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L’OPEC

OPEC sta per organization of the petroleum exporting countries. Nasce nel 1960 a

Bagdad, in Iraq, da 5 nazioni: Iran, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e Venezuela. Dal 1965

la sede è a Vienna. Attualmente ne fanno parte 14 paesi e controlla il 78% delle riserve

petrolifere e il 50% di quelle di gas.

Le piattaforme off-shore

Le piattaforme off-shore risalgono al 1938, quando fu cercato per la prima volta il

petrolio nelle acque della Louisiana, e fu realizzato il pozzo situato a 17km al largo.

Inizialmente erano pozzi di dimensioni ridotte, le piattaforme off-shore sono diventate

sempre più avanzate nel corso degli anni grazie ai processi tecnologici.

Shale oil (olio di scisto)

La produzione di shale oil comporta una diminuzione più veloce rispetto ai pozzi

tradizionali, richiedendo più trivellazioni per mantenere la produzione. Il processo di

produzione coinvolge la conversione della materia organica in petrolio e gas sintetico,

che può essere utilizzato direttamente o arricchito per soddisfare le specifiche delle

raffinerie.

La tecnologia di trivellazione delle rocce di scisto è il fracking.

Fracking

Il fracking, o fratturazione idraulica, è una tecnica che consente l’estrazione di petrolio

da giacimenti difficili stimolandoli con liquidi chimici ad altissime pressioni. Questi

liquidi possono causare fratture nella roccia, e rimangono nella profondità della

litosfera, alla pellicola più esterna del nostro pianeta, che presenta però dei punti deboli,

le faglie. È stato dimostrato che l’utilizzo di questa tecnica può portare a un incremento

dei terremoti, per questo è stata vietata in alcuni stati degli USA.

Geopolitica degli stretti: tra stabilità e conflitti per il controllo

La geopolitica degli stretti è cruciale per il controllo delle rotte marittime globali. I

principali punti nevralgici includono lo Stretto di Hormuz, cruciale per il transito di un

terzo del petrolio mondiale, ma soggetto a tensioni tra Iran e Stati Uniti. Il canale di

Panama, anch’esso vitale per il commercio marittimo, ha visto un notevole aumento

dei pedaggi, raggiungendo record storici. Lo stretto di Malacca è la seconda via

marittima tra Oriente e Occidente. Questi stretti sono aree strategiche vitali con

implicazioni geopolitiche e economiche significative.

Inquinamento

L’inquinamento ambientale derivante dal petrolio si verifica in tre fasi: durante

l’estrazione, causando inquinamento locale dell’aria e dell’acqua; durante il trasporto

su scala globale; e durante l’utilizzo, con la combustione che genera emissioni nocive

nell’aria e gas serra (contribuendo al 45% dell’alterazione climatica globale). Il

Mediterraneo, attraversato annualmente da 350 milioni di tonnellate di petrolio, è solo

un esempio degli impatti ambientali su larga scala causati dal petrolio.

L’energia nucleare

L’applicazione civile dell’energia nucleare, volta a produrre elettricità, ebbe inizio

dopo la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, l’origine di questa tecnologia risale agli

sforzi militari durante la guerra per sviluppare armi nucleari. Nel 1905, Albert Einstein

aveva teorizzato la possibilità di estrarre energia dal nucleo dell’atomo. La scoperta

della fissione nucleare nel 1934, grazie ai lavori di giovani scienziati italiani guidati da

Enrico Fermi, rappresentò un passo chiave. Questa scoperta portò alla realizzazione

della prima bomba nucleare, lanciata nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki. L’energia

nucleare nacque inizialmente nel contesto militare, con gli Stati Uniti che fecero uso

nel 1945, seguiti dall’Unione Sovietica dal 1949 e dal Regno Unito nel 1952.

negli anni ’50

Prima era nucleare: furono costruite le prime centrali atomiche in

America per produrre energia elettrica, si apre così la fase dell’uso civile dell’energia

nucleare. Nel 1957 nasce la AIEA (agenzia internazionale dell’energia atomica

dell’ONU) con i compiti di favorire la ricerca sul nucleare civile. Anche Francia e Cina

iniziarono lo sviluppo del nucleare. Dopo la crisi di Cuba ci fu un primo accordo in

materia di nucleare, con la firma del trattato, da parte di USA, UK e URSS, “limited

ban treaty” che limitava i test sottomarini e nell’atmosfera, permettendo solo quelli

test

sotterranei. In seguito, sempre gli stessi, firmarono il “trattato di non proliferazione

nucleare”, l’AEIA ha il compito di

di cui controllarne il rispetto. Questo stabilisce chi

può avere le armi nucleari, cioè quelli che già le avevano: USA, URSS, UK, Francia e

Cina.

Seconda era nucleare: si globalizza il sistema di regole nato nella prima era nucleare;

inoltre, la tecnologia attualmente molto avanzata rende difficile il confine tra nucleare

civile, diffuso, e nucleare militare, limitato. Su invito dell’ONU è stato negoziato, fra

il ’94 e il ’96, il “Comprehensive nuclear test-ban treaty”, in cui gli stati si impegnano

a non effettuare nessun esperimento nucleare.

Attualmente il 10% dell’energia mondiale proviene da centri nucleari.

