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S
nell’interesse della società
3. Livello non ottimale di esternalità negativa: Se l’inquinamento supera il livello
ottimale, allora diventa Pareto-rilevante, ossia richiede un intervento di
regolamentazione da parte dello Stato, poiché i costi sociali superano i benefici
privati.
Questo fallimento di mercato nel gestire i beni pubblici porta a due tipi di problemi:
1. PROBLEMA ALLOCATIVO (di efficienza): Il fallimento del mercato nell'allocare in
modo efficiente i beni pubblici porta a un uso non ottimale degli stessi.
2. Problema distributivo (di equità): L’altro aspetto riguarda la distribuzione dei
benefici e dei costi. Nel caso delle esternalità negative, chi genera il danno (come
l'inquinatore) non paga per i costi imposti agli altri (l'inquinato). Quindi, l’intervento
dello Stato potrebbe essere giustificato non solo per ragioni di efficienza (migliore
allocazione delle risorse), ma anche per ragioni di equità.
Per raggiungere il livello socialmente ottimale di produzione e consumo Q , lo Stato deve
S
intervenire per correggere le esternalità negative. Il meccanismo che consente di riportare
l'efficienza nello scambio volontario è quello di privatizzare il bene pubblico, assegnando
diritti di proprietà. Come dice Hobbes, lo Stato è un mostro che deve inghiottire tutto, altrimenti
per gli uomini è un disastro.
L’idea centrale è che, una volta che i diritti di proprietà vengono assegnati, il mercato può
trattare questi diritti come qualsiasi altro bene economico, permettendo agli agenti di
negoziare e scambiare in modo efficiente. Questo è il Teorema di Coase, che afferma che, a
prescindere da chi possiede i diritti di proprietà iniziali, il mercato troverà un esito efficiente
se i costi di transazione sono bassi e i diritti di proprietà sono chiaramente definiti. Coase ci
dice che NON IMPORTA a chi vengono allocati i diritti iniziali. Questo sistema di
negoziazione può portare a un uso socialmente ottimale del bene pubblico, ripristinando la
locazione efficiente del bene pubblico.
1° CASO – Diritti all’INQUINATO
Supponiamo che i diritti di proprietà
sulla qualità dell'aria vengano
assegnati all’INQUINATO. In questo
caso, l'inquinatore dovrà pagare
l’inquinato per ottenere il diritto di
ridurre la qualità dell'aria. La curva del
costo marginale sociale C (Q)
m
rappresenta il prezzo minimo che
l'inquinato richiede per accettare una
riduzione della qualità dell'ambiente,
ossia il suo "prezzo di riserva".
D'altra parte, la curva del beneficio marginale privato B (Q) rappresenta la disponibilità
m
dell'inquinatore a pagare per poter produrre un'unità in più di combustibile, ossia il valore
che l'inquinatore attribuisce al diritto di inquinare. Lo scambio avviene quando il beneficio
marginale dell'inquinatore e il costo marginale sociale coincidono, cioè quando
B (Q)=C (Q)
m m
Il risultato sarà la quantità Q , che rappresenta la quantità di produzione socialmente
S
ottimale. In questo modo, l’inquinatore pagherà all'inquinato una somma equivalente al
costo sociale generato dall'inquinamento. In altre parole, il mercato stesso trova una
soluzione che internalizza l’esternalità. Questo è un MERCATO POTENZIALE, nel senso
che le condizioni per lo scambio ci sono; poi bisogna effettivamente creare questo mercato.
2° CASO – Diritti all’INQUINATORE
In alternativa, supponiamo che i diritti di proprietà
siano assegnati all’INQUINATORE. In questo caso,
l'inquinatore ha il diritto di inquinare, e sarà
l'inquinato a dover pagare per convincere
l'inquinatore a ridurre la produzione. La curva del
costo marginale sociale C (Q) rappresenta la
m
disponibilità dell’inquinato a pagare per avere
un’unità in più di qualità ambientale (aria o acqua
pulite). La curva del beneficio marginale privato B (Q) rappresenta invece la disponibilità
m
dell'inquinatore a rinunciare a una parte della sua produzione in cambio di un pagamento.
Anche in questo caso, lo scambio si concretizzerà quando B (Q)=C (Q), e la quantità
m m
ottimale socialmente Q sarà determinata dalla negoziazione tra le parti. In sintesi, il
S
mercato si inverte, ma il risultato è economicamente lo stesso.
Il risultato è ECONOMICAMENTE lo stesso, cioè è socialmente efficiente
indipendentemente da chi possiede i diritti di proprietà. A cambiare è la distribuzione dei
benefici: se i diritti di proprietà sono assegnati all'inquinatore, sarà l'inquinato a dover
pagare per ridurre l'inquinamento, mentre se i diritti sono assegnati all'inquinato, sarà
l'inquinatore a pagare per poter continuare a produrre. Tuttavia, ci sono alcune
complicazioni pratiche che emergono nell'applicazione del Teorema di Coase:
• PROBLEMA DISTRIBUTIVO: il teorema non risolve il problema di chi debba
pagare. Il principio "chi inquina paga" (polluter pays principle), che è quello
internazionalmente più attuato e riconosciuto, suggerisce che l'inquinatore dovrebbe
sostenere i costi, ma Coase non affronta questo problema.
