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Complicanze dell'aborto

• Un aborto incompleto o fallito, in cui l'embrione rimane nell'utero (e può causare gravi infezioni)

• Coaguli di sangue rimasti nell'utero

• Forte sanguinamento

Nel 2020, in Italia, sono state notificate 66.413 interruzioni volontarie di gravidanza, con un tasso di abortività pari a 5,7 IVG ogni 1000 donne tra i 15 e i 49 anni di età.

Nel 1983, anno di picco, le IVG sono state 243.801. I dati presentati provengono dal Sistema di sorveglianza epidemiologica delle IVG (attivo nel nostro Paese dal 1980) che vede impegnati l'Istituto superiore di sanità (ISS), il ministero della Salute, l'ISTAT, le Regioni e le Province Autonome. La Sorveglianza è stata inserita tra i Sistemi di sorveglianza di rilevanza nazionale del DPCM del 2017 (GU 109 del 12/05/2017) che individua nell'ISS l'Ente di livello nazionale presso il quale è istituita.

Obiezioni di coscienza: I dati del 2020,

Benché in lieve diminuzione, confermano un'alta percentuale di obiettori (64,6% dei ginecologi, 44,6% degli anestesisti e 36,2% del personale non medico) con ampie variazioni regionali per le tre categorie. CONCLUSIONI
  • In Italia il ricorso all'IGV è in continua e progressiva diminuzione dal 1983, il nostro paese ha un tasso di abortività fra i più bassi tra quelli dei Paesi occidentali;
  • Nonostante la diminuzione delle IGV nelle donne straniere, si conferma il loro maggior rischio di abortività volontaria rispetto alle donne italiane. Pertanto, si conferma la necessità di promuovere una contraccezione informata ed efficace alle donne straniere che accedono al Servizio Sanitario Nazionale, in particolare al percorso di nascita;
  • Si può ipotizzare che l'aumento dell'uso della contraccezione d'emergenza - Levonorgestrel (Norlevo, pillola del giorno dopo) e Ulipristal acetato (ellaOne, pillola dei 5 giorni

dopo) – abbia inciso positivamente sullariduzione del numero di IVG. Per tali farmaci è indispensabile una corretta informazione per evitarne un usoinappropriato.

Lezione 20Chiarimenti:

Perché si usa la digossina anziché la digitossina anche se i parametri farmacocinetici della digitossina sono piùfavorevoli?

È vero che la digitossina è più potente ed efficace però poiché la finestra terapeutica di questi farmaci è moltostretta, in particolare l’EC50 (concentrazione efficace) è sovrapponibile alla concentrazione tossica, allora sipreferisce utilizzare la molecola avente l’emivita più breve, perché in caso di intossicazione risulta più facile il“recovery”, cioè la guarigione. Infatti, la digitossina ha un’emivita che può arrivare fino a 14 giorni, che per unfarmaco così potente ed efficace è tale da renderlo equiparabile ad un veleno.

Quindi,

Si predilige la digossina in quanto presenta un'emivita plasmatica più breve.

Eparine e inibitori del fattore X della coagulazione

Le eparine agiscono sulla trombina e l'antitrombina; gli inibitori del fattore X agiscono solo sul fattore X. La slide degli inibitori del fattore X è stata messa tra le eparine perché il capostipite di queste molecole può agire anche attraverso l'antitrombina.

CHEMIOTERAPIA ANTITUMORALE- CENNI: Come nasce il cancro?

La patologia cancerosa insorge in seguito a una serie di mutazioni, le prime delle quali sono predisponenti per le successive, e, la cellula che subisce una mutazione può mettere in atto dei meccanismi di riparazione, meccanismi fondamentali per "difenderci" dall'insorgenza di cancro. Infatti, quando non funzionano allora si sviluppa la patologia cancerosa. Sono meccanismi diversi, ad esempio delle polimerasi, dei fattori di trascrizione come P53 che blocca il ciclo cellulare. Inoltre,

cose che possono indurre mutazioni, come sostanze chimiche o radiazioni; b) Rafforzando il sistema immunitario per favorire l'individuazione e la distruzione delle cellule mutate; c) Sottoponendosi a controlli regolari per individuare precocemente eventuali cellule mutate e intervenire tempestivamente. Inoltre, è importante sottolineare che non tutte le mutazioni portano necessariamente alla formazione di una neoplasia. Molte mutazioni possono essere corrette dal sistema di riparazione del DNA presente nelle cellule, evitando così la formazione di cellule mutate. In conclusione, il sistema immunitario svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella lotta contro le cellule mutate, ma è necessario adottare anche altre misure preventive per ridurre l'esposizione a fattori che possono indurre mutazioni e per individuare precocemente eventuali anomalie cellulari.

sostanze tossiche (es. il fumo) →

b) Con la prevenzione favorendo le diagnosi precoci

c) Se le prime due strategie non hanno funzionato, o è troppo tardi per applicarle, allora si arriva alla terapia anticancro.

Alcuni numeri sul cancro

Questo è l'ultimo rapporto della Banca dati Tumori relativo all'anno 2020 in Italia. Esso riporta un elenco dei vari tipi di cancro indicando per ciascuno dei quali la frequenza di incidenza nella popolazione di età compresa tra 0-84 anni quindi, indica la frequenza di ciascun tumore riportata come 1/n soggetti.

