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PROFILO DI RISCHIO
Il profilo di rischio è un indicatore della gravità di rischio di incendio associata all’esercizio ordinario
di una qualsiasi attività. Il profilo di rischio di riferimento è associato al profilo più gravoso
considerato ai fini della misura antincendio.
MISURA E STRATEGIA ANTINCENDIO
La misura antincendio è una categoria omogenea di prevenzione, protezione e gestione ai fini della
riduzione del rischio incendio. L’insieme delle misure antincendio finalizzate alla sicurezza
antincendio prende il nome di strategia antincendio. Si procede valutando il rischio dell’attività, si
definisce il livello di prestazione in base al rischio e si determinano le soluzioni necessarie che
possono essere:
Soluzione conforme: rispetta la normativa, sono le tipologie di soluzione proposte dal codice
Soluzione alternativa: basata su scelte del progettista per dimostrare che il livello di prestazione è
uguale a quello delle soluzioni conformi. È possibile applicarla utilizzando normative e documenti
tecnici europei ed internazionali, applicando prodotti o tecnologie innovative oppure utilizzando la
Fire Safety Engineering, secondo quanto previsto dai capitoli M1, M2 ed M3.
Soluzione in deroga: proposta-misura compensativa in riferimento ad una norma. I Vigili del Fuoco
si esprimono su tale deroga. Le soluzioni in deroga possono essere applicate con la Fire Safety
Engineering secondo normative nazionali o internazionali, con prove sperimentali in scala reale o
rappresentativa, oppure con il Giudizio Esperto, un’analisi fondata su princìpi di prevenzione
antincendio e conoscenze specifiche di un progettista esperto nel settore.
TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ:
- con valutazione del progetto: richiedono la valutazione del progetto, anche in deroga
- senza valutazione del progetto: non richiedono la valutazione del progetto, neanche in
deroga
- attività esistente: attività già in esercizio alla data di entrata in vigore della tecnica di
riferimento. In questo caso la norma va applicata nella sua totalità, a meno che non esista
già un progetto antincendio avviato in tempi precedenti all’aggiornamento della norma
- attività all’aperto: attività o porzione di attività, comprensiva delle sue vie di esodo,
realizzata prevalentemente in spazi a cielo aperto tali da permettere la dispersione di fumo
e calore in atmosfera
Ad Esempio: un ufficio
Fino a 299 persone: Serve il progetto ma non è necessaria la valutazione VVF
Da 300 persone in su: secondo l’RTV il progetto deve essere valutato dai Vigili del Fuoco
FIGURE DI RIFERIMENTO NELLA PROGETTAZIONE:
- occupante: persona presente a qualsiasi titolo all’interno dell’attività, considerata anche dal
punto di vista della sua interazione con l’ambiente e nei limiti di eventuali disabilità.
È la figura sulla quale viene calcolato il rischio vita.
- progettista: è il tecnico abilitato o il professionista antincendio incaricato dal responsabile
della progettazione ai fini della progettazione antincendio dell’attività o di parte di esse, sulla
base di specifiche competenze in materia e nei limiti delle disposizioni regolamentari.
- soccorritore: operatore adeguatamente formato, addestrato che è impiegato nella lotta
antincendio con specifiche attrezzature e protezioni.
COMPARTIMENTO ANTINCENDIO
A livello tecnico è un componente di protezione passiva che limita i danni e la propagazione
dell’incendio. È una parte dell’opera da costruzione organizzata per rispondere alle esigenze della
sicurezza in caso di incendio e delimitata da prodotti o elementi costruttivi idonei a garantire, sotto
l’azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la resistenza al fuoco. Qualora non sia prevista
alcuna compartimentazione, si intende che il compartimento coincida con l’intera opera da
costruzione. I compartimenti possono essere progettati per l’estensione del piano oppure essere
multipiano. Ogni compartimento ha un PIANO DI RIFERIMENTO che coincide con il livello del luogo
esterno verso cui avviene l’esodo degli occupanti e da cui accedono i soccorritori, che corrisponde
in genere al livello della via d’accesso all’edificio.
La distanza tra un piano dell’edificio e il relativo piano di riferimento è detta Quota di Piano.
La distanza tra il piano di un compartimento e il relativo piano di riferimento è detto Quota di
compartimento.
L’Altezza Antincendio è invece la quota massima dei piani dell’attività (esclusi quelli ad occupazione
occasionale).
DISTANZE DI SICUREZZA:
- distanza di sicurezza esterna: distanza minima tra il perimetro dell’attività pericolosa e il
perimetro di altri edifici/opere circostanti o il confine di aree edificabili.
- distanza di sicurezza interna: distanza minima misurata in pianta tra i vari perimetri
pericolosi di un’attività
- distanza di protezione: distanza minima misurata in pianta tra il confine dell’attività
pericolosa e il confine dell’area in cui sorge l’attività stessa.
- area di influenza: superficie ottenuta tramite un offset del perimetro dell’edificio.
FILTRI
Con filtri, si intende una categoria specifica di compartimenti antincendio in cui la probabilità di
avvio e sviluppo di incendio sia stata minimizzata grazie all’assenza di inneschi efficaci e al ridotto
carico di incendio Qf ammesso.