• EFFETTI DISTORSIVI: Nella realtà, gli scambi possono generare effetti di reddito
che spostano le curve di beneficio e costo, alterando il risultato dell'efficienza. Con
questi effetti, lo scambio volontario garantisce sempre un livello efficiente, ma tale
livello dipende dall’allocazione iniziale dei diritti.
• PROBLEMA DEI COSTI DI TRANSAZIONE: Il Teorema di Coase funziona solo se
i costi di transazione sono bassi e se la disputa è “fra il soggetto A e il soggetto B”.
Tuttavia, in presenza di numerosi soggetti coinvolti o di alti costi di transazione, il
sistema di negoziazione diventa impraticabile, e avviene il fenomeno del free-riding;
• PROBLEMA DEL VALORE DEI BENI PUBBLICI: Un ulteriore limite è che non
esiste un mercato che possa fissare correttamente il prezzo dei beni pubblici. La
valutazione del costo sociale associato alla riduzione di un bene pubblico è difficile,
poiché non esiste un meccanismo che stabilisca il valore esatto della riduzione di
risorse come l'aria o l'acqua pulita.
FOCUS SUGLI EFFETTI REDDITO
Gli Effetti Reddito sono tutti quei
fenomeni per cui se il mio reddito
aumenta, allora cambieranno le mie
preferenze.
Se paga l’INQUINATO, a mano a
mano che procede la trattativa con
l’inquinatore, si abbasserà il C (Q);
M
nel frattempo, l’inquinatore alza la
sua funzione B (Q) in virtù dei soldi
M
incassati. Dunque, la Q si sposta
S
verso destra, fino a Q .
S’’
Analogamente, sul grafico, in VERDE è riportato l’effetto reddito che si ha quando i diritti
vanno all’inquinato piuttosto che all’inquinatore. L’esito è sempre EFFICIENTE, ma non
come prima.
FOCUS SUL FREE-RIDING
Il fenomeno del free riding si verifica quando alcuni agenti economici si disinteressano dal
contribuire al finanziamento o alla produzione del bene pubblico, preferendo approfittare
degli sforzi altrui. In altre parole, scelgono di non rivelare il loro vero valore o disponibilità
a pagare per il bene, confidando che altri sosterranno il costo per la produzione del bene
pubblico. Questo causa una distruzione di efficienza e un livello di produzione inferiore al
socialmente ottimale, a meno che non si attivino transazioni secondarie che incentivino la
rivelazione delle preferenze reali.
Inoltre, una VARIAZIONE DEI COSTI DI TRANSAZIONE tende ad aumentare o ridurre il
fenomeno; solitamente se i costi diminuiscono, è più facile partecipare senza pagare, allora
è più probabile che più agenti scelgano di non contribuire, aspettando che lo facciano gli
altri.
Quando la soluzione basata sul libero scambio di diritti esclusivi di proprietà non è
praticabile o troppo costosa diventa necessario l'intervento diretto dello Stato con politiche
economiche attive. Le politiche economiche che lo Stato può implementare nel caso di beni
pubblici o esternalità negative, includono:
• TASSE PIGOUVIANE, cioè tasse che mirano a internalizzare il costo sociale causato
dall’inquinatore. Il principio è quello di far pagare all’inquinatore un costo pari al
danno sociale che genera, rendendo così il costo privato uguale a quello sociale.
• SUSSIDI, cioè incentivi economici per incoraggiare comportamenti che generano
esternalità positive, come l’adozione di tecnologie più pulite o lo sviluppo di
innovazioni che riducono l’inquinamento. Questa soluzione è la più odiata dagli
economisti;
• STRUMENTI DI COMMAND AND CONTROL, in cui lo Stato impone regole
tecniche vincolanti, come limiti di emissioni per le industrie o standard minimi di
qualità ambientale da rispettare.
• PERMESSI NEGOZIABILI (Cap and Trade), quando lo Stato può creare un mercato
di permessi di inquinamento che possono essere acquistati e venduti tra le imprese,
con un limite massimo (cap) fissato dallo Stato per l'inquinamento totale. Questo
sistema si basa su un mercato in cui gli inquinatori meno efficienti (con costi
marginali di riduzione dell'inquinamento più elevati) acquistano permessi dagli
inquinatori più efficienti, incentivando in tal modo la riduzione dell’inquinamento.
L'approccio Pigouviano offre una soluzione tramite l’imposizione di una tassa che
internalizzi il costo sociale.
La tassa pigouviana è uno strumento che mira a correggere l’inefficienza del mercato
facendo in modo che il costo sociale (l'esternalità negativa) venga internalizzato nel costo
privato dell’inquinatore. Questo si ottiene attraverso l’imposizione di una tassa che
equipara il costo marginale sociale al costo privato. Attraverso la tassa, il costo sociale
derivante dall’inquinamento viene incorporato nel costo di produzione dell'inquinatore. La
tassa rende dunque l’inquinatore direttamente responsabile per il danno che sta causando
alla collettività.
L’ACCISA sulla benzina, seppur storicamente non è così, è difatti una tassa pigouviana,
poiché è un deterrente all’utilizzo della stessa; molte tasse servono proprio per far tenere al
consumatore un comportamento razionale.
La curva del beneficio marginale privato
B (Q) rappresenta il beneficio che
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