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La storia dei Tuareg e la leggenda di Tin Hanan

Oggi, una gran parte dei Tuareg si è data al commercio sporco. Secondo la tradizione, è la Regina Antinea, o "quella delle tende", la fondatrice dellarazza eponima. Fu ritenuta come facente parte del patrimonio mitico fin quando si scoprì un sepolcro principesco ad Abalessa, presso il deserto dell'Hoggar, nel sud dell'Algeria, in cui fu trovato uno scheletro antichissimo di una donna pieno di gioielli. Si pensa che questa regina provenisse da Atlantide, la famosa città sommersa che alcuni studiosi collocano non in fondo al mare, bensì in mezzo al deserto.

Abbigliamento

Comunemente noti come "uomini-blu" o "gente del velo" (vedi Cap.), il vocabolo dispregiativo "tuareg" significa in arabo "gli abbandonati" poiché non credenti in Dio; i Tuareg lo tolle-imohar imajeghenrano, ma non lo accettano e si definiscono o, a seconda della regione dove vivono, ovvero

"uomini liberi". A questo proposito, anche se ormai islamizzati per motivi di integrazione, questo non vuol dire che abbiano abbandonato le proprie credenze animiste. In quanto animisti di base, credono che pietre e alberi siano posseduti da spiriti maligni, i cosiddetti jinn, che tengono lontani grazie ad amuleti e talismani.

Struttura sociale

Analogamente ai cinque Stati in cui originariamente stanziavano i Tuareg, cinque erano le "Confederazioni" tradizionali che componevano la grande comunità Tuareg originaria, molto prima delle conquiste coloniali: Kel Ajjer, Kel Hoggar, Kel Air, Kel Ifoghas e genti dette "del fiume", poiché, secondo la tradizione, cinque erano le dita della mano di Antinea. Ora i Kel (ossia "le genti di") sono più numerosi, essendovi state varie scissioni e migrazioni. A ogni modo, il denominatore comune di tutte le genti è la stratificazione sociale per caste tradizionali, un importante

patrimonio culturale e l'asserita discendenza dall'antenata fondatrice. Si è spesso paragonata l'organizzazione sociale dei Tuareg all'antico ordine feudale europeo, con il quale indubbiamente si osserva qualche analogia anche se superficiale. Esistono infatti in ogni confederazione sia un sistema di classi che un sistema di tribù. Ogni singola classe nella società Tuareg è definita "famiglia", che vive sotto la "tenda" o nella capanna di stuoie della madre, che è formata dalla madre stessa, dal padre e dai figli non sposati, almeno fino a una certa età oltre la puerizia. Un piccolo numero ariwan ariwandi "tende" è sede di un gruppo di stretta parentela detto: vari - riconducibili a una genealogia comune - costituiscono la "stirpe", ovvero "tribù". La "Confederazione" infine è l'insieme di diverse tribù.

appartenenti a classi sociali, ma strettamente collegate fra loro. 4A capo di ogni Confederazione vi è un capo elettivo, che appartiene a una famiglia nobile e che viene sempre scelto nella tribù: la nomina deve essere però sanzionata di volta in volta dall'approvazione degli anziani e dai rappresentanti dei vassalli. Il suo titolo è quello di proprietario del paese, che significa letteralmente "proprietario del paese". In passato, la sua funzione era essenzialmente guerriera e di comando, tanto che disponeva del cosiddetto tamburo di guerra, o tamburino, tramite il quale impartiva ordini. Essere privato del tamburo significava perdere la propria dignità di fronte alla Confederazione. In effetti, era compito dell'organizzare le razzie sia verso le tribù