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Ogni avrà sempre una traccia parallela a una traccia
del piano e l’altra traccia sull’altra del piano.
punto P (P’, P’’) appartiene ad un piano α
Un se e solo se esiste una retta r passante per P e giacente in α.
Dennis Cozzuto
Condizioni di parallelismo e complanarità
Due rette sono parallele se e solo se le immagini omonime sono parallele.
Due piani sono paralleli se e solo se le tracce omonime sono parallele.
Una retta r e un piano α sono paralleli se e solo se esiste in α una retta r’ parallela a r’’.
Due rette non parallele sono complanari se e solo se il punto comune alle prime immagini e il punto
comune alle seconde immagini appartengono alla stessa retta di richiamo.
Condizioni di ortogonalità
Una retta e un piano sono ortogonali se e solo se le immagini della retta sono ortogonali alle tracce del
omonime del piano.
Due rette sono ortogonali se e solo se per una di esse si può costruire un piano ortogonale all’altra
Dennis Cozzuto
Ribaltamento del piano movimento rigido che si fa compiere ad un piano, intorno ad una
Il ribaltamento di un piano, ovvero il
delle sue tracce, al fine di farlo sovrapporre ad uno dei due quadri del riferimento, consente di risolvere
vera forma e grandezza
nel metodo delle P.O. alcuni problemi metrici, ed in particolare, di determinare la
di una figura piana di cui si conosca la rappresentazione; consente inoltre di costruire le immagini di una
figura piana di cui si conoscano la vera forma e il piano a cui appartiene.
Ribaltamento del piano proiettante
piano proiettante in prima proiezione
Il ribaltamento del corrisponde alla perpendicolare a T1α passante
per il punto di intersezione con la linea di terra.
ribaltato sul piano di quadro verticale,
Il piano α può essere anche facendolo ruotare intorno alla sua
seconda traccia.
Dennis Cozzuto piano proiettante in seconda proiezione
Il ribaltamento del corrisponde alla perpendicolare a T2α
passante per il punto di intersezione con la linea di terra. Anche in questo caso il ribaltamento può avvenire
nel quadro verticale della rappresentazione.
Retta di massima pendenza forma il maggior angolo con la sua
Dato un piano generico α, si dice retta di massima pendenza quella che
proiezione su xy. quando la retta e la sua proiezione su xy
Questo angolo avrà la massima ampiezza
saranno perpendicolari a t1α.
Ribaltamento del piano generico
costruzione di un piano proiettante ausiliario in prima proiezione
Il metodo rapido prevede la che abbia la
di massima pendenza).
prima traccia ortogonale a T1α (retta Dopodiché si costruisce un arco di
circonferenza avente come centro il punto di intersezione delle tracce del piano generico con la linea di
terra e come raggio il punto di intersezione tra la seconda traccia del piano generico e quella del piano
proiettante. In conclusione nel punto dove l’arco di circonferenza toccherà la T1β passerà la traccia
ribaltata del piano.
Dennis Cozzuto
Rappresentazioni di figure piane
Dennis Cozzuto
La rappresentazione dei solidi
poliedro
Si definisce un solido geometrico limitato da superfici piane poligonali. Nei poliedri si distinguono
le facce, gli spigoli, i vertici e gli angoli. I poliedri prendono il nome dal numero delle facce (tetraedro,
pentaedro, esaedro…).
piramide
La è una superficie piramidale tagliata da un piano che non passa per il vertice e incontra tutti gli
spigoli. La piramide è costituita da una base e da facce triangolari. Essa può essere di base triangolare,
quadrangolare ecc…
prisma
Il è un poliedro le cui basi sono due poligoni congruenti di n lati posti su piani paralleli e connessi da
retto
un ciclo di parallelogrammi. Un prisma è quando ha gli spigoli laterali perpendicolari alle basi;
altrimenti è obliquo.
cono generatrice
Il è la superficie creata da una che passa per un punto fisso (vertice) e si appoggia ad una
cilindro.
curva (direttrice). Quando il vertice è posto a distanza infinita, il cono prende il nome di
Intersezioni
Intersezione fra piani generici: individuare la retta di
intersezione comune ad entrambi i piani (Una retta appartiene
a un piano se e solo se le tracce della retta appartengono alle
tracce omonime del piano). Pertanto, la prima traccia della
retta apparterrà sia a T1α che a T1β, mentre la seconda traccia
della retta apparterrà sia a T2α che a T2β.
Intersezione tra piano proiettante e piano generico: la
prima o la seconda immagine della retta coincide con la
prima o seconda traccia del piano.
Dennis Cozzuto
Intersezione tra piano generico e un piano orizzontale: la prima
traccia del piano orizzontale risulta essere impropria, mentre la
seconda è propria tra le due seconde tracce dei piani ed è
parallela alla linea di terra.
Intersezione tra una retta e un piano generico:
disegniamo un piano β che contenga la retta r,
disegniamo la retta di intersezione s tra i due piani. Dove
la s’’ e la r’’ si intersecano ottengo il punto I’’.
Determinato I’’ possiamo determinare I’ attraverso una
retta di richiamo.
Sezioni dei solidi
È possibile, e in molti casi progettuali può
essere necessario, sezionare un solido con un
piano. Un piano di sezione che intersechi un
oggetto, lo divide con un taglio ideale.
