Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Appunti esame Wine business   Pag. 1 Appunti esame Wine business   Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Wine business   Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Wine business   Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Wine business   Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

WINE BUSINESS (SENSO GENERALE)

Le visioni di business.

Nel tempo e nello spazio, senza alcuna pretesa di rigorosa tecnologia, è possibile rinvenire a diversi modi per i quali un'impresa (o meglio un'azienda) si rapporta al mondo circostante (ambiente di impresa micro e macro), tradizionalmente definiti come "orientamenti":

  • L'orientamento alla produzione, tradizionalmente, si allinea alla produzione (es.: cooperative)

Ha senso in quelle economie che hanno bisogno di crescere. In Italia si producono circa 50 milioni di ettolitri di vino ogni anno, e in Campania al milione di ettolitri di produzione di vino, tale 50% è dovuto a 3 cantine sociali: la cantina sociale del Taburno, quella di Solopaca e la cooperativa la Guardiense.

Sono 3 cooperative nelle quali i viticoltori si mettono insieme, portano le uve alla cooperativa (quindi non vendono le uve ad altri produttori), e...

quest’ultima le trasforma in quantità di vino enormi. L’azienda che è la produce più bottiglie di vino in regione Campania è la cooperativa la Guardiense (5 milioni di bottiglie all’anno).

Orientamento alla produzione: cerco di produrre lo stesso prodotto in tante quantità per ammortizzare sempre di più. Dalla produzione si passa al prodotto: in precedenza al prodotto (es.: Vecchio mondo) avevo un bisogno standard che soddisfavo con un vino standard; adesso però, l’economia sta crescendo, io sto maturando come consumatore, e vorrei gustare qualcosa di diverso - orientamento al prodotto, cioè cerchiamo di differenziarci.

L’orientamento al prodotto si ha quando chi produce il vino ha in mente una propria idea di vino e cerca di venderlo sul mercato - è la mia interpretazione del vino. È tipico del vecchio mondo perché è collegato al concetto di terroir: cioè all’idea che

l’industria della distribuzione (supermercati) e quella dei trasporti (spedizioni, corrieri) che hanno intensificato anche il funzionamento dell’e-commerce (esso è un esempio di vendita alternativa: ho generato i prodotti e li vado a vendere). Orientamento alla vendita voglio vendere ciò che ho già prodotto. Mentre i primi tre orientamenti sono indirizzati al mercato (es.: Nuovo Mondo), con l’orientamento al mercato vi è un flesso: ci si riferisce alla domanda. Orientamento al mercato vado a chiedere al mercato quello che vuole oggi e, in relazione alla risposta, vado a produrre un vino che lo soddisfi domani. Robert Parker valuta il vino in centesimi per far capire quanto vale un vino. Tale orientamento non risulta essere il migliore a priori perché il consumatore è assolutamente imprevedibile. In una visione evoluta di azienda/impresa, al marketing (es.: orange wine).

più preferibile è quello al marketing. Orientamento al marketing è individuare quelli che possono essere bisogni e desideri del mercato con il mercato che nemmeno sa di avere quei bisogni e quei desideri, significa far nascere un nuovo bisogno al mercato. Anzitutto sappiamo che il colore del vino viene dato dalla buccia (che contiene le cosiddette sostanze antociani che producono colore) e, se prendo il grappolo di uva per il vino bianco (verde), più il tempo il succo rimane a contatto con quelle bucce, più si va a prendere quel colore dell’uva a bacca bianca il fenomeno è quello se lasciamo per tanto tempo il vino con l’uva a bacca bianca, il vino diventa arancione (ad esempio, per fare il rosato, si prende l’uva a bacca nera, la si schiaccia e il contatto del succo d’uva con la buccia dura pochissimo). sostenibilità economica, ambientale e sociale. al sociale

