Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 50
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 1 Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Industry analysis per il primo parziale Pag. 46
1 su 50
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il livello del prezzo di monopolio

Il livello del prezzo di monopolio, indicato come p, è determinato dall'accordo collusivo tra le imprese. Se entrambe le imprese mantengono il prezzo di monopolio, l'accordo collusivo M1 rimarrà in vigore. Se una delle imprese devia e fissa un prezzo più basso (p = p - ε) per ottenere tutta la domanda, il rivale punirà la deviazione e fisserà un prezzo pari al costo marginale (p = MC) in modo permanente.

Grafico dell'impresa che ha deviato:

Domande: quando le imprese hanno un incentivo a deviare e a fissare un prezzo diverso da p? E quando invece l'equilibrio collusivo è stabile?

Per capire se l'equilibrio collusivo è stabile, dobbiamo verificare il vincolo di non-deviazione. Se le imprese mantengono l'accordo collusivo, il loro profitto atteso scontato rispetto a un numero infinito di periodi è:

con δ che rappresenta il fattore (tasso) di sconto. Se il numero di periodi tende a infinito, il limite di questa somma tende a:

Fattore di sconto: indica il valore corrente di 1 euro che riceveremo in futuro. Quindi ci aiuta a...

Calcolare il valore attuale di una somma di denaro che avremo in futuro. L'idea è che una somma di denaro disponibile oggi ha "più valore" della stessa somma disponibile in un periodo futuro perché tra oggi e questo periodo futuro si possono generare dei guadagni. Per esempio, una somma di denaro può far guadagnare un tasso di interesse. Si noti che δ misura il valore corrente di 1 euro che riceverò in futuro. Quindi, maggiore è δ, maggiore è il valore attuale di quella somma. Minore è δ, minore è il valore attuale. Quindi, per un numero di periodi molto grande (che tende a infinito), il limite della somma tenderà a:

Dove V indica il (valore o) profitto scontato atteso di restare nell'accordo collusivo (è il valore attuale dei profitti future restando nell'accordo). Se invece l'impresa devia, ottiene profitti di monopolio nel primo periodo, ma poi, con la

strategia del grilletto, i profitti vanno a 0 (per la punizione p=MC). Quindi, chi devia ottiene profitti di monopolio M solo nel breve periodo fissando p=p -ε. In questo caso: V' =∏ Un equilibrio collusivo è stabile se il tasso di sconto è abbastanza grande (soglia=d*). Cosa vuol dire? Vuol dire che se il tasso di sconto è basso, il valore attuale dei profitti che l'impresa riceverà in futuro sarà più piccolo e quindi le imprese avranno più incentivo oggi a deviare per guadagnare profitti di monopolio nel breve periodo. Questo era il caso di imprese simmetriche. Un altro modo per vedere come arrivare al tasso di sconto è Fattore (o tasso) di sconto1. δ dipende dal tasso di interesse (r) (costo opportunità del tempo): un investitore può investire 1 euro oggi per ottenere (1+r) euro al tempo t+1. Più alto è il tasso di interesse, maggiore è l'incentivo a deviare.

(più basso δ).2. Maggiore è la frequenza con cui le imprese interagiscono (f) per decidere p (e perciò più maggiore è lafrequenza con cui può essere osservata la deviazione/collusione tra imprese), più basso sarà l’incentivoa deviare (maggiore δ).

3. Incertezza gioca anch’essa un ruolo: se la probabilità h di restare sul mercato nei periodi futuri è alta(bassa incertezza), allora δ sarà più alto (minore incentivo a deviare)

4. Se le imprese sono in un mercato in crescita (1+g), la punizione in termini di profitti mancati (per nonrispettare l’accordo collusivo) è più costosa e quindi l’incentivo a deviare sarà più basso (δ più alto).

Quindi sarà più probabile che la collusione rappresenti un equilibrio stabile se le imprese interagisconofrequentemente e se sono in un mercato in crescita che ha una

probabilità elevate di continuare a esistere in futuro. In generale, la stabilità di un equilibrio collusivo dipende dal trade-off tra profitti di breve e di lungo periodo.

Domanda: se la collusione produce profitti maggiori di un equilibrio di un mercato oligopolistico, perché le imprese non colludono più spesso di quanto si osserva nella realtà?

➢ Politiche Antitrust

  • Alcuni settori hanno un ricambio elevato di imprese (molte entrate e uscite), quindi h basso, e una probabilità bassa di essere nel mercato in futuro crea incentivo a deviare per realizzare profitti nel breve periodo
  • La promessa della punizione e quindi di avere p=MC se un'impresa devia può non essere credibile (perché tutte le imprese avrebbero zero profitti, anche l'impresa che non devia) e questo aumenta l'incentivo a deviare.
  • Le strategie delle imprese rispetto a p potrebbero non essere perfettamente osservabili, portando
così riduzioni segrete di prezzo, cosa che rende la collusione più difficile da sostenere. Struttura di mercato: - numero di imprese: è più semplice coordinarsi e colludere in mercati concentrati (poche imprese) - asimmetria tra imprese: se un'impresa è più efficiente (costi minori) delle altre, avrà maggiori incentivi a deviare perché i profitti che si ottengono deviando sono maggiori di imprese meno efficienti (per i costi minori) e i costi derivanti dalla punizione sono minori (perché un'impresa più efficiente potrebbe fare profitti anche con la punizione, perché MC inferiore di quello a cui si fissa il prezzo di punizione). La collusione è più facile da sostenere quando le imprese sono poco numerose e simmetriche. - barriere all'entrata: la collusione implica profitti positivi. Questi profitti possono però attrarre nuovi entranti, rendendo la collusione

difficile da sostenere. L'esistenza di barriere all'entrata limita questa possibilità e rende la collusione più probabile.

