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(A) (B) (C)
Caso bilineare Abbiamo tre soluzioni
Caso (1) spezzare la nuvola di punti in 2
insiemi
Caso (2) rappresentare tutto con una retta, consegue maggiori incertezze perché non
è un modello matematico molto accurato ma è di facile realizzazione ed utilizzo
Caso (3) creare una funzione che segua perfettamente la
nuvola di punti, ovviamente le incertezze saranno limitate ma
il modello è di difficile realizzazione ed utilizzo oltre che avere
uno costo di realizzazione maggiore
2) Fondo scala
È il massimo valore dell’ingresso misurabile
3) Soglia
È il minimo valore dell’ingresso misurabile
4) Isteresi
È la massima differenza che si ottiene tra la curva di
carico e quella di scarico, la differenza delle energie è
generata dalle cause di irreversibilità come attriti e
cause di dissipazione
5) Risoluzione
È la più piccola variazione misurabile in ingresso
6) Sensibilità
È la pendenza della curva di taratura dello strumento, se la curva è una retta allora
=
parleremo di sensibilità costante ovvero
Confronto sensibilità e risoluzione Primo esempio display a 3 cifre
quindi bassa risoluzione ma molla
molto cedevole perciò alta
sensibilità
Secondo esempio display a 5 cifre
quindi alta risoluzione ma molla
poco cedevole e perciò bassa
sensibilità
Tra le due curve è preferibile la curva blu
Perché la sensibilità di quella curva è molto
alta in basso visto la pendenza maggiore e
più piccola in alto, quando è possibile si
preferisce sempre avere maggiori
sensibilità nella misurazione di grandezze
più piccole
Esempio
Si voglia misurare un anello da 3g se la sensibilità dello strumento non è elevata e
invece di rilevare 3g ne rileva 4g l’errore che si commette è paragonabile quasi al 50%
della misurazione stessa
Mentre se si vuole misurare un auto da 5000kg e lo strumento rileva invece 5100kg si
commette un incertezza sulla misurazione di circa il 2% che è molto meno grave
rispetto al primo caso
7) Ripetibilità
è la proprietà dello strumento a fornire valori di lettura uguali fra loro su misurazioni
consecutive dello stesso misurando
parleremo di campo di ripetibilità come differenza tra il valore massimo e il valore
minimo di un campione
8) Stabilità
È l’attitudine di uno strumento a fornire valori uguali di lettura su misure effettuate
sullo stesso misurando in un arco di tempo ben definito
- Modello dinamico
Applicando le leggi che descrivono la dinamica di uno strumento di misura otteniamo
−1 −1
+ + ⋯ + = + + ⋯ +
−1 1 0 −1 1
−1 −1
=
Se consideriamo l’operatore differenziale D come
Allora otteniamo la funzione di trasferimento operazionale definita come segue
[ ]
+ + ⋯ +
0 −1 −1
( ) = [ ]
+ + ⋯ +
−1 −1
- Suddivisione degli strumenti di misura
1) Ordine zero Non c’è alcun ritardo tra ingresso e uscita è uno
strumento idealmente perfetto
Consideriamo nulli tutti i coefficienti ad
eccezione di e
0 0
Perciò
=
0 0 0
0
= =
0
0
Esempio di strumento di ordine zero (potenziometro)
1) Ordine uno ,
Consideriamo nulli tutti i coefficienti ad eccezione di ,
0 1 0
0
+ =
1 0 0 0
1 0 0
+ =
0
0 0
0
1 = sensibilità
= costante tempo
0
0 statica
Introducendo la solita funzione differenziale D si ottiene
+ =
0
0 =
+ 1
Un esempio dello strumento del primo ordine (termometro a mercurio)
- Sensore di ordine uno con ingresso a gradino
Avviene un repentino cambio dell’ingresso
0 ≤ 0
{
=
> 0
Quindi la funzione diventa
+ =
0
Per trovare la soluzione finale prima dobbiamo trovare
−
⁄
= ∙
- Soluzione generale
0
=
- Soluzione particolare 0
Quindi −
⁄
= ∙ +
0 = 0
Sostituendo le condizioni iniziale ovvero t = 0 e 0
−
⁄
(1 )
= −
0
La risposta del sensore non segue
perfettamente l’ingresso ma tende
asintoticamente verso il valore finale del
gradino
- è il tempo che il gradino impiega a ricoprire circa il 63% del gradino per
3/4
questo solitamente si parla di per aumentare la risposta del sensore
