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Estratto del documento

E’

frammenti strappati al condotto vulcanico del magma che ha raggiunto la superficie. una pietra che non

all’azione degli agenti atmosferici

ha una buona resistenza e i punti di debolezza di questa pietra sono

Sono aree di debolezza perché c’è

appunto le aree che circondano questi inclusi. un incluso già freddo, un

tipici dell’alterazione che non

frammento inglobato in una massa ancora calda. Qui si creano dei fenomeni

interessano mai i basalti. Questo edificio anticamente era un orfanotrofio

abbandonato negli anni 60. Inizialmente a

Cagliari si era pensato di utilizzare questo

palazzo per la facoltà di Architettura, ora è

completamente diversa. Era ricoperta di lastre

di vulcanite proveniente da Serrenti (immagine

sottostante), possiamo notare una forma di

l’antico rivestimento, un

degrado riguardante

rivestimento molto povero. Maggiore è lo

spessore più la pietra riesce a difendersi dai

suoi nemici, nelle lastre sono presenti delle

chiodature utilizzate per posizionare le lastre e

che esaltano ancora di più la forma di degrado.

Abbiamo fatto una panoramica su quella che è la zona dominata da queste pietre, che sono i risultati della

messa in posto della cristallizzazione di magmi acidi e che bordano prevalentemente la fossa sarda, in quella

fossa cioè quello stiramento della fossa che si forma quando il blocco sardo corso si stacca dal paleo-

continente. Parliamo ancora di torri, questa è la torre

di Foghe che ci introduce al materiale del

basalto, paesaggio completamente diverso

per colore e per morfologia rispetto al

paesaggio vulcanico acido.

La prima fase del vulcanesimo è quella

chiara, esaurita 11 mln di anni fa e per 6

mln di anni la Sardegna non conosce

eventi magmatici. Quindi abbiamo nella

nostra isola ambienti continentali, sono

ambienti in cui c’è un forte processo di

erosione, di formazioni detritiche e di

dove l’isola era

deposizione di rocce là

coperta dal mare. Poi circa 5 mln di anni

fa cui affiora un altro nuovo problema che

è quello dinamico, immaginiamo forti

terremoti, formazioni di fratture profonde

parossistiche che portano alla formazione

della fossa estremamente profonda del

campidano (un Graben). Prima di questi 5

mln non esisteva questo spazio, erano

legate tra loro.

Dobbiamo immaginare nella parte coperta che noi vediamo come se ci fossero due scale che si

ricongiungono nella parte inferiore, quindi il materiale viene sprofondato e la fossa viene ricoperta poi dal

materiale prevalentemente argilloso. Durante questo fenomeno così importante si formano delle fratture

profonde una subduzione del bordo oceanico del mare al di sotto della crosta continentale, delle fratture

profonde che fanno arrivare direttamente in superficie un magma di tipo basico, come abbiamo detto è un

magma povero in silice e quindi la povertà di silice influenza la viscosità del magma, quindi il magma

basaltico è un magma molto fluido, che scorre e che sposa senza stravolgere la topografica del luogo. Nella

zona di Ottana il magma basaltico che produce le rocce basiche va a coprire come se fosse un lenzuolo senza

stravolgere le litologie sottostanti.

come è successo per le vulcaniti anche qui c’è una scala del tempo.

Così I primi affioramenti di magma basico

loli troviamo nella zona di Capo Ferrato

e l’affioramento di basalto, perchè noi

dobbiamo tenere conto che quando si

creano questi eventi che hanno portato

alla formazione del campidano ci sono

delle ripercussioni di faglie, e di fratture

che si aprono anche nei territori

circostanti. Quindi quello più antico lo

troviamo nella zona di Capo Ferrato,

poi prosegue in modo frontale

spostandoci verso le giare, che sono

delle aree pianeggianti caratterizzate da

questi affioramenti di basalti da non

confondere con i tacchi che non sono di

rocce vulcaniche ma sono calcaree.

Proseguendo andiamo verso la zona del Monte Ferru, Orosei e Dorgali anche qui si creano delle fratture con

l’emissione di questo magma che vanno a coprire gli affioramenti di roccia carbonatica e poi la parte più

giovane la troviamo nella zona dell’Anglona 1mln di anni) c’è tutta una scala

(ultimo evento hs circa meno

temporale. Vediamo che questi espandimenti vanno poi a complicare le zone di quei centri vulcanici che

e gli altri che vengono coperti da quest’ultimo

abbiamo visto, il Monte Ferru evento.

Siamo nella zona di Capo Ferrato, zona di

Villasimius zona che è dominata da graniti

e trachiti venere che sono definite con

queste due simboli, è un ambiente granitico,

paesaggio del granito tipico di quello che

noi abbiamo osservato. Se andiamo verso

Villasimius vediamo che affiorano tutte

queste facies granitiche, montagne,

promontori con le loro tipiche

caratteristiche. A Cala sa Figu affiorano dei

basalti, la presenza di questi basalti in

questa

Zona è importante perché si crea un

paesaggio molto particolare che vede molto

rosso cioè l’affioramento granitico.

in contrasto tutto il Monte Cuccuruddu: vediamo andesiti,

l’ultimo avvenimento, l’ultimo

affioramento e qui tutti i basalti con tutti

i paesi che sono più turistici degli altri.

➔ Qui abbiamo le giare Gesturi e

Serri.

Qui ci sono le sovrapposizioni degli

affioramenti di basalto che interessano le

varie coperture e che interessano i centri

magmatici che avevano alimentato i tre

grandi centri vulcanici dell’Arcuentu Monte

Arci e Montiferru.

