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ORGANIZZAZIONE GENERALE DEI SISTEMI MOTORI
A) Sistemi discendenti
Originano da numerose aree corticali
Coinvolgono il tronco encefalico per controlli relativamente automatici
Sinaptano su motoneuroni o Internouroni
B) Motoneuroni e Interneuroni
Nel midollo spinale hanno sede nel corno anteriore e nella zona intermedia
Nel tronco encefalico hanno sede nei nuclei motori dei nervi cranici e nella formazione reticolare
C) Cervelletto, compara quello che dovrebbe essere il movimento teorico e quello che è il
movimento reale e corregge istante per istante le traiettorie sbagliate o la velocità del movimento.
D) Gangli della base
Entrambi intervengono nel comportamento motorio con potenti influenze regolative
(garantiscono ordine, correggono errori,..)
I sistemi motori generano tre tipi di movimento:
1) Movimenti riflessi: risposte rapide o stereotipate, in genere graduate dallo stimolo sensitivo
che lo evoca.
2) Movimenti ritmici: combinazione di movimenti riflessi o volontari: in genere, l'avvio è
volontario e la prosecuzione riflessa
3) Movimenti volontari: diretti ad uno scopo ed appresi; in genero migliorano con la pratica
Tutti i livelli della gerarchia motoria richiedono informazioni sensitive per funzionare
adeguatamente. Le informazioni sensitive sono tanto più vincolanti quanto più è basso il livello
gerarchico (attività riflesse).
Due grandi vie ascendenti Piramidale e extrapiramidale
Con la corteccia interagiscono i nuclei della base. Il cervelletto interagisce con i nuclei della base e
con il troncoencefalo. VIA PIRAMIDALE – da avvio al movimento.
IL SISTEMA PIRAMIDALE
- origina dai neuroni piramidali del 3° e 5° strato
- zona principale di partenza è l'area precentrale (area motoria primaria) che dà origine al 60%
delle fibre
- le altre fibre originano dal lobo frontale (area 6) e parietale
- possiede organizzazione somatotopica
- una seconda zona motoria è l’area motoria secondaria
* I muscoli della faccia avranno + motoneuroni. I muscoli del tronco e degli arti avranno meno
motoneuroni. Lingua, faccia e mano occupano gran parte della zona corticale perché hanno
necessità di svolgere movimenti più precisi (area 4). L’area (area premotoria) importante per la
programmazione e pianificazione del movimento.
Area parietale posteriore aiuta ad avere una rappresentazione nello spazio e memoria.
Emisfero sx controlla i movimenti del lato dx. Emisfero dx controlla i movimenti del lato sinistro.
Motoneuroni spinali localizzati nel grigio laterale o mediale.
- Mediali: innervano muscoli assiali di collo e tronco
- Laterali: innervano muscoli degli arti
Ogni radice nervosa proveniente dal midollo spinale controlla uno specifico gruppo di muscoli.
Il termine usato per indicare i muscoli innervati da un paio di radici delle corna anteriori è
MIOTOMO. Innervazione Segmentaria. I muscoli della faccia avranno + motoneuroni. I muscoli del
tronco e degli arti avranno meno motoneuroni.
La via piramidale ha un PRIMO MOTONEURONE che parte dalla corteccia e il SECONDO
MOTONEURONE che arriva fin alla periferia.
Secondo Motoneurone
E' il secondo neurone di moto che si trova nella parte ventrale del midollo spinale
Motoneuroni Gamma: innervano le fibre dei fusi neuromuscolari →mantenimento Tono
muscolare e ruolo importante per l’arco riflesso (segnala lo stiramento)
Motoneuroni Alfa: i loro assoni arrivano alle fibre dei muscoli scheletrici, innervando le fibre
muscolari e generando il movimento → Movimento Volontario e mantenimento Tono Muscolare
Tono muscolare
È un fenomeno di natura riflessa e dipende dalla scarica continua dei motoneuroni a che a sua
volta è sottoposta ad un duplice controllo:
- sopraspinale
- spinale (riflesso di stiramento tonico o miotatico)
Il sistema fondamentale per il mantenimento del tono posturale è il RIFLESSO MIOTATICO
MONOSINAPTICO evocato dalla gravità tramite i fusi neuromuscolari presenti nei muscoli
antigravitari. → Comunicazione diretta tra motoneurone e neurone sensoriale.
POLISINAPTICO → comunicazione tra neurone sensoriale e motoneurone facilitata da un
interneurone.
Il riflesso miotatico è detto anche riflesso da stiramento. Lo stimolo è rappresentato dal rapido
allungamento del muscolo, solo del muscolo, la risposta si manifesta con una contrazione
involontaria del muscolo stesso. Si tratta di un riflesso monosinaptico o che fornisce una
regolazione automatica.
Il sistema piramidale parte dal 1°motoneurone si articola con il 2°motoneurone che è l’afferente
dei riflessi monosinaptici (riflesso da stiramento).
SISTEMA PIRAMIDALE : MOVIMENTO
→Forza
→Trofismo
→Tono muscolare
Esame obiettivo delle funzioni di moto (aspetti fondamentali da fare nell’esame obiettivo)
• Esame generale
• Esame del trofismo
•Esame del tono muscolare
•Esame dei riflessi profondi e superficiali
• Esame del movimento e della forza (antigravitaria e contro-resistenza)
• Esame della stazione eretta
• Esame della marcia
PRIMO MOTONEURONE:
▪ Deficit di forza
▪ Iperreflessia con comparsa di riflessi patologici
▪Aumento del tono muscolare (spasticità)
Se il primo motoneurone viene meno avremo un aumento del tono muscolare (spasticità), un
aumento del tono dei riflessi ed un deficit di forza. Se il secondo motoneurone manca avrò un
deficit di forza, ipotonia (tono diminuisce), e i riflessi saranno ridotti o assenti. Il corretto
funzionamento presuppone che tutto funzioni beve; se una delle componenti si danneggia avrò un
problema specifico per la componente danneggiata.
