APPARATO RESPIRATORIO SUPERIORE MUSCOLI RESPIRATORI
I. Cavità nasale (aria si scalda e viene filtrata) Muscoli inspiratori:
II. Faringe (epiglottide) Diaframma
III. Laringe (è la parte superiore della trachea) intercostali esterni
muscoli scaleni
APPARATO RESPIRATORIO INFERIORE Muscoli espiratori:
IV. Bronchi (aria scaldata, filtrata e umidificata) Muscoli addominali
- Bronchi principali dx e dx Intercostali interni
- Bronchi secondari
- Bronchioli Espirazione a riposo è atto passivo
V. Alveoli
VI. Polmoni
Sistema di conduzione:
Volume corrente= 500ml
Spazio morto anatomico
350 ml (che partecipa agli scambi) + 150ml di aria non utile ai
fini dell’ossigenazione.
È il volume d’aria inspirata ed espirata dai polmoni in un singolo respiro non forzato.
Durante il percorso dall’esterno all’alveolo, lungo l’albero respiratorio
l’aria si riscalda a 37°C e si satura di vapore acqueo
PH O= 47mmHg
a 37°C l’aria è satura di vapore d’acqua 2
Epitelio respiratorio ha delle ciglia: filtro dell’aria inspirato (inutile contro polveri
sottili). Il movimento delle ciglia sposta lo strato di muco verso la faringe rimuovendo i
patogeni inalati e il materiale particolato
Bronchi: rinforzati da anelli di cartilagine per impedirne collasso, sono tappezzati da un
epitelio cigliato contenenti ghiandole mucipare. I bronchi si ramificano in condotti via via
bronchioli
più sottili, i formano albero capovolto
Le vie aeree di conduzione portano l’aria inspirata alle regioni di scambio riscaldandola,
abbiamo circa 300 milioni di alveoli per un’area totale della superficie di 85m 2
Alveoli: minuscole sacche simili ad acini d’uva che sboccano dai bronchioli. Ogni alveolo
è circondato da una rete di capillari sanguigni (sono molto vascolarizzati perché gli
scambi possano avvenire) ed è rivestito internamente da uno strato umido di cellule
epiteliali. È qui che avviene lo scambio gassoso.
La struttura alveolare è costituita da:
Pneumociti di tipo 1: fibre elastiche
Pneumociti di tipo 2: sintesi di surfattante o tensioattivo (abbassa la tensione
superficiale)
Macrofagi: inglobano il materiale esterno che raggiunge gli alveoli. Funzione di
filtro, gli alveoli sono privi di ciglia.
La ventilazione avviene in due fasi:
Inspirazione: muscoli intercostali si contraggono
i provocando il sollevamento e un
diaframma si
leggero distanziamento delle costole, contemporaneamente il
abbassa, la cupola si appiattisce, provocando la dilatazione della cavità toracica.
pressione nei polmoni diminuisce l’aria
La (+spazio = - pressione) e di conseguenza
entra nei polmoni fuoriuscita passiva dell’aria rilassamento
L’espirazione: la dai polmoni è data dal
dei muscoli intercostali e del diaframma che torna quindi alla sua conformazione a
la pressione del polmone diventa abbastanza alta da risultare
cupola, e, quando
superiore a quella esterna, l’aria esce dai polmoni (-spazio = + pressione).
Meccanica respiratoria: distingueremo una trattazione statica (volumi polmonari) e una
trattazione dinamica (flussi polmonari; flusso = volume/tempo)
- Trattazione statica: volumi polmonari (inspirare e misuro quanta aria ha dentro)
- Trattazioni dinamiche: flussi polmonari (misuro mentre pz inspira ed espira)
Come si muove l’aria nei condotti?
Trattazione statica:
Misura dei volumi polmonari: spirometria
Lo spirometro (circuito aperte per misure di spirometria e circuito chiuso per misure di
metabolismo). Una campana galleggia sull’acqua. Il soggetto aspira aria e poi espira aria
nella campana. Come si può misurare l’aria all’interno della campana. Quando il
soggetto inspira l’aria fluisce nei polmoni. Il volume della campana diminuisce e la penna
sale sul tracciato.
Sul tracciato spirometrico troveremo quattro volumi polmonari:
Volume residuo (V ) [aria non espirata]
R
Volume di riserva espiratoria (VRE) [aria extra espirata in espirazione profonda]
Volume corrente (V ) [500ml di cui 350 utili agli scambi + 150 spazio morto
C
anatomico]
Volume di riserva inspiratoria (VRI) [aria extra inspirata in inspirazione
profonda]
Le capacità sono somme di due o più volumi
volume corrente + volume riserva espiratoria + volume di riserva inspiratoria + volume
residuo (serve per non far collassare il polmone) =
capacità polmonare (la quantità di aria che può stare dentro il polmone)
Volumi e capacità polmonari:
Capacità totale:
I. totale d’aria in base all’inspirazione massima
Volume ventilatorio:
II. volume d’aria inspirato ed espirato con normale respiro
Capacità vitale:
III. volume d’aria nuovamente inspirabile dopo la massima
espirazione
Volume residuo:
IV. aria che non viene espirata anche in massima espirazione
Volume inspiratorio:
V. Aria inspirata in caso di inspirazione profonda
Volume espiratorio di riserva:
VI. aria aggiuntiva espirata in caso di espirazione
profonda metodo della diluizione, principio
misura del volume residuo:
La si basa sul ossia sul
di conservazione della massa. Una miscela di He (gas inerte non tossico, che non
scambia e non viene metabolizzato) e O viene inspirato e poi espirato. Così so quanto è il
2
volume residuo (nei fumatori aumenta il volume residuo, polmone enfisematoso diventa
sfilacciato)
Volume di partenza + volume corrente + volume riserva respiratorio
Come avviene un atto respiratorio:
Legge di Boyle: il movimento dei gas e
Una riduzione del volume aumenta le collisioni, quindi aumenta la pressione (pressione
volume sono due grandezze inversamente proporzionali)
Sistema toraco-polmonare composto da due molle:
polmone
Il è una struttura elastica che tende sempre al collasso
gabbia toracica
La tende sempre all’espansione (se volumi polmonari non troppo elevati)
1) Nell’inspirazione le molle tirano in senso opposto e vince la tendenza della gabbia
(torace si espande)
2) Nell’espirazione le molle tirano nello stesso senso: l’azione dei muscoli respiratori
non serve.
