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I RAPPORTI CON:

- Ruskin -> cerca di dare attuazione alle sue teorie in maniera meno utopica

- Preraffaelliti -> la società medievale è quella a cui tendere e anche i preraffaelliti si aggrappavano al periodo pre-

rivoluzionario/moderno

- Arts and Crafts -> ritorno all’artigianato, perché

l’industrializzazione e l’alienazione che ne consegue deve avere un

contraltare, ovvero il lavoro artigianale -> Art and Crafts.

La Casa Rossa è arredata con cose A&C e quindi si progetta

l’architettura come un unico, compreso di arredo.

GLI SCRITTI:

- Manifesto della S.P.A.B. (1877): è la Società for the Protection of Antient Building. Il suo contributo si contiene

nella fondazione della SPAB. Anch’essa è ancora presente, perché ha un peso notevolissimo sulla conservazione

degli edifici in UK (Morris è meno utopico e ha un motivo ben chiaro, ovvero la protezione degli edifici).

- movement o (anti-scrape movement): il trattamento è quello degli intonaci antichi, e in generale

Anti-restoration

dello scarnificare i monumenti

- from Nowhere (1891): mondo in cui il socialismo ha avuto la meglio ma il luogo in realtà non esiste.

News

IL PENSIERO:

- Il restauro è la peggiore rivoluzione, fatta di interventi sistematici che non funzionano

- L’industrialismo ha portato alla morte della architettura popolare -> per questo Art and Crafts

- Rispetto delle stratificazioni storiche che devono essere mantenute (non si dovrebbe mai arrivare al restauro)

- La causa della perdita documentale è legata ai capricci/interventi personalistici dei restauratori che interpretano in

modo arbitrario + oltre all’ego dei restauratori i tecnici che lavorano nei comuni e nelle parrocchie non sono

abbastanza competenti (senza sapere di essere ignoranti)

- della natura, che va di pari passo con l’architettura

Rispetto

- Importanza della conoscenza dell’arte per sapere su cosa si interviene

- Si scaglia contro i falsi restauri, in particolare quelli italiani

- I falsi restauri (Italiani, Europei), la SPAB ha sedi in più Stati e quindi si attivano per cambiare le cose che

secondo loro non funzionano anche negli altri paesi. Morris è un intellettuale ma soprattutto un attivista, e la

SPAB è una associazione a cui può aderire chiunque.

- di innovazione tecnologica, anche oggi c’è ma la chiamiamo sostenibilità.

La smania

• Manifesto della Società per la protezione degli edifici antichi (SPAB)

Nel 1877 nasce la SPAB, e scrivono il manifesto che definisce quali siano gli obiettivi e la ragion d’essere

dell’associazione. Morris è molto supportato dall’appoggio di qualcuno che si spende con lui in favore della

conservazione degli antichi edifici.

Il manifesto della SPAB:

“Una società che si presenta al pubblico con un nome come quello sopra scritto deve spiegare come e perché si propone di

proteggere quegli edifici antichi che, agli occhi della maggior parte delle persone, sembrano avere così tanti ed eccellenti

protettori. Questa, dunque, è la spiegazione che offriamo. Senza dubbio negli ultimi cinquant'anni è sorto un nuovo interesse,

quasi un altro senso, per questi antichi monumenti d'arte, che sono diventati oggetto di uno degli studi più interessanti e di un

entusiasmo, religioso, storico, artistico, che è una delle indubbie conquiste del nostro tempo; tuttavia pensiamo che se si

continuerà a trattarli così, i nostri discendenti li troveranno inutili per lo studio e agghiaccianti per l'entusiasmo. Pensiamo che

questi ultimi cinquant'anni di conoscenza e attenzione abbiano fatto di più per la loro distruzione di tutti i secoli precedenti di

rivoluzione, violenza e disprezzo. Infatti l'architettura, da tempo in decadenza, si è estinta, almeno come arte popolare, proprio

quando è nata la conoscenza dell'arte medievale. Così il mondo civilizzato del XIX secolo non ha uno stile proprio in mezzo

alla sua vasta conoscenza degli stili di altri secoli. Da questa mancanza e da questo guadagno è nata nelle menti degli uomini la

strana idea del restauro degli edifici antichi; è un'idea strana e fatale, che con il suo stesso nome implica che è possibile spogliare

un edificio di questa, quella e quell'altra parte della storia - della sua vita, cioè - e poi fermare la mano in un punto arbitrario, e

lasciarlo ancora storico, vivo e uguale a com'era un tempo. Nei primi tempi questo tipo di falsificazione era impossibile, perché la

conoscenza mancava ai costruttori, o forse perché l'istinto li frenava. Se c'era bisogno di riparazioni, se l'ambizione o la pietà

spingevano a cambiare, quel cambiamento veniva necessariamente effettuato secondo l'inconfondibile moda del tempo; una

chiesa dell'XI secolo poteva essere aggiunta o modificata nel XII, XIII, XIV, XV, XVI, o persino nel XVII o XVIII secolo, ma

ogni cambiamento, a prescindere dalla storia che distruggeva, lasciava la storia nella lacuna ed era vivo con lo spirito delle

azioni compiute nel mezzo della sua creazione. Il risultato di tutto ciò è stato spesso un edificio in cui i numerosi cambiamenti,

benché duri e visibili, erano, per il loro stesso contrasto, interessanti e istruttivi e non potevano assolutamente trarre in inganno.

