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Apporti lessicali esclusivi dell'area iberica

Le popolazioni iberiche hanno vissuto in queste regioni ed hanno lasciato alcuni termini rimasti nella lingua portoghese. Ad esempio, dagli svevi sono rimasti alcuni termini, come broa (pagnotta con farina di miglio), britar (rompere), laverca (allodola).

Alla lingua dei visigoti possiamo attribuire alcuni apporti lessicali rimasti, come aleivoso (traditore), ganso (oca), ingreme (ripido), luva (guanto), moita (boscaglia), escanção (coppiere, servo che atavola era incaricato di versare il vino nelle coppe), ataviar (abbellire).

Vi sono anche alcuni aggettivi che registrano la presenza del suffisso -ing, come avoengo (qualcosa riferito agli avi), reguengo (qualcosa che appartiene al re).

Ci sono alcuni toponimi nel nord-Italia di origine longobarda, poiché hanno -engo alla fine: Spinetta Marengo (Alessandria), Scalenghe (Torino), Barengo (Novara), Martinengo (Bergamo).

Gli apporti dalle lingue germaniche non sono moltissimi.

Molti più numerosi sono i vocaboli che derivano dall'arabo rimasti nel portoghese. Ci sono molti nomi di persona (antroponimi) che derivano da nomi di origine germanica: Afonso, Raul, Fernando, Rodrigo, Álvaro, Gonçalo, con i rispettivi patronimici: Fernandes (figlio di Fernando), Rodrigues (figlio di Rodrigo), Álvares, Gonçalves. Da parole germaniche derivano quindi molti antroponimi, ma anche toponimi, che in realtà derivano da antroponimi (è stato il nome della persona che, declinato al caso genitivo, ha dato il nome ad un luogo): Sendim (< Sendini), Gondomar (< Gundermari), Guimarães (< Vimaranis; importante città del Portogallo soprattutto nella fase iniziale, dove Enrico di Borgogna e sua moglie Teresa avevano stabilito la propria sede, diventando così capitale della contea portucalenses). Altri cognomi patronimici si sono prodotti da cognomi non di origine germanica: Pedro > Pires, João > Eanes.

Diogo > Dias Ci sono poi altri esempi in cui il nome è caduto in disuso, ma il cognome è ancora molto utilizzato: Mendo > Mendes, Munnius > Moniz, Paio > Pais, Soeiro > Soares SOSTRATO PRE-ROMANO Quando i romani arrivano nella penisola iberica portando il latino, nella penisola iberica si parlavano già diverse lingue; di alcune di queste lingue sono state conservate delle iscrizioni come testimonianza della loro esistenza, di altre lingue invece abbiamo solo delle testimonianze indirette. Alcune di queste lingue avevano in comune con il latino il fatto di essere parte della grande famiglia delle lingue indoeuropee; altre invece erano lingue non indoeuropee, come l'iberico. Nel lessico del portoghese troviamo alcune parole di origine pre-romana; si tratta di parole che non hanno un corrispettivo nel latino, si ritrovano nelle lingue della penisola iberica: barro (argilla), manteiga, veiga (pianura), sapo (rospo), esquerdo (agg. sinistro). La traccia delle

Lingue parlate nella penisola iberica prima dell'arrivo dei romani si riscontra anche nella toponomastica (nomi di luoghi), in particolare gli idronimi hanno un'origine molto antica: Tejo e Douro sono i due fiumi che attraversano il territorio portoghese. Douro deriva dalla radice celtica o pre-indoeuropea dura/duria che significa corso d'acqua. Da qui derivano anche altri nomi, come la Dora Baltea, Dora Riparia, Dour (Francia), doria (corso d'acqua in dialetto ligure). Tejo deriva da una radice pre-romana (indoeuropea per Leite Vasconcelos).

Anche alcuni nomi di città sono da collocare a questo sostrato romanico, ad esempio, le città di Coimbra e Bragança. In entrambi questi toponimi troviamo la radice celtica briga (altura, acropoli fortificata). Coibra da Conímbriga, Bragança da Brigantia.

ARABISMI NEL PORTOGHESE

Il dominio delle popolazioni barbariche durerà fino al 711, quando avverrà l'invasione araba.

La presenza araba musulmana nella penisola iberica si è protratta a lungo nel tempo; per il territorio del Portogallo la presenza araba continua fino al 1249 quando viene riconquistato il territorio dell'Algarve; per quanto riguarda il territorio della Spagna, continuerà fino al 1492 quando cadrà la città di Granada. Non sorprende, quindi, il fatto che oggi in portoghese, così come in spagnolo, vi siano molti vocaboli di origine araba.

Si possono raggruppare in alcuni specifici ambiti semantici.

  • Agricoltura e botanica: molti nomi di piante derivano dall'arabo, ad esempio arroz, azeite (olio), azietona (oliva; pianta che fa le olive: oliveira), açúcar, algodão, açafrao (zafferano), alface (lattuga), alcachofra (carciofo), açucena (giglio bianco), bolota (ghianda). Normalmente i termini arabi passarono al portoghese inglobando l'articolo iniziale 'al'.

termini di origine araba che riguardano l'agricoltura e la botanica perché erano popoli molto provenienti da zone con scarsa acqua, perciò erano molto abili a sfruttare le poche risorse di acqua che il territorio offriva.