Siamo nell’Arcuentu a Ingurtoso. sono presenti le dune

di sabbia e un vecchio villaggio minerario. A dominare

quest’ambiente il monte dove c’è la sovrapposizione

delle facies vulcaniche andesitiche brecciate e poi

questo basalto.

Siamo a monte arci, stiamo vedendo che

cosa succede a quei centri vulcanici

magmatici che abbiamo studiato

precedentemente e vengono questi stessi

interessati dagli affioramenti del basalto.

Vediamo che oltre il basalto (5) abbiamo

anche le lave basiche sottomarine come

sappiamo gli espandimenti di magma

possono avvenire anche sotto il mare. I

basalti sottomarini assumono delle

caratteristiche strutturali diverse che sono

detti basalti a cuscini, perché il mare crea

una pressione sulla lava che fuoriesce dalla

frattura e gli da proprio questa struttura a

cuscino.

che sono coperti dall’ultimo evento

Anche qui possiamo vedere tutti gli avvenimenti acidi precedenti

le lave sottomarine e sedimenti marini. Poi c’è la

vulcanico, cioè le rioliti, andesiti, le daciti, perite

(utilizzata nella bio-architettura). Questa complessità dei diversi affioramenti si riconoscono facilmente nel

paesaggio. Qui abbiamo il paesaggio degli andesiti quindi il

magma che costruisce un pseudo cono vulcanico

(prima immagine a sinistra); nella seconda

immagine abbiamo le rioliti, daciti, vulcaniti acide,

che danno queste strutture a gradoni, queste

strutture un po’ aspre che abbiamo visto

precedentemente; nella terza immagine vediamo

delle superfici un po’ piatte che sono le aree

terrazzate del basalto; nell’ultima immagine

vediamo della trachite acida molto tenera e

vediamo inoltre i tafoni di Is Bingias. Le Domus de

Janas le troviamo o in terreni rocciosi tenero e

vulcanico o nelle rocce carbonatiche.

Monti ferru: abbiamo una successione

combinata di rocce magmatiche acide

basiche. Queste morfologie molto aspre sono

quelle risalenti agli eventi magmatici acidi

Qui si nota molto bene il basalto (blu) mentre in rosso i

prodotti vulcanici acidi.

Zona molto complessa, abbiamo le vulcaniti

acide anche qui fenomeni di frattura che le

portano sopra il basalto, poi ci sono diversi

tipi di basalti duri e meno duri, al di sotto

scorre un fiume che svolgeva un ruolo molto

importante: drenava materiali provenienti da

diverse litologie. Questa struttura è in basalto

ma anche riolite, che sono quelle riportabili

alla vecchia miniera di ferro.

Elenco dei paesi che si affacciano in

questo centro vulcanico.

Carta geologica: Santu Lussurgiu,

Cuglieri, e Montiferru, Vengono segnati

perché le rocce di questo posto sono le

fonoliti che possiamo vedere in diverse

zone a Cagliari come nel parco di

Monteclaro, questa si dice che è una

vulcanite voluta, cioè una vulcanite

alcalina che è la pietra usata da Schola (la

pietra che suona). Una roccia vulcanica di

tipo alcalino che troviamo anche

nell’isola di San Pietro, in cui affiora la

commentite.

Detta così perché li affiorano delle commentite che a differenza di questa di Cuglieri è ricca di sodio

legati all’evoluzione del

piuttosto che potassio. Quindi possiamo cogliere i diversi affioramenti rocciosi

nostro territorio. Abbasanta→ Questa zona è il regno dei basalti, è la

parte più ricca dove affiorano. Nella zona di

Abbasanta abbiamo l’altopiano di Abbasanta, che è

l’affioramento più esteso.

In qualche km abbiamo tutto l’affioramento di

Abbasanta poi c’è una frattura indicata con il

cerchio che affiora la catena del Marghine e

poi Campeda (600m). Tra i due c’è un

dislivello di 200m. Quando pensiamo al

basalto pensiamo a tutti gli affioramenti di

basalto che bordano il campidano perché

adesso questi affioramenti sono legati a

questa fase, a questa frattura abortita perché

se così non fosse la Sardegna si sarebbe

spaccata. Qui poi si trovano i nuraghi.

Qui possiamo vedere i basalti alcalini, le andesiti e

poi abbiamo tutti gli affioramenti paleozoici.

Nella strada in salita possiamo notare tutti gli

affioramenti basalti e tufacei.

Questa zona qui è una zona particolarmente

ricca di nuraghi. Guardiamo bene la loro

distribuzione, sfatiamo il mito che i nuraghi

sono costruiti tutti in basalto, sono realizzati

con la pietra locale, ma qui c’è una grandissima

concentrazione di nuraghi realizzati con questi

materiali perché questa zona è una zona

particolarmente ricca di acqua, quindi questo

giustifica la presenza di questi nuraghi.

Vecchi centri di emissione del magma.

Siamo arrivati alla fine del corso ci mancano praticamente due lezioni, domani saremo in

remoto per le ultime revisioni.

Oggi completiamo la litologia della Sardegna, vi abbiamo mandato le coordinate del libro dove

trovate quello che ho detto. Questa è una delle parti più importanti e alla quale tengo di più del

mio corso perché voi dovreste conoscere il vostro territorio, alla scorsa lezio

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
221 pagine
SSD Scienze della terra GEO/07 Petrologia e petrografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bagila99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geomateriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Grillo Silvana.