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RESISTENZA

Criterio di Mohr-Coulomb

La sicurezza di una qualsiasi struttura geotecnica dipende dalla resistenza AL TAGLIO, cioè la sua capacità di resistere alle azioni di taglio, che tendono a far scorrere le particelle le une sulle altre, se queste non scorrono è dovuto alla presenza di attrito che si sviluppa tra le particelle. Per cui la resistenza al taglio di un terreno proviene principalmente dall'attrito fra le particelle.

Un blocco appoggiato su un tavola incomincia a muoversi quando la forza totale vince l'attrito che si sviluppa all'interfaccia, che dipende dal tipo di materiale. Quindi la forza F dipende da un coefficiente di attrito "mu" che rappresenta l'interfaccia, ma F dipende anche da N. Che è la forza normale che spinge il blocco sul tavolo, quindi la forza di attrito è tanto più grande quanto maggiore è la forza normale, quindi F dipende sia dalle caratteristiche della superficie e da N.

quindi dalle condizioni di stato. Si considera "mu" come tg di "fi". Si vogliono riportare in un grafico F in funzione di N, quindi le forze orizzontali in funzione delle forze normali, si ottiene una retta che passa per l'origine, con coefficiente angolare "mu", per cui "fi" è l'angolo della retta. Quindi questa retta rappresenta le coppie di F e di N per cui il blocco incomincia a muoversi, siccome è al limite dell'equilibrio. Se F < tg"fi" allora la F non è sufficiente a muovere il blocco, quindi il corpo è in equilibrio, siccome è fermo, quando invece F > tg"fi" allora la F orizzontale applicata non è più bilanciata dalla forza di attrito, per cui si genera un movimento, un'accelerazione. È di interesse che F rimanga sotto la retta rossa. O al limite possono coincidere con la retta rossa, dove c'è ancora equilibrio. Questo può essere traslato in termini tensionali, dove le forze saranno le tensioni tangenziali all'interno del corpo solido, mentre le forze saranno le tensioni sigma', per cui all'interno del terreno c'è un'equazione che esprime una retta, per cui si può scrivere: =(sigma')*(tg"fi"), dove "fi" è l'angolo della retta. Questo perché se la resistenza del terreno è di tipo attritivo allora per analogia si utilizza la stessa equazione in termini tensionali, quindi la retta rappresenta il criterio di rottura. Per cui la tau limite dipende da "fi", quindi dall'attrito che c'è tra le particelle, ma anche dal valore di sigma', quindi dallo stato tensionale che nel terreno cambia da punto a punto, ma cambia anche se si applica un carico. Quindi per conoscere la resistenza di un terreno occorre conoscere lo stato tensionale efficace in ogni punto.

Anche se il terreno è omogeneo. Si può dire che gli infiniti circoli di Mohr che stanno sotto alla retta, sono infinite possibilità di equilibrio del terreno, mentre se i circoli vanno oltre la retta, si ha una configurazione che non è ammissibile, siccome il terreno non è più in equilibrio. La situazione limite è quindi rappresentata dal circolo che risulta essere tangente alla retta che rappresenta la rottura, in questa configurazione il terreno si trova al limite della rottura.

Quindi si va ad associare all'equazione della retta che era stata introdotta da Coulomb, un criterio di tangenza al circolo di Mohr, ottenendo il criterio di Mohr-Coulomb.

Per tale criterio, la resistenza al taglio di un terreno su un determinato piano si esprime come:

Dove sigma'p è la tensione normale a rottura, sul piano di rottura, "fi'" è l'angolo di resistenza al taglio/diattrito, c' è la coesione.

Per cui la resitenza risulta proporzionale al suo stato tenisonale normale, ma c'è la componente c' che è indipendente dallo stato tensionale e costante, quindi "fi" e c' dipendono dal materiale. Con l'equazione descritta si ottiene una retta che non passa per l'origine, dovuto alla presenza di c'. Ricordiamo che si considerano le tensioni efficaci (Terzaghi). Il terreno quindi si rompe sull'unico piano che è tangente alla retta limite. Però il punto di tangenza non corrisponde alle tensioni tangenziali massime. Quando le tensioni efficaci sono nulle, se la resitenza fosse solo attritiva si annullerebbe, ma nell'equazione rimane la componente c', che è il legame che tiene assieme le particelle in assenza di tensioni normali, ad es legami elettro-chimici, ma in alcuni casi si può avere la coesione nulla come nelle sabbie. Quando si ha c' diverso da zero la retta si trova nella zona

delletensioni efficaci <0, si sa che le tensioni normali<0 sono letensioni di trazione, per cui ci sono terreni che possono avere unaresitenza alla trazione non nulla, piccola ma importante.Con c’=0 la resistenza a trazione è nulla.Ovviamente a fi’ maggiore corrisponde una maggiore resistenza a parità di tensioni, fi’ è funzione delladensità relativa, quindi fi non dipende solo dal tipo di materiale ma anche dal suo stato di addensamento,quindi dalle proprietà di stato del terreno. Da dati sperimentali si nota che se si aumenta l’indice diplasticità (PI=wL-wP) in terreni a grana fine, l’angolo fi tende a diminuire. Quindi diciamo che per le sabbieconta la densità, per le argille conta l’indice di plasticità, per cui per ricavare i valori di c’ e fi’ si devericorrere a prove di laboratorio, perché ogni terreno è diverso da un altro.INDAGINI GEOTECNICHE: prove di

Prova di taglio diretto

Consente di determinare la resistenza al taglio di un campione di terra, lungo il piano orizzontale mediano, in corrispondenza di una certa pressione verticale applicata.

