Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 16
Appunti parziale orale esame di Anatomia  Pag. 1 Appunti parziale orale esame di Anatomia  Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti parziale orale esame di Anatomia  Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti parziale orale esame di Anatomia  Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti parziale orale esame di Anatomia  Pag. 16
1 su 16
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ARTICOLAZIONE GLENOMERALE

SPALLA (MUSCOLI)

 ARTICOLAZIONE DEL GOMITO

 MUSCOLI DEL BRACCIO anteriori

posteriori

 OSSA DELLA MANO

 MUSCOLI AVAMBRACCIO

Suddivisi in 3 compartimenti e controllano le articolazioni di gomito e mano. Il plesso anteriore è composto

dai flessori e dai pronatori di avambraccio e mani, sono 8 muscoli disposti su 4 strati più o meno profondi.

Quelli dello strato superficiale sono detti Epitrocleari in quanto originano dall’ epitroclea e sono: Pronatore

rotondo, flessore radiale del carpo, flessore ulnare del carpo e pronatore lungo (si estende fino al palmo

della mano ove si divide per i cinque metacarpi). Il plesso posteriore è composto, al contrario, dagli

estensori e dai supinatori di avambraccio mano e dita. Questi sono 9 disposti su uno strato superficiale ed

uno profondo, tre di questi sono l’estensore del carpo, l’estensore del mignolo e l’estensore delle dita.

Questi originano dall’ epicondilo laterale e fanno parte dello strato più superficiale. Il plesso laterale è

composto da tre muscoli che originano dall’ epicondilo laterale, sono il brachioradiale che inserziona sul

radio e la sua azione è di flessore dell’avambraccio; gli estensori lungo e corto del carpo che hanno per

inserzione varie zone dei metacarpi e per azione la estendono e l’abducono.

 MUSCOLI DELLA MANO 3.ARTO INFERIORE

 ARTICOLAZIONE DELL’ ANCA o COXOFEMORALE .

L’articolazione dell’anca include due distretti ossei uno fisso ed uno libero. Questi sono parte del cinto

pelvico e l’epifisi prossimale del femore. La sezione pelvica che si articola con il femore è l’acetabolo,

concavità che si forma centralmente nell’inserzione fra l’ileo, il pube e l’ischio. Questa è ricoperta da una

cartilagine articolare e da un cercire fibroso che forma il labbro dell’acetabolo. Questa cartilagine manca

nella zona più centrale, detta fossa dell’acetabolo, in cui è presente l’inserzione del legamento fobea capitis

nonché il legamento che sorge sulla testa del femore. L’epifisi prossimale del femore è composta da una

sezione sferica, detta testa del femore, ricoperta dalla cartilagine articolare meno che nella zona centrale in

cui origina il legamento fobea capitis, questo serve a dare una maggiore stabilità a l’intera articolazione

oltre che a tenere unite le due parti. A scendere dalla testa vi è una zona allungata che forma un angolo

interno di 120° con la diafisi del femore, questo è il collo del femore, una delle sezioni che riceve maggiore

carico e dunque stress in tutto il corpo umano, è anche uno dei più frequenti punti di frattura negli anziani.

Subito dopo questo “Collo”, all’inserzione con la diafisi vi sono due sporgenze, una più grande e laterale

chiamata: grande trocantere ed una minore e mediale: il piccolo trocantere. Il grande è anche un punto di

repere, inoltre sono entrambi punti di inserzione per vari muscoli. L’articolazione è composta dalla testa del

femore inserita nella concavità dell’acetabolo, il tutto contornato da una capsula fibrosa robusta che si fissa

sul labbro, sul contorno dell’acetabolo e in due punti sul femore. Il tutto sia stabilizzato che sostenuto da

quattro legamenti: Pubo-femorale, ileofemorale, ischiofemorale e traverso dell’acetabolo. Questi

inserzionano femoralmente in prossimità dei trocanteri. All’ inizio, questi legamenti sono perpendicolari ai

loro punti di inserzione ma durante lo sviluppo l’arto inferiore si prona stabilmente e dunque ruotano in

senso antiorario. Il tipo di articolazione è un Enartrosi.

 MUSCOLI CHE INTERVENGONO SULL’ANCA.

-Grande psoas e muscolo iliaco (ileopsoas), formano la parete addominale posteriore insieme al quadrato

dei lombi, la loro origine è, per il grande psoas sulle vertebre da T12 ad L5, per il muscolo iliaco sulla fossa

iliaca; la loro inserzione è sul piccolo trocantere. Vengono considerati un muscolo unico in quanto in

prossimità dell’inserzione sono compresi in unico tendine. La loro azione è di flettere l’anca sul bacino o il

busto, e dunque anche il bacino, sul femore.

-Muscolo piccolo psoas, molto antico e completa l’azione dell’ ileopsoas, nel 50% della popolazione questo

muscolo non è presente.

-Grande gluteo, è il più esterno, origina nella parte posteriore della cresta iliaca, sul sacro e sul coccige,

inserziona sul grande trocantere e sulla linea aspra. Azione: estensione e rotazione laterale.

-Gluteo medio, mediale, origina nella zona mediale dell’ osso iliaco e inserziona sul grande trocantere.

Azione: abduzione della coscia.

-Piccolo gluteo: il più interno, origina nella fascia laterale dell’osso dell’anca, sotto il gluteo medio e nella

zona inferiore dell’ osso iliaco. Inserziona sul grande trocantere. Azione: sinergico al medio.

Gemello, piriforme quadrato del femore, otturatore interno ed esterno e muscolo piriforme; sono tutti

muscoli che originano in vari punti dell’osso dell’anca e inserzionano sul grande trocantere. Azione:

extraruotano, adducono e abducono l’anca.

