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SCOLIOSI ED ERNIA DEL DISCO

Quando parliamo di scoliosi parliamo di dimorfismo del rachide, caratterizzata da rigidità che è una

caratteristica della strutturazione. Il dimorfismo è una condizione strutturale caratterizzata da scoliosi ossia

la deviazione deve essere presente nei tre piani dello spazio, è importante far presente al paziente il

problema attraverso un esempio per renderlo consapevole,quindi anche attraverso un rx in antero

posizione che non deve semplicemente dimostrare che ci sia un disallineamento sul piano coronale perché

n on è sufficiente ma è necessario che ci sia una rotazione dei corpi vertebrali perché si parli di scoliosi.

La deviazione deve essere presente in tutti e tre i piani dello spazio :sagittale, coronale, assiale e si

accompagna ad alterazioni morfologiche delle vertebre.

L’atteggiamento scoliotico o scoliosi funzionali quindi Paramorfismo vertebrale in cui non c’è rigidità,non è

una condizione strutturale,correggibile con ginnastica posturale e non ha evolutività,la deviazione non è

presente su tutti e tre i piani dello spazio e non ci sono rotazioni delle vertebre.

Il Paramorfismo condizione reversibile che può evolvere in dismorfismo può essere: primitivo ossia relativo

all’attitudine posturale globale, o di un difetto del sistema nervoso centrale, probabilmente legati anche

alla coordinazione neuro-motoria ovvero all’equilibrio, Secondario e quindi posturale,isterico, antalgico e

talvolta è mantenuto su base antalgica,dettata dal dolore rachialgia, determinata da condizioni

infiammatorie o strutturali ovvero che mimano una scoliosi la cui causa va indagata.

Scoliosi strutturali può essere idiopatica nell 85% dei casi vengono distinte con criterio cronologico

anagrafico, ossia idiopatia neonatale infantile sotto i tre anni,giovanile sotto i 10/12 anni, adolescenziale

sopra i 10/12. Idiopatiche ossia senza causa apparente ovvero secondarienel 15 % dei casi ,congenite,

malattie neuromuscolari o mesenchimali o artrite reumatoide,infezioni ossee,traumi,tumori

Epidemiologia: scoliosi patologia della colonna, più frequente nei bambini quanto negli adolescenti,in

adolescenza il 90 % delle scoliosi si vanno a registrare in scoliosi idiopatiche con un rapporto maschile

femminile a vantaggio o in questo caso dovremmo dire a svantaggio del sesso femminile che è coinvolto

circa tre volte in più rispetto ai maschi .

La scoliosi deve essere inquadrata sulla base dell’angolo della curva curva

Scoliosi idiopatica: curva inferiore più frequente in adolescenza,hanno curva scoliotica superiore a 40°, di

solito si ha una familiarità e vanno indagate eventuali familiarità, questa patologia è con più frequenze in

adolescenza e sono quelle scoliosi che hanno una sola curva,ossia quelle che si presentano nella

maggioranza dei casi,nell’altra metà invece abbiamo :

curve lombari sx convesse per il 25 % dei casi e

toraciche dx convesse per l’altro 25 % dei casi

poi abbiamo le toraco -lombari dx convesse per il 19 % dei casi

e le cervico toraciche sx convesse per la restante parte.

Altre meno frequenti sono: il restante 30 % curva toracica e lombare, nel 25 % toracica e tora lombare o

eventi senza patologie,rare sono le curve doppie toraciche.

Anatomia patologica:si caratterizzano per la loro tridimensionalità,deviazione laterale presente su tutti e

tre i piani dello spazio,deviazione laterale sul piano frontale facilmente riscontrabile all’esame

radiografico.All’esame radiografico si può definire la deformità sul piano sagittale quindi ipercifosi,

elemento cardine per poter parlare di scoliosi é la rotazione vertebrale, sul piano trasversale senza

rotazione non c’è scoliosi, rotazione che determina deformità sulla gabbia toracica.

Le vertebre si caratterizzano per: la torsione perché cè’è una cuneizzazione del soma della vertebra, per le

differenze dimensioni dei peduncoli,delle lamine,delle ipofisi trasversali,sono tutti elementi propri del

corpo vertebrale e per una deformità conseguente nel canale vertebrale. I dischi subiscono una

deformazione torsionale, una diminuzione nell’altezza dal lato della concavità e non ci sarà aumento,c’è

migrazione del nucleo polposo nel senso inverso della curva, è una patologia che condiziona le strutture

ossee e molli oltre ai legamenti,legamento longitudinale anteriore allungato,posteriore convesso

accorciato,così come lo saranno i legamenti interspinosi,più alterazione di legamenti trasversali,

intertrasversali, radiali, giallo che è il più importante,altre fratture osee vicine e orizzontali verso il lato

concavo, lontane e verticali sul lato convesso,il torace presenta un aspetto obliquo ed ovalare, ad esame

obiettivo gli elementi caratterizzanti sono il gibbo costale che con una manovra specifica consente di

verificarlo e che quindi conferma la presenza di una scoliosi primaria,primitiva e idiopatica .

La diagnosi deve essere precoce poiché si può avere anche la dislocazione del midollo spinale verso la

concavità e la torsione, raramente si individua in un ragazzo o ragazza un quadro già al limite tra il

conservativo e il chirurgico.In casi estremi come questo si può avere anche difformità a carico dei visceri,dei

grossi vasi,dei volumi polmonari,cuore ma questi sono casi estremi in una scoliosi di secondo grado .

