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GOVERNANCE E RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO:

➢ L'affermazione del modello della governance segna il superamento della coincidenza tra "pubblico" e "statuale". La regolazione delle istanze di pubblico interesse, infatti, si trasforma in un compito condiviso tra attori pubblici e privati, tanto per quanto riguarda la definizione dei fini, quanto per l'erogazione e la gestione dei servizi. L'equilibrio tra gli attori è però spesso fragile, e si ravvisano due situazioni critiche di segno opposto:

Eccessiva ingerenza del pubblico: All'interno di processi partecipati, l'attore pubblico può utilizzare la propria posizione di forza nelle sedi decisionali per attrarre risorse dai privati senza concedere loro una reale voice sulle questioni in discussione. In questo caso, le risorse dei privati vengono utilizzate per rafforzare le politiche pubbliche, senza che la partecipazione degli attori del mercato e della società

La governance è un concetto che si riferisce alla gestione e all'organizzazione di un sistema o di un'organizzazione. Può essere applicata a diversi contesti, come ad esempio la governance aziendale o la governance pubblica.

Esistono diversi modelli di governance, ognuno dei quali ha le sue caratteristiche e implicazioni. Uno di questi modelli è quello della governance partecipativa, in cui i cittadini e gli stakeholder sono coinvolti attivamente nei processi decisionali. Questo modello promuove la trasparenza, l'accountability e la responsabilità.

Un altro modello è quello della governance pubblica, in cui il governo e le istituzioni pubbliche sono responsabili della gestione e dell'organizzazione del sistema. In questo modello, la partecipazione dei cittadini può essere limitata e il potere decisionale è concentrato nelle mani delle autorità pubbliche.

Un aspetto importante della governance è la distribuzione del potere e delle risorse. In alcuni casi, la governance può favorire la concentrazione del potere nelle mani di pochi attori, come ad esempio le grandi imprese o le istituzioni finanziarie. Questo può portare a disuguaglianze e a una mancanza di rappresentatività.

Un altro aspetto della governance è la cessione di sovranità ai privati. In alcuni casi, le istituzioni pubbliche possono cedere parte del loro potere decisionale ai privati, ad esempio attraverso partenariati pubblico-privato. Questo può portare a un aumento del potere dei privati e a una riduzione della sovranità popolare.

In conclusione, la governance è un concetto complesso che riguarda la gestione e l'organizzazione di un sistema o di un'organizzazione. È importante considerare gli aspetti di partecipazione, distribuzione del potere e cessione di sovranità al fine di garantire una governance equa e responsabile.

Altri termini, non sempre un allargamento dei processi decisionali si traduce in una loro maggiore democraticità. Il carattere ambivalente del rapporto tra governance e democrazia ruota attorno a tre questioni fondamentali:

La selezione dei partecipanti. Le criticità relative alla selezione dei partecipanti sono:

  • Impossibilità di rappresentare tutti gli attori e tutti i punti di vista. Per quanto larga sia la partecipazione, ai processi di inclusione di alcuni corrisponde inevitabilmente l'esclusione di altri.
  • Peso delle risorse come requisito per partecipare. Nell'idea di condividere le risorse, gli attori più "ricchi" saranno più frequentemente coinvolti per via della loro "capacità contributiva", a discapito di quelli che dispongono di minori mezzi economici.
  • Policy community chiuse e difensive. Una volta definiti i partecipanti a un tavolo, questi potrebbero voler limitare l'accesso.

A nuovi attori, per difendere la loro posizione di privilegio. Lo svolgimento e l'esito dei processi. Al di là dei partecipanti, i processi di governance presentano tre fattori di rischio che possono minarne la democraticità:

  • Squilibri di potere tra gli attori più organizzati e dotati di maggiori risorse e quelli economicamente e politicamente più marginali.
  • Personalizzazione dei rapporti all'interno delle sedi decisionali, e costruzione di alleanze e legami al di fuori dei ruoli istituzionali.
  • Perseguimento degli interessi individuali all'interno dei processi, invece di quelli collettivi. Ciò avviene soprattutto in assenza di un chiaro vincolo di rappresentanza.

L'impatto del modello sui sistemi. Andando oltre i singoli processi decisionali, il radicamento delle reti di governance può portare a:

  • Restringimento dello spazio discorsivo: all'interno di gruppi stabili, l'orizzonte
delle alternative possibili possono restringersi, e gli attori possono sviluppare una visione uniforme che impedisce il cambiamento e l'innovazione.
  • Svuotamento degli organi democratici: a fronte di processi complessi e partecipati, l'approvazione delle decisioni da parte degli organi istituzionali (consigli, parlamenti, ecc.) può diventare un atto puramente formale.
  • Deresponsabilizzazione e "blame avoidance": maggiore è il numero di partecipanti a una decisione tanto più sarà difficile individuare dei responsabili... "se tutti decidono nessuno ha deciso".
Le criticità esposte fin qui non si manifestano sempre con la stessa intensità. La democraticità e l'inclusività dei processi è infatti minata da due problemi fondamentali, che possono agire da "amplificatori" dei rischi (sono due problemi trasversali):
  1. Il problema della scala territoriale
  2. I problemi relativi
alla selezione dei partecipanti e alla gestione dei processi decisionali tendono ad aumentare salendo di scala territoriale. Se la governance locale e la governance urbana, soprattutto in centri di piccole dimensioni, riescono a garantire buoni livelli di partecipazione, condivisione e trasparenza, a livello nazionale e sovranazionale lo scenario cambia. Gli attori da coinvolgere nella governance globale sono infatti teoricamente molti di più, così come gli interessi da rappresentare, e anche le asimmetrie di potere appaiono più evidenti. Il problema della posta in gioco Un meccanismo analogo è rilevabile relativamente alla "posta in gioco" nei processi decisionali. Tanto più gli interessi economici e politici sono contenuti, tanto più la governance tende ad assumere un profilo democratico. Per contro, quando le decisioni comportano l'allocazione di ingenti risorse, o riguardano temi particolarmente sensibili sulla scena politica,loscontro e la competizione possono più facilmente sostituirsi a modelli cooperativi di interazione. In questo caso, le asimmetrie tra gli attori possono diventare più rilevanti. CONCLUSIONI:
  1. L'affermazione del modello della governance, che ha conquistato il discorso pubblico e politico negli ultimi trent'anni, si accompagna dunque a numerosi aspetti dilemmatici. In conclusione, si può affermare che il modello non garantisce "in sé" la democraticità dei processi. Piuttosto, questa sembra dipendere dal modo in cui i singoli dilemmi presentati in precedenza vengono affrontati e risolti.
-------------------------------------------------------------------------------------------------- Comunicazione:

