Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 117
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 1 Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 117.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti materiale Ortopedia - 2025 Pag. 91
1 su 117
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

E CRESCE IN MODO DEFORME); DALLE FASE INIZIALE OVVERO DALLA FASE

EMBRONIARIA, INCONGRUENZA ARTICOLARE, USURA E QUINDI ARTROSI.

DALL'EPIDEMIOLOGIA NON E' FREQUENTE MA E' GIA' PRESENTE ALLA NASCITA PERCHE'

SE SI SVILUPPA NELLA FASE EMBRIONARIA IL DANNO E' PRESENTA ALLA NASCITA.

E' PRESENTE NELLE FEMMINE IN PERCENTUALE MAGGIORE

PUO' ESSERE SIMMETRICA, ASSOCIATA AD ALTRE DEFORMITA', DAL PUNTO DI VISTA

TERRITORIALE E' PIU' PRESENTA NELLA RAZZA BIANCA CON MAGGIOR FREQ RISPETTO

AD ALTRE OPPURE A PATOLOGIE CONGENITE.

Eziologia

La displasia dell'anca è causata da un'interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali.

Predisposizione Genetica

a displasia dell'anca è da considerarsi una malattia ereditaria a carattere poligenico. La probabilità

che un neonato sia portatore di displasia dell'anca è pari a:

• 6% se i genitori sono normali e vi è un fratello colpito;

• 12% se vi è un genitore colpito, ma nessun precedente fratello;

• 36% se vi sono un genitore e un precedente fratello colpiti.

Patogenesi

Esistono due teorie maggiormente accreditate in letteratura: la teoria della displasia acetabolare e

la teoria della lassità capsulo-legamentosa.[3]

• Teoria della displasia acetabolare

La testa del femore, deformando la cavità acetabolare per via della ridotta resistenza della sua

cartilagine, perde i normali rapporti anatomici e si disloca.

• Teoria della lassità capsulo-legamentosa

La lassità dei mezzi di fissità favorisce la dislocazione della testa del femore.

Anatomia patologica

La displasia dell'anca è classificata in base ai rapporti che la testa del femore contrae con

l'acetabolo e alle alterazioni graduali indotte dalla perdita dei normali rapporti anatomici.

Classificazione di Dunn

• Stadio 1: Displasia o Anca instabile (caratterizzata da un acetabolo ovalizzato)

• Stadio 2: Sublussazione

• Stadio 3: Lussazione Franca

• Stadio 4: Lussazione con formazione di neucotile (o neoacetabolo)

Il 98% dei neonati affetti mostra una lesione di stadio 1

Clinica

La clinica della displasia dell'anca cambia a seconda dell'età del paziente. L'esame obiettivo e

l'anamnesi sono utili per indurre un primo sospetto.

Segni e sintomi

I segni e sintomi della displasia dell'anca sono variabili a seconda del grado di Dunn e dell'età del

paziente.

Esami strumentali

L'ecografia delle anche e la radiografia del bacino sono gli esami strumentali che aiutano a porre la

diagnosi di displasia dell'anca.

Ecografia delle anche: Consente di fare diagnosi precoce. Il periodo migliore per eseguire

l'ecografia è dal secondo al terzo mese di vita

Radiografia del bacino: La radiografia del bacino consente di fare diagnosi tardiva di displasia

dell'anca durante l'epoca precedente alla deambulazione ma non in epoca neonatale.

Terapia

Il trattamento della displasia dell'anca è strettamente dipendente dal grado di gravità della

patologia. L'esito è tanto favorevole quanto più la terapia è precoce.

Trattamento della displasia: L'applicazione di un tutore ortopedico che mantenga l'anca abdotta

per pochi mesi è la strategia più usata per garantire il corretto sviluppo dell'articolazione.

