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SPETTRO DI PRIMO E SECONDO ORDINE:
Consideriamo un sistema a due spin/nuclei AX, uno assorbe a 2,2 ppm e l’altro a
2,8ppm e tra loro accoppiano con una Jax di 10Hz. Le registrazioni sono state fatte
prima con uno strumento a 20 e poi a 600 MHz. Come facciamo a dire se è primo o
6
secondo ordine? calcoliamo delta sigma: 2,8-2,2=0,6 ppm. Delta= Δω10 / λ (ni)
nucleo. Se volessi ricavare delta omega misurato in Hz verrebbe che è delta per ni
nucleo (MHz)/10 alla 6 se moltiplico per 10 alla 6 esprimo risultato in Hz. Δω = 0,6 λ
nucleo (frequenza) quindi 20 (=12Hz) o 600 (=360). Facendo il rapporto delta omega/j
è maggiore uguale a 10 nel secondo caso. Uno strumento che opera a 600 MHz ha
spettro del primo ordine, uno che opera a 20 MHz ha lo stesso spettro ma del secondo
ordine. Ecco verificato che diversi strumenti danno spettro di ordine diverso.
Negli spettri del primo ordine vediamo bene dove è centrato il doppietto cioè a metà
tra i due, vedo bene la J cioè la distanza tra i due segnali del doppietto, se passo ad
uno del secondo ordine i segnali si avvicinano a diventare identici. Oltre al fatto che
non riesco più a discriminare dove cade il doppietto perché non è più centrato a metà
e non riesco neanche più a leggere la j quindi questi del secondo ordine sono di più
difficile interpretazione.
Vediamo esempio di quando si passa ad uno spettro di primo ordine ad uno del
secondo: sistema AMX, X è più deschermato perché è un CH. Nei sistemi ABX BA e si
avvicinano in chemical shift per questo lettere alfabeto vicine, mentre X rimane
sempre deschermato, siamo in un sistema del secondo ordine ora quindi facciamo più
fatica su A e B a distinguere. Nel sistema ABC anche X ora è nella mischia e qui risulta
impossibile avere le stesse informazioni perché si perde la molteplicità.
Classificazione sistemi di spin: parliamo di spettro del primo ordine.
Nel primo caso A non accoppia con niente e dà quindi un singoletto, se accoppia con
un protone nell’esempio AX avrò un doppietto, con due protoni AX2 avremo un
tripletto, con tre AX3 avrò un quartetto. In questi casi la j è unica, mentre nel sistema
AMX A accoppia con M e con X, le J sono diverse, avrò quindi due doppietti dd. La J si
calcola tra il primo e il secondo che è uguale tra il terzo e il quarto e l’altra si calcola
tra il primo e il terzo o tra secondo e quarto, sono due J, una per A che accoppia con M
e una con X. Sistema AMX2 qui A accoppia con X2 dando origine a un tripletto
sdoppiato per la presenza di M quindi triplo doppietto, AM2X e così via… AX con X spin
diverso da 1/2 (la molteplicità è data da 2ni+1) mi da tre segnali della stessa altezza
perché è data dalla formula 2ni piu uno..
Sistemi AA’BB’: hanno stesso delta ma hanno sono non equivalenti.
Uguale per disostitito orto. Sistemi AA’BB’: questi sistemi possono
essere ricondotti a sistemi AA’XX’ o AB semplicemente con due soli
protoni simili in chemical shift.
(100/157 1H-NMR)
30/10
NMR e chiralità:
Molecola C6H5-CH2-CH3: se noi sostituiamo i due H con altri gruppi diversi otteniamo
una coppia di enantiomeri quindi si chiamano enantiotopici. Questi due H dal punto di
vista magnetico sono identici: hanno lo stesso delta, c’è un piano di simmetria che
passa per HCH e la costante di accoppiamento dei
due H con CH3 è identica. Ciò è verificato con le
proiezioni, H vede sempre lo stesso intorno, sarà
sempre vicino ad altri H. Gli enantiotopici sono
magneticamente identici e danno un unico segnale
che integra per due qui.
Molecola C6H5-CH2-CHBrCl: c’è un centro chirale e questo fa sì che non esista un
piano di simmetria, i due protoni sono diastereotopici e non hanno lo stesso delta
quindi non possono essere magneticamente equivalenti, questo si traduce nel fatto
che ogni protone dà origine a un doppio doppietto. Per dimostrare che i protoni hanno
un intorno magnetico diverso si usano le proiezioni. Tutto questo è rispettato in un
ambiente/solvente achirale. Due enantiomeri danno lo stesso spettro di risonanza, i
diasteroisomeri no.
A sx è una molecola chirale, se sostituiamo uno dei due
protoni rossi otteniamo diasteroisomeri quindi sono
diatereotopici, hanno delta diversi quindi non sono
magneticamente identici. Una cosa analoga succede
nell’esempio a dx anche a se non c’è un centro chirale,
questa possiede un piano di simmetria (blu) il quale non
rende però gli H indistinguibili, ciò si nota sulla
proiezione, il piano che passa tra i due H rossi non rende.
Esempio acetale: il C dell’acetale non è
chirale, i due H di ogni coppia (b) dei CH2
sono uguali? no, non ci sono elementi di
simmetria, sono diasterotopici. Il segnale di b
non è un quartetto semplice ma un
multipletto del tipo ABX3 (X3 sono i 3 H di
CH3 con cui accoppia) e integra per 4. I CH3
(c) terminali ruota e non vede diversi i due H
di CH2 e dà origine a un tripletto dove
casualmente ci cade il doppietto di CH3 d in
totale avrò sei protoni. Il protone in a H è
molto deschermato e accoppia con CH3
dando un quartetto.
