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ETNOLINGUISTICA
Il deserto del Sahara Le zone in cui vivono le tribù dell'Africa condizionano fortemente il loro stile di vita; per questo motivo, è importante capire dove sono collocate. Situato a nord del Sahel, il deserto del Sahara è un paesaggio molto eterogeneo, formato da:- Dune: chiamate anche erg, per indicare un'area desertica costituita da dune di sabbia, vengono ritenute comunemente il simbolo e l'identificazione del deserto. Sono formate da sabbia spinta dal vento e ricoprono solamente il 20% del territorio. Esistono le dune a forma piramidale, cioè quelle che non si muovono, o a forma di luna, che invece si muovono. Le linee formate dalle dune sono utili per ricostruire gli itinerari.
- Zone rocciose e calcaree: sono distese di sassi, pietre e ciottoli, chiamate anche reg.
- Cavità: chiamate anche dayas, hanno una scarsa vegetazione al loro interno. Esistono delle depressioni molto profonde e più grandi di
1. Erg: sono le dune di sabbia mobili, alimentate da sorgenti sotterranee; quando l'acqua evapora si riempiono di sale, che verrà poi raschiato dai nomadi.
2. Reg: aree di ghiaia e pietra, con poche dune di sabbia.
3. Hamada: altopiani di roccia nuda e liscia.
4. Oasi: zone alimentate dall'acqua in cui crescono solitamente piante di dattero, alberi molto alti sotto cui si radunano i nomadi e alcuni popoli sedentari. Le oasi possiedono coltivazioni su tre livelli, con la crescita di agrumi sopra e ortaggi sotto.
5. Chott: specchi d'acqua, le sorgenti di questo specchio d'acqua non sono visibili in quanto sotterranee. Possono essere permanenti, effimere o di dimensioni variabili. Si tratta di un percorso obbligatorio da fare in quanto serve principalmente per far abbeverare le mandrie e per raggruppare i nomadi.
6. Wadi: corsi d'acqua, si riempiono due volte l'anno.
Dal punto di vista geologico, il Sahara
Non è sempre stato inabitato: infatti, ci sono state fasi alterne di disidratazione e piovosità dovute ai monsoni che hanno contribuito allo sviluppo di civiltà e cultura. Dal punto di vista paleontologico, queste civiltà hanno lasciato una traccia attraverso i monumenti, come tombe e circoli di pietra, le incisioni rupestri di elefanti, giraffe, tori, animali selvatici o al pascolo, struzzi e antilopi, e, infine, le pitture rupestri di scene di caccia realizzate con sostanze naturali.
Gli abitanti del Sahara vengono divisi in tre macrocategorie principali:
- Leucodermi: Berberi, anche chiamati "popolazione bianca", sono la più antica popolazione autoctona del Nord Africa.
- Arabi: responsabili dell'invasione nel VII secolo d.C. e della conversione alla religione islamica della maggioranza delle popolazioni locali.
- Melanodermi: Neri, anche chiamati "popolazione nera", dall'area del Sudan sono risaliti a nord colonizzando interi Stati.
Essendo ci un adeguato controllo delle nascite, un alto tasso di mortalità infantile e un'aspettativa di vita che arriva intorno ai 48 anni; necessita per questo motivo di un maggiore sostegno umanitario e allo sviluppo.
Dal punto di vista fisico e morfologico:
- Nord: la parte settentrionale è prettamente desertica. A ovest si trova il lago Ciad di acqua salata che, a contatto con le temperature tropicali e desertiche, si sta lentamente prosciugando. I Tubusi trovano principalmente nei deserti contrassegnati da formazioni rocciose, in particolare nella regione di Borkou-Ennedi-Tibesti (BET), smembrata nel 2008 e sostituita dalle tre regioni distinte. In particolare, nella regione di Ennedi, il vento ha prodotto nel corso del tempo formazioni rocciose molto particolari. Questo paesaggio, detto anche djebel, è caratterizzato in modo particolare da resti archeologici come le strutture tombali costituite dai circoli di pietra.
- Sud: la parte meridionale è... (testo mancante)
invece pianeggiante. Il tipo di paesaggio ha favorito lo stanziamento della maggior parte della popolazione del Ciad, perlopiù agricoltori. Nel sud del Paese si trova anche la capitale, N’Djamena.
Sebbene sulla storia dei Tubu si abbiano dati certi, né sull’origine geografica, né sulla cronologia, si hanno però alcune testimonianze importanti già dall’antichità: il primo a raccontare di questa popolazione fu lo storico greco Erodoto, nel V secolo a.C. che, nelle sue storie, parlò delle genti di alcuni Stati dell’Africa settentrionale, come la Libia e l’Egitto. In un volume fa cenno agli “etiopi trogloditi”, descritti come uomini dalla pelle scura, veloci nella corsa e voraci come serpenti e lucertole. Erodoto scrisse di questa popolazione che parlava emettendo dei suoni molto simili agli stridii dei pipistrelli: in effetti, tra i Tubu esisteva una lingua, oggi usata raramente, detta “fischiata”.
