Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 96
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 1 Appunti integrali di Economia politica  Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 96.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti integrali di Economia politica  Pag. 91
1 su 96
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I TRIBUTI

I tributi sono pagamenti imposti dallo Stato ai cittadini per finanziare servizi di interesse comune (che se non venissero finanziati tramite tassazione pubblica non potrebbero essere prodotti). Ci sono diversi tipi di tributi:

  • IMPOSTE: si pagano senza contropartita (non otteniamo nulla in cambio). Esempi: Imposta Municipale Propria (IMU), Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF).
  • TASSE: si pagano a fronte di un servizio. Esempi: tasse universitarie, tassa su rifiuti (TARI).

L'imposta può essere:

  1. Sulla quantità: si paga un certo ammontare per ogni quantità scambiata. Esempi: accise sulla benzina, tabacchi, alcolici.
  2. Sul valore: è espressa in percentuale sul valore degli scambi. Esempi: IVA, IRPEF.
  3. In somma fissa (detti lump-sum): si paga indipendentemente dalla quantità venduta/acquistata. Esempio: Imposta di...

IMPOSTA SULLA QUANTITÀ

Per effetto dell’imposta i comportamenti vengono modificati indirettamente e le contropartipagano/ricevono pezzi differenti.

L’ammontare di questa imposta sarà dato dalla differenza tra:

  • prezzo pagato da acquirente/chi compra (p)
  • prezzo percepito da impresa/chi vende (p)

VÈ bene notare che, in seguito all’imposta che alza prezzo:

  • la disponibilità ad acquistare ad un prezzo più alto è minore
  • la disponibilità a vendere ad un prezzo più basso è minore

QUINDI: la quantità scambiata sul mercato diminuisce (da Q a Q).

E TGRAFICAMENTE:

Rappresentiamo la curva di D e quella di O; troviamo punto di equilibrio dimercato (quantità domandata e offerta sono identiche). Ora interviene loStato che decide di introdurre un’imposta che subentra ogni qual volta siscambi una quantità. In presenza di essa:

  • p è più grande di p
Quindi i consumatori domandano una quantità A Epiù piccola• p è più piccolo di p , quindi le imprese offrono meno quantità diV EbeneLa freccia rossa indica l'ammontare dell'imposta (ossia differenza pØ Ae p ).VCi spostiamo a sinistra sul grafico e la tassazione riduce la quantità scambiata sul mercato. Quindi, sediminuisse la tassazione si scambierebbe di più e le imprese offrirebbero di più perché il prezzo è più elevato.IMPOSTE E BENESSERE SOCIALERispetto a una situazione di libero mercato, in questo caso troviamo l'intervento statale che indice sulbenessere sociale di consumatori e produttori.Il SURPLUS DEI CONSUMATORI è:- indicato nell'area N (tra curva di D e prezzo che pagano p )A- perde le aree C e A perché gli scambi diminuiscono dato che il prezzo è cresciuto per l'imposta 57Il SURPLUS DEI PRODUTTORI è:- indicato nell'area M(tra curva di O e prezzo a cui vendono p) V- perde le aree D e B perché si scambia di meno e un prezzo più basso. Osservando il grafico notiamo che: - AREA C + D (= i Q) corrisponde al GETTITO DELLA TASSAZIONE che ottiene lo Stato e che è quindi composto da perdite di entrambi i surplus. - AREA A + B corrisponde alla PERDITA SECCA (riduzione degli scambi) che la società subisce in seguito alla tassazione. L'imposta, quindi, riduce la quantità scambiata sul mercato e, di conseguenza, anche il benessere di tutti i partecipanti al mercato. TRASFERIMENTO DI UN'IMPOSTA Ciò che conta non è chi paga l'imposta allo Stato; può essere versata da: - Acquirenti spostamento curva di domanda (D) Es. marca da bollo (su fatture, atti delle pubbliche amministrazioni...) - Venditore spostamento curva di offerta (O) Es. prezzo di vendita è comprensivo dell'IVA, versata da chi vende Ciò checonta è su chi incide e su chi si trasferisce di più l'onere della tassazione: chi tra consumatori e produttori finanzia maggiormente il gettito della tassazione? GRAFICAMENTE: Rappresentiamo la curva di domanda (D) e la curva di offerta (O). L'O risulta più ripida rispetto a D in base all'elasticità (che dipende da quanto sono sostituibili i beni). Poniamo l'imposta che corrisponde al segmento verde (ossia alla differenza tra p e p ). A V è la parte di gettito finanziario a spese del surplus dei consumatori D è la parte di gettito finanziario a spese del surplus dei produttori C e D sono divise dal p e si nota come C < D. Quindi: E Quando D è più elastica di O, l'imposta incide maggiormente sui produttori (sopportano meno bene l'introduzione di imposte) (inversamente) se D fosse più rigida, l'onere ricadrebbe maggiormente sui consumatori. CASI ESTREMI GRAFICAMENTE: Disegno un

grafico ponendo la curva di offerta (O) orizzontale (quini¥)perfettamente elastica elasticità che tende ad e la curva di domandaà(D) più rigida (l’elasticità varia lungo la D) il loro punto di intersezioneàrappresenta concorrenza perfetta. Poniamo l’imposta che corrisponde alsegmento verde e vediamo che:

