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INCROCI RECIPROCI
Gli incroci reciproci sono esperimenti in cui si scambiano i sessi degli individui che manifestano un
particolare carattere genetico al fine di determinare se quel carattere è controllato da un cromosoma
sessuale (X o Y) o da un autosoma. Questi tipi di incroci sono essenziali per comprendere l'ereditarietà
legata al sesso.
Ad esempio, consideriamo il gene che regola il colore degli occhi in Drosophila, lo studio di Thomas Hunt
Morgan. Inizialmente, quando Morgan incrociò un maschio con occhi bianchi mutanti (genotipo XY) con una
femmina di tipo selvatico con occhi rossi (genotipo XX), la loro prole F1 aveva tutti gli occhi rossi. Questo
risultato suggerì che l'allele per gli occhi bianchi fosse recessivo rispetto all'allele per gli occhi rossi. Tuttavia,
le cose si complicarono quando Morgan condusse incroci reciproci. Negli incroci reciproci, Morgan scambiò i
sessi dei genitori. Quando un maschio con occhi bianchi (genotipo XY) fu incrociato con una femmina F1 con
occhi rossi (genotipo XX), la prole F2 mostrò un rapporto 1:1 tra maschi con occhi bianchi e femmine con
occhi rossi. Al contrario, quando una femmina con occhi bianchi (genotipo XX) fu incrociata con un maschio
di tipo selvatico con occhi rossi, la prole F2 mostrò un rapporto 1:1 tra maschi con occhi rossi e femmine con
occhi bianchi.
Questi risultati suggerirono che il gene responsabile degli occhi bianchi era localizzato sul cromosoma X. Nei
maschi, che hanno solo un cromosoma X e nessun cromosoma Y omologo, vengono definiti emizigoti per i
geni legati all'X. Poiché i maschi ereditano il cromosoma X solo dalla madre, esprimono ciascun allele
presente su quel cromosoma. Le femmine, invece, con due cromosomi X, possono essere omozigoti o
eterozigoti per i geni legati all'X, analogamente ai geni autosomici.
ANALISI DELLA NON-DISGIUNZIONE
L'analisi della non-disgiunzione è stata condotta da Calvin Bridges, allievo di Morgan, e ha contribuito a
confermare la teoria cromosomica dell'ereditarietà. Nello studio, è stato utilizzato l'incrocio C tra una
femmina con occhi bianchi (ww) e maschi con occhi rossi (w+Y), che avrebbe dovuto produrre una progenie
con femmine occhi rossi (w+w) e maschi occhi bianchi (wY), come previsto. Tuttavia, 1 su 2000 moscerini
della progenie F1 mostrava un "fenotipo eccezionale," caratterizzato da femmine con occhi bianchi o maschi
con occhi rossi, risultati inattesi.
Bridges ha identificato che le femmine eccezionali avevano tre cromosomi X e un cromosoma Y, mentre i
maschi eccezionali avevano solo un cromosoma X e nessun cromosoma Y (X0). Ha ipotizzato che la Y nelle
femmine provenisse dal gamete paterno (l'unico elemento con una Y) e che entrambe le X provenissero dal
gamete materno, portando due copie dell'allele "w" e quindi il colore bianco degli occhi. Lo stesso
ragionamento è stato applicato ai maschi eccezionali, in cui l'unica X proveniva dal padre, portando l'allele
"w+" e quindi gli occhi rossi.
Questi fenotipi eccezionali e i cariotipi insoliti sono risultato di rari errori durante la meiosi, causati da un
difetto nella disgiunzione dei cromosomi X nelle meiosi I e II. Questo errore nella separazione cromosomica
è noto come non-disgiunzione e ha contribuito a dimostrare il legame tra cromosomi e l'ereditarietà
genetica.