Ripasso sistemi di spin AA’BB’:
I protoni A e A’ anche se sono chimicamente equivalenti come. egli esempi dei
benzeni di sostituti (o diversi e o uguali) non sono uguali magneticamente perché non
soddisfano la condizione di avere la stessa costante di accoppiamento anche se esiste
un piano di simmetria, JAB=JA’B. Tutti gli etero aromatici e la piridina sostituita in 4 con
un gruppo R’ danno questi sistemi. Abbiamo sistemi di 4 spin in cui A e B hanno
chemical shift simili, sono difficili da interpretare ma possiamo approssimarli a spettro
di primo ordine passando da AA’BB’ a AB in cui identifichiamo i protoni due a due
uguali, un doppietto per A e uno per B, non è così ma è una semplificazione. Più A è
simile a B in termini di chemical shift piu sono vicini, altrimenti il multipletto risulta piu
allargato.
Molecola C8H10O2: intorno a 7ppm abbiamo un sistema aromatico sottolineato da
U=4. Vediamo integrali segnali, due multipletti nella zona aromatica e poi singoletti.
L’aromatico è C6, io ho C8 quindi ci sono due C in più. Il segnale aromatico può
sembrare due doppietti quindi si può assimilare a un sistema AA’BB’ quindi i due C in
più possono essere messi come nel benzene di
sostituito in o o p. Ogni segnale del doppietto
integra per due protoni, l’altezza quindi è 2H, il
gradino successivo è di nuovo 2H e l’ultimo è
3, poi l’ultimo gradino è 1, la somma è 10,
infatti ho 10H. Il picco più alto è CH3, come
mai cade intorno a 4? è deschermato da un
ossigeno quindi questo segnale è un OCH3. L’altro ossigeno dove sta? il segnale che
integra per due sarà un CH2, il multipletto sono 4H, manca un protone e un H quindi il
picco piu a dx è un OH. È probabile che la molecola abbia un tipo di sostituzione in
para. foto.
Introduciamo le COSTANTI DI ACCOPPIAMENTO: la terza informazione che deriva da
uno spettro.
Il valore (in Hz, e sono indipendenti dal campo magnetico applicato B0) della costante
ci dà informazioni utili sulla geometria della molecola. Dallo spettro si misura dalla
distanza tra i segnali del multipletto quando è unica, si prende il più grande in termini
di delta e si sottrae a quello più piccolo e si moltiplica per la frequenza dello
strumento. L’accoppiamento tra nuclei non avviene in relazione alla distanza nello
spazio ma distanza in termini di legami. Mano a mano che aumentano i legami il
valore della costante diminuisce. La costante di accoppiamento oltre i tre legami (long
range) si verifica solo se ci sono doppi o tripli legami (esempio a dx). La J1 è solo nella
molecola di idrogeno. La costante di accoppiamento è da valutare in valore assoluto
anche se può esse negativa.
J2: assume valori diversi a seconda della situazione in cui è inserito il CH2:
- CH2 olefinici
- CH2 in strutture rigide che impedisce la libera rotazione (ciclo esano)
- CH2 diasterotopici per la presenza di un centro chirale
Le costanti J2 dipendono:
- dall’angolo di legame HCH (nei CH2 olefinici sp2 è 120°, nei CH2 sp3 è
109,5°)
- dall’ibridazione (sp2 nei CH2 olefinici,sp3 nei CH2 delle strutture rigide e sp3
nei Ch2 diastereotopici)
- e dai sostituenti, che nelle condizioni sopra cambiano.
Equazione di dipendenza della costante di accoppiamento con angolo HCH:
all’aumentare dell’angolo la costante diminuisce. La costante J2 è 12-15Hz per C sp3 e
2-4 per C sp2. Questo accoppiamento è tra protoni H dei CH2.
J3: è di solito positiva e dipende da differenti fattori: il più importante è l’angolo diedro:
curva di karplus: relazione tra costante accoppiamento con l’angolo diedro cioè
l’angolo che si crea tra due piani, quali sono? un piano è
identificato da 3 punti, H’C’C è un piano e l’altro è H’CH. i due
piani hanno origine dal legame CC e l’angolo si origina tra
questi due piani.
Dipende anche dalla lunghezza di legame tra i C a cui sono legati gli H, J cresce al
diminuire della lunghezza del legame. Dipende infine dal valore dell’angolo tra il
legame CC e il legame CH (cresce al diminuire dell’angolo) e dalla presenza di gruppi
elettronattrattori (diminuisce al crescere di -I).
L’equazione di karplus è tradotto in una curva (è una fascia di valori grigio scuro non
ben definita): a 0° la J vale 8-12 Hz cioè un massimo relativo, si annulla a 90° e risale
fino ad arrivare a 10-14 cioè un massimo assoluto a 180° , poi ha un andamento
periodico, a 270° si annulla e ha massimo a 360° di nuovo.
Prendiamo esempio proiezione newman in cui i piani diedri distano 60°, a quel valore
dalla karplus vedo che J è circa 2-6Hz (spessore grigio della curva). È indicativa la
karkuls, per avere valori veri bisogna avere la reale struttura della molecola e sapere
gli angoli precisi, le distanze precise… avendo i raggi X è possibile avere valori reali di
J, così noi facciamo una stima. In realtà se io prendo accoppiamento de un sistema del
tipo CH3CH2 la J è 7Hz e non 2 perché l’alcano ha libera rotazione sul C quindi la
molecola ruota continuamente la sua conformazione quindi assume valori diversi di J
da un massimo di 14 e 0 dove si annulla quindi la media è 7. Va