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INTERFACCIATERMINI DI SERVIZIOMODELLO DI BUSINESSNETWORK-EFFECT

La piattaforma rappresenta il cambiamento. SI PASSA DALLA SHARING ALLA PLATFORM ECONOMY PLATFORM CAPITALISM: sfrutta le potenzialità delle nuove tecnologie e del meccanismo peer-to-peer per estrarre valore da risorse diffuse dei cittadini, creando mercati dove prima non esistevano, realizzare profitto che si accumula nelle mani delle piattaforme: LEAN PLATFORM.

La piattaforma è un'interfaccia tra gli utenti (comunità virtuali e produttori) che creano un ecosistema digitale che ha delle regole di partecipazione, di funzionamento e di interazione.

NETWORK EFFECT: L'effetto rete sfruttato dalle piattaforme è una economia di scala dal lato della domanda: esiste un'influenza positiva portata agli altri utenti dall'aggiunta di un ulteriore utente.

LEZIONE 9 DICEMBRE Reti che sono a carattere più leggero, rispetto ad altri tipi di infrastruttura. Le reti di telecomunicazioni seguono

Le tendenze localizzative sembrano essere ubiquitarie, a cui abbinare anche un carattere di simultaneità. Le reti di telecomunicazioni e collochiamo nelle enabling technologies, ovvero quelle tecnologie che hanno comportato dei miglioramenti nel processo di sviluppo. Se pensiamo che queste tecnologie hanno a che fare con i processi di sviluppo, è sicuramente un miglioramento multiforme, che implica miglioramenti nella qualità della vita, ma non è un processo omogeneo nel tempo e nello spazio. Questa disuguaglianza è insita per fattori diversi. La possiamo collocare anche in fattore alle nostre reti: DIGITAL DIVIDE ovvero:

  • diseguaglianze di accesso alle tecnologie dell'informazione e di comunicazione da parte di individui, imprese, istituzioni, ecc.
  • intensità di utilizzo delle infrastrutture (esempio: numero di abbonamenti)
  • cultura di stare in rete.

Fu introdotta già nel 1998, questo gap si riferiva a individui, situazioni

Perché non possiamo teorizzare senza avere alla base dei dati. Quando parliamo di dati, abbiamo diverse fonti da cui prenderli. Ci sono delle fonti ufficiali (ISTAT, FAO, World Bank). Abbiamo anche fonti come interviste, focus group e sondaggi. Le prime ci danno indici, numeri assoluti, e quindi c'è una visione di fenomeni quantitativi; mentre i secondi, mirano a valutare fenomeni di tipo qualitativo.

Io lascio una mia impronta, come? attraverso delle azioni volontarie, ma anche da aspetti involontari: es. ricerche su google dei miei spostamenti in un determinato momento. Queste informazioni posso scaricarle attraverso google maps, google ads.

Siamo diventati dei sensori viventi: sono elementi che misurano dati sulla salute o altro. L'1% del mondo produce informazioni e dati non prodotti da esperti, ma dalle persone economiche; a basso costo (?): questo funziona bene quando gli enti pubblici devono diminuire i propri costi di servizio. Queste fonti create dagli utenti.

hanno unageoreferenziazione (la terra diventa uno spazio contenitore). Troviamo anche il toponimo (il nome del luogo in cui ci troviamo). Questi dati li produciamo in modo implicito ed esplicito. In modo esplicito significa che io in modo volontario io lascio delle informazioni che mi riguardano: traccia = dato. Ci troviamo in un momento storico in cui il movimento open-source si sta consolidando sempre di più, perché si sente la necessità di rendere libera l'informazione e la sua comunicazione: WIKIPEDIA è il modello per eccellenza della contribuzione all'informazione. Come funziona Wikipedia? chi è che controlla una determinata informazione, se è vera o no? è un altro utente o un gruppo di utenti che correggono o integrano l'informazione (THE WISDOM OF CROWDS). La qualità del dato viene assicurata dalla numerosità dei partecipanti su quella determinata piattaforma. Ci troviamo in un contesto socio-tecnico:

Internet e le tecnologie Web 2.0; l'esperto prima fal'osservazione in condizioni particolari, oggi tutti noi possiamo essere creatori di dati.

COMPONENTI DEL DATO CROWDSOURCED:

  1. ATTRIBUTO GEOGRAFICO: la location (es.gps).
  2. CONTENUTI: annotazioni, immagini, video: informazioni più percettivo chedifficilmente potrei raggiungere.
  3. PROSUMER: in quanti hanno partecipato e contribuito alla creazione di questi contenuti.

LEZIONE 15 DICEMBRE

SOCIAL NETWORK E ANALYSIS

Dai graffiti preistorici fino al 2013 l'uomo ha prodotto 4,4 ZB di dati. Negli ultimi 10 anni neabbiamo prodotti 44 ZB.

