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Sedi di Iniezione
Sede dorsogluteale: è la sede più utilizzata, ma allo stesso tempo anche la meno raccomandata considerando la presenza di grossi nervi, vasi sanguigni e tessuto adiposo che rendono questa sede quella maggiormente correlata a complicanze. Inoltre il paziente deve assumere una posizione prona o di decubito laterale con il femore ruotato che permette il rilassamento del gruppo muscolare affinché si minimizzi il dolore nel punto di inserzione dell'ago. Volume di farmaco da somministrare massimo 4-5 ml.
Sede rettofemorale: è forse la sede più dolorosa. Localizzata a metà tra la cresta iliaca superiore e la rotula, nel medio anteriore della coscia. Viene utilizzata solitamente per l'auto somministrazione o quando le altre sedi sono controindicate. L'assorbimento è più lento rispetto al braccio, ma più rapido rispetto al gluteo. Volume di farmaco da somministrare da 4 a 5 ml.
VASTOLATERALE
Sede vastolaterale: localizzata tra il grande trocantere del femore e il condilo femorale laterale del ginocchio, nel terzo medio della coscia. In questa sede non sono presenti grandi vasi o complessi nervosi.
Volume di farmaco da somministrare da 4 a 5 ml
TECNICA Z-TRACK
La tecnica del tratto Z, Z Track, consiste nell'utilizzare la mano non dominante per tirare di circa 3-4 centimetri la cute e il tessuto sottocutaneo da un lato rispetto al punto di inserzione. La mano dominante invece introduce l'ago tenendolo a 90° rispetto la cute. Una volta terminata la somministrazione del farmaco, estrarre l'ago velocemente, rilasciare il tessuto ed esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione). Questa tecnica permette di creare un percorso a zig zag impedendo così al liquido di risalire nei tessuti sottocutanei. Il movimento deciso anche in questo caso permette di minimizzare il dolore.
MANOVRA DI LESSER
La manovra di aspirazione (manovra di Lesser)
consiste nell'esercitare una pressione negativa, aspirare, prima dell'iniezione retraendo lo stantuffo per circa 5-10 secondi, con lo scopo di verificare che la punta dell'ago non sia posizionata all'interno di un vaso al fine di garantire che il farmaco non sia inavvertitamente somministrato per via endovenosa. Farla sempre??? Quando si utilizza la dorsoglutea SI, NO per via sottocutanea, NO per deltoide. INTRAMUSCOLO: ISTRUZIONE OPERATIVA Materiale occorrente: - Registro della terapia (cartaceo o informatizzato) - Farmaco prescritto - Soluzione disinfettante più batuffoli di cotone o garze - Siringhe e aghi - Contenitore per taglienti - Bacinella reniforme - Dispositivi di sicurezza AZIONE MOTIVAZIONE Identificare il paziente utilizzando i metodi identificativi in uso nella propria u.o. Evitare il rischio di errore nella somministrazione. Informare il paziente sulla procedura (qualora fosse necessario). Rendere il paziente consapevole e partecipe del processo di somministrazione. Preparare il materiale necessario per l'iniezione. Garantire la corretta esecuzione dell'iniezione. Lavarsi le mani e indossare i guanti monouso. Mantenere l'igiene e prevenire la contaminazione. Preparare il farmaco secondo le indicazioni prescritte. Garantire la corretta dosaggio del farmaco. Disinfettare l'area di iniezione con la soluzione disinfettante. Ridurre il rischio di infezioni. Estrarre il farmaco nella siringa, eliminando eventuali bolle d'aria. Garantire l'accuratezza della dose somministrata. Scegliere l'ago adeguato in base alla sede di iniezione. Garantire una corretta penetrazione dell'ago. Iniettare il farmaco nell'area muscolare scelta. Assicurarsi che il farmaco venga somministrato correttamente. Rimuovere l'ago e disporlo nel contenitore per taglienti. Prevenire il rischio di lesioni accidentali. Disinfettare l'area di iniezione con un batuffolo di cotone o garza. Ridurre il rischio di infezioni. Riporre il materiale utilizzato nel contenitore per rifiuti. Garantire una corretta gestione dei rifiuti. Registrare l'iniezione nel registro della terapia. Mantenere una corretta documentazione delle somministrazioni. Rimuovere i guanti e lavarsi nuovamente le mani. Mantenere l'igiene e prevenire la contaminazione. Assicurarsi che il paziente si senta bene dopo l'iniezione. Monitorare eventuali reazioni avverse. Fornire al paziente eventuali istruzioni post-iniezione. Garantire una corretta gestione del trattamento post-iniezione.Lavare le mani - Ridurre il rischio di contaminazione