- Se il sensore seguisse perfettamente il gradino allora vorrebbe dire che il
sensore non è stato sollecitato al massimo delle proprie caratteristiche
- Sensore di ordine uno ingresso a rampa 0 ≤ 0
{
=
̇ > 0
Perciò + = ̇
0
La soluzione finale questa volta sarà
−
⁄
(
= ∙ + − )̇
0
La risposta del sensore è una curva traslata di un valore
; pertanto diremo che se un sensore di ordine uno
volesse misurare una grandezza lineare nel tempo
questo fornirà il valore solo dopo un istante di tempo
- Ordine due , ,
Consideriamo tutti i coefficienti della formula nulli ad eccezione di ,
2 1 0 0
2
0 0
+ + =
2 1 0 0 0
2
2
2 0 1 0 0
+ + =
0
2
0 0 0
1
2
2 0
1
= =
=
2
0 0
0
Dove
- pulsazione naturale
- rapporto di smorzamento
0 = 2
2
+ +1
2
Un esempio di strumento di ordine due (bilancia con molla)
Gli strumenti di ordine due hanno un range di misurazione
dopo di che lo strumento entra in risonanza
Fino a questo punto abbiamo
la misurazione dopo di che ci
sarà la risonanza
Possiamo rappresentare questi sensori in funzione dello smorzamento
>1
- risposta sovrasmorzata
possiamo dire la risposta in frequenza è
simile a quella di uno strumento di ordine
uno
- Minore sarà lo smorzamento e
maggiore sarà il campo utile in frequenza
- Se applichiamo un ingresso a gradino al sensore del secondo ordine noteremo
2
che l’uscita segue l’ingresso con un ritardo di tempo pari a
- Elementi a tempo morto
Scriveremo l’uscita come = ( − )
0
Ovvero il sensore segue perfettamente l’ingresso ma con un piccolo ritardo
Esempio, sono tutti quei sensori in cui il segnale viene trasportato da un punto ad un
altro con una certa velocità (trasmissione elettriche)
Se analizzassimo solo le ampiezze avremmo un
grafico identico a quello di uno strumento di
ordine zero perché abbiamo detto che la risposta
segue fedelmente l’ingresso, ma la differenza sta
nel grafico delle ampiezze dove ci accorgiamo
che ne risulta una retta decrescente
- Filtri
Classifichiamo i filtri come
- Attivi; utilizzano fonti d’energia esterna per funzionare
- Passivi; utilizzano parte dell’energia del segnale per filtrare il segnale stesso
Va inoltre specificato che il filtro riceve ed emette un segnale dello stesso tipo
Tipologie di filtri
1) Filtro passa basso
Permette il passaggio solo delle armoniche che hanno una frequenza inferiore a quella
della frequenza specifica detta frequenza di taglio
2) Filtro passa alto
Permette il passaggio solo delle armoniche che hanno una frequenza superiore a
quella di taglio
3) Filtro passa banda
È la composizione di un filtro passo basso e passa alto permette il passaggio delle
;
armoniche comprese tra 2 frequenze
4) Filtro taglia banda ;
Permette il passaggio di tutte le frequenze escluse quello comprese tra la zona
- Segnali é una variazione nel tempo della grandezza stessa
(̅ )
Nella figura il segnale in rosso ha un componente costante
( = −
Mentre l’altro è costituita da una componente alternata
̅ )
Possiamo classificare i segnali in due gruppi
1) Segnali deterministici per i quali si può specificare l’andamento nel
tempo
2) Segnali casuali per i quali l’andamento nel tempo o la forma d’onda
non sono descrivibili
Descrizione della variazione delle ampiezze di un segnale
a) Valore medio
1
̅̅̅̅̅̅
( ) ( )
( ) ∫
= lim
→∞ 0
Il valore medio esprime il livello attorno al quale il segnale fluttua ma non dice con
quale ampiezza, se volessimo esprimere anche l’ampiezza potremmo considerare la
differenza tra il valore massimo e minimo
b) Valore quadratico medio
1
̅̅̅̅̅̅̅ 2
2 ( ) ( )
( ) ∫
= lim
→∞ 0
Fornisce un informazione sull’ampiezza media su tutta la durata del segnale
c) Funzione distribuzione di ampiezza
Può accadere che due segnali abbiano stesso valore quadratico medio ma che la loro
ampiezza sia completamente diversa, ad esempio nella forma.
Definiamo questa funzione come ( ))
( , + ∆
1 1
( )
= lim
∆
∆ →∞
+ ∆
(‘’P’’ probabi