Ma coloro che apportano i cambiamenti che ai nostri giorni vengono chiamati Restauri, pur professando di riportare un edificio

al periodo migliore della sua storia, non hanno altra guida che il proprio capriccio individuale per indicare loro ciò che è

ammirevole e ciò che è spregevole; mentre la natura stessa del loro compito li costringe a distruggere qualcosa e a colmare la

lacuna immaginando ciò che i costruttori precedenti avrebbero dovuto o potuto fare. Inoltre, nel corso di questo duplice processo

di distruzione e aggiunta, l'intera superficie dell'edificio viene necessariamente manomessa, così che l'aspetto dell'antichità viene

tolto da quelle parti antiche del tessuto che sono rimaste, e non c'è modo di far nascere nello spettatore il sospetto di ciò che

potrebbe essere andato perduto; e in breve, un falso debole e senza vita è il risultato finale di tutto il lavoro sprecato. È triste

dire che, in questo modo, la maggior parte dei più grandi monumenti e un gran numero di edifici più umili, sia in Inghilterra

che sul continente, sono stati trattati da uomini spesso di talento e degni di un impiego migliore, ma sordi alle richieste della

poesia e della storia nel senso più alto del termine. Per ciò che resta, ci rivolgiamo ai nostri stessi architetti, ai custodi ufficiali

degli edifici e al pubblico in generale, pregandoli di ricordare quanto è andato perduto della religione, del pensiero e delle

maniere del tempo passato, che non è mai stato, per consenso quasi universale, da ripristinare; e di considerare se sia possibile

ripristinare quegli edifici, il cui spirito vivo, come non si ripeterà mai troppo spesso, era una parte inseparabile di quella

religione, di quel pensiero e di quelle maniere passate. Da parte nostra, assicuriamo loro senza timore che di tutti i restauri

ancora intrapresi i peggiori hanno significato la sconsiderata spoliazione di un edificio di alcune delle sue caratteristiche

materiali più interessanti; mentre i migliori hanno la loro esatta analogia nel restauro di un vecchio quadro, in cui il lavoro in

parte rovinato dell'antico artigiano è stato reso lindo e levigato dalla mano astuta di qualche scribacchino di oggi poco originale

e sconsiderato. Se, per il resto, ci viene chiesto di specificare quale sia la quantità di arte, stile o altro interesse in un edificio, che

lo rende degno di essere protetto, rispondiamo: tutto ciò che può essere considerato artistico, pittoresco, storico, antico o

sostanziale: qualsiasi opera, insomma, su cui persone colte e artistiche ritengano utile discutere. È per tutti questi edifici, quindi,

di ogni epoca e stile, che ci appelliamo e chiediamo a coloro che hanno a che fare con loro di mettere la Protezione al posto del

Restauro (to put Protection in the place of Restoration), di evitare la decadenza con la cura quotidiana, di puntellare un muro

pericolante o riparare un tetto che perde con mezzi che siano ovviamente destinati al sostegno o alla copertura, e che non

mostrino alcuna pretesa di altra arte, e per il resto di resistere a qualsiasi manomissione del tessuto o dell'ornamento dell'edificio

nella sua forma attuale; se è diventato scomodo per l'uso attuale, innalzare un altro edificio piuttosto che alterare o ingrandire

quello vecchio; in definitiva, trattare i nostri edifici antichi come monumenti di un'arte passata, creati da modi passati, che

l'arte moderna non può intaccare senza distruggere. Solo così potremo sfuggire al rimprovero di aver trasformato la nostra

cultura in una trappola; solo così potremo proteggere i nostri edifici antichi e tramandarli istruttivi e venerabili a coloro che

verranno dopo di noi. National Amenity Societies tutelano l'arte e l'architettura storica e operano a livello nazionale. In

Inghilterra, le sei principali società, note formalmente come National Amenity Societies, sono consulenti legali per le modifiche

agli edifici tutelati e, per legge, devono essere informate di qualsiasi lavoro su un edificio tutelato che comporti un elemento di

demolizione.”.

Anche dal punto di vista pedagogico è molto diverso da Viollet. Lui scrive molto, a pubblici diversi, affinché il tema

architettonico sia di dominio più ampio passibile. In realtà non attiva un movimento a favore di conservazione ma

cerca solo di non far manomettere manufatti solo per ignoranza.

La SPAB fa ancora parte della National Amenity Societies, insieme di associazioni che oggi sono consulenti legali per

le modifiche agli edifici tutelati. Da movimento sociale diventa istituzione. Nasce in Inghilterra ma si dirama in tutto

il continente. Già pochi anni dopo il ’77, nel ’79, all’interno delle assemblee annuali relazionano anche i consulenti che

si occupano del patrimonio italiano.

- Red House -> nel mondo industriale che tende verso altri lidi c’è anche questa casa, progettata da Philip Webb

con il contributo di William Morris. È un esempio applicativo di ciò che professava Morris, che si fa costruire

questa casa per sé stesso. Richiamo della tradizione inglese, materiali locali/tradizionali, ma le forme e

l’architettura vengono pensate in senso olistico: contesto, volumi e arredo vengono pensati insieme. Tutto ciò che è

all’interno è Arts and Crafts, dalle tappezzerie ai mobili, ma va in favore di modernità, ad esempio, con le lampade

a petrolio e le stufe (per conformarsi alle nuove necessità, armonizzate all

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
96 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaddyOLIVA03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e storia del restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Romeo Emanuele.