Preparare il farmaco (diluire se la tipologia di farmaco lo richiede) utilizzando un ago di calibro molto piccolo (21 G o minori)
Sostituire l'ago - Il passaggio dell'ago nel diaframma del flacone o nella fiala può provocare uno smussamento nell'affilatura della punta e inoltre bisogna evitare che eventuali microparticelle residue vengano a contatto con la cute del paziente
Eliminare eventuali bolle d'aria - Tenere la siringa rivolta verso l'alto e picchiettare sulla camicia
Ispezionare le dimensioni e l'integrità del muscolo scelto - Evitare zone con flogosi, lesioni, cicatrici, edemi, ustioni, ridotta massa o ipotonia. Nell'adulto normopeso il volume da iniettare non deve superare i 4-5 ml
Invitare o aiutare il paziente ad assumere la corretta posizione per introdurre
più facilmente l'ago e far avvertire menoposizione per ottenere il maggior rilassamento dolore al pazientemuscolare
Scoprire solo la zona scelta Garantire la privacyDisinfettare eseguendo una leggera pressione per Evitare la contaminazione e ridurre la sensibilità allaqualche secondo puntura dell'ago
Eseguire la tecnica del tratto Z (utilizzare la mano non Creare un percorso non rettilineo impedendo cosi aldominante per tirare di circa 3-4 centimetri la cute e il liquido di risalire nei tessuti sottocutaneitessuto sottocutaneo da un lato rispetto al punto diinserzione)
Introdurre l'ago tenendolo a 90° rispetto la cute con uncolpo deciso
Aspirare lo stantuffo qualora si ritenga necessaria la Escludere che sia somministrato il farmaco in vena o chemanovra di Lesser o per indicazione della zona scelta sia stato leso un vaso
Se non c'è presenza di sangue procedere con la L'aspirazione di sangue può indicare che è stata
puntasomministrazione una vena
Una volta terminata la somministrazione del farmaco
Sostenere i tessuti durante l'estrazione dell'ago riduce il dolore
esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione)
Suggerire al paziente, qualora fosse possibile, di muovere l'arto nel quale è stata iniettato il farmaco
Osservare che non siano comparsi effetti indesiderati
Garantire la sicurezza al paziente
Smaltire i taglienti nell'apposito contenitore
Proteggere da danni accidentali
Lavarsi le mani
Evitare contaminazione
Registrare l'avvenuta somministrazione
Garantire una corretta trasmissione delle informazioni
ENDOVENOSA INDICAZIONI
Attraverso la via endovenosa possiamo somministrare farmaci o fluidi direttamente nel torrente circolatorio
Farmaci irritanti se somministrati per via intramuscolare o sottocutanea
Permette un'azione farmacologica più rapida
E precisa, e quando è necessaria una somministrazione controllata. Per via endovenosa possiamo somministrare anche supporti nutrizionali, sangue ed emocomponenti. La somministrazione può avvenire o in ambiente ospedaliero, oppure al domicilio ad esempio, dagli infermieri dell'assistenza domiciliare, sempre su prescrizione medica. Il paziente è incosciente o non collaborante.
ENDOVENOSA OBIETTIVI
- Ripristinare e mantenere il bilancio dei liquidi e degli elettroliti
- Somministrare farmaci
- Fornire nutrienti
- Trasfondere sangue e emoderivati
VANTAGGI
- Rapida somministrazione del farmaco
- Assorbimento pressoché istantaneo
- Dosaggio terapeutico costante nel tempo
- In bolo azione rapida ed immediata
- Infusione con un dosaggio farmacologico estremamente preciso
SVANTAGGI E RISCHI CORRELATI ALLA TERAPIA ENDOVENOSA
I più frequenti sono:
- La flebite: è un'infiammazione della tonaca intima della vena,
ematocrito/ dei livelli sierici degli elettroliti• aumento azotemia/osmolarità plasmatica
SEDI DI SOMMINISTRAZIONE
Nell’adulto le sedi piu’ comunemente utilizzate sono:
- La vena basilica e cefalica a livello della fossa antecubitale del braccio (faccia interna del gomito);
- Le vene mediane del gomito e dell’ avambraccio
- La vena cefalica accessoria, le vene mediano-cefalica, mediano basilica e le vene metacarpali deldorso della mano
- In casi particolari e’ possibile ricorrere alle vene degli arti inferiori (grande e piccola safena, arcovenoso dorsale del piede e vene metatarsali dorsali del piede)
- È importante che la vena da pungere presenti un tratto di almeno 1-2 cm di decorso rettilineo e siaben palpabile.
TIPI DI SOLUZIONI ENODVENOSE
- Cristalloidi (liquidi chiari)
- Isotonicio
- Ipotonicio
- Ipertonicio
- Colloidi (liquidi che contengono proteine o molecole di amido)
- Prodotti del sangue
- Nutrizione