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WILLIAM SHAKESPEARE
La maggior parte della produzione artistica di Shakespeare è di tipo drammatico. La prima compagnia con cui
Shakespeare collabora è Lord Chamberlain’s men a partire da almeno dal 1594. Noi non abbiamo notizie precise di ogni
momento della sua vita, è probabile che all’inizio, quando arriva a Londra, lavora anche come attore nella compagnia ma
abbastanza velocemente si sposta sull’aspetto della drammaturgia. A quel tempo non esisteva diritto d’autore cioè il
drammaturgo non ha i diritti sulla propria opera, cioè li cede alla compagnia teatrale, per cui una compagnia può avere
ragione anche in sede di legge se per esempio Lope era che lui sta mettendo in scena viene messa in scena anche in un
altro teatro perché appunto questo non si può fare. Questo perché il testo teatrale non è considerato un opera
letteraria a sé stante ma è qualcosa di funzionale alla messa in scena, un canovaccio, un copione ed è per questo che i
drammaturghi elisabettiani, a differenza di ben jonson, non si preoccupano mai della pubblicazione delle loro opere
teatrali anche perché non sono di loro proprietà e le compagnie cercano di evitare la pubblicazione dei testi teatrali
almeno fino a quando l’opera è in scena e fa part del repertorio altrimenti questo sarebbe un danno per la compagnia
teatrale. Nel 1603, alla morte della regina Elisabetta la nuova compagnia è quella dei king’s men per cui Shakespeare
continua a lavorare come drammaturgo e in alcuni casi collabora anche con altri autori, ci sono delle opere scritte a più
mani da Shakespeare e altri. Oggi è possibile andare ad identificare quali sono le parti scritte da Shakespeare e quali
sono quelle scritte da altri. Il fatto che ci sia questa pubblicazione del 1623 il Firsfolio è abbastanza peculiare perché i
copioni di queste opere non erano di solito ritenuti qualcosa che avessero dignità della pubblicazione.
Il fatto che queste opere teatrali di Shakespeare vengano raccolte nel 1623 in questo Firsfolio, questa pubblicazione
lussuosa in questo formato “l’infolio” di lusso, sono 36 drammi raccolti ad eccezione del “Pericle” e del “two noble
kingsmen”. Di solito la produzione teatrale di Shakespeare viene divisa in 4 grandi categorie: da una parte i drammi
storici (history plaus) che hanno a che fare con la storia d’Inghilterra , hanno anche una funzione propagandistica o
comunque devono attenersi ad una linea di narrazione celebrativa sia rispetto alla nazione di per sé ma anche rispetto
alla casata dei Tudor di cui anche Elisabetta fa parte; poi ci sono le commedie che si caratterizzano per un più spiccato
elemento della vena comica e del lieto fine; le tragedie che si caratterizzano per un finale tragico, e i personaggi
generalmente sono più elevati, figure alte, regali, mentre nelle commedie possono esserci anche dei personaggi più bassi;
poi ci sono i romances che sono le opere della maturità di Shakespeare, sono opere definite tragicommedie perché il
tragico è il comico sono strutturalmente mescolati, di solito hanno finali lieti ma uno sviluppo interno più proprio della
tragedia e sono caratterizzati da una maggiore presenza dell’elemento magico, della leggenda ed è qualcosa che è più
tipico della fine della carriera di Shakespeare.
A MIDSUMMER NIGHT’S DREAM (1595-6)
Sogno di una notte di mezza estate. Opera relativamente giovanile di Shakespeare, è una commedia. È un opera
ambientata non nell’Inghilterra elisabettiana ma in una classicità che è del tutto immaginata, onirica, è ambientata ad
Atene, ma questa ambientazione non ambisce ad alcun tipo di verosimiglianza storica ma è un Atene del tutto
immaginario con questo bosco che la circonda in cui avverrà buona parte dell’opera. Quindi a differenza dei drammi
romani di Shakespeare basati sulle fonti storiografiche latine, classiche (come Antonio e Cleopatra), qui non c’è alcun
interesse da questo punto di vista, cioè è una ambientazione classica ma non ha niente a che fare con la storia greca. In
realtà il titolo stesso richiama un rituale del midsummer che non ha nulla a che fare con la classicità greca ma fa parte
del folclore della tradizione inglese, corrisponde al SaintJohn day (24 giugno), in cui ci sono questi riti del maggio, per
cui ci sono delle danze nella notte, anche una sorta di liberazione, di inversione dei ruoli, tipo un carnevale, legato anche
a dei riti pagani quindi qualcosa che non ha nulla a che fare con la Grecia classica.
Dream= idea di una dimensione onirica che è molto evidente nell’opera, che si configura tuta come una sorta di sogno.
Alla fine dell’opera i protagonisti si chiederanno se sia stato tutto un sogno o meno. Le fonti sono molte, ma allo stesso
tempo questo non è un testo in cui Shakespeare fa molto riferimento alle fonti, cioè: ci sono dei testi Shakespeareani in
cui c’è una fonte principale a cui l’autore si sente molto molto vicino , in cui troviamo un antecedente molto forte; nel
caso di midsummer ci sono molte fonti potenziali da cui Shakespeare prende spunti, ma la trama, l’impianto generale
dell’opera, i personaggi, non possiamo dire che ci sia una fonte dominante per Shakespeare, lui prende solo alcuni spunti,
(per esempio dalle metamorfosi di Ovidio, come l’idea della trasformazione degli uomini in qualcos’altro (trasformazione
di Bottom in un asino, e il nome della regina delle fate Titania), anche da Chaucer e l’idea del matrimonio tra Teseo e
l’amazzone, da Plutarco prende qualche dettaglio sulla vita di Teseo, da Apuleio potrebbe aver preso la trasformazione
dell’asino d’oro. Sono fonti limitate, magari ha preso un nome o qualche riferimento.
