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U U
scegliendo il paniere b al posto del
paniere a). Tuttavia, la quantità di
pesce azzurro consumata diminuisce,
1 2
passando da a
x x
Da questa figura, è possibile ottenere la curva di Engel, dal nome dello
statistico Ernst Engel, ponendo in relazione i livelli del reddito, misurati
sull’asse delle ascisse, e le quantità consumate di un bene, misurate sull’asse
delle ordinate.
Le curve di Engel dei beni normali hanno pendenza positiva, mentre quelle dei
beni inferiori hanno pendenza negativa.
Beni inferiori (fig. 2.22): il
consumo diminuisce al crescere del reddito (pendenza negativa) 28
Beni di prima necessità (fig. 2.23 il consumo aumenta, ma ad un
):
tasso decrescente
Beni normali (fig. 2.23 il consumo aumenta ad un tasso crescente
):
L’effetto reddito e l’effetto sostituzione
Il consumatore, quando ad esempio il prezzo di un bene normale diminuisce, è
indotto a consumarne una quantità maggiore sia perché acquistare quel
bene è ora relativamente più conveniente in confronto agli altri beni il cui
prezzo non è cambiato, sia perché, a parità di reddito nominale, è diventato più
ricco: il suo potere d’acquisto è aumentato.
la diminuzione del prezzo del cibo
comporta un aumento della quantità
consumata da a
1 2
x x
l’effetto sostituzione provoca il
mutamento di pendenza della retta
di bilancio
l’effetto reddito comporta lo
spostamento verso l’alto della retta
di bilancio, che permette di
raggiungere una curva di
indifferenza più alta, passando da
a
1 2
U U
per isolare l’effetto reddito, si considera il
caso in cui potere d’acquisto sia
aumentato, ma resti immutato il
rapporto tra i prezzi, cosicché il
consumatore non abbia alcuno stimolo a
sostituire il consumo di un bene con un
altro.
In questa circostanza, la retta di bilancio
r r
sarebbe stata , il paniere scelto e
1 d
il consumo del cibo sarebbe aumentato di
-
r 1
x x r
La retta di bilancio è una retta del tutto
1
ipotetica. 29
2
Il consumatore ha potuto raggiungere la curva di indifferenza perché la
U
sua nuova retta di bilancio è la 2, che gli permette di scegliere il paniere b, con
2 1
un incremento di consumo di cibo pari a - .
x x
Basta quindi sottrarre all’effetto complessivo la variazione di consumo dovuta
2 r
all’effetto reddito per trovare l’effetto sostituzione, che è pari a -
x x
Nel caso in cui si considerino beni
inferiori (pesce azzurro), l’effetto
reddito è negativo, per cui al
crescere del reddito il consumo
tende a diminuire.
Quindi, effetto reddito ed effetto
sostituzione hanno in questo caso
direzioni opposte a
1
L’effetto complessivo è rappresentato dall’aumento del consumo da x
2 , ma, essendo l’effetto reddito negativo poiché si considera una bene di
x a
1 r
tipo inferiore, il suo consumo diminuisce da , dato che il
x x
r
consumatore sceglierebbe di acquisire il paniere , quando la curva di
d
1 2 r
indifferenza sale da a e sale anche la retta di bilancio da 1 a .
U U 1
Tuttavia, nella realtà non è aumentato il reddito, ma è diminuito il prezzo del
pesce azzurro, per cui la retta di bilancio rilevante è la 2, tangente alla curva di
indifferenza 2 nel punto del paniere b.
L’effetto sostituzione è quindi indicato dal passaggio dalla quantità di pesce
r 2
azzurro . alla quantità .
x x
Beni di Giffen
La teoria del “paradosso di Giffen” è riferita al consumo delle patate in Irlanda
nel secolo XIX quando, in seguito ad una carestia, il prezzo delle patate crebbe.
Per potere vedere la domanda di un bene inferiore aumentare in seguito ad
un incremento del suo prezzo, deve avere le seguenti caratteristiche:
essere un bene inferiore
deve coprire una quota molto rilevante nel bilancio di spesa del
consumatore in modo che l’effetto reddito, in seguito alla variazione del
suo prezzo, sia rilevante
deve avere pochissimi sostituti, in modo che l’effetto sostituzione sia
molto piccolo rispetto all’effetto reddito. 30
Costruzione algebrica delle curve di indifferenza
Supponiamo che le preferenze di un consumatore relative al consumo di due
U(X, Y) = XY,
beni X e Y siano rappresentate dalla funzione indice di utilità cioè
la relazione tra il livello di benessere e la quantità di beni consumati.