Trattamento della sublussazione e della lussazione: Per una risoluzione del quadro è necessario,

come primo intervento, ricostituire i normali rapporti anatomici, abbassando la testa femorale e

successivamente ottenendo la riduzione della testa femorale all'interno dell'acetabolo. In caso di

lussazione "alta" della testa del femore, l'approccio più usato per ottenere l'abbassamento della

testa femorale è la trazione a cerotto,previo ancoraggio del paziente al letto mediante gessatura di

entrambi gli arti inferiori: la trazione è ottenuta in modo graduale e monitorata attraverso controlli

radiografici.

Una volta ottenuto l'abbassamento si passa alla riduzione della testa femorale: se non ci sono

strutture anatomiche che ostacolano la riduzione si procede, previo manovra ortopedica di

riduzione incruenta, all'applicazione di un apparecchio gessato che mantenga l'anca flessa a 100°

e abdotta di circa 65°. La durata del trattamento non è standard, ma dipende dalla risposta del

paziente. Il trattamento andrà verificato mediante esecuzione di esame radiografico; Dopo si passa

all'applicazione di un tutore per altri 2-3 mesi.

GINOCCHIO: ANATOMIA FUNZIONALE: Il ginocchio è una grande articolazione

dell'arto inferiore. L’anatomia del ginocchio è formata da: Femore - è l'osso della gamba,

situato nella coscia, che costituisce anche parte dell'anca e del ginocchio. È l'osso più lungo,

voluminoso e resistente del corpo;Tibia - è un osso voluminoso posto nella parte inferiore

della gamba. Il femore si poggia su di essa;Perone (O FIBULA) - è un osso lungo e sottile

della gamba, situato parallelamente e lateralmente alla tibia, con cui si articola alle estremità

superiore e inferiore. Serve da punto di collegamento per i muscoli ed il legamento

è l’osso sesamoide più grosso(le ossa sesamoidi

collaterale laterale; Rotula o patella -

servono per ottimizzare il braccio di leva del tendine del muscolo che le ingloba in qualsiasi

situazione, migliorando la trazione tendinea);è situata nella parte anteriore dell’articolazione

del ginocchio, davanti al femore e alla tibia. Quando il ginocchio si muove, la rotula scivola

all'interno di una scanalatura. E’ formato da due articolazioni-> L’ARTICOLAZIONE

FEMORO-TIBIALE condiloartrosi [SUPERFICI CONCAVO CONVESSE.Fa parte

:

dell’articolazione diartrosi, e le superfici articolari hanno forma di ellisoide cavo (cavità

glenoidea)e pieno(condilo). Sporgenza ossea di forma rotondeggiante o elissoidale

appartenente ad un’articolazione e la cui funzione è di permettere i movimenti dell’osso con

cui si articola]. Fra condili e il piatto tibiale (intende la parte prossimale della tibia ovvero

quella più vicina al ginocchio) si trovano i menischi, due speciali cuscinetti cartilaginei, uno

a forma di mezza luna o di C, (menisco mediale o interno) e una a forma di cerchio quasi

completo (menisco laterale o esterno). I menischi,sono formati da cartilagine fibrosa che

ammortizza la pressione che subisce l’articolazione; aumentano la congruenza tra i condili

femorali (convessi) e i piatti tibiali (sostanzialmente piani), distribuendo così il carico in modo

uniforme su tutta la superficie articolare; partecipano alla stabilità del ginocchio in modo

sinergico con il legamenti; migliorano la distribuzione del liquido sinoviale sulla cartilagine

articolare in modo da rendere più fluido il movimento perché diminuisce l’attrito. I menischi

sono fissati ai piatti tibiali (o cavità glenoidea) attraverso punti fissi chiamati corni (posteriore

e anteriore). I menischi presentanoOltre ai menischi, per diminuire l’attrito tra i capi articolari

delle due ossa, vi sono: la cartilagine riveste i capi articolari e svolge un ruolo fondamentale

di cuscinetto ammortizzatore evitando l’attrito diretto tra le ossa. La cartilagine si può

deformare, comprimere ed estendere;il liquido sinoviale è un lubrificante sprigionato dalla

delimita la cavità articolare, riveste l’intera capsula

membrana sinoviale. Tale membrana

articolare, le porzioni ossee entro la cavità e termina lungo il contorno delle cartilagini.