SECONDO MOTONEURONE
▪ Deficit di forza
▪ Iporeflessia
▪Riduzione del tono muscolare
▪ Ipotrofia – Artrofia
▪ Fascicolazioni muscolari
SISTEMA EXTRAPIRAMIDALE - controlla il movimento
E’ un insieme di vie e di centri nervosi, separati dal sistema piramidale, che agiscono sulla corretta
azione motoria, controllando tono muscolare, postura e reazioni istintive orientate, adattandole
al movimento volontario, coordinato dal sistema piramidale. La sua azione si esplica così nei
movimenti volontari, in quelli associati (come il pendolamento degli arti superiori durante la
marcia), nella scrittura, nella masticazione, nella fonazione, nella deglutizione, nella stazione
eretta, ecc. La rottura dell'equilibrio fra i vari circuiti è alla base dei disordini motori
extrapiramidali (p.es. morbo di Parkinson, corea di Huntington). Con il danno del sistema
piramidale ci sarà una paralisi? NO! Ma si avrà un’alterazione del tono.
Il sistema extrapiramidale è un sistema complesso, a più sinapsi, comprendente:
- nuclei della base (corpo striato=caudato +putamen, globo pallido)
- sostanza nera, nucleo rosso, nucleo sottotalamico
- formazione reticolare di bulbo e ponte, nuclei vestibolari
Esso è connesso con talamo, corteccia cerebrale, cervelletto e modula, in definitiva, i motoneuroni
delle corna anteriori del midollo spinale.
VIE EXTRAPIRAMIDALI
FUNZIONE: controllo sulle vie motorie discendenti deputate all'esecuzione del movimento con
competenza nel controllo dell'ampiezza e della velocità del movimento stesso, nonché
nell'inibizione di movimenti involontari.
Le cause delle lesioni al sistema extrapiramidale sono neurodegenerative, intossicazioni, vascolari.
CERVELLETTO
Il cervelletto ha rapporti anatomo-funzionali diretti con il midollo e crociati con gli emisferi
cerebrali. FUNZIONE: modulazione della coordinazione motoria e della statica del corpo.
Coordina le uscite motorie: movimenti degli arti e degli occhi, equilibrio.
II cervelletto riceve dalla corteccia cerebrale una "copia" di ciascun comando motorio volontario e
riceve dalla periferia informazioni relative all'effettivo svolgimento dello schema motorio
impartito. Qualora sussistano delle differenze tra il movimento programmato e quello
effettivamente realizzato, il cervelletto è in grado di correggere, con un meccanismo di feedback
negativo, il movimento durante il suo realizzarsi. Per tale motivo si dice che il cervelletto è un
"comparatore". Tale compito di coordinazione del cervelletto è presente anche per le funzioni
cognitive. Un danno cerebellare quindi non impedisce l'utilizzo di una determinata funzione ma ne
riduce l'efficienza.
FUNZIONI DEL SISTEMA CEREBELLARE
Coordinazione della motilità volontaria ed involontaria
Grazie alle connessioni con le formazioni sensoriali, il cervelletto riceve informazioni sulla
posizione del corpo nello spazio. Le connessioni con la corteccia motoria consentono di conoscere
il piano del movimento. Il risultato dell'integrazione cerebellare viene ritrasmesso alla corteccia
cerebrale e comunicato alle strutture motorie e questo consente di regolare la sequenza
temporale di attivazione delle singole unità motorie.
LESIONE del CERVELLETTO
ATASSIA: alterazione dell'equilibrio con conseguente "Instabilità" nella stazione eretta e
nella marcia
DISMETRIA: incoordinazione dei movimenti volontari con "imprecisione" degli stessi
NISTAGMO: alterazione dei movimenti oculari involontari
IPOTONIA: diminuzione del tono muscolare
PAROLA SCANDITA: alterazione dell'articolazione della parola
CORRETTA ORGANIZAZONE DEL MOVIMENTO
MALATTIA DI PARKINSON
Malattia Neurodegenerativa, Cronica, Progressiva. Fu descritta per la prima volta da James
Parkinson che la chiamò Paralisi Agitante. E' la seconda malattia neurodegenerativa più frequente
dopo la Malattia di Alzheimer. Prevalenza negli uomini è leggermente superiore a quella nelle
donne. 2% della popolazione > 60 anni e 5% della popolazione >85 anni.
Circa 250.000 pazienti in Italia (Ministero Salute 2013), ma si stima che siano almeno il doppio.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) prevede un raddoppio dei casi entro il 2030.
Eziologia- perché insorge? L’eziologia è tutt’ora sconosciuta nel 5-10% dei casi è genetica.
Genetica
Forme monogeniche di malattia rappresentano globalmente <10% dei casi di MP. Esistono forme
dominanti (alfa-sinucleina, ubiquitina idrolasi) e recessive (parkina, PINK1, DJ-1, PLA2G6).
Spesso esordio giovanile (< 40 anni). L’alterazione degli organuli cellulari è alla base della malattia.
Malgrado la rarità di famiglie con MP monogenica, la scoperta dei geni mutati si è rivelata molto
importante perché ha permesso una maggior comprensione dei meccanismi cellulari cui si
instaura la malattia, anche nelle forme non geneticamente determinate.
Di fatto le proteine codificate da questi geni sembrano essere coinvolti in due vie metaboliche: il
sistema ubiquit