(es.: Frescobaldi con Gorgona)
Il Frescobaldi è una delle più grandi aziende familiari d'Italia (circa 30 generazioni a Firenze) e l'isola di Gorgona dispone di un carcere dove viene prodotto un vino che sta avendo dei notevolissimi premi.
Attualmente, nelle economie sviluppate, la maggior parte delle organizzazioni economiche persegue orientamenti limitati / influenzati / ispirati dall'etica d'impresa nel total relationship cioè gestione della relazione con tutti gli interlocutori (non soltanto con i clienti, management anche a livello di macroambiente).
Indica quanto si produce di vino ogni anno -> circa 50 milioni di ettolitri; indica quanto, nello stesso periodo temporale, resta in cantina.
Cantina Italia
Le strategie aziendali, ovvero una sequenza di decisioni e azioni che si rifanno ad un obiettivo comune. Quando facciamo business adottiamo una strategia.distinte in 4 grandi categorie: le strategie aziendali le corporate, le competitive, le commerciali e le funzionali. Le strategie corporate (complessive) uno degli obiettivi che devono essere perseguiti da chi fa investimenti, è la minimizzazione del rischio: essa si ottiene con una gestione accorta del rischio e diversificando gli investimenti (in tale modo se andrà male un settore, non andrà male anche l'altro). Generali è proprietaria della più grande azienda agricola italiana per estensione: fa tutto per quanto riguarda l'agricoltura e ha anche la divisione vitivinicola. La divisione vitivinicola di Genagricola prevede tenute in giro per tutta l'Italia e, ovviamente, non abbiamo diversi tipi di strategie ma un'unica strategia complessiva nonché la strategia di Genagricola. Le strategie competitive sono quelle formalizzate da Michael Porter. Ci sono 2 modi per competere: ovvero il tuo prodotto

costa di meno di quello dei concorrenti; ma come si ottengono le leadership di costo? Sostanzialmente in tre modi:

  1. sfruttiamo gli impianti e le economie di scala - un esempio sono le cooperative: se facciamo
  2. le economie di esperienza - sempre lo stesso prodotto, se ci comportiamo sempre allo stesso modo allora riusciremo a contenere i costi, è un'economia di esperienza;
  3. le economie di scopo - del costo che serve per produrre separatamente i due prodotti, quella è un'economia di scopo.

Il tuo prodotto potrà anche costare di più ma deve essere differenziazione percepito come qualcosa di nettamente diverso. La differenziazione può essere:

  • per vitigno
  • per uvaggio ovvero quando si mettono insieme uve diverse
  • per blend mix di vini
  • tecnico/funzionale
…);(quindi in relazione alla differenza del vino in quantosimbolico/emozionale tale o perché è un vino diverso); un esempio è il Miraval.invece è o leadership di costo o differenziazione nonLa focalizzazione è sull’intero mercato, bensì (un esempio è ilsu una specifica nicchia kosherovvero la certificazione che, a livello mondiale, viene garantita per quei prodotti(in particolare a livello agroalimentare) che rispecchino gli standarddell’ortodossia ebraica. sono strategie a livello di Asa dove vado a coprire tuttoLe strategie commerciali il mercato (adotto la stessa tipologia di prodotto, pubblicità, prezzo) per qualsiasimercato possa esservi: ad esempio il Tavernello;Indifferenziata, mi rivolgo a tipologie diverse di mercato con prodotti diversi,Differenziata, ad esempio linee GDO + base + premium);ad esempio le cantine ‘’monoprodotto’’ ovveroConcentrata/focalizzata, cantine

che fanno soltanto una tipologia di vino e, per loro è più conveniente perché possono attivare economie di scala siccome non variano il prodotto. facciamo riferimento alla catena del valore di Porter: quindi Le strategie funzionali:

  • decido di puntare o soltanto sulla produzione, sul marketing, sulla distribuzione, sulla ricerca, ...

La definizione del Business (MACROSEGMENTAZIONE) ci suggerisce di spacchettare nel mercato in tre assi: x, y, z dove:

  • Habel sull'asse delle x, (che possono essere diversi per differenza andiamo a mettere i diversi clienti anagrafica, geografica, culturale, ...);
  • sull'asse delle y, (che sono drink, pasto, degustazione, ... ma andiamo a mettere le funzioni d'uso anche passione, regalo, investimento, ...);
  • sull'asse delle z, (vinificazione tradizionale, innovativa, andiamo a mettere le tecnologie 'biologica', ...).

Macrosegmentazione vai a segmentare il mercato in tanti

sottomercati diversi tra loro.

Principali punti di forza del vino "italiano":

  • l'Italia è il Paese che produce più vino al mondo
  • l'Italia è il Paese con il maggior numero di vitigni autoctoni al mondo
  • l'Italia è il Paese con il maggior numero di "terroir" al mondo
  • l'Italia è il Paese in Europa con più vini DOP/IGP (circa 1 su 3)
  • l'Italia è il Paese al mondo con più siti UNESCO (assieme alla Cina) e moltissimi di questi sono "collegati" al vino (Langhe Roero Monferrato, Conegliano Valdobbiadene, Val d'Orcia, Costa d'Amalfi, Castel del Monte, ...)

Principali punti di debol

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
20 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Kekko6172 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Wine business e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Festa Giuseppe.