LA RADIO
La radio è stata il primo grande mezzo di comunicazione di massa. Il broadcasting
radiofonico è stato il modello del broadcasting televisivo e ha clamorosamente
anticipato il Web.
La radio fa sentire ancora forte e chiara la propria voce. La Radio è la matrice del web;
infatti, i punti di contatto tra le due sono:
I. Tempestività: più veloce e snella di TV e giornale, arriva rapidamente a dare notizie in
ogni momento (anche interrompendo una trasmissione)
II. Coinvolgente: la radio permette di essere coinvolti nell’ascolto senza che impedisca
di svolgere altre attività → non richiede un elevato grado di attenzione per arrivare ed è
estremamente diretta.
III. Intrigante: un bel notiziario o un bravo DJ possono tenere a lungo incollati a una
stazione radiofonica.
IV. Interattiva con gli ascoltatori (esprimere opinioni, segnalazioni sul traffico, dediche
musicali) → molte trasmissioni si sviluppano esclusivamente sulla base dell’interattività
con l’ascoltatore.
V. Creatori di community: in radio si formano delle community, esattamente come sul
web
Anche il modello di business è lo stesso → gratuite, accessibili a tutti e si
finanziano tramite la raccolta pubblicitaria. La modalità 24/7 è la modalità della
radio ed è prototipale rispetto al modello di flusso informativo dei canali televisivi all news
e del web journalism.
Mix contenutistico della radio, simile ai forum.
La radio è stato il primo mezzo in assoluto che in modalità GLOCAL, esattamente come
il WEB.
APPROFONDIMENTO: Film ‘I love radio rock’
È un film divertentissimo che racconta l'epopea delle radio libere, così si chiamavano
le prime emittenti private che degli anni 70 mandarono in frantumi il monopolio
radiofonico di Stato, ossia la BBC nel Regno Unito e la Rai in Italia, facendo nascere in
Europa migliaia di stazioni commerciali che campano di pubblicità. Cosa hanno fatto
questi ragazzi di questa radio Boat? Hanno preso una vecchia carretta del mare sono
andati 16 miglia fuori con questa carretta e lì l’hanno ancorata. È stata una crisi
politica che il film racconta molto bene, mettendo in ridicolo i bacchettoni del governo
che volevano spegnere questa radio, che poi è andata avanti e ha rotto appunto il
monopolio della BBC.
APPROFONDIMENTO: The Boat that Rocked (video)
Nel 1966, molte radio americane trasmettevano musica rock per la maggior parte del
tempo. Ma nel Regno Unito, il solo modo per ascoltarla era collegarsi a una radio stanziata
su una barca. Su quella barca vi erano 8 persone, ascoltate da 25milioni di ascoltatori.
Ma perché su una barca? Perché negli UK vi era il monopolio assoluto della radio da
parte della BBC. Quindi Radio Rock, su una barca si è stanziata al di fuori delle acque 18
territoriali britanniche, installando un’antenna. In questo modo, la stazione veniva captata
anche all’interno del territorio britannico, soprattutto dai giovani. Intervento del governo
inglese per far chiudere questa radio, definita “radio pirata”, perché aveva rotto il
monopolio → esempio di libertà che si è diffuso in tutta Europa, quello delle ‘Radio libere’.
‘Radio libere’: considerate eversive dal governo perché bypassavano la legge (come ha
fatto il web, ancora senza accordi di regolamentazione), perché rompevano gli schemi
(libertà di parola e contenuti espliciti, come il web) e perché hanno creato un senso di
libertà.
APPROFONDIMENTO: Italia in 4D
Si raccontano quattro decenni italiani dal punto di vista del costume, della storia. Una
delle puntate di questo reportage ha per titolo Onde anomale e si riferisce proprio al
fenomeno delle radio libere. Da un desiderio di emancipazione e libertà, in Inghilterra
erano nate le prime radio private; in Italia la data è il 10 marzo 1975. Una cosa che rende
queste radio davvero rivoluzionarie è il telefono: si aggiungono i dialoghi con gli
spettatori. Aprire la comunicazione agli ascoltatori, irrompere in questo mondo paludato
della radio nazionale. Le emittenti diventano sia promotrici del cambiamento, sia di
protesta. È il caso di Radio Alice che nel 77 subisce una violente irruzione della polizia e la
chiusura istantanea. I responsabili sono arrestati con l’accusa di aver diretto gli scontri in
piazza a Bologna, durante il quale è rimasto ucciso uno studente. Molte radio decideranno
di allontanarsi dall’ambito politico.
APPROFONDIMENTO: TeleMilano 58 (video)
Racconta la nascita delle radio e della televisione commerciale in Italia. Telemilano è stato
il primo fatto imprenditoriale. Si affiancano poi programmi sperimentali e giochi a
premi, con la presenza di Barbara D’Urso, giornalisti sportivi, Mike Bongiorno che diventa
direttore artistico di Telemilano. Per sostenere le ambizioni del suo palinsesto, Telemilano
passa dall’emissione via cavo all’etere, viene installata l’antenna in cima al grattacielo
Pirelli, coprendo tutta Milano.
Rete Italia acquistò circa 600 film Titanus e Fida. Dopodiché nell’arco di pochi mesi
acquisisce diverse emittenti locali in tutta Italia.