In base alla sede della curva abbiamo diverse scoliosi:

1 curva toracica,

2 curva toraco-lombare

3 lombare

In base alla sede della curva e sulla base dell’entità, abbiamo tre gradi grazie ai quali è possibile stabilire la

gravità di scoliosi: 1 lieve sotto i 30°; 2 medio sotto i 50°; 3 grave sopra i 50°

Metodo di cobb :misurazione in gradi della curva, indispensabili per il trattamento chirurgico o

conservativo,l’ entità della curva cresce fino all’accrescimento scheletrico,(all’esame cobb viene chiesto) la

raccolta amnestica è dal punto di vista clinico molto importante quindi viene fatta un’anamnesi che valuta

sesso, età nelle donne la comparsa del menarca, familiarità, l’entità delle scoliosi familiari ,l’evoluzione del

quadro familiare,in seguito ispezione della colonna vertebrale, paziente in piedi di spalle all’esaminatore la

colonna dovrebbe risultare dritta,non dovrebbero esserci asimmetria delle spalle o delle creste iliache,

viene controllata la curvatura, le apofisi spinosi ,se c’è o meno simmetria dei triangoli della taglia e in quel

caso la colonna non è perfettamente rettilinea, viene effettuata una flessione poi in avanti che evidenzia un

accorciamento del tronco e tramite il test di Adam in cui il paziente flette il tronco in avanti ,con ginocchia

estese e li possiamo vedere il gibbo costale e si può associare un rigonfiamento lombare ed eventuali curve

di compenso secondarie ,l’esame obiettivo proseguirà con palpazione dei processi spinosi,delle sacre

iliache,delle scapole per poi passare a una diagnostica per immagini, elemento indispensabile è farla sotto

carico del rachide in toto senza inclinazione a destra e sinistra,Cobb valuta l’entità in gradi delle curve

scoliotiche, si tracciano due rette su una radiografia della colonna,la prima ha inizio dalla superficie

superiore della vertebra più curva della parte superiore, mentre la seconda dalla superficie inferiore della

vertebra più curva nella zona inferiore, prendono in esame dunque le due vertebre estreme in cui inizia e

finisce la curva.La vertebra superiore estrema craniale sarà quella in cui è presente maggiore inclinazione

rispetto all’asse orizzontale, maggiore inclinazione caudale il punto in cui il piatto inferiore presenta

maggiore inclinazione ,tracciando queste due linee perpendicolari consente di ottenere un numero in gradi

per misurare l’angolo e quindi il grado di entità della curva metodo di cobb.

Test di Risser (scoliosi spinale per lo più), consente la misura diretta della maturità scheletrica,il grado di

ossificazione dell’apofisi iliaca, mediante valutazione radiografica viene utilizzato per giudicare lo sviluppo

scheletrico complessivo quindi è la valutazione dell’evolutività ,valuta di quanto sono rotati i corpi

vertebrali ,gradi e identità, ossificazione della cresta iliaca, avviene progressivamente in senso latero-

mediale, da laterale inizierà l’ossificazione della cresta si distingue in 5°, tanto più basso è il grado di Risser

tanto maggiore è il grado di evolutività, quanto meno è cresciuto il paziente tanto più la sua curva potrà

evolvere peggiorando, la cresta iliaca intanto che non arriva a termine di accrescimento il grado di

ossificazione si troverà da 0 a X,per valutare se il potenziale di crescita è alto e di conseguenza altro anche

il potenziale di peggioramento della curva, Più la crescita è ossificata più significa che il soggetto è arrivato

al termine di accrescimento o quasi e quindi avrà minore tendenzaall’ evolutività in senso negativo, i fattori

prognostici negativi per valutare la curva della scoliosi sono precocità nella comparsa, presenza

curva,presenza doppia curva,età anagrafica e scheletrica,sesso, precoce rigidità della curva,tanto maggiore

è il grado della curva tanto peggiore sarà il fattore prognostico, i trattamenti( Semplificato)sonotre a

seconda del grado della curva.

Gradi:Lieve inferiore a 30, fisioterapico quindi ginnastica posturale per l’evoluzione non esclude che debba

essere seguito fino al termine dell’accrescimento osseo, fisioterapia per curve compensate che non abbiano

un alto potenziale evolutivo che siano mobili e la torsione sia scarsa o assente.

Medio tra 30° e 50°, trattamenti ortopedici anche con ausili e corsetti quindi.

Grave superiore ai 50° chirurgico, barre e viti e corsetti.

Tra 30° e 50°, ortesi, corsetti, tendenti all’evolutività,è importanre far comprendere che lo scopo del

trattamento è impedire l’evoluzione della curva,non la regressione poiché non è possibile ed è importante

farlo capire al genitore del ragazzo o al paziente stesso, il trattamento deve essere effettuato più

precocemente possibile, insieme a chinesiterapia fino al termine dell’accrescimento, due motivi importanti

sono

1:la curva si tratta fino a completo accrescimento.

2 entro i 18 anni i costi sono coperti dal sistema sanitario nazionale, i principi dell’ortesi, sono trazioni

sull’asse della colonna in appoggio in depressione laterale e si propone uno scopo derotativo dei corpi

vertebrali,tra le ortesi in passato i corsetti erano meno pratici e soprattutto erano costituiti da corsetti

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
10 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dominikks di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie dell'apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Familiari Filippo Francesco.