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MERCATO DI SBOCCO
Il mercato dei prodotti costituisce il referente principale per le scelte strategiche e politiche d’impresa.
Il rapporto che l’impresa instaura con il proprio mercato è alla base del suo equilibrio economico e delle
sue capacità di acquisire risorse per la propria sopravvivenza e il proprio sviluppo.
Può essere rilevante la collocazione dell’impresa nella filiera. I fattori critici di successo caratteristici
del settore hanno una rilevante influenza sul tipo di concorrenza, ma soprattutto influenzano le
competenze distintive che l’organizzazione deve sviluppare per essere competitiva.
I COSTI DI TRANSAZIONE – Williamson
Tutti quei costi che sono associati alla transazione di beni o servizi da parte del potenziale fornitore in
cambio di un corrispettivo economico da parte del potenziale cliente, e quindi alla gestione di una
relazione nel suo complesso. Fattori determinanti:
- Razionalità limitata
- Asimmetria informativa
- Opportunismo (azzardo morale);
- Investimenti specifici
Caratteristiche della transazione:
• Specificità: La transazione può comportare investimenti specifici che perdono in parte o del
tutto il loro valore al di fuori di essa. Tale investimento può essere in impianti, ma anche in
risorse umane, know-how o informazioni. Questi investimenti sono generalmente più efficienti
rispetto ad investimenti alternativi general-purpose (cioè adattabili anche a transazioni
differenti) ma hanno lo svantaggio di poter generare un effetto di lock-in, imponendo pesanti
perdite nel caso di uscita dal contratto.
• Frequenza: Indipendentemente dalle caratteristiche della singola transazione è rilevante se
essa avviene una volta sola oppure viene ripetuta spesso. In quest'ultimo caso le parti saranno
più propense a tutelarsi, introducendo dei meccanismi di governo sofisticati.
• Incertezza: deriva dalla razionalità limitata. Di conseguenza aumenteranno i costi legati alla
stesura dei contratti e al governo successivo del rapporto.
TECNOLOGIA
②
Il complesso delle condizioni tecniche e organizzative che presiedono ai processi di trasformazione
materiale, spaziale e temporale degli input produttivi. Può essere analizzata sotto due prospettive:
PROSPETTIVA OGGETTIVISTICA PROSPETTIVA FENOMENOLOGICA
Insieme dei mezzi e metodi volti alla Catena di mezzi-fini socialmente costruita. Non
trasformazione di risorse, fisiche e informative, esiste un impatto oggettivo della tecnologia.
in prodotti e servizi intermedi o finali. È un dato Essa si limita ad alterare i significati e le mappe
cognitive degli operatori
Modello dell’accettazione della tecnologia di Davis ci sono due fattori che influenzano i nostri
→
atteggiamenti verso le tecnologie: la percezione dell’utilità (quanto la tecnologia può esserci utile per
svolgere il nostro lavoro) e la percezione di facilità d’uso.
Scala di Bright propone l’analisi della tecnologia secondo tre dimensioni;
→
- Estensione: grado di diffusione della meccanizzazione;
- Livello: grado di esecuzione meccanica;
- Penetrazione: grado di meccanizzazione delle mansioni secondarie e terziarie
Alla crescita del grado di meccanizzazione diminuisce lo sforzo, aumenta la necessità di
addestramento e formazione, aumenta lo sforzo mentale e la responsabilità.
Studio di Woodward relazione diretta tra tecnologia e struttura
→
Produzione unitaria o a piccoli lotti Da 1 (unità su ordinazione)
(prodotti eterogenei) A 4 (piccole quantità su ordinazione)
Produzione di massa Da 5 (produzioni di grandi quantità)
(ciclo standardizzato, attrezzature specializzate, A 7 (produzioni di massa)
lavoratori poco qualificati, sistemi di controllo formali)
Processi continui Da 8 (discontinua prodotti chimici)
(output altamente standardizzato; lavoratori qualificati A 9 (flusso continuo)
ed impianti costosi)
All’aumento della complessità tecnologica aumenta il numero di livelli gerarchici, l’ampiezza del
controllo, si incrementa il rapporto direttivi-operativi e il rapporto diretti-indiretti.
Thompson individua una scala di misurazione della complessità basata sul tipo e sul livello
→
d’interdipendenza tra unità organizzative.
tecnologia Interdipendenza Coordinamento Costo Raggruppamento
comunicazione attività
Intermediaria Generica Standard Minimo Fine comune
Processo comune,
Seriale Sequenziale Piani Moderato clientela
Mutuo
Intensiva Reciproca Massimo Posizione
aggiustamento
Secondo la prospettiva fenomenologica la tecnologia è una catena di mezzi-fini socialmente costruita,
ovvero assume il senso che l’organizzazione le attribuisce. La tecnologia è una struttura virtuale che
vincola e facilita allo stesso tempo i comportamenti degli individui. La tecnologia è un contesto
formativo. L’ambiente non è un dato
oggettivo ma il risultato di un
processo di selezione (enacting)
e di attribuzione di significato
(sensemaking) operato
dall’attore.
