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I TRIBUTI
I tributi sono pagamenti imposti dallo Stato ai cittadini per finanziare servizi di interesse comune (che se non venissero finanziati tramite tassazione pubblica non potrebbero essere prodotti). Ci sono diversi tipi di tributi:
- IMPOSTE: si pagano senza contropartita (non otteniamo nulla in cambio). Esempi: Imposta Municipale Propria (IMU), Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF).
- TASSE: si pagano a fronte di un servizio. Esempi: tasse universitarie, tassa su rifiuti (TARI).
L'imposta può essere:
- Sulla quantità: si paga un certo ammontare per ogni quantità scambiata. Esempi: accise sulla benzina, tabacchi, alcolici.
- Sul valore: è espressa in percentuale sul valore degli scambi. Esempi: IVA, IRPEF.
- In somma fissa (detti lump-sum): si paga indipendentemente dalla quantità venduta/acquistata. Esempio: Imposta di...
IMPOSTA SULLA QUANTITÀ
Per effetto dell’imposta i comportamenti vengono modificati indirettamente e le contropartipagano/ricevono pezzi differenti.
L’ammontare di questa imposta sarà dato dalla differenza tra:
- prezzo pagato da acquirente/chi compra (p)
- prezzo percepito da impresa/chi vende (p)
VÈ bene notare che, in seguito all’imposta che alza prezzo:
- la disponibilità ad acquistare ad un prezzo più alto è minore
- la disponibilità a vendere ad un prezzo più basso è minore
QUINDI: la quantità scambiata sul mercato diminuisce (da Q a Q).
E TGRAFICAMENTE:
Rappresentiamo la curva di D e quella di O; troviamo punto di equilibrio dimercato (quantità domandata e offerta sono identiche). Ora interviene loStato che decide di introdurre un’imposta che subentra ogni qual volta siscambi una quantità. In presenza di essa:
- p è più grande di p
grafico ponendo la curva di offerta (O) orizzontale (quini¥)perfettamente elastica elasticità che tende ad e la curva di domandaà(D) più rigida (l’elasticità varia lungo la D) il loro punto di intersezioneàrappresenta concorrenza perfetta. Poniamo l’imposta che corrisponde alsegmento verde e vediamo che:
- L’area N rappresenta il surplus dei consumatori
- Non c’è surplus dei venditori perché il prezzo di vendita (p ) èVuguale al prezzo di mercato (p ) quindi la differenza tra il prezzoàEpercepito/incassato e a cui sono disposto a vendere è 0 (p – p ).V E 58
Notiamo quindi che, in casi estremi come questo dove le curve sono perfettamente elastiche o anelastiche,l’imposta tende a trasferirsi su un lato solo del mercato. Infatti:
Il triangolo (dato dal passaggio Q a Q ) è la perdita seccao E T
Il rettangolo giallo è il gettito della tassazione finanziato dal
più basso di quello di mercato (p < p*); la disponibilità ad acquistare a un prezzo più basso è maggiorepiù basso di quello di equilibrio (p < p ); laA Edisponibilità ad acquistare a un prezzo più basso è maggioreQUINDI: la quantità scambiata aumenta (da Q a Q ).
Ø E SSUSSIDIO E BENESSERE SOCIALE
Il sussidio aumenta la quantità scambiata sul mercato ed è finanziato dallo Stato.
Ciò porta intuitivamente a pensare che i surplus di entrambe aumentino (si scambiadi più).
Il SURPLUS DEI CONSUMATORI è:
- Pari all’area ACE (in concorrenza perfetta) – [GRAFICO 1]
Aumenta dell’area CFLE (trapezio) –- [GRAFICO 2]
Il SURPLUS DEI PRODUTTORI è:
- Pari all’area CGE (in concorrenza perfetta) – [GRAFICO 1]
- Aumenta dell’area BCEM (trapezio) – [GRAFICO 2] ×
Lo Stato, per finanziare il sussidio, spende un ammontare pari all’area BFLM (= sQ ). Parte di questo ammontare non contribuisce ad aumentare il benessere socialeS(dato dalla somma di surplus dei consumatori e
surplus dei produttori). In figura, ilsussidio determina una perdita secca per la società pari all'area ELM (parte delfinanziamento pubblico sprecato).
REGOLAMENTAZIONE DEI PREZZI
Lo Stato può fissare:
- Un PREZZO MASSIMO inferiore al prezzo di equilibrio magari in questo mercato il prezzo di equilibrio sarebbe troppo alto e quindi lo Stato ne pone uno oltre il quale non si può salire 59Es. prezzo massimo di cessione degli alloggi di edilizia convenzionata(L. 167/62)
GRAFICAMENTE:
Disegniamola curva di D e O e poniamo il punto di equilibrio a cui siscambierebbe un bene. Lo Stato afferma però che il prezzo è troppo alto einterviene ponendo un prezzo massimo oltre il quale non si può vendere.Quando p < p si crea un eccesso di domanda il mercato è inò àMAX Edisequilibrio (PENURIA)
N.B. Se ponesse invece un prezzo massimo superiore al prezzo dimercato, non ci sarebbero effetti.
- Un PREZZO MINIMO superiore al
) sotto il quale non si può vendere. Ciò ovviamente avvantaggia le imprese e scoraggia gli acquirenti (quantità domandata è più piccola della quantità offerta). Quando
>
si crea un eccesso di offerta (ECCEDENZA) o MIN EN.B. Per risolvere il disequilibrio bisogna porre delle quote di produzione e sanzioni in caso di sforamento. OBIETTIVI E INTERVENTI DELLO STATO Il primo obiettivo che può prefiggersi lo Stato intervenendo nel sistema economico è l'EFFICIENZA. Il mercato, lasciato libero di agire, non sempre opera in modo efficiente; quindi, non sempre garantisce il raggiungimento del massimo benessere sociale si crea spazio per l'intervento.conto.• BENI PUBBLICI: alcuni beni non possono essere forniti dal mercato in modo efficiente, come ad esempio i beni pubblici che sono non rivali e non escludibili.• FALLIMENTO DEL GOVERNO: quando il governo interviene nel mercato in modo inefficace o dannoso, può causare un fallimento di mercato.• ESTERNALITÀ: esistono dei “fattori esterni” (al mercato), che incidono sul benessere sociale ma dicui il mercato non tiene conto.• BENI PUBBLICI: alcuni beni non possono essere forniti dal mercato in modo efficiente, come ad esempio i beni pubblici che sono non rivali e non escludibili.• FALLIMENTO DEL GOVERNO: quando il governo interviene nel mercato in modo inefficace o dannoso, può causare un fallimento di mercato.