1
Una curva di indifferenza relativa al livello di utilità pari a sarà
U
rappresentata dalla funzione
1
U
= XY =
1 Y
U x Supponiamo ora di voler conoscere
l’equazione della curva di indifferenza
relativa al livello di utilità U=1
1
Y = , e così si può procedere per
x
diversi livelli di utilità
Massimo del consumatore
x y
Si tratta di trovare i valori di e nel punto massimo della funzione di utilità
sotto il vincolo di bilancio p p
U(X, Y) S = X + Y
Max sotto il vincolo x y
Si può partire dal vincolo di bilancio, scritto come
Y
Sostituendo il valore della nella funzione di utilità otterremo:
Il massimo di questa funzione può essere trovato ponendo uguale a zero la
x:
derivata rispetto a
Esempio p
U(X,Y) =XY S=40
Sia la funzione di utilità , , x
p
=4 e =2.
y
Risolvendo il vincolo di bilancio rispetto a Y
Y=20-2X
otteniamo . 31
Y X(20-2X )=20X-2
Sostituendo il valore di nella funzione di utilità si ottiene:
2
x
Derivando e ponendo uguale a zero si ha: 20-4X=0
X
La quantità di che massimizza la funzione la soddisfazione del consumatore
X=5
sotto il vincolo di bilancio è quindi .
Y Y=20-2*5= 10
Possiamo quindi trovare la quantità di nel vincolo di bilancio: .
XY=50
L’indice di utilità raggiunto dal consumatore è .
Il Saggio Marginale di Sostituzione
Consideriamo la funzione indice di utilità U= U(X, Y)
Nonostante siamo in ambito ordinalista, possiamo definire l’utilità marginale
m
del bene X (U ) come la derivata parziale della funzione rispetto a X.
x
La derivata parziale indica l’incremento di utilità collegato ad un
X
incremento infinitesimo del consumo del bene .
Y
Analogamente la derivata parziale della funzione rispetto a indica l’utilità
m
marginale di Y (U )
y
La derivata parziale indica l’incremento di utilità collegato ad un
Y
incremento infinitesimo del consumo del bene .
U=XY
Consideriamo la funzione indice di utilità
X X
L’utilità marginale del bene , derivando la funzione per (ai nostri scopi
pratici possiamo considerare la derivata parziale di una funzione a più variabili
come la derivata di una funzione ad una sola variabile, considerando ad
0
esempio Y come una costante) e ricordando che =1 è
x
m
U = Y
x Y
L’utilità marginale di , analogamente, è
m
U = X
y
Consideriamo ora una curva di indifferenza che ovviamente rappresenta un
livello di utilità costante in ogni suo punto.
Spostandoci lungo la curva di indifferenza assisteremo ad un
incremento della quantità consumata di un bene (e quindi ad un
incremento della utilità ottenuta dal consumo del bene)
diminuzione del consumo dell’altro bene (e quindi ad una diminuzione
della utilità ottenuta).
In termini formali, per variazioni sufficientemente “piccole”, se aumenta il
consumo di X e diminuisce quello di Y possiamo indicare come
l’incremento dell’utilità associata a X il prodotto dell’utilità marginale di X
per l’incremento della quantità consumata e come diminuzione dell’utilità
associata a Y il prodotto dell’utilità marginale di Y per la variazione della
quantità. 32
Poiché lungo la curva di indifferenza il livello di utilità resta sempre lo
stesso, l’incremento e la diminuzione di utilità associate al consumo dei
due beni debbono annullarsi
d =
si ottiene così
Il Saggio Marginale di Sostituzione, cioè il
rapporto tra la variazione del bene Y e la variazione del bene X è uguale al
rapporto tra l’utilità marginale del bene Y e l’utilità marginale del bene X, cioè
al rapporto tra le derivate parziali.
Considerando la scelta ottima del consumatore, occorre porre il SMS uguale al
rapporto tra i prezzi così da ottenere
Analizzando la seconda legge di Gossen, il consumatore massimizza la sua
utilità quando le utilità marginali ponderate per i prezzi sono eguagliate per
tutti i beni
SMS =
Metodo pratico per trovare più velocemente il punto di equilibrio del
consumatore
SMS = rapporto tra i prezzi
ricaviamo la Y
sostituiamo il valore ottenuto nella retta di bilancio
ulteriore semplificazione
bene X bene Y
per il per il 33
ESEMPIO numerico p p
Sia S=30, =4 e =2,
x y
dall’eguaglianza tra rapporto tra i prezzi e
SMS otteniamo
X = 15-2X
3X = 15
X = 5
Dall’equazione della retta di bilancio si
Y=5.
ricava poi il valore della
La scelta tra lavoro e tempo libero
In questo caso, il consumatore deve scegliere tra il tempo libero e il reddito che
otterrebbe lavorando.
Per cui, le preferenze possono essere espresse da una mappa di curve di
indifferenza che rappresentano le diverse combinazioni di reddito e tempo
libero ugualmente preferite dal lavoratore. 34
dell’ascissa:
Tempo libero sull’asse 24 (ore massime in una giornata)
dell’ordinata:
Reddito guadagnato lavorando sull’asse 24
w = retribuzione oraria
0 Y
Il reddito effettivo del lavoratore sarà pari alle ore lavorate, cioè 24, meno le
ore di tempo libero Tl, moltiplicate il salario orario:
w w
Y = 24 - TI
0 0
Esempio:
w = 10
0
TL = 16 ore
Y = 24*10 – 10*16 = 80 L’equazione della retta di bilancio è
w
quindi 240= TL+Y
0 Y =
Risolvendo per Y possiamo scrivere:
w
240 - TL
0
La retribuzione oraria (con segno
negativo) è la pendenza della retta
di bilancio, ed è il rapporto tra il
w
prezzo del tempo libero e il
0
prezzo unitario del reddito effettivo
pari a 1