LA DETERMINAZIONE DEL SESSO E’ CROMOSOMICA E GENETICA
La determinazione del sesso coinvolge processi biologici e genetici che determinano le caratteristiche
maschili e femminili degli organismi. Questo concetto può essere suddiviso in due aspetti principali: il sesso
cromosomico e il sesso fenotipico.
Il sesso cromosomico è basato sulla presenza di cromosomi sessuali specifici associati ai sessi maschili o
femminili. Questa determinazione avviene al momento del concepimento, e il tipo di cromosoma sessuale
fornito dai genitori contribuisce a determinare il sesso. In molti casi, il sesso femminile è associato a due
cromosomi X, mentre il sesso maschile è associato a un cromosoma X e un cromosoma Y.
Il sesso fenotipico si riferisce alle caratteristiche morfologiche sia interne che esterne che distinguono i sessi
maschili e femminili di una specie. Queste caratteristiche sono il risultato dell'espressione dei geni legati al
sesso.
Negli studi sulla Drosophila, ad esempio, le ricerche di Bridges sulla non-disgiunzione dei cromosomi hanno
confermato che la determinazione del sesso in questi insetti è influenzata dal numero di cromosomi X
presenti. In particolare, il rapporto tra il numero di cromosomi X e il numero di autosomi (X/A) svolge un
ruolo cruciale nella determinazione del sesso. Nei maschi, questo rapporto è di 0,5, mentre nelle femmine è
di 1.
Nei mammiferi, come gli esseri umani, la determinazione del sesso è basata sulla presenza o assenza di un
gene specifico chiamato SRY (Sex-determining Region of Y) situato sul cromosoma Y. La presenza del gene
SRY nei maschi attiva una serie di eventi genetici e di sviluppo che portano alla formazione delle
caratteristiche maschili.
In sintesi, la determinazione del sesso coinvolge sia il sesso cromosomico che il sesso fenotipico, ed è
influenzata da fattori genetici specifici che variano tra le diverse specie.
DIVERSITA’ NELLA DETERMINAZIONE DEL SESSO
La determinazione del sesso varia notevolmente tra diverse specie. In alcune,
come gli uccelli, rettili, pesci, farfalle, falene e altre, viene utilizzato un sistema
chiamato sistema Z/W. In questo sistema, le femmine hanno due cromosomi
sessuali diversi (ZW), mentre i maschi hanno due cromosomi sessuali uguali (ZZ).
Un esempio illustrato riguarda la determinazione del piumaggio in galli e galline
attraverso un gene con un allele dominante legato al cromosoma Z, che codifica
per il piumaggio striato (ZB), e un allele recessivo che codifica per il piumaggio
uniforme (Zb). Gli incroci tra galli e galline di razza pura per questo gene mostrano
che l'incrocio A produce galline striate ZBW e galli striati ZBZb in F1, con risultati
diversi in F2. L'incrocio B, invece, produce galline uniformi ZbW e galli striati ZBZb,
con risultati diversi in F2. In generale, il meccanismo di trasmissione dei geni legati
al cromosoma Z nel sistema Z/W è simile a quello nei mammiferi placentati, ma
con modalità inverse tra i sessi.
TRASMISSIONE DEI CARATTERI LEGATI AL CROMOSOMA X
Nell'uomo, la trasmissione dei caratteri legati al cromosoma X segue due modelli principali: ereditarietà
recessiva legata all'X ed ereditarietà dominante legata all'X.
1. Ereditarietà Recessiva Legata all'X:
- Questo modello si verifica quando le femmine sono omozigoti per l'allele recessivo o i maschi sono
emizigoti, cioè il loro cromosoma X porta l'allele recessivo, esprimono il fenotipo recessivo. Ad esempio,
questo è il modello di trasmissione che determina il colore bianco degli occhi in Drosophila.
- I maschi emizigoti esprimono qualsiasi allele del cromosoma X indipendentemente dalla modalità di
trasmissione nelle femmine.