Tecnica agricola e risorse idriche: gli arabi venivano originariamente dalla penisola araba ed insieme a loro, con l'invasione della penisola iberica, vi sono berberi provenienti dal nordafrica. In queste zone l'acqua scarseggiava perciò erano abili ad usare per la coltura le poche risorse idriche disponibili; portarono nella penisola iberica nuovi strumenti per sfruttare al meglio le risorse idriche e facilitando lo sviluppo delle piccole proprietà terriere. Di conseguenza sono rimaste molte parole legate a questo ambito: nora (noria: congegno che serviva a portare in superficie l'acqua), azenha (mulino ad acqua), açude (presa d'acqua), albufeira (lago artificiale), chafariz (fontana pubblica sviluppata in verticale),

ceifa(mietitura).

Zoologia: meno numerosi sono i prestiti che riguardano gli animali: lacrau (scorpione), javali (cinghiale), alfaraz (cavallo di razza araba), marfim (avorio)

Scienza: questi ambiti sottolineano quelli in cui gli arabi avevano avuto maggior successo: àlgebra, alquimia, elixir

Tecnica artigianale:

  • nell’ambito della sartoria abbiamo alfinete (spillo), almofada (cuscina)
  • nell’ambito marinaresco abbiamo amarra (corda d’ormeggio)
  • nell’ambito dell’architettura abbiamo azulejo (piastrelle di ceramica decorate, normalmente sono bianche con disegni in azzurro), alicerce (fondamenta di un edificio)
  • altri ambiti: alforge (bisaccia, borsa, contenitore), alicate (pinza)

Mestieri: visto che ci sono molti arabismi legati a strumenti, di conseguenza vi sono molti mestieri che hanno un nome di origine araba: alfaiate (sarto), almocreve (mulattiere), arrais (capitano di un’imbarcazione), alfageme (fabbro; per indicare genericamente

Il fabbro può utilizzare la parola ferreiro, di origine latina. Alfageme veniva utilizzata in epoca medievale, o antica, per indicare un tipo di fabbro specializzato nella realizzazione delle armi, con abilità maggiori.

Attività commerciale: armazém (magazzino), alfândega (dogana), tarifa (tariffa), arroba (unità di misura, indicava un peso di circa 15 kg; questa parola è caduta in disuso, ma il suo simbolo è @, quindi viene utilizzata legata alle mail).

Attività bellica e ambito militare: alferes (sottotenente, grado dell'esercito), almirante (ammiraglio), refém (ostaggio), alcaide (castellano, colui che controllava un castello).

Urbanistica: aldeia (villaggio), arrabalde (sobborgo), mesquita (moschea).

Aggettivi: mesquinho (meschino), baldio (territorio incolto).

azul Parole in generale: até (preposizione), oxalá Toponimi: - Algarve (regione, “l’occidente”), Alcantara (quartiere di Lisbona “ponte,acquedotto”), Alfama (quartiere di Lisbona, “le terme”), Almada (città, “la miniera”),Almedina (quartiere, “la cittadella”) - Dall’arabo wadi (corso d’acqua) > Odemira (vila), Odivelas (cidade), Odele - Toponimi da antroponimi: Benfica, Benavente - Composti: Alcàcer do Sal LATINO LATINO CLASSICO E LATINO VOLGARE Per alcuni nomi e articoli, in latino esistevano delle forme classiche, ma affianco a queste vi eranoanche forme più popolari, di uso comune. Quando c’era una doppia forma, quella che è rimastanelle lingue romanze è proprio la forma di uso popolare. LATINO CLASSICO LATINO POPOLARE PORTOGHESE equus caballus cavalofelis cattus gatoos buccam bocapulcher bellus belodomus casa casa DIMINUTIVI In molti casi, la parolache troviamo attestata in portoghese non deriva dalla forma originaria del sostantivo, ma deriva da una forma alterata, cioè un diminutivo: FORMA ORIGINARIA FORMA ALTERATA PORTOGHESE auris auricolam orelha genu genuculum joelho apis apiculam abelha Questo determina le differenti forme che troviamo nelle lingue romanze. Ad esempio, nel caso di ape, la forma italiana deriva dal sostantivo non alterato apis, al contrario del portoghese. Il contrario è avvenuto nel caso di avis (uccello), poiché il termine utilizzato oggi deriva dal sostantivo non alterato; mentre dal diminutivo è derivata la parola italiana: - Avis > ave (sinonimo: pássaro) - Avicellus > uccello LINGUE DELL'ASIA Altri apporti lessicali che hanno ulteriormente arricchito il vocabolario portoghese sono legati a quella grande fase di viaggio e scoperte che ha caratterizzato la storia portoghese a partire dal '400. Anche dal contatto con altri popoli e lingue, il portoghese ha ricavato.

Una serie di parole che oggi fanno parte del vocabolario ufficiale.

Lingue dell'India, dove sono presenti lingue diverse, alcune indoeuropee (Indi) (della stessa famiglia delle lingue romanze), alcune dravidiche (tamil, malayalam): charuto (sigaro), pagode (pagoda) (tamil), jangada (zattera), manga (mango) (malayalam), chatim (comerciante/truffatore > chatinar: corromepre, subornare), bambu

Giapponese: biombo (paravento), bonzo (bonzo, monaco buddista)

Malese: mandarim (nome utilizzato dai portoghesi per indicare gli ufficiali che governavano l'impero cinese) (da mantari, con influenza di mandar, comandare)

Cinese: junco (imbarcazione), chávena (tazzina), chá

C'è stato un grande studioso a inizio 900, Sebastião Rodolfo Dalgado che ha riempito centinaia di pagine raccogliendo termini derivati dalle lingue asiatiche che sono entrati nel lessico portoghese tra il 1919 e il 1921 nel Glossário Luso-Asiátic

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
91 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/09 Lingua e traduzione - lingue portoghese e brasiliana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vlessivv di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura portoghese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Rei Matteo.