  • L’area N rappresenta il surplus dei consumatori
  • Non c’è surplus dei venditori perché il prezzo di vendita (p ) èVuguale al prezzo di mercato (p ) quindi la differenza tra il prezzoàEpercepito/incassato e a cui sono disposto a vendere è 0 (p – p ).V E 58

Notiamo quindi che, in casi estremi come questo dove le curve sono perfettamente elastiche o anelastiche,l’imposta tende a trasferirsi su un lato solo del mercato. Infatti:

Il triangolo (dato dal passaggio Q a Q ) è la perdita seccao E T

Il rettangolo giallo è il gettito della tassazione finanziato dal

più basso di quello di mercato (p < p*); la disponibilità ad acquistare a un prezzo più basso è maggiore

più basso di quello di equilibrio (p < p ); laA Edisponibilità ad acquistare a un prezzo più basso è maggioreQUINDI: la quantità scambiata aumenta (da Q a Q ).

Ø E SSUSSIDIO E BENESSERE SOCIALE

Il sussidio aumenta la quantità scambiata sul mercato ed è finanziato dallo Stato.

Ciò porta intuitivamente a pensare che i surplus di entrambe aumentino (si scambiadi più).

Il SURPLUS DEI CONSUMATORI è:

- Pari all’area ACE (in concorrenza perfetta) – [GRAFICO 1]

Aumenta dell’area CFLE (trapezio) –- [GRAFICO 2]

Il SURPLUS DEI PRODUTTORI è:

- Pari all’area CGE (in concorrenza perfetta) – [GRAFICO 1]

- Aumenta dell’area BCEM (trapezio) – [GRAFICO 2] ×

Lo Stato, per finanziare il sussidio, spende un ammontare pari all’area BFLM (= sQ ). Parte di questo ammontare non contribuisce ad aumentare il benessere socialeS(dato dalla somma di surplus dei consumatori e

surplus dei produttori). In figura, ilsussidio determina una perdita secca per la società pari all'area ELM (parte delfinanziamento pubblico sprecato).

REGOLAMENTAZIONE DEI PREZZI

Lo Stato può fissare:

  1. Un PREZZO MASSIMO inferiore al prezzo di equilibrio magari in questo mercato il prezzo di equilibrio sarebbe troppo alto e quindi lo Stato ne pone uno oltre il quale non si può salire 59Es. prezzo massimo di cessione degli alloggi di edilizia convenzionata(L. 167/62)

GRAFICAMENTE:

Disegniamola curva di D e O e poniamo il punto di equilibrio a cui siscambierebbe un bene. Lo Stato afferma però che il prezzo è troppo alto einterviene ponendo un prezzo massimo oltre il quale non si può vendere.Quando p < p si crea un eccesso di domanda il mercato è inò àMAX Edisequilibrio (PENURIA)

N.B. Se ponesse invece un prezzo massimo superiore al prezzo dimercato, non ci sarebbero effetti.

  1. Un PREZZO MINIMO superiore al
non si potrebbe scendere sotto quel prezzo. Es. prodotti agricoli, salario minimo GRAFICAMENTE: Poniamo la curva di e e il punto di equilibrio con prezzo a cui si scambierebbe bene. Lo Stato interviene ponendo un prezzo minimo (più alto del

) sotto il quale non si può vendere. Ciò ovviamente avvantaggia le imprese e scoraggia gli acquirenti (quantità domandata è più piccola della quantità offerta). Quando

>

si crea un eccesso di offerta (ECCEDENZA) o MIN EN.B. Per risolvere il disequilibrio bisogna porre delle quote di produzione e sanzioni in caso di sforamento. OBIETTIVI E INTERVENTI DELLO STATO Il primo obiettivo che può prefiggersi lo Stato intervenendo nel sistema economico è l'EFFICIENZA. Il mercato, lasciato libero di agire, non sempre opera in modo efficiente; quindi, non sempre garantisce il raggiungimento del massimo benessere sociale si crea spazio per l'intervento.conto.• BENI PUBBLICI: alcuni beni non possono essere forniti dal mercato in modo efficiente, come ad esempio i beni pubblici che sono non rivali e non escludibili.• FALLIMENTO DEL GOVERNO: quando il governo interviene nel mercato in modo inefficace o dannoso, può causare un fallimento di mercato.• ESTERNALITÀ: esistono dei “fattori esterni” (al mercato), che incidono sul benessere sociale ma dicui il mercato non tiene conto.• BENI PUBBLICI: alcuni beni non possono essere forniti dal mercato in modo efficiente, come ad esempio i beni pubblici che sono non rivali e non escludibili.• FALLIMENTO DEL GOVERNO: quando il governo interviene nel mercato in modo inefficace o dannoso, può causare un fallimento di mercato.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
96 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aliwe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Lo Prete Anna.