 ARTICOLAZIONE GINOCCHIO.

E’ composta da due epifisi, distale del femore e prossimale della tibia, dalla patella e dai vari legamenti.

L’epifisi distale del femore possiede due epicondili, uno mediale ed uno laterale, entrambi arrotondati e a

maggiore sviluppo verso dietro. Sono ricoperti da cartilagine meno che nella zona centroposteriore in cui è

presente la fossa intercondiloidea; anteriormente vi è la faccetta patellare (rotulea). L’ epifisi prossimale

della tibia possiede due condili, laterale e mediale, separati dall’ eminenza intercondiloidea. Le due faccette

articolari situate sui condili tibiali sono il sito articolare per il femore e formano nel complesso il piatto

tibiale. L’eminenza intercondiloidea separa inoltre anche i due punti di origine dei legamenti crociati.

L’epicondilo laterale presenta un ulteriore faccetta articolare, quella che accetterà la fibula (perone).

Anterocentralmente vi è un eminenza ossea detta tuberosità tibiale, su di essa inserzionano alcuni

legamenti. La patella o rotula è un osso sesamoide che si articola con tibia e femore ed è incluso in un

grande e robusto tendine del ginocchio, quello del quadricipite femorale; la faccia anteriore è convessa

mentre quella posteriore presenta le faccette articolari separate da una cresta; la base è verso l’alto e

raccoglie il tendine del quadricipite mentre l’apice è rivolto verso il baso e continua con il legamento

patellare che inserziona nella tuberosità tibiale. Fra il piatto tibiale e i condili del femore vi sono i menischi,

hanno la forma di una ciambella incompleta, accolgono i condili generando una concavità sul piatto tibiale

e sono due per ginocchio, quello mediale è più ampio, il laterale presenta una “O” più completa. Il tipo di

articolazione è un Ginglimo angolare che permette dunque la flessione e l’estensione. I legamenti che

intervengono possono essere anteriori, posteriori, mediali, laterali esterni ed interni.

Anteriore interno: Crociato ant. Va dall’area intercondiliare anteriore alla faccia retro-mediale del condilo

del femore.

Posteriore interno: Crociato post. Va dall’area intercondiliare posteriore alla faccia antero-laterale del

condilo del femore.

Sono i maggiori stabilizzatori dell’articolazione, impediscono lo scivolamento delle due ossa l’una sull’altra,

impediscono le extra/intra rotazioni anomale a ginocchia flesse e sono i maggiori punti di legame delle due

ossa.

Anteriore esterno: Legamento rotuleo, va dalla patella alla tuberosità tibiale. Essendo in realtà il tratto più

distale del tendine quadricipite, un buon tono di quest’ultimo alleggerisce il carico sui menischi, stabilizza

l’articolazione e la rende più forte in fase di estensione e flessione.

Anteromediale esterno: Legamento collaterale tibiale, va dall’ epicondilo mediale del femore alla zona alta

e mediale della tibia.

Anterolaterale esterno: Legamento collaterale fibulare, va dall’epicondilo laterale del femore alla testa

laterale della fibula.

Postero mediale estero: Legamento popliteo obliquo, va dal condilo mediale della tibia all’insù fino

all’epicondilo laterale del femore

Postero laterale esterno: Legamento popliteo arcuato, due fasci uniti fra loro che si legano sia sulla testa

della fibula che sull’ epicondilo laterale del femore.

 MUSCOLI COSCIA.

La zona viene identificata come LATA, così come per quella brachiale, a causa della membrana più esterna

che riveste l’intero arto dal gluteo all’articolazione del ginocchio. Si dividono in tre compartimenti:

anteriore, posteriore e laterale. Quelli del compartimento Anteriore sono:

-MUSCOLO TENSORE DELLA FASCIA LATA: Ha origine sulla spina iliaca anterosuperiore, possiede un ampio

tendine che arriva ad inserzionare sulla tibia. Viene definito un muscolo ischio-tibiale. Azione: la sua

contrazione migliora quella degli altri muscoli della coscia, inoltre facilita la contrazione venosa,

-MUSCOLO SARTORIO: Anch’egli è un muscolo nastriforme che descrive una forma ad “S”. Origina dalla

spina iliaca anteroinferiore e si espande fino alla zona mediale della tibia dove inserziona nella zampa

d’oca, fossetta comune ove alloggiano anche altri tendini. E’ un muscolo nastriforme e la sua azione è di

flessione di gamba e coscia oltre che di rotazione esterna e abduzione dell’intero arto.

-QUADRICIPITE FEMORALE: E’ composto da quattro capi articolari con 4 rispettivi ventri. Il Retto femorale è

l’unico bi-articolare del plesso del quadricipite femorale. E’ molto voluminoso ed origina dalla spina iliaca

sia anteriore che posteriore; i Vasti del quadricipite femorale, sono in tre e sono uno mediale, uno

intermedio (posto fra i due ma in uno stato più profondo in quanto sovrastato dal retto femorale) ed uno

laterale. Originano dalle linee aspre del femore e dal grande trocantere. Tutti e quattro inserzionano in un

unico spesso e solido tendine che ingloba la patella e si inserisce sulla tuberosità tibiale. Il tratto dalla

patella alla tuberosità viene chiamato legamento patellare. Azione: Potentissimo estensore della gamba e

flessore della coscia. Il retto femorale perde progressivamente di potenza quanto più si flette la coscia sulla

pelvi, qui agiscono i tre vasti che sono dei potenti estensori della gamba che grazie alla loro inserzione

prossimale non presentano i problemi del quarto ventre.

Compartimento Posteriore: è composto da quattro capi muscolari che hanno origine molto simile, tutti e

quattro sono infatti definiti

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
16 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tonymorab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia dell'apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Sorci Guglielmo.