All’interno dell’opera si intrecciano diverse trame con diversi livelli, da una parte l’opera si apre con queste nozze che si
devono celebrare tra il duca di Atene Teseo e Ippolita, la regina delle amazzoni, sconfitta in guerra da Teseo che ora la
farà sua moglie. Questa delle nozze è la trama che fa da cornice alle avventure dei 4 giovani che poi avverranno nel
bosco.
Le nozze hanno come setting Atene e la scena è improntata ad uno stile classico, elisabbetiano.
Un’altra trama interna a questa sono gli intrecci amorosi che si hanno fra questi 4 giovani che inizia ad Atene in città
ma poi si sviluppa per la maggior parte nel bosco vicino ad Atene in cui domina un argomento amoroso. Un ulteriore
trama che si intreccia a queste è la recita degli artigiani, in vista delle nozze si preparano dei festeggiamenti e questa
compagnia teatrale amatoriale di artigiani vuole onorare le nozze mettendo in scena un’opera teatrale che sarà Piramo e
Tisbe, faranno delle prove di questa opera teatrale e alla fine vedremo la messa in scena. Il setting di questa sottotrama
si alterna tra Atene e il bosco e ha una linea comica, realistica.
Nelle commedie di Shakespeare vediamo spesso un duplice livello di commedia, cioè da una parte i personaggi nobili o più
elevati la cui comicità è elevata, basata sull’arguzia verbale. A questo livello di comicità si associa una sotto trama di
personaggi più umili come in questo caso gli artigiani di Atene che svolgono la funzione di una comicità più popolare, più
immediata, rivolta ad un pubblico più popolare. Quindi queste opere devono riuscire ad indirizzarsi ad un pubblico molto
eterogeneo, questa linea comica dei personaggi più bassi spesso è fatta di doppi sensi volgari, comicità anche fisica di
cadute, personaggi che si prendono in giro. (in generale stiamo parlando del teatro Elisabettiano)
Poi c’è un ulteriore trama che riguarda le vicende delle fate che vivono in questo bosco che hanno delle vicende che si
intrecciano a queste altre trame, in particolare a questi scambi amorosi tra i 4 giovani e alla recita degli artigiani.
Questa ultima trama delle fate ha un argomento magico.
La vicenda delle fate e le nozze non si intrecciano molto come trame. Questi due setting hanno anche tutta una serie di
valori simbolici forti all’interno dell’opera, c’è un’opposizione molto chiara tra questi due ambienti diversi: Atene è il luogo
dove regna la ragione, la legge poiché c’è il duca di Atene a capo, Atene simbolicamente è un momento diurno, infatti le
scene la maggior parte avvengono di giorno e chiaramente questo si lega alla razionalità, inoltre è il luogo della cultura
legata all’idea della classicità, l’amore qui é legalizzato perché sottostà alla legge, anche le nozze tra il duca e l’amazzone
è legalizzato; il bosco all’opposto è il luogo dove si sprigiona l’ irrazionalità, la passionalità e la magia al posto della legge,
o meglio una leggge magica che non segue i criteri della legalità umana, la luna opposta al sole é l’astro che domina sul
bosco, le vicende avvengono di notte, che simboleggia quindi il sogno in opposizione alla ragione di quando si è svegli,
quindi questa dimensione onirica per cui alla fine di questa lunga notte i protagonisti di queste vicende non sapranno più
nemmeno chiaramente se si è trattato di un sogno o di qualcosa che è realmente accaduto, qui la natura ha la meglio
sulla cultura e dove il substrato culturale non è più quello classico ma quello medievale con un folclore che è tipicamente
inglese. I personaggi sono ateniesi come il duca Teseo e Ippolita e anche i 4 giovani che hanno dei nomi classici, poi ci
sono i personaggi della compagnia teatrale che sono sempre ateniesi ma non hanno nomi della classicità, portano nomi
plebei elisabettiani, quindi anche qui vediamo la fusione di generi e anche lo scarso interesse del drammaturgo a
tratteggiare un setting storicamente accurato. Poi ci sono i personaggi del mondo delle fati che hanno dei nomi legati al
folclore e alla natura ad eccezione di Titania che é un nome che si può legare alla classicità attraverso Ovidio.
Questa è un opera abbastanza unica e variegata anche all’interno del canone Shakespeareano.
Su PowerPoint numero 17 c’è la foto di un costume fatto per il masque “Oberon the Faery Prince “ ma ci da un’ idea di
come potevano essere i costumi anche dell’opera shakespeariana. (Costumi ricchi e stravaganti).
Questa opera è peculiare anche per la eterogeneità delle fonti di ispirazione e anche degli ambienti che non hanno alcun
intento realistico ma hanno una funzione anche per definire una serie di psicologie di una serie di personaggi.
Shakespeare da una parte produce uno stile molto riconoscibile e dall’altra c’è una diversità di stili, e del modus operandi
estremamente vario.
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