Strumentazione:

  • Contenitore del campione, detta scatola di taglio
  • Sistema di applicazione di carichi
  • Sistema di misura

Si applica una forza N sulla scatola di taglio, andando ad incrementare lo stato tensionale normale alla superficie di taglio che è orizzontale, dopo di che si fanno scorrere le due parti del provino di terreno.

Si ha un motorino, detto pressa orizzontale, che spinge il carrello che sostiene la parte inferiore della scatola di taglio, mentre la parte alta della scatola di taglio viene tenuta ferma da un contrasto, per cui viene applicata una coppia di tau lungo il piano orizzontale mediano. La N è nota, mentre la forza T viene misurata dall'anello dinamometrico, che viene posto a contrasto, in modo da misurare la forza che è

auguale e contraria a quella generata dalla parte inferiore. All'interno dalla scatola di taglio il terreno non può espandere, ha sezione quadrata ed è fatta da due parti. Quindi si ha un provino, che ha 2/2,5 come rapporto tra lato e altezza (come la prova edometrica), poi si hanno delle piastre che ripartiscono il carico, poi delle pietre porose che consentono il drenaggio dell'acqua. Quindi quando nella prima fase si carica la scatola, questa si comporta come una cella edometrica, siccome il terreno si comprime e l'acqua fuoriesce attraverso la pietra porosa, poi nella seconda fase si applica T, per poi misurare la resistenza al terreno offerta alle T applicate. C'è una prima fase di consolidazione dove sul provino viene istantaneamente applicato il carico verticale N, poi si lascia il tempo al terreno per consolidarsi. Poi si ha una seconda fase di taglio dove si applica un scorrimento relativo fra le due parti della scatola di taglio.

effettueranno 3 prove, con provini dello stesso materiale, in cui si misura F al variare di N. Si ottiene un grafico, dove delta è lo spostamento orizzontale della scatola di taglio, quindi questo grafico si ottiene osservando solo la seconda fase. Si parte da una tensione tangenziale e spostamento nulli, poi si incomincia a spingere il terreno, che si oppone mentre gli spostamenti aumentano. Il terreno continua ad opporsi fino ad un valore di picco, che è il valore di rottura, dopo di che il terreno non è più in grado di resistere, con un comportamento fragile. Questo fino ad un valore che si stabilizza. Si analizzano tre provini a cui viene applicato un N diverso, che diventa sempre più grande, N1è il fatto che durante la fase di taglio l’area non è costante, man mano che la scatola si sposta la sezione si riduce.

Il secondo è dovuto al fatto che le tensioni sigma e tau non sono uniformemente distribuite lungo il piano di taglio, quindi i valori sigma e tau calcolati non sono esatti, ma sono delle medie.

Il terzo è che non è possibile disegnare i circoli di Mohr, siccome in questa prova si conoscono solo le tensioni sul piano orizzontale mediano, cioè le sigma medie e le tau, quindi si hanno le tensioni su un piano, che non è un piano principale perché ci sono le tau, per cui l’angolo fi trovato non è completamente esatto perché non si può applicare il criterio di tangenza di Mohr-Coulomb.

Il quarto limite è che non è possibile controllare le condizioni di drenaggio, infatti quando nella prima fase si applica N si aspetta che le tensioni si dissipino quindi quando incomincia la fase

di taglio, un sistema per la misura dei deflessioni del provino e un sistema per la registrazione dei dati. La prova triassiale viene eseguita in tre fasi principali: la fase di consolidazione, la fase di carico e la fase di scarico. Nella fase di consolidazione, si applica una pressione costante al provino per permettere la dissipazione delle tensioni interstiziali e l'uscita dell'acqua attraverso la pietra porosa. Questa fase è necessaria per ottenere una prova drenata, anche se in situ i terreni non sono mai completamente drenati. Nella fase di carico, si aumenta gradualmente la pressione sul provino fino a raggiungere il valore desiderato. Durante questa fase, vengono misurate le deformazioni del provino e registrati i dati. Nella fase di scarico, si riduce gradualmente la pressione sul provino fino a tornare alle condizioni iniziali. Anche durante questa fase vengono misurate le deformazioni e registrati i dati. La prova triassiale è uno dei metodi più utilizzati per studiare le proprietà meccaniche dei terreni, in particolare la resistenza al taglio. I dati ottenuti dalla prova triassiale vengono utilizzati per determinare parametri importanti come l'angolo di attrito interno e la coesione dei terreni. In conclusione, la prova triassiale è uno strumento fondamentale per lo studio delle condizioni di drenaggio e delle proprietà meccaniche dei terreni.

Assile del provino, strumenti per la misura del carico, dello spostamento assiale (variazione di altezza) e della variazione di volume del provino.

Il provino è in altezza 2/2,5 volte il diametro.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
54 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/07 Geotecnica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher karinciao di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di geotecnica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gottardi Guido.