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CONTROLLO STATISTICO DI PROCESSO

Il controllo statistico di processo si inserisce in quella parte del sistema di gestione della qualità che riguarda il miglioramento (funzione del quality management system, ovvero il quality improvement). Si tratta di quella parte della gestione che mira ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti di qualità del cliente per far sì che le organizzazioni raggiungano l'obiettivo di eccellenza (e quindi che permette alle organizzazioni di rimanere competitive; di rimanere sul mercato per un periodo di tempo più o meno lungo). Questa funzione del miglioramento della qualità consiste in un approccio strutturato e complesso (che prevede strategie specifiche) con l'obiettivo di migliorare i processi all'interno dell'organizzazione (processi gestionali o operativi / produttivi). Con lo scopo di migliorare questi processi produttivi è necessario operare con strategie e fare analisi.Fareanalisi significa fare delle valutazioni dei processi finalizzati a tenerli sotto controllo, a correggere le olorocriticità e standardizzarli. Le strategie utilizzate per avere il miglioramento della qualità sono varie (es. leanthinking che si basa sulla figura centrale del cliente, il coinvolgimento delle persone nell’organizzazione esulla riduzione degli sprechi).I processi produttivi vengono controllati attraverso dei sistemi statistici in modo tale da poterli valutare,poter mettere in evidenza le loro criticità e in modo da standardizzare il processo (garantirne la stabilità).Per processo si intende un’attività o una serie di attività che trasforma, conferendo valore, determinatiinput in definiti output. Un processo è caratterizzato quindi da un punto di inizio, un punto finale e unaserie di attività che devono essere realizzate. Quest’ultime devono essere ripetibili, prevedibili econtrollabili (laripetibilità e la prevedibilità delle fasi di un processo sono quelle che coincidono con l'affidabilità del processo). Quindi un processo ripetibile e prevedibile permette di avere un processo stabile. Per garantire la stabilità di un processo, esso deve essere tenuto sotto controllo (i controlli servono proprio per verificare il processo e garantirne la stabilità). Quando si parla di stabilità in alcuni casi si intende anche consistenza della produzione: ciò significa che in teoria da uguali input, se il processo è stabile, si ottengono uguali output. Questa situazione però è solo teorica (non è possibile), in quanto tutte le volte che si esegue un'azione di qualunque tipo, ad essa è associato un fattore di variabilità (che si va necessariamente ad introdurre). Questo fattore di variabilità è legato ad una serie di errori di natura casuale, i quali regolano le attività che si

Vanno a svolgere. Diconseguenza, il concetto di consistenza non è assoluto e questo comporta che la consistenza della produzione sta a significare la capacità di produrre degli output che mostrano, entro certi limiti, le medesime caratteristiche. Nel definire questi limiti bisogna tenere in considerazione questo fattore di variabilità.

Un processo consistente con elevata variabilità non è un processo sotto controllo: si ha una diretta proporzionalità tra consistenza della produzione e qualità, mentre c'è relazione inversa tra qualità e variabilità. Ciò perché quando si va a produrre un prodotto o si fornisce un servizio, sulla base di qualità, questi devono essere in grado di soddisfare costantemente le esigenze del cliente. Questo ha poi a che vedere con la costanza di una produzione, quindi, garantire un processo produttivo che sia stabile è garanzia di maggiore esigenza e di maggiore

capacità di soddisfare le esigenze del cliente. Al contempo, se si gestiscono processi con bassa variabilità (alta stabilità), si tiene sotto controllo un processo, ovvero si ha una riduzione dei costi e degli sprechi. Di conseguenza, gestire un processo stabile significa avere maggiore efficienza e maggiore efficacia dei processi (maggiore capacità di soddisfare le esigenze dei clienti riducendo gli scarti e quindi, riducendo i costi). Si ottiene un miglioramento della qualità riducendo la variabilità nei processi e nei prodotti e aumentando la stabilità dei processi stessi. Valutare un processo dal punto di vista statistico significa ridurre la variabilità per garantire la stabilità di un processo. La particolarità del controllo statistico di processo è una strategia generica (si applica a qualunque processo produttivo). Siccome si parla di controllo statistico, ovviamente si basa su metodi statistici: per garantire.sotto controllo). Per controllare statisticamente un processo, è necessario utilizzare metodi statistici che consentano di riconoscere e classificare la variabilità presente. La variabilità può essere di due tipi: intrinseca (o naturale) e associata a fattori speciali o specifici. La variabilità intrinseca è legata a fattori comuni o casuali che sono presenti in modo costante e non possono essere completamente eliminati. Tuttavia, è possibile stimarli e controllarli. Questa variabilità sarà sempre presente. La variabilità associata a fattori speciali o specifici, invece, è legata a errori sistematici che possono essere identificati e risolti, in quanto eliminabili. Pertanto, per migliorare la qualità di un processo, è necessario applicare metodi statistici per controllare la variabilità, identificando e risolvendo i fattori speciali o specifici e stimando e riducendo i fattori intrinseci.