➢ Fluttuazioni della domanda

Finora sappiamo che se le imprese colludono in un mercato alla Bertrand, il prezzo è fissato a livello di monopolio; se invece le imprese deviano, p viene fissato al livello del costo marginale. In molti settori, però, i prezzi fluttuano tra livelli elevati (come con la collusione) e livelli bassi (come in Bertrand)

Che cosa può spiegare queste fluttuazioni?

GUERRE DI PREZZO

Riduzioni segrete dei prezzi: in alcune industrie è difficile monitorare i prezzi fissati dai concorrenti (es. in mercati in cui i compratori sono grandi abbastanza da negoziare il prezzo su basi individuali).

→ In questo caso è difficile capire se le imprese stanno rispettando l'accordo collusivo e decidere se punire o meno fissando p=MC) questo rende elevato l'incentivo alla riduzione segreta dei

1 Supponiamo ad esempio che la domanda vari (cali) inaspettatamente ma le imprese vedono solo la variazione della propria domanda di mercato (non osservano la domanda totale di mercato e le cause di queste fluttuazioni non sono note e osservabili). Tutto ciò che ciascuna impresa osserva è: (1) Il prezzo che essa stessa fissa p i (2) La funzione di domanda residuale che riceve D i L'impresa i non osserva la variazione generale di D di mercato. Quindi se un'impresa riceve una riduzione inaspettata della propria domanda, dovrà capire se: La domanda individuale cala perché la domanda totale è diminuita o Perché l'impresa concorrente ha abbassato il prezzo senza essere monitorato? In questa situazione, cosa sarebbe

meglio che facesse un’impresa che vedesse la riduzione dellapropria domanda?- Dovrebbe «punire» (con la strategia del grilletto) il concorrente, assumendo che questo stiariducendo segretamente i prezzi?- Oppure non dovrebbe fare nulla assumendo che queste siano normali fluttuazioni delladomanda (non causate dal concorrente)?

Quindi:

M1. L’impresa può mantenere p (i.e., no punizione). In questo caso però il concorrente avrebbedavvero un incentivo a ridurre segretamente il prezzo, per dare poi la colpa della riduzionedella domanda alle fluttuazioni della domanda generale. Questo equilibrio sarebbe perciòdifficile da sostenere.

2. Oppure l’impresa può iniziare una guerra dei prezzi (p=MC) per un certo numero di periodiM(T), per poi tornare a fissare il prezzo di collusione (p= p ). Una guerra dei prezzi che vienefatta quando un’impresa vede cadere la domanda riduce l’incentivo delle imprese a praticareriduzioni segrete

dei prezzi.→Con questa strategia dovremmo osservare fluttuazioni dei prezzi (oltre che quelle delladomanda) con prezzi ALTI – BASSI – ALTI.Quindi, con informazione non perfetta (sui prezzi praticati dalle imprese) e fluttuazioni delladomanda, avremmo un equilibrio in cui si alternano fasi di collusione a fasi in cui le imprese fannouna guerra dei prezzi (quindi equilibrio di Bertrand)Una guerra dei prezzi sarebbe inoltre il costo che le imprese dovranno necessariamente pagare percolludere perché rappresenterebbe un meccanismo per evitare la deviazione quando i prezzi nonsono osservabili. Nel modello appena visto le fluttuazioni della domanda non erano osservabili.Si noti che, anche se si verificano guerre di prezzo, in equilibrio le imprese non deviano maidall’accordo collusivo. Ovvero, le guerre di prezzo sono un male necessario per sostenere l’equilibriodi collusione: se le imprese non iniziassero mai guerre di prezzo, l’incentivo a deviare

sarebbe troppoforte perché l'equilibrio collusivo possa essere sostenibile. Se le riduzioni di prezzo sono difficili da osservare, allora possono essere necessarie guerre di prezzo temporanee per disciplinare un accordo collusivo. ES.2 Supponiamo invece che le fluttuazioni della domanda siano osservabili da parte delle imprese. Come pensate che l'equilibrio - e i prezzi di equilibrio - cambino in questa situazione? In generale, le imprese avranno maggiori guadagni quando deviano se la domanda è elevata (perché avranno un prodotto di breve periodo in un mercato grande). Quindi, gli incentivi a deviare sono elevati quando la domanda è elevata. Per ridurre tali incentivi a deviare dall'equilibrio collusivo, le imprese potrebbero decidere di ridurre i prezzi quando la domanda è elevata (per ridurre il prodotto in caso di deviazione). In tal caso osserveremmo fluttuazioni di prezzo in maniera contro-ciclica rispetto alle fluttuazioni della domanda.

fluttuazioni della domanda → La guerra dei prezzi avverrebbe

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
50 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher zorzanna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Industry Analysis e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof De Stefano Alessandro.