La progettazione organizzativa abbandona i criteri deterministici e si affida ai criteri di progettazione
emergente, quali:
- Il bricolage: soluzioni innovative trovate basandosi su risorse disponibili localmente e su una
loro combinazione artistica;
- Apprendimento di II livello: apprendimento radicale, ovvero la capacità di ridefinire la tecnologia
in un diverso contesto di pensiero, azione e organizzazione
TECNOLOGIA EFFUSIVA TECNOLOGIA INTRUSIVA
Le informazioni rilevanti per lo svolgimento della Le informazioni rilevanti per lo svolgimento della
mansione e delle funzioni sono possedute dalle mansione devono essere memorizzate da parte
persone e non sono “incapsulate” nel sistema della macchina (hardware) e dalle procedure
tecnologico: (software) e sono gestibili da qualsiasi operatore:
- Specificità dell’operatore rispetto al - Indifferenza dell’operatore;
processo produttivo; - Ininfluenza delle conoscenze specifiche;
- Apprendimento specifico iniziale e - Non importanza di coordinamento
ricorrente; gerarchico e interazione
- Asimmetria informativa a favore del
lavoratore
LE ISTITUZIONI
③
L’ambiente istituzionale è costituito da sistemi di norme cui le organizzazioni e gli attori organizzativi
conformano i loro comportamenti (norme culturali, leggi dello stato). Scott parla di 3 pilatri:
- Regolativo: l’imposizione di regole e sanzioni e le attività di controllo;
- Normativo: comprende sia i valori sia norme;
- Cognitivo: opera attraverso schemi mentali usati per attribuire significato alle regole
Hofstede ha cercato di individuare i tratti
delle culture che determinano le peculiarità
strutturali delle organizzazioni:
- Distanza dal potere;
- Grado di individualismo;
- Controllo dell’incertezza;
- Mascolinità/femminilità;
- Orientamento al lungo/breve
termine
MICROAMBIENTE
MACROAMBIENTE – contesto generale all’interno del quale l’impresa svolge le sue funzioni.
GRADO DI CONTROLLO
MECCANICO ORGANICO
I compiti sono suddivisi in parti specialistiche I dipendenti contribuiscono ai compiti comuni
separate. I compiti sono rigidamente definiti. Vi dell'unità. I compiti sono adattati e ridefiniti
è una rigida gerarchia di autorità e controllo e ci attraverso il lavoro di gruppo dei dipendenti. Vi è
sono molte regole. La conoscenza e il controllo meno gerarchia di autorità e controllo, ci sono
relativi ai compiti sono accentrati ai vertici meno regole. La conoscenza e il controllo relativi
dell'organizzazione. La comunicazione è ai compiti sono localizzati in ogni punto
verticale. dell'organizzazione. La comunicazione è
orizzontale.
Ora la tendenza è che tutte le unità organizzative siano a contatto diretto con l’ambiente.
Modello di Lewis
Raffigura le differenze tra le varie culture nazionali che impattano sulle organizzazioni e sono degli
elementi di complessità per quelle imprese con filiali all’estero.
Sopravvivono solo le imprese che riescono ad approvvigionarsi sul mercato delle risorse critiche, è
quindi fondamentale la capacità di presidiare le risorse critiche collegamenti inter-organizzativi
→
LA PROGETTAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE
- Dimensione strutturale = si riferisce alle risorse tecniche e fisiche necessarie per realizzare un
certo prodotto/servizio;
- Dimensione comportamentale = considera aspetti sociali, psicologici e comportamentali che
qualificano le relazioni tra attori organizzativi;
- Dimensione informativa = si focalizza sulle informazioni e sulle conoscenze che vengono
scambiate attraverso le relazioni tra gli attori;
- Dimensione contrattuale= si riferisce al complesso di regole e istituzioni che definiscono le
ripartizioni di diritti ed obblighi tra gli attori che partecipano all’organizzazione
La progettazione della struttura organizzativa considera queste variabili al fine di costituire
configurazioni stabili di divisione del lavoro e di interazioni fra diverse parti dell’organizzazione. Queste
configurazioni sono definite macrostrutture organizzative e si distinguono dalle microstrutture che
riguardano invece la divisione del lavoro e il coordinamento con riferimento alle attività svolte dagli
individui. La progettazione della macrostruttura ha come oggetto fondamentale di analisi l’unità
organizzativa.
Unità organizzativa = insieme di attori, risorse e attività che concorrono al raggiungimento di un
obbiettivo parziale dell’organizzazione, coerente con il suo obbiettivo generale.
Costruire un’U.O. significa unire attori e attività che:
- Intrattengono tra loro relazioni frequenti ed intense;
- Condividono risorse di varia natura;
- Concorrono ad un risultato comune;
- Sono assoggettati agli stessi meccanismi di coordinamento;
- Rispondono a comuni indicatori di risultato
Specializzazione OUTPUT: focalizzazione sul risultato, unità autosufficienti. Si possono usare indicatori
di profitto, perché tutte le leve sono controllabili dalle stesse. Le unità specializzate per output
prendono il nome di divisioni. Vengono utilizzate negli ambienti transazionali per rispondere più
velocemente all’ambiente.
Specializzazione INPUT: suddividiamo le unità con criterio che mira ad aggregare attività omogenee.
Dividiamo le unità in base alle fasi del processo produttivo caratterizzate da omogeneità nelle
conoscenze e nelle tecniche impiegate. La unità specializzate per input prendono il nome di funzioni,
esse rispondo all’esigenza di efficienza nell’esecuzione dei processi di trasformazione.
Importante qualificare le unità di prim