10 minuti
- Gruppo 3=> video da 15 minuti
VI = durata esposizione al video VD= comportamento
Quando la VI è una sola valori e livelli corrispondono.
Per trasformare questo studio in quasi esperimento aggiungo al quesito ragazzi e ragazze
e diventa:
Voglio indagare se l’esposizione a video violenti di d