Nucleare in Italia

Enrico Fermi fu il pioniere della reazione nucleare controllata nel 1942, usando uranio

naturale e grafite. Nel 1959, l’Italia inaugurò il primo reattore nucleare di ricerca a

Ispra, diventando il terzo produttore mondiale di elettricità nucleare nel 1966. Tuttavia,

nel 1986, l’incidente di Chernobyl innescò una forte opposizione al nucleare e, nel

1987, un referendum confermò la volontà degli italiani di abbandonare l’energia

nucleare, influenzando le future decisioni energetiche del paese.

Classificazione delle scorie nucleari

Le scorie nucleari derivano principalmente dalle centrali nucleari e si dividono in tre

categorie in base al livello di radioattività e al tempo di decadimento:

1- bassissimo contenuto, si degradano in pochi mesi o anni e non richiedono il

deposito nazionale,

2- bassa e media radioattività, il decadimento avviene in decine di anni o al

massimo 300, vengono sigillate in depositi superficiali.

3- alta radioattività, richiedono migliaia di anni per il decadimento, e necessitano

di trattamenti e stoccaggio complessi.

In Italia, si stimano 95mila metri cubi di rifiuti nucleari da depositare, con 78mila a

bassa attività e 17mila ad alta attività. La “carta nazionale delle aree potenzialmente

idonee” del 2014 individua le zone per il deposito nazionale, mentre attualmente i

rifiuti sono distribuiti in 146 siti provvisori. La costruzione del deposito nazionale è in

attesa.

Catastrofi nucleari

Il nucleare suscita controversie, soprattutto per la sicurezza e lo smaltimento delle

scorie. Incidenti significativi includono:

-1978, impianto nucleare Three miles island (USA), Perdita di radioattività.

-1986, Chernobyl (Ucraina), esplode un reattore nucleare.

-2011, Fukushima (Giappone), esplode una grande centrale nucleare a causa di un

terremoto e di uno tsunami.

L’incidente nucleare di Chernobyl, classificato con livello 7, massimo della scala Ines,

provocò la fuga di materiale radioattivo, costringendo l’evacuazione di 336.000

persone e contaminando vaste aree in Europa.

Nel marzo 2011, un terremoto e uno tsunami danneggiarono la centrale nucleare di

Fukushima, causando un incidente nucleare con il rilascio di materiale radioattivo per

circa 4 giorni. La Tokyo Electric Power Company fu criticata, anche dal governo, per

non aver adattato misure di sicurezza adeguate, ammettendolo solo un anno dopo.

Test nucleari

I test nucleari sono stati storicamente divisi in quattro categorie:

1. Atmosferici, esplosioni vicino al suolo che generano grandi quantità di fallout

nucleare.

2. Sotterranei, sotto la superficie terrestre. Rischio sismico.

test condotti sopra l’atmosfera.

3. Exoatmosferici,

4. Subacquei, da una nave, disperdono grandi quantità di particelle radioattive in

acqua e in aria.

Le risorse energetiche rinnovabili

Le fonti di energia rinnovabile sono caratterizzate dalla loro inesauribilità durante

l’utilizzo, preservando la disponibilità per le generazioni future. Derivano

principalmente dai flussi di radiazioni solari nell’atmosfera, originati dal consumo di

combustibile nucleare del sole. La radiazione solare, abbondante e costantemente

disponibile, può essere considerata una risorsa inesauribile.

L’energia solare effettivamente disponibile per l’umanità è proporzionale alla

superficie terrestre. Le terre emerse, costituendo il 29,2% della superficie, offrono un

potenziale energetico locale significativo. Con circa 149 milioni di Km2 di superficie,

di cui 90 milioni considerati abitabili, l’energia solare disponibile è circa 1.200 volte

superiore al fabbisogno energetico mondiale attuale.

Le diverse fonti di energia rinnovabile, attivate dalla radiazione solare primaria,

includono: ottenuta dall’energia cinetica del vento;

1- eolica,

2- solare termica conversione termica della radiazione solare;

3- fotovoltaica, conversione diretta della radiazione in elettricità;

4- biomassa, calore o elettricità derivanti dalla trasformazione di piante e prodotti

agricoli; energia cinetica dell’acqua.

5- idroelettrica,

Il potenziale locale di energia rinnovabile rappresenta una risorsa che, con le giuste

tecnologie, può essere trasformata e collocata sul mercato, contribuendo alle attività

umane come calore, elettricità e carburante. Questo potenziale è variabile in base alle

caratteristiche fisiche e climatiche di ogni luogo.

Tuttavia, esistono limiti tecnici alle fonti rinnovabili:

1- le risorse rinnovabili richiedono ampi spazi per produrre i livelli di energia

necessari.

2- la produzione non è continua a causa della variabilità climatica giornaliera e

stagionale. Questo problema può essere mitigato integrando le diverse fonti tra

loro.

3- fonti come eolico e fotovoltaico producono direttamente energia elettrica,

rimarrebbe scoperto il settore dei trasporti che oggi è il maggior responsabile

delle emissioni di gas.

Nonostante questi limiti, il recente aumento del prezzo del petrolio ha reso le fonti di

energia rinnovabile più competitive, aprendo prospettive nuove per affrontare le sfide

ambientali e garantire una futura disponibilità energetica a costi convenienti.

L’idrogeno, sebbene attualmente presenti alcune difficoltà legate alla produzione, è

considerato da alcuni come il migliore sostituto del petrolio, con implicazioni

significative nel settore dei trasporti.

Energia eolica

L’energia eolica è una fonte rinnovabile che sfrutta l’energia cinetica del vento per

gene

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
51 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sarina24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Romei Patrizia.