- Si nota che molti più maschi rispetto alle femmine esprimono il carattere recessivo a causa
dell'emizigosi maschile.
1. Ereditarietà Dominante Legata all'X:
- In questo modello, le femmine sono eterozigoti e i maschi sono emizigoti per l'allele dominante,
esprimono il fenotipo dominante.
- Qui, i termini "recessivo" e "dominante" si riferiscono all'espressione dei caratteri ereditari in femmine
rispettivamente omozigoti o eterozigoti per un determinato gene legato all'X.
Alcune caratteristiche dell'ereditarietà recessiva legata all'X includono:
1. Molti più maschi rispetto alle femmine presentano il fenotipo recessivo a causa dell'emizigosi
maschile.
2. Se un maschio recessivo si accoppia con una femmina omozigote dominante, tutta la progenie
mostra il fenotipo dominante. Le figlie femmine sono portatrici eterozigoti e i figli maschi sono
emizigoti per l'allele dominante.
3. Gli accoppiamenti tra maschi recessivi e femmine portatrici sane producono il fenotipo recessivo in
metà della prole e il fenotipo dominante nell'altra metà.
4. L'accoppiamento di una femmina omozigote recessiva con un maschio emizigote dominante
produce progenie maschili con il fenotipo recessivo e progenie femminili con il fenotipo dominante,
e sono portatrici sane dell'allele recessivo.
EMOFILIA A
L'emofilia A è una grave malattia legata all'X che colpisce la coagulazione del sangue. È trasmessa come
carattere recessivo legato all'X, di solito da madri portatrici sane a figli maschi affetti. Spesso, sembra saltare
una generazione poiché l'allele mutato può essere trasmesso dalla madre portatrice sana al figlio affetto
attraverso una figlia portatrice. L'allele mutato provoca la produzione di una proteina del sangue non
funzionante.
I caratteri dominanti legati all'X, invece, seguono un diverso modello di trasmissione:
1. Femmine eterozigoti trasmettono l'allele dominante a metà della loro prole, indipendentemente dal
sesso.
2. Maschi emizigoti per l'allele dominante trasmettono il carattere dominante solo alle loro figlie
femmine, non ai figli maschi.
3. Il carattere dominante si manifesta con la stessa frequenza in maschi e femmine, poiché è
necessaria solo una copia dell'allele per esprimere il fenotipo dominante.
Un esempio di malattia dominante legata all'X è l'ipertricosi congenita generalizzata (CGH), che causa un
eccessivo sviluppo dei peli su tutto il corpo sia nei maschi che nelle femmine. In questa condizione, le donne
portatrici sane trasmettono l'allele dominante a circa la metà dei loro figli di entrambi i sessi, mentre gli
uomini affetti trasmettono l'allele solo alle loro figlie femmine, non ai figli maschi.
EREDITA’ LEGATA ALLA Y
I geni legati al cromosoma Y vengono trasmessi esclusivamente da padre a figlio maschio. Nel caso dei
mammiferi, il cromosoma Y ospita meno di 50 geni, tra cui il famoso SRY, che gioca un ruolo cruciale nella
determinazione del sesso maschile. Oltre a SRY, nel cromosoma Y umano sono presenti alcune copie dei
geni YRRM (che hanno un ruolo nell'RNA) e il gene DAZ (coinvolto nell'aspermia, una condizione che
impedisce la produzione di spermatozoi).
Alcuni uomini che non riescono a produrre spermatozoi hanno una delezione in una parte del cromosoma Y
contenente il gene DAZ. In passato, si pensava che i maschi fossero emizigoti (avevano una sola copia) per
questi geni, come avviene per i geni legati all'X. Tuttavia, il sequenziamento recente del cromosoma Y
umano ha rivelato che la maggior parte dei geni su Y esiste in doppia copia sullo stesso cromosoma. Questo
perché il cromosoma Y ha due segmenti con la stessa serie di geni. Poiché questi segmenti