L’ARTICOLAZIONE FEMORO-ROTULEA unisce il femore e la rotula e si trova nella parte

->

anteriore del ginocchio. Durante i movimenti di flessione e di estensione la rotula “scorre”

presente sulla superficie del femore. Quest’articolazione, rispetto alle altre del corpo

troclea

umano, è instabile e sostenuta da muscoli e tendini.Ci sono 4 compartimenti:

DALL’APPARATO ESTENSORE COSTITUITO DA MUSCOLO

ANTERIORE(FORMATO

QUADRICIPITE,ROTULA,TENDINE ROTULEO); POSTERIORE(CAPSULA,LOGGIA

POPLITEA DELIMITATA SUPERIORMENTE DAI MUSCOLI FLESSORI OVVERO IL

SARTORIO,BICIPITE FEMORALE,SEMITENDINOSO,SEMIMEMBRANOSO,TIBIALE

ANTERIORE,ED INFERIORMENTE DAI DUE CAPI DEL MUSCOLO GASTROCNEMIO

NOTO ANCHE COME GEMELLI); LATERALE(LEGAMENTO COLLATERALE

LATERALE,TENDINE BICIPITE FEMORALE,TENDINE DEL MUSCOLO

POPLITEO,LEGAMENTO POPLITEO ARCUATO);MEDIALE(TENDINE DELLA ZAMPA

D’OCA TENDINE COMUNE DEL MUSCOLO SARTORIO, SEMITENDINOSO E IL

GRACILE,LEGAMENTI MENISCO FEMORALI,LEGAMENTO COLLATERALE

MEDIALE,LEGAMENTO POPLITEO OBLIQUO).

parte dell’articolazione femoro-tibiale):

I legamenti del ginocchio sono(fanno I due

legamenti crociati che si trovano tra tibia e femore permettono i movimenti di flessione e di

Questi legamenti si incrociano al centro dell’articolazione ed ognuno ha una

estensione.

particolare funzione di sostegno:

legamento crociato anteriore (è lungo 3,3cm/bu chiedi a qualcuno) livello della tibia si

inserisce anteriormente alla spina tibiale e termina sulla faccia mediale del condilo

esterno,non è molto vascolarizzato ed è definito fragile perché è soggetto a lesione più

frequentemente del LCP.Ha un ruolo fondamentale nel mantenere la stabilità

dell’articolazione, limita la rotazione interna e l’iperestensione, inoltre durante la flessione

riduce lo spostamento in avanti della tibia rispetto ai condili femorali.

Legamento crociato posteriore origina nella rientranza intercondiloidea tibiale e si

inserisce sul condilo mediale del femore nella parte interna, è ben irrorato ed è molto più

robusto del LCA, è fondamentale nel controllo della rotazione e durante l’estensione riduce

lo spostamento posteriore della tibia rispetto ai condili femorali.I legamenti crociati sono a

forma di “X”, incrociati su tutte le tre dimensioni dello spazio. Vi sono due fasci :1-quello

antero-laterale più grosso e resistente ed teso in flessione formato dai legamenti menisco

femorali anteriori di Humphrey;2-postero-mediale più piccolo e teso in estensione formato

dal legomaneto menisco femorale di Wrisberg .

I due legamenti collaterali, mediale e laterale, bloccano i movimenti di inclinazione laterale

della tibia sul ginocchio. Le estremità dei due legamenti raggiungono la massima tensione

a ginocchio esteso, mentre con l’articolazione in flessione la tensione si riduce.

Il legamento collaterale mediale origina dalla faccia esterna del condilo mediale e si

interna della tibia,è più sottile del LCL ed ha la forma di una striscia

inserisce sull’area

elastica. Si trova all&rsquo

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
117 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dominikks di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ortopedia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Gasparini Giorgio.