Non si può non comunicare! Questa semplice affermazione di Paul Watzlawick, psicologo e filosofo austriaco appartenente alla Scuola di Palo Alto, racchiude la complessità del concetto di comunicazione. Qualsiasi interazione

il significato o l'esperienza di entrambi. La comunicazione può avvenire attraverso diversi mezzi, come il linguaggio verbale, il linguaggio non verbale, la scrittura, i segni e i simboli. La comunicazione è un processo complesso che coinvolge la codifica e la decodifica dei messaggi, la trasmissione e la ricezione delle informazioni, nonché la comprensione e l'interpretazione dei significati. È influenzata da numerosi fattori, come il contesto culturale, le relazioni interpersonali, le emozioni e le intenzioni. La comunicazione svolge un ruolo fondamentale nella società, poiché consente alle persone di condividere idee, sentimenti, conoscenze e valori. È attraverso la comunicazione che si costruiscono le relazioni sociali, si negoziano i significati e si risolvono i conflitti. Nel contesto accademico e professionale, la comunicazione è fondamentale per la trasmissione e la condivisione del sapere. Attraverso la comunicazione, gli esperti presentano pubblicamente i loro argomenti, condividono le loro scoperte e promuovono il dibattito e lo scambio di idee. Nel diritto processuale, la comunicazione assume un ruolo cruciale nella notifica dei provvedimenti giudiziari. La corretta comunicazione di tali provvedimenti è essenziale per garantire i diritti delle parti coinvolte e per assicurare la corretta applicazione della legge. In ambito religioso, la comunicazione è fondamentale per la condivisione e la partecipazione alla liturgia del messaggio divino e ai riti. Attraverso la comunicazione, i fedeli possono connettersi con il sacro, condividere la loro fede e partecipare alle pratiche religiose. In conclusione, la comunicazione è un processo sociale complesso che coinvolge la trasmissione e la comprensione dei messaggi. È fondamentale per la costruzione delle relazioni sociali, la trasmissione del sapere, l'applicazione della legge e la pratica religiosa.

L'ambiente entro cui avviene. Si può anche definire la comunicazione come la percezione di una differenza, perché producendo un cambiamento di stato segna un prima e un dopo rispetto ad una situazione. La comunicazione può andare a buon fine se entrambe le parti traggono un'utilità dal processo, ma può anche degenerare, creando incomprensioni e conflitti interpretativi.

Le scienze della comunicazione di tipo ingegneristico hanno introdotto due elementi diventati cruciali per le scienze sociali della comunicazione: il canale e il codice usati per comunicare. Senza un canale e un dispositivo di collegamento non ci può essere comunicazione (per estensione anche l'aria può essere considerata un tramite). Il codice diventa rilevante per la trasmissione di un messaggio attraverso un mezzo, essendo il fine ultimo la sua comprensione. I due concetti sono interdipendenti perché il tipo di canale struttura un messaggio, il quale

produce effetti proprio per la sua forma. Questo è il senso della celebre affermazione di Marshall McLuhan "Il medium è il messaggio" perché sostiene che non esiste separazione tra tipo esperienza di comunicazione e mezzo utilizzato per renderla possibile. In senso più strutturale ed organizzativo, si può intendere la comunicazione come il sistema dei media di cui fanno parte istituzioni, agenzie (giornali, telecomunicazioni, centrali pubblicitarie, ecc.) e soggetti organizzati i quali utilizzano tecniche di comunicazione per arrivare a target generici o specifici nel tentativo di influenzarne opinioni, gusti ed emozioni e di attivarne interesse e partecipazione. Il sistema della comunicazione è composto da media più tradizionali, come i giornali, la radio, la televisione e il cinema, e dai cosiddetti new media, di cui il web è l'architettura e il digitale il codice, che li comprende un po' tutti. I primi hannoavuto il loro periodo di massima espansione soprattutto nel secolo scorso ed attualmente stanno sono in fase di profonda trasformazione per la rivoluzione digitale. La televisione, nonostante tutto, rappresenta ancora il medium più seguito e capace di influenzare l'opinione pubblica, anche se le contaminazioni con l'ambiente del web ne stanno trasformando profondamente la natura. Un'altra dimensione fondamentale è data dal senso della relazione comunicativa che può essere broadcasting, quando l'emittente mantiene il controllo della coerenza e del flusso della comunicazione, o grassroot, quando invece anche il ricevente partecipa attivamente alla costruzione dei significati che circolano all'interno dell'ambiente comunicativo. La separazione tra emittente e ricevente è sempre più labile tanto che per definire le relazioni comunicative Alvin Toffler ha coniato la crasi di prosumer, che unisce, in termini strutturali e cognitivi,le funzioni del consumer e del producer. Questa situazione comunicativa,
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
44 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gagar29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Informatica e pensiero computazionale per le scienze umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Donatiello Davide.