sotto controllo). Ciò è la chiave per avere un processo produttivo che si stabile \ consistente. Se il processo è soggetto anche a fattori specifici di variabilità, allora esso è fuori controllo;

- Quantificare la variabilità e se possibile ridurla;

- Controllare la variabilità.

In questa condizione si ha tutto il processo sotto controllo statistico: per avere un processo produttivo stabile \ consistente bisogna identificare e ridurre i fattori casuali. Un processo sotto controllo è ripetibile e prevedibile e, quindi, sotto controllo statistico (nel caso di fattori specifici si è fuori controllo).

Le fasi del controllo statistico di processo sono due: studio e valutazione del processo e tenuta sotto controllo del processo mediante le carte di controllo.

Studio e valutazione del processo

a. Monitoraggio dei parametri di processo, valutazione della variabilità e confronto con le specifiche

Si hanno per prima cosa delle fasi

Raccolti tramite istogrammi, ad esempio. Un istogramma è una rappresentazione grafica a barre verticali dei dati raccolti (all'interno delle barre i dati vengono raggruppati) e il numero di queste barre corrisponde alla radice quadrata dei dati raccolti. L'altezza delle barre invece corrisponde alla frequenza dei dati (numero di dati che rientrano all'interno di ogni barra).

Quindi, una volta raccolti i dati si costruisce l'istogramma. Da questa rappresentazione ci si aspetta la presenza di errori di natura casuale, i quali si distribuiscono secondo la curva di Gauss (la quale migliore rappresenta come questi errori di natura casuale incidono sulle misure). Si ottiene quindi un istogramma che rappresenta più o meno una curva di Gauss: la curva indica solo la variabilità naturale (solo errori di natura casuale); se invece l'istogramma da una rappresentazione diversa da quella che è la curva di Gauss, significa che si sono fattori speciali.

di variabilità che non sono stati individuati. Quindi, solo costruire l'istogramma dovrebbe già dare informazioni sul processo che si sta valutando, anche in termini di variabilità. Bisogna quindi avere una distribuzione abbastanza prossima alla curva di Gauss e se la valutazione non è prossima alla curva di Gauss allora ci sono ancora dei fattori speciali da eliminare. Dopo aver ottenuto buona corrispondenza tra distribuzione dei dati e la curva di Gauss, si valuta il valore medio (con la frequenza maggiore), si valuta la tendenza centrale (corrisponde al valore medio) e si va a valutare la varianza / deviazione standard. Esempio: si deve valutare una sterilizzazione in autoclave che lavora a 350°F (valore target). Quindi, in relazione a tale parametro si definisce un limite superiore e uno inferiore di specifica (intervallo di temperatura). Questo intervallo è tra 343°F e 357°F, ovvero la sterilizzazione è conforme se rimane.all'interno di tale intervallo. In totale sono state effettuati 25 campionamenti e 5 misure per ogni campionamento (125 misure raccolte). Si definisce la temperatura media, la variabilità che si associa e se i dati raccolti rientrano o meno nei limiti di specifica (quindi se si sta lavorando conformemente). Si ottiene un istogramma approssimativamente simmetrico: si intravede la curva di Gauss teorica che si otterrebbe nel caso di un numero infinito di misurazioni, quindi, la variabilità che incide sul processo di sterilizzazione in autoclave è solo una variabilità naturale (non si hanno fattori speciali da individuare e risolvere). Si calcola poi la media dei dati raccolti e, sempre partendo dai 125 dati, si valuta la loro variabilità con la deviazione standard. La temperatura media è risultata essere 349.98°F e la deviazione standard ± 3.98°C (più o meno perché si ha uguale probabilità di avere errori casuali di

Tipo negativo ed errori casuali di tipo positivo. La fase successiva è il confronto con le specifiche e ciò vuol dire confrontare con i limiti superiore e inferiore di specifica.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
87 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/35 Ingegneria economico-gestionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisa.ussani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione dei sistemi per la qualità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Buratti Susanna.