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Si distingue tra il metodo intergovernativo, in cui gli Stati membri
mantengono un forte controllo e spesso decidono all’unanimità, e il metodo
comunitario, in cui le istituzioni europee come la Commissione e il Parlamento
hanno un ruolo più significativo. Il Parlamento Europeo, inizialmente con un
potere limitato, ha visto una progressiva crescita del suo peso, specialmente
con l’introduzione della procedura di co-decisione.
2. I Trattati Fondamentali
Trattato di Maastricht (1992)
Uno dei pilastri della costruzione europea, il Trattato di Maastricht ha segnato il
passaggio dalla Comunità Economica Europea all’Unione Europea,
introducendo elementi cruciali come la cittadinanza europea e le basi per
l’unione economica e monetaria. L'Euro è stato introdotto nel 1999 come
moneta contabile e nel 2002 è diventato moneta fisica.
Trattato di Amsterdam (1997)
Ha portato a un rafforzamento dell’integrazione, trasferendo alcune
competenze dal metodo intergovernativo a quello comunitario, specialmente
per quanto riguarda giustizia, affari interni, asilo e migrazione. Ha inoltre
rafforzato il rispetto dei diritti fondamentali e la tutela delle libertà individuali.
Trattato di Nizza (2001)
Ha affrontato il tema dell’allargamento dell’UE, introducendo modifiche al
sistema di voto in Consiglio e alla composizione delle istituzioni per garantire
un funzionamento efficiente con un numero crescente di Stati membri.
Tentativo di Costituzione Europea (2004)
Un progetto ambizioso, mirava a creare una Costituzione per l’UE e a rafforzare
il ruolo della Carta dei Diritti Fondamentali. Tuttavia, fu respinto dai referendum
in Francia e Paesi Bassi, bloccandone la ratifica.
Trattato di Lisbona (2007)
Dopo il fallimento della Costituzione Europea, il Trattato di Lisbona ha
semplificato la struttura istituzionale dell’UE, eliminando il sistema dei tre
pilastri e consolidando due trattati fondamentali:
1. Trattato sull’Unione Europea (TUE), che definisce principi, valori e
istituzioni.
2. Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), che
disciplina le competenze e le politiche dell’UE.
Ha inoltre reso la Carta dei Diritti Fondamentali giuridicamente vincolante e
introdotto il meccanismo dell’articolo 7 per sanzionare gli Stati membri che
violano i principi democratici.
3. Principali Sfide e Sviluppi Recenti
Crisi economica e MES
Dopo la crisi del 2008, è stato creato il Meccanismo Europeo di Stabilità
(MES), un fondo di assistenza finanziaria per gli Stati membri in difficoltà.
Questo strumento è stato oggetto di dibattiti, specialmente in Italia, per il suo
impatto sulle politiche economiche nazionali.
Crisi migratoria
Uno dei temi più complessi è stata la gestione dell’immigrazione. Il diritto
europeo cerca di bilanciare la sicurezza degli Stati con il rispetto dei diritti
umani, ma le politiche di accoglienza e redistribuzione dei migranti rimangono
fonte di tensioni tra gli Stati membri.
Brexit
Il Regno Unito ha lasciato ufficialmente l’UE nel 2020 dopo un lungo processo
negoziale. La Brexit ha avuto un impatto significativo sul commercio, sui diritti
dei cittadini e sulla politica estera dell’Unione.
4. Le Istituzioni dell’UE
Il sistema istituzionale dell’UE si basa su sette organi principali:
1. Parlamento Europeo – Organo legislativo con potere di co-decisione.
2. Consiglio dell’Unione Europea – Rappresenta gli Stati membri e co-
legisla con il Parlamento.
3. Commissione Europea – Organo esecutivo e promotore delle iniziative
legislative.
4. Corte di Giustizia dell’UE – Garantisce l’interpretazione uniforme del
diritto UE.
5. Banca Centrale Europea (BCE) – Gestisce l’Euro e la politica
monetaria.
6. Corte dei Conti Europea – Controlla la gestione finanziaria dell’UE.
7. Consiglio Europeo – Definisce le linee strategiche dell’Unione.
5. Prospettive Future
L’Unione Europea continua a lavorare su riforme istituzionali e politiche per
affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la transizione digitale e
la sicurezza internazionale. Il dibattito sulla sua evoluzione, tra maggiore
integrazione o maggiore sovranità nazionale, resta aperto.
Il Quadro Istituzionale dell’UE
L’Unione Europea è composta da un sistema istituzionale articolato, che
include non solo le istituzioni principali, ma anche una serie di agenzie e
organismi con competenze specifiche. Questo assetto mira a garantire una
gestione più efficiente delle politiche europee e a rafforzare l’integrazione tra
gli Stati membri. La Commissione Europea ha il compito di promuovere
l’interesse generale dell’Unione, agendo nel rispetto delle proprie competenze
e dei limiti previsti dai trattati.
Il sistema è costruito sulla base del principio dell’equilibrio istituzionale,
che assicura che nessuna istituzione possa esercitare un potere eccessivo sulle
altre. Questo principio è simile alla separazione dei poteri in uno Stato
nazionale e mira a garantire un funzionamento armonioso dell’Unione.