Esistono varie tipologie di compartimento:
- protetto: qualificazione a filtro di un volume dell’attività costituente compartimento
antincendio
- esterno: qualificazione di una porzione di attività esterna all’opera da costruzione con
caratteristiche tali da contrastare temporaneamente la propagazione dell’incendio
proveniente dall’edificio.
- a prova di fumo: ha la capacità di bloccare l’ingresso del fumo che si genera nei
compartimenti limitrofi
I filtri possono anche avere la funzione di LUOGO SICURO, ossia in cui è permanentemente
trascurabile il rischio d’incendio per gli occupanti che vi stazionano o vi transitano; tale rischio è
riferito ad un incendio nell’attività.
Se il rischio di incendio per gli occupanti è temporaneamente trascurabile prende il nome di LUOGO
SICURO TEMPORANEO tale rischio è riferito ad un incendio in ambiti dell’attività specificati, diversi
dal luogo considerato.
Con SPAZIO CALMO si intende invece un luogo sicuro temporaneo in cui gli occupanti possano
attendere l’assistenza per l’esodo verso un luogo sicuro.
CORRIDOIO CIECO
Per corridoio cieco si intende una porzione di via di esodo in cui l’esodo è possibile in un a sola
direzione. La lunghezza di un corridoio cieco si misura fino al punto in cui è possibile l’esodo in più
direzioni o fino al luogo sicuro, tenendo conto del metodo del filo teso e gli ostacoli dati da arredi o
altri elementi di intralcio.
LUNGHEZZA D’ESODO
È la lunghezza che un occupante deve percorrere dal punto in cui si trova fino ad un luogo sicuro o
un luogo sicuro temporaneo. Anche in questo caso la distanza si valuta con la regola del filo teso.
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO (GSA)
Misura finalizzata alla gestione di un’attività in condizioni di sicurezza, sia in fase di esercizio che in
fase di emergenza, attraverso l’adozione di una organizzazione che prevede ruoli, compiti,
responsabilità e procedure.
REAZIONE AL FUOCO
È una delle misure antincendio di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di
sicurezza in condizione di incendio ed in particolare nella fase di prima propagazione dell’incendio
(pre-flashover). Essa esprime il comportamento di un materiale che, con la sua decomposizione,
partecipa al fuoco al quale è stato sottoposto in specifiche condizioni.
IMPIANTO DI RILEVAZIONE INCENDIO E SEGNALAZIONE ALLARME ANTINCENDIO (IRAI)
È un impianto in grado di rilevare la presenza di un incendio quanto prima possibile e di segnalarlo
in modo tale che sia possibile attuare le misure antincendio tecniche, come gli impianti automatici
di spegnimento, o procedurali, come il piano di esodo del fabbricato.
IMPIANTO DI INIBIZIONE, CONTROLLO O ESTINZIONE ANTINCENDIO (automatico o manule)
È un impianto antincendio in grado di erogare l’estinguente secondo appropriate modalità o di
inibire l’incendio.
SISTEMA DI EVACUAZIONE FUMI E CALORE (SEFC)
Sistema o impianto destinato, in condizioni di incendio, all’evacuazione di fumi e gas caldi
ALLARME VOCALE PER SCOPI DI EMERGENZA (EVAC)
Impianto destinato a trasmettere istruzioni vocali durante la gestione dell’emergenza ai fini della
salvaguardia della vita.
Le modifiche inerenti agli impianti antincendio di protezione attiva (compresi ampliamenti) si
definiscono “sostanziali” quando superano il 50% dell’originale (se non diversamente specificato da
normative).
PROFILI DI RISCHIO
Prima dell’introduzione della RTO, per la progettazione antincendio di casi specifici, ci si rifaceva a
ciò che la normativa vigente diceva per casi simili; ad esempio, per il progetto di uno studentato ci
si rifaceva al progetto di un albergo.
La RTO introduce invece una progettazione basata su un livello prestazionale sulla base di 3
parametri: persone, beni e ambiante, sui quali viene calcolato il rischio nelle varie circostanze di
progetto.
PROFILO DI RISCHIO PER PERSONE – Rvita
Il profilo di rischio Rvita tiene conto principalmente dello stato in cui gli occupanti dell’edificio si
trovano. Nello specifico effettua distinzioni tra occupante sveglio e occupante dormiente, e tiene
conto anche della familiarità che l’occupante ha con l’edificio e le sue vie di fuga e della possibilità
che l’occupante ha di poter evacuare autonomamente l’edificio. In base a questi parametri vengono
assegnati dei valori da A a D dove A è il massimo valore di conoscenza. E è il quinto valore, che
considera occupanti in transito.
L’altro parametro di cui tiene conto il calcolo dell’Rvita è la velocità di propagazione dell’incendio,
calcolata su una serie di parametri quali il carico di incendio, la pericolosità dei materiali presenti, le
probabilità di innesco ecc. il valore della propagazione dell’incendio ha un valore crescente da 1 a 4.
Questi dati vengono poi rapportati all’interno di una tabella che definisce le varie combinazioni (A1,
B1, B2…) note come Rvita. Alcune combinazioni, come C4, D3 e D4 non sono mai ammissibili. Per le
combinazioni ammissibili, il codice associa i casi specifici alla relativa combinazione.
Ad esempio: autorimessa privata: A2, autorimessa pubblica: B2…