Che serviva per comunicaresulla lunga distanza. Una delle due varietà di lingue dei Tubu (vedi dopo) presenta effettivamente diversisuoni di una scala tonale più alta che possono ricordare il verso di questo animale. Anche lo storico latino Sallustio, nel I secolo a.C., parlò di questa popolazione, in particolare delle sue abitazioni, para-gonandole a carene di navi rovesciate. Da allora, però, non si ebbero più accenni su questo popolo daparte di storici o scrittori. Il primo resoconto pressoché completo dei Tubu si ebbe infatti solo nell’Ot-tocento dall’esploratore tedesco Gustav Nachtigal. Nel 1869, per incarichi diplomatici, si recò in Africae visitò il Tibesti e il Borkou, due regioni ancora sconosciute agli europei. Durante la sua visita conobbeeffettivamente i Tubu, che presumibilmente lo catturarono e lo tennero in ostaggio fino al 1874, quandoSahara und Sudanl’esploratore riapparve a Khartum, in Sudan.
Da questo viaggio, Nachtigal scrisse in cui descrisse i Tubu come genti a cui "mancano di ogni senso della comunità. Sono ladri e immatricolati, sempre disponibili ad attaccare e depredare ogni carovana che giunga a loro tiro". La sua testimonianza scoraggiò per molto tempo altri esploratori. Neanche la colonizzazione e l'arrivo dei francesi migliorò la situazione, tanto che le spedizioni a inizio Novecento di cui si è a conoscenza non finirono nel migliore dei modi. Proprio l'incontro infelice degli europei con questa popolazione ha dato vita a uno stereotipo secondo cui i Tubu sarebbero una popolazione violenta, che non rispetta la civiltà e che non sa vivere in mezzo alla gente. In realtà, i Tubu sono un popolo diffidente che privilegia l'autonomia, la riservatezza, uno stile di vita semplice e frugale, privo di qualsiasi ricercatezza. Proprio per questo, è una popolazione poco studiata, oltre che a rischio.Tanto che l'UNESCO non li ha mai considerati tra le popolazioni che vivono nel Ciad. A ogni modo, nonostante i Tubu rappresentino una minoranza della popolazione, si ritengono il centro del mondo, poiché vivono in uno Stato, il Ciad, che sorge nel cuore dell'Africa. Si tratta di una popolazione nomade organizzata in clan, cioè in gruppi di persone che si riconoscono nella discendenza da uno stesso animale o oggetto totemico ma che, essendo acefalo, non possiede un capo. Sono genti dalla pelle molto scura, dalla statura alta e dalla fisionomia magra, che li differenzia da tutte le altre popolazioni del Sahara. La pelle, estremamente secca a causa del graduale adattamento alle condizioni climatiche del luogo, permette loro di non sudare anche in presenza di temperature molto elevate. Grazie alla loro fisionomia, sono grandi marciatori in grado di camminare per settimane e settimane in cerca del sostentamento necessario per il bestiame. Per questo, tra tutte le
Le popolazioni del Sahara sono dotate di un maggior senso dell'orientamento, che permette loro di identificare correttamente la strada da percorrere, anche grazie alla composizione dei granelli di sabbia, per i quali hanno tutta una varietà di termini. A proposito, una leggenda narra che i Tubu sarebbero nati con le rotule snodate, che permettono loro di piegare le gambe in qualsiasi direzione, agevolando così la corsa. A ogni modo, i Tubu sono divisi in due popoli strettamente correlati che si differenziano per lingua e cultura:
- Teda: vivono nella parte settentrionale del Ciad e parlano il tedaga, una lingua caratterizzata da suoni molto acuti. Inoltre, allevano cammelli.
- Daza: vivono nella parte centrale del Ciad e parlano il dazaga, la lingua più diffusa. Esiste un dialetto, l'aza classi, parlato dalla casta degli artigiani, i fabbri (vedi cap. e ruoli dazaga), che si differenzia dallo standard, anche se in ogni località si può dire.
Tubu Toubou Tebu Tibbu (o , o , in base a come gli esploratori hanno interpretato la pronuncia e trascritto il loro nome nel corso dei secoli) è una parola composta in lingua kanuri la quale, come la lingua dei Tubu, discende dalle lingue sahariane occidentali: significa "montagna", mentre significa "abitanti", tale per cui i Tubu sono gli "abitanti della montagna". Il nome è stato affidato loro dai Kanuri, un popolo dell'Africa occidentale e centrale che vive in prossimità del lago Ciad, per identificare un gruppo di persone che si differenziavano da loro poiché vivevano in luogo diverso. Dato che i Tubu vivono principalmente nella regione di Tibesti, questa denominazione è passata a significare "gli abitanti del Tibesti". In Africa, tra l'altro, viene utilizzato un altro appellativo, non diretto.
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