L'analisi delle reti sociali: è una tecnica che consente di misurare e visualizzare le relazioni sociali tra soggetti, gruppi, organizzazioni e altro coinvolte in processi di scambio di informazioni e conoscenza. Lo scopo della SNA è studiare intere strutture sociali (reti complete) o reti locali (reti-egocentrate) individuando e analizzando i legami (edges) tra gli attori.

(nodi) della rete.

Una rete sociale è una struttura formata da nodi e da legami che intercorrono tra di essi, come ad esempio l'amicizia, la collaborazione professionale, la parentela, ecc (Alice conosce Mario e Ludovico).

LA TEORIA DEL MONDO PICCOLO è una teoria che sostiene che tutte le reti complesse presenti in natura sono tali che due qualunque nodi possono essere collegati da un percorso costituito da un numero relativamente piccolo di collegamenti. Ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di 5,5 intermediari (6 gradi di separazione).

GRADO DI CENTRALITÀ: Il grado di un nodo è il numero di edges connessi al nodo.

DIRECT/UNDIRECT GRAPH:

CENTRALITÀ: le misure di centralità permettono di definire il posizionamento di un attore nella propria rete in termini relazionali. La centralità di un nodo può avere tre accezioni:

centralità basata sul grado2. centralità basata sul suo essere intermediario tra i nodi3. centralità basata sulla vicinanza tra altri nodi. EIGENVECTOR: Un nodo è centrale perché è connesso ad altri nodi che a loro volta sono connessi ad altri nodi centrali. MODULARITÀ: DENSITÀ: indicatore del livello generale di coesione della rete. può dunque essere utile quando un gruppo sia coeso, unito, collaborativo. La densità di una rete è la proporzione/rapporto dei legami presenti su tutti i legami possibili. La densità di una rete assume dunque valori compresi tra 0 e 1. valori prossimi allo 0 indicano bassi livelli di coesione, mentre valori vicino ad 1 indicano alti livelli di coesione. LEZIONE 16 E 18 DICEMBRE Esercitazioni con il programma Gephi LEZIONE 21 DICEMBRE SOCIAL NETWORKS E VIRTUAL COMMUNITIES Cerchiamo di capire come questi nodi e collegamenti sono individui. L'insieme di questi nodi costituisconodelle comunità, chiamate COMUNITÀ VIRTUALI, che si relaziona sulla rete e non attraverso collegamenti faccia a faccia. Il termine virtuale è un termine ambiguo: queste comunità sono reali ed esistono; il problema è dove si trovano queste comunità. Perché si partecipa a queste comunità. Se partiamo dalle nostre reti sociali, parliamo di piattaforme di aggregazione sulle quali le persone entrano in contatto, condividono contenuti e stabiliscono nuovi legami o riproducono quelli della vita reale: sono i SOCIAL NETWORK. Quando si parla di social network, si fa riferimento all'accezione inglese che viene utilizzata per identificare i siti che rendono possibile la creazione di una rete sociale virtuale. Castells fa una distinzione tra:
  1. RELAZIONI PRIMARIE (famiglia e comunità)
  2. RELAZIONI SECONDARIE (associazioni e lavoro)
  3. RELAZIONI TERZIARIE (legami creati sui social network)
VIRTUAL COMMUNITY: è un gruppo di persone,comunità virtuale può essere definita come un luogo di incontro e interazione tra persone che possono o non possono incontrarsi di persona. È considerato il terzo spazio, dopo quello familiare e quello ludico, in cui si mescolano dimensioni diverse in base all'appartenenza a queste comunità. Secondo McLuhan, il concetto di villaggio globale indica come lo spazio venga annullato grazie all'integrazione tra televisione, telefono e computer, creando una dimensione globale. Le comunità virtuali utilizzano i social media come mezzo di comunicazione. Il 42% della popolazione mondiale utilizza i social media e sono attivi su piattaforme come Facebook, Youtube, Twitter e Instagram. Le comunità virtuali possono essere composte da persone di diverse età e con diversi livelli di accesso alla tecnologia.comunità virtuale è un sistema che funziona perché c’è una mediazione attraverso un'interfaccia, che è rappresentato dal frame tecnologico che io adotto: sistemi socio-tecnici, richiedono un'infrastruttura, delle persone, degli obiettivi e anche delle regole (es. termini di servizio di facebook). COMUNITÀ SOCIO-TECNICA: è una speciale forma di un sistema socio-tecnico che include l'interazione tra essere umano e computer e la comunicazione tra gli operatori umani che operano. La finalità viene che se noi trasferiamo questa idea di società socio-tecnica al sistema. SISTEMA TECNOLOGICO: processo di input e trasformazione di output SISTEMA SOCIALE: gruppi che interagiscono con la tecnologia. CONNECTED INTELLIGENCE: nelle reti di computer si uniscono i dati e le informazioni attraverso gli individui: si ragiona in termini di condivisione di informazione mediata dalla tecnologia. Mentre n
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
17 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maridand di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Capineri Cristina.