Proprio come il web, la radio ha modalità parassitarie e cannibali rispetto agli altri
media, perché usa moltissimo i giornali, saccheggia i giornali per arricchire la propria
offerta contenutistica. La radio è in qualche modo anche un aggregatore ante litteram
così come lo sono oggi le testate online che non producono contenuti originali se non in
misura minima, ma riprendono quelli di altre testate. La radio è in grado di svolgere,
come il web, anche un`importante funzione sociale perché, per esempio in caso di
catastrofi, laddove ci siano popolazioni isolate, la radio è lo strumento primario per
mandare a queste popolazioni news e raccomandazioni comportamentali. La radio, come
il web, è uno strumento formidabile di contatto con la madrepatria e di
consolazione per gli emigrati.
È uno strumento di consolazione anche per le persone sole. Nel 1936 il magazine
britannico Gramophone scriveva che la radio distraeva i giovani, li faceva leggere di meno
e quindi anche andare male a scuola. Ma la radio non ha distrutto affatto la lettura,
ci sono tanti programmi culturali e ci sono anche degli sceneggiati radiofonici che
ripropongono in forma appunto audio, i grandi romanzi. Oggi, con l'arrivo del web, questo
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processo di remediation della radio è ancora in atto perché la radio ha trovato nel
web addirittura una nuova piattaforma per raggiungere l’audience grazie alla
tecnologia DAB, Digital Audio Broadcasting: state navigando sul web, potete aprire
contemporaneamente una radio e ascoltarla in sottofondo.
NATIVE DIGITAL JOURNALISM
È il giornalismo che riguarda le start-up di news nate esclusivamente online, senza
alcun legame con l’editoria cartacea né con altri media.
Sono fiorite migliaia di nuove testate sul web, poche hanno avuto un successo duraturo,
ma sono riuscite a mettere in crisi l’editoria tradizionale.
I. Hanno fatto diminuire i ricavi poiché le informazioni ricavabili gratuitamente dal web
II. Hanno sottratto quote sempre più rilevanti di investimenti pubblicitari
III. Hanno messo a nudo l’autoreferenzialità dei giornalisti
Questi giornali online sono stati battezzati PURE PLAYERS -> sono testate giornalistiche
nate e cresciute solo online, sono state definite pure perché, almeno all'inizio, hanno
utilizzato solo canali di distribuzione digitale. Vi sono 4 tipologie principali di pure players:
I. Internazionali: offrono contenuti da tutto il mondo (Semafor, nato nell’ottobre 2022)
II. Nazionali: notizie e approfondimenti generalisti (HuffPost)
III. Specializzati: business specifico, a volte anche di nicchia (Political.com)
IV. Locali: campo dell’informazione ristretto al campo locale (VareseNews)
Differenti pure players adottano modelli giornalistici differenti:
I. Daily News: creazione e pubblicazione delle notizie sul modello del giornale cartaceo
quotidiano (Affari Italiani)
II. Modello investigativo di analisi e di opinione: raccoglie, commenta e
approfondisce notizie di pubblico interesse (Mediapart, in Francia)
III. Aggregation and commentary: aggrega le informazioni ricavate da fonti terze e le
rielabora per renderle più accessibili e comprensibili (Il Post)
IV. Citizen journalism: la pubblicazione dei contenuti è affidata alla community, la quale
partecipa attivamente e collabora con la redazione (AgoraVox)
V. Web magazine: contenuti e design più sofisticato, tendenzialmente adottato da
testate specializzate (The Daily Beast)
Per i pure players, vi sono 5 modelli di business:
I. Advertising online → come la TV commerciale e la radio, si finanziano solo tramite
pubblicità
II. Premium content → utenti, per fruire dei contenuti, pagano un abbonamento
(Mediapart)
III. Le donazioni → membri della community fanno offerte volontarie in nome della
qualità dell’informazione a cui hanno accesso (ProPublica, testata americana)
IV. Servizi di syndication → la testata è un content provider (vende i propri contenuti
ad altri editori e media)
V. Servizi di consulenza → servizi che la redazione propone per la realizzazione e/o
distribuzione di contenuti nel web, al fine di migliorare l’attività online (The European) 20
Gli USA sono i protagonisti indiscussi del giornalismo online. Sono stati i primi,
partendo dai blog, a sperimentare il native digital journalism. Si sono sviluppate
testate esclusivamente digitali che ormai hanno un ruolo importante -> I più famosi sono
HuffPost e Political. Vi sono due testate, nate agli inizi, sopravvissute al fallimento che
ha travolto altre: Salon (1995) e Slate (1996).
Le maggiori realtà editoriali online
Huffington Post
Prima testata solo online con grandi ambizioni.
Huffington è il cognome da sposata di Arianna Stassinopulos (nata ad Atene).
Si fa notare nella zona dell’Upper East Side → 1993: il NY magazine pubblica un suo
ritratto intitolato ‘The rise and Rise of Arianna Stassinopoulos’.
Lerner, Jonah Peretti, Andrew Breitbart e Arianna si riuniscono e danno vita, il 9 maggio
2005, all’Huffington Post, che ottiene un successo immediato → rottura degli schemi del
giornalismo anglosassone, dove vi è una suddivisione rigida tra Tabloid (giornali popolari)
e Quality Papers (giornalismo di qualità); Huffington Post fonde questi due mondi. Nel
fare ciò, imita il blog Drudge Report (vicino ai repubblicani), il primo a rompere il rigore
del mainstream media. L’Huffington Post si propone come alternativa liberal a Drudge.
Huffington Post e Dai
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