Il numero di nuovi casi di tumore stimato per il 2020 era di 376.611.

Il numero di morti causate da patologie neoplastiche è pari nel 2017 a 180.085.

Dunque, le morti in un anno sono circa la metà dei nuovi casi di tumore nello stesso periodo di tempo.

Esistono dei fattori di rischio esogeni, come ad esempio l'esposizione ad agenti tossici, ma esistono anche dei fattori di rischio genetici, come

Ad esempio le mutazioni di un sistema di riparazione in doppio; questo sistema di riparazione del DNA si chiama BRCA1/BRCA2; si tratta di due complessi che sono attaccati alla doppia elica del DNA e ne consentono la riparazione quando una base o una coppia di basi viene mutata, questi sistemi si attivano e consentono il ripristino. Quando, tuttavia, questi sistemi sono mutati geneticamente il rischio di cancro alla mammella supera l'80%. Sono sistemi, inoltre, responsabili anche del rischio relativo di tumore ovarico.

IMPORTANTE: se c'è familiarità di carcinoma mammario, soprattutto in età giovanile (30-40-45) bisogna effettuare il test genetico per valutare la presenza di mutazione BRCA1/BRCA2, infatti, così facendo in caso di esito positivo si può cambiare la frequenza dei controlli.

La CHEMIOTERAPIA ANTINEOPLASTICA

Ci sono fondamentalmente due tipi di terapia, che non sono l'una l'alternativa all'altra, ma devono essere associate.

Si tratta di:
  • Terapia Convenzionale → Terapia Non Convenzionale (Farmaci Biologici) ovvero con anticorpi monoclonali
Gli strumenti a disposizione in terapia antineoplastica sono:
  • CHEMIOTERAPIA induce citotossicità, oppure interferisce con i processi di replicazione.
  • IMMUNOTERAPIA comprende l’utilizzo di anticorpi monoclonali diretti verso un bersaglio (es.carcinoma mammario con elevata espressione per recettori per EGF→ il recettore per EGF diviene il bersaglio per gli anticorpi monoclonali si parla di immunoterapia passiva, cioè si somministra un anticorpo che andrà a colpire un bersaglio presente sulla cellula tumorale, in genere un bersaglio fortemente coinvolto nella vita e nell’attività replicativa della cellula.
L’immunoterapia attiva, invece, prevede sempre l’utilizzo di anticorpi monoclonali che però non sono diretti verso un bersaglio presente sul tumore, ma sono volti a bloccare dei.meccanismi inibitori del sistema immunitario in modo tale che il sistema immunitario sia spinto a reagire contro il cancro. ➢ ORMONOTERAPIA: si fa riferimento ai casi in cui il tumore è sensibile agli ormoni, come nel caso del sicarcinoma mammario e del carcinoma prostatico. Va ad inibire la crescita del tumore (ad es. mediante antagonisti ormonali) riducendo così la velocità di proliferazione del tumore. ➢ INIBITORI DELLA TRASDUZIONE DEL SEGNALE: sono piccole molecole quali inibitori di protein chinasi coinvolte nella cascata di trasduzione del segnale di fattori di crescita. Terapia convenzionale I farmaci antineoplastici convenzionali causano morte cellulare attraverso due meccanismi: • Danno Citotossico Diretto • Interferenza Con I Processi Replicativi La terapia antineoplastica convenzionale è sempre il primo approccio. Può essere affiancata da immunoterapia passiva. Principi fondamentali della chemioterapia antitumorale 1. I
  1. I farmaci uccidono una frazione costante di cellule, non un numero costante.
  2. La citotossicità è proporzionale all'esposizione totale al farmaco quando si inizia un ciclo di chemioterapia, il risultato è dato dall'esposizione a tutte le dosi di farmaco utilizzate durante il ciclo (l'area sotto la curva).
  3. La risposta citotossica può variare a seconda della fase del ciclo cellulare. Per questo motivo, oltre che per evitare le resistenze, non si utilizza mai in uno schema terapeutico un solo tipo di chemioterapico. In questo modo si riduce la dose di ciascun farmaco, si colpiscono meccanismi diversi e si riduce la probabilità di resistenza.

La figura riporta il ciclo cellulare e indica in quale fase di esso intervengono le varie classi di molecole.

La figura a destra riporta i possibili bersagli dellaterapia anticancro:

  • Inibitori della funzione dei microtubuli
  • I microtubuli del fuso mitotico perché bloccando il fuso
  1. Mitoticola cellula non va in mitosi, si blocca in fase M;
  2. Agenti alchilanti (antibiotici, e complessi del platino) ovvero tutti gli agenti in grado di danneggiare il DNA → infatti, se si generano infinite mutazioni sul DNA cellulare, la cellula va in apoptosi perché non è in grado con i suoi meccanismi riparativi di far fronte ad un tale danno a carico del DNA;
  3. Molecole che interferiscono con il metabolismo della cellula e con la sua capacità di proliferare (ad es. farmaci che interferiscono nella sintesi di basi puriniche e piridiniche, il che comporta un blocco della sintesi di DNA de novo).

Principali antiblastici utilizzati in chemioterapia antitumorale:

  • Alchilanti
  • Nitrosouree
  • Composti di coordinazione del platino

Hanno lo stesso meccanismo d'azione, ovvero determinano citotossicità mediante diverse mutazioni al DNA.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
70 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesca5400 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacoterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Paolillo Mayra.