Il sistema è in equilibrio, ossia le due molle tirano con forza uguale e contraria, alla fine
capacità funzionale residua)
di una espirazione normale (CFR:
Il sacco pleurico è una doppia membrana che circonda il polmone ed è pieno di liquido
pleurico, la pressione intra-pleurica è sempre negativa
In condizioni di equilibrio, la parete toracica è tirata verso l’esterno e il polmone verso
pressione intrapleurica
l’interno: le due forze si controbilanciano e la è negativa.
pressione intra-pleurica: pressione che si crea tra la membrana pleurica e il polmone
spazio intrapleurico
Se aria viene introdotta nello fino al raggiungimento la Pb, il
polmone collassa e la gabbia toracica si espande
Aria inspirata Aria espirata
Azoto 78% Azoto 78%
Gas nobili 1% Gas nobili 1%
Ossigeno 21% Ossigeno 16%
Anidride carbonica 0% Anidride carbonica 4%
Spazio morto anatomico= 150ml di aria (per un volume corrente di 500ml di aria)
Scambio di 350ml di aria su 500ml di volume corrente; 150ml di spazio morto anatomico
Spazio morto anatomico spesso non è uguale a spazio morto fisiologico
Spazio morto fisiologico: alveoli poco ventilato o poco perfusi (rapporto
ventilazione/perfusione= 0,8)
Nell’alveolo
rapporto ventilazione/perfusione
Il non sarà mai 1 ma 0,8 perché gli alveoli non sono
tutti perfusi e non tutti sono ventilati allo stesso modo (se fosse 1 sarebbero tutti perfusi
e ventilati allo stesso modo) è 0,8 perché non lo sono tutti.
Ventilazione polmonare tot: 6L/min (tot)
Ventilazione alveolare tot: 4,2L/mi (utile)
Ventilazione massima volontaria: 125-170L/min (soggetto giovane, aumento volume
polmonare
Frequenza ventilazione: 12-20 atti ventilatori al minuto
La tensione superficiale nel polmone
L’aria alveolare è satura di vapore acqueo per cui uno sottilissimo strato di acqua ricopre
la superficie alveolare. Gli 80m ricoperti da 300 milioni di alveoli rappresentano
2
un’interfacci liquido-gas che implica la presenza di una apprezzabile energia di
superficie.
I liquidi hanno la tendenza a rimanere compatti grazie alle interazioni attrattive tra le
molecole che li compongono, per separare la superficie in due occorre, quindi, applicare
forze molto intense
Il problema dello spazio morto fisiologico o presenza di zone atelettasiche è che gli alveoli
polmonari hanno dimensioni diverse tra loro ma la forza sviluppata dai muscoli
respiratori per espandere il polmone è la stessa in tutti gli alveoli
Gli alveoli hanno raggio tra loro diverso
Se la tensione superficiale è costante, il raggio minore avrà più difficoltà
(doppio raggio = tensione dimezzata / metà raggio = tensione raddoppiata)
Variando la tensione superficiale la difficoltà di espansione, la proteina surfattante
(tensioattivo) abbassa la forza di coesione dell’acqua (divide le molecole d’acqua) e quindi
si abbassa la tensione superficiale
La tensione superficiale varia in funzione del raggio
Negli alveoli piccoli la proteina che abbassa tensione superficiale agisce, di più che
nelle grandi, dividendo le molecole d’acqua.
Il surfattante, quindi, risulta più concentrato nell’alveolo piccolo rispetto a quello grande,
nell’alveolo piccolo la tensione superficiale si abbassa di più. La pressione superficiale
esercitata dai muscoli respiratori è la stessa per tutti gli alveoli
legge di LaPlace:
La se due bolle hanno la stessa tensione superficiale
Il tensioattivo (surfattante) abbassa tensione superficiale e si concentrerà di più nell’alveolo
piccolo che nel grande
Il surfattante è secreto dagli pneumociti di tipo 2
Gli scambi alveolo capillari
Ossigeno ha bisogno di legarsi reversibilmente all’emoglobina, perché non è molto
solubile all’acqua, l’anidride al contrario è molto solubile in acqua, quindi, non ha
bisogno di un trasportatore.
Il movimento dei gas respiratori avviene per diffusione, la velocità di diffusione è data
dalla pressione parziale di O2 e CO2
La composizione dell’aria alveolare è ovviamente diversa sa quella ambientale; quindi,
cambieranno anche le pressioni parziali
L’aria inspirata si scalda e si umidifica; vapore acquo ha pressione parziale di 47mmHg,
la pressione totale è sempre di 760mmHg quindi la pressione parziale degli altri gas
diminuiranno
A ogni atto respiratorio, 350 ml di aria atmosferic