Dennis Cozzuto
Dennis Cozzuto
Assonometria della tridimensionalità
Per rappresentare sul piano un'unica immagine che dia l'idea bisogna ricorrere alle
proiezioni assonometriche proiezioni prospettiche.
o alle
proiezione parallela cilindrica;
L’assonometria è una o in essa, come nelle proiezioni ortogonali, il punto di
vista (centro di proiezione) è collocato a distanza infinta (R∞).
L'obiettivo delle assonometrie è di costruire sul piano del foglio da disegno uno schema geometrico
rispettati i rapporti metrici delle figure reali riprodotte.
apparentemente tridimensionale in cui siano terna
Rispetto alle proiezioni ortogonali, oltre al quadro, l’assonometria introduce un nuovo elemento: una
di assi cartesiani ortogonali (terna assonometrica) x, y, z che individuano a due a due i tre piani coordinati
xy, zx, yz.
Poiché le posizioni del quadro e degli assi cartesiani rispetto all’oggetto da rappresentare possono essere
scelte liberamente, è opportuno che uno degli assi (convenzionalmente z) sia considerato verticale, e di
conseguenza x e y orizzontali.
Le assonometrie di classificano in:
Ortogonali: se la direzione di è perpendicolare al quadro.
• R∞
Oblique: se la direzione di è obliqua al quadro.
• R∞
A loro volta le assonometrie si differenziano in base agli angoli che assumono gli assi assonometrici.
trimetrica:
Assonometria angoli tutti disuguali fra loro.
• dimetrica:
Assonometria due angoli uguali e uno disuguale.
• isometrica monometrica:
Assonometria o tutti e tre gli angoli uguali fra loro (120°).
•
Le assonometrie dimetriche e trimetriche possono essere meno facilmente interpretabili in quanto
potrebbero risultare alla vista abbastanza ambigue se non opportunamente impostate.
Nell’assonometria ortogonale isometrica le lunghezze proiettate sugli assi assonometrici corrispondono
approssimativamente all’80% di quelle reali.
Dennis Cozzuto
Assonometrie oblique immagini vistosamente deformate
Alcune direzioni del centro di proiezione possono dar luogo a tanto
R∞
da inficiare l’immediata riconoscibilità dell’oggetto rappresentato e pertanto sono da scartare. Appare
dunque opportuno, piuttosto che definire una posizione ideale del centro di proiezione, assegnare sul
quadro (foglio da disegno) in modo appropriato, caso per caso, sia gli assi che le relative unità di misura.
Nella pratica appaiono significativi, e frequentemente utilizzati, due tipi di assonometria obliqua in cui il
quadro risulta parallelo o coincidente con uno dei piani cartesiani della terna nello spazio. Questo tipo di
assonometria cavaliera.
assonometria è detta In tal modo, l’angolo formato dagli assi appartenenti al piano
parallelo al quadro rimane invariato, ovvero di 90°. assonometria cavaliera militare.
In particolare, quando il quadro è parallelo a xy, essa prende il nome di
Assonometria cavaliera Assonometria cavaliera militare
riferimento dell’assonometria cavaliera
Il è dato dai tre assi di cui uno (generalmente y’) avente un
apertura compresa tra i 120°- 150°. Le unità di misura sono dimetriche generalmente sull’asse y’ vi è un
accorciamento a 0.8 rispetto all’unità.
Dennis Cozzuto
riferimento dell’assonometria cavaliera
Il è dato dai tre assi di cui y’ e x’ a 90° fra loro. In genere viene
impostata isometrica, si assume cioè un’unica unità di misura su tutti e tre gli assi. Per evitare che le
immagini possano risultare vistosamente deformate in altezza, in genere vengono accorciate leggermente
le misure sull’asse z’.
Prospettiva profondità
La prospettiva nasce dalla necessità di simulare le così come le percepisce il nostro occhio. Essa
Rinascimento Leon Battista Alberti Piero
si evolve nel grazie agli apporti di numerosi autori, tra i quali e
della Francesca. proiezione
La prospettiva, a differenza dell’assonometria e delle proiezioni ortogonali, è dunque una
centrale centro di proiezione proprio
(conica) in quanto si avvale di un (centro di vista).
centro di vista
Il riferimento nello spazio è dato da un centro proprio di proiezione detto V; un piano di
quadro; piano geometrale
proiezione π non passante per V, detto un piano orizzontale ausiliario detto o
fondamentale o piano di terra, coincidente con il piano di calpestio dell’osservatore. A tali elementi
corrisponde un riferimento sul piano, dato dal punto principale V0, proiezione ortogonale del centro di
retta fondamentale retta
vista V sul quadro π; dalla f, intersezione del piano geometrale col quadro; dalla
d’orizzonte o.
Dennis Cozzuto dell’osservatore.
La distanza tra la retta d’orizzonte e la fondamentale è pari all’altezza Sul quadro, la retta
verticale passante per V0 rappresenta la traccia del piano visuale principale, ovvero del piano di profilo
distanza
passante per il centro di vista. Essa intersecherà la retta fondamentale nel punto H. La
dell’osservatore dal quadro può essere riportata sul quadro ribaltandola sulla retta d’orizzonte, ovvero
riportando da V0 la distanza principale – a destra e a sinistr