Le Agenzie dell’UE
Oltre alle istituzioni principali, esistono numerose agenzie con compiti specifici,
come il controllo delle frontiere, la protezione dei consumatori e la
regolamentazione dei mercati. Tra queste vi è l’OLAF (Ufficio europeo per la
lotta antifrode), che si occupa di contrastare frodi e corruzione nell’uso dei
fondi europei. Le agenzie svolgono un ruolo essenziale nell’implementazione
delle politiche dell’UE, fornendo supporto tecnico e operativo alle istituzioni
centrali.
La Commissione Europea e il Processo Legislativo
La Commissione Europea ha il monopolio dell’iniziativa legislativa, ossia è
l’unica istituzione che può proporre nuove leggi. Il Parlamento Europeo può
sollecitare la Commissione a presentare una proposta legislativa, ma non può
proporre leggi autonomamente. Una volta presentata una proposta, il
Parlamento e il Consiglio dell’UE hanno il compito di approvarla o modificarla.
Questo sistema assicura che le decisioni legislative siano prese nel rispetto
dell’equilibrio tra le istituzioni.
Principi Fondamentali dell’Azione dell’UE
L’azione dell’Unione si basa su diversi principi chiave:
Il principio di attribuzione, che limita l’azione dell’UE alle competenze
conferite dai trattati.
Il principio di sussidiarietà, che garantisce che l’Unione intervenga
solo quando gli Stati membri non possono agire in modo efficace da soli.
Il principio di proporzionalità, che impone che l’azione dell’UE non
vada oltre quanto necessario per raggiungere gli obiettivi stabiliti.
La Coerenza tra le Politiche dell’UE
Uno degli aspetti fondamentali del funzionamento dell’UE è la necessità di
garantire coerenza tra le diverse politiche. Ad esempio, le politiche ambientali
devono essere integrate con quelle industriali, e i diritti fondamentali devono
essere rispettati in ogni ambito, compresa la regolamentazione dell’intelligenza
artificiale. L’assenza di coerenza tra le politiche potrebbe portare a
contestazioni legali e ricorsi.
La Leale Collaborazione tra Stati e Istituzioni
Un altro principio chiave è quello della leale collaborazione, che impone agli
Stati membri e alle istituzioni di cooperare in modo trasparente e costruttivo.
Questo principio è particolarmente rilevante in settori come la gestione della
migrazione e la sicurezza transfrontaliera, dove una mancata cooperazione tra
Stati potrebbe compromettere l’efficacia delle politiche europee.
Il Consiglio Europeo: Da Vertice Politico a Istituzione
Il Consiglio Europeo, che riunisce i capi di Stato e di governo degli Stati
membri, ha subito un’evoluzione importante. In passato era un semplice
vertice politico, mentre oggi è una vera e propria istituzione con il compito di
definire le priorità e le strategie dell’Unione. Ha anche acquisito un Presidente
stabile, il cui ruolo è quello di coordinare i lavori e rappresentare l’UE a livello
internazionale.
La lezione affronta diversi aspetti fondamentali dell’evoluzione dell’Unione
Europea, dalle modalità decisionali alle riforme istituzionali, fino ai trattati più
rilevanti che ne hanno definito la struttura e gli obiettivi.
1. I Metodi Decisionali nell’UE
L’Unione Europea ha adottato nel tempo diversi metodi per prendere decisioni.
Si distingue tra il metodo intergovernativo, in cui gli Stati membri
mantengono un forte controllo e spesso decidono all’unanimità, e il metodo
comunitario, in cui le istituzioni europee come la Commissione e il Parlamento
hanno un ruolo più significativo. Il Parlamento Europeo, inizialmente con un
potere limitato, ha visto una progressiva crescita del suo peso, specialmente
con l’introduzione della procedura di co-decisione.
2. I Trattati Fondamentali
Trattato di Maastricht (1992)
Uno dei pilastri della costruzione europea, il Trattato di Maastricht ha segnato il
passaggio dalla Comunità Economica Europea all’Unione Europea,
introducendo elementi cruciali come la cittadinanza europea e le basi per
l’unione economica e monetaria. L'Euro è stato introdotto nel 1999 come
moneta contabile e nel 2002 è diventato moneta fisica.
Trattato di Amsterdam (1997)
Ha portato a un rafforzamento dell’integrazione, trasferendo alcune
competenze dal metodo intergovernativo a quello comunitario, specialmente
per quanto riguarda giustizia, affari interni, asilo e migrazione. Ha inoltre
rafforzato il rispetto dei diritti fondamentali e la tutela delle libertà individuali.
Trattato di Nizza (2001)
Ha affrontato il tema dell’allargamento dell’UE, introducendo modifiche al
sistema di voto in Consiglio e alla composizione delle istituzioni per garantire
un funzionamento efficiente con un numero crescente di Stati membri.
Tentativo di Costituzione Europea (2004)
Un progetto ambizioso, mirava a creare una Costituzione per l’UE e a rafforzare
il ruolo della Carta dei Diritti Fondamentali. Tuttavia, fu respinto dai referendum
in Francia e Paesi Bassi, bloccandone la ratifica.
Trattato di Lisbona (2007)
Dopo il fallimento della Costituzione Europea, il Trattato di Lisbona ha
semplificato la struttura istituzionale dell’UE, eliminando il sistema dei tre
pilastri e consolidando due trattati fondamentali:
3. Trattato sull’Unione Europea (TUE), che definisce principi, valori e
istituzioni.
4. Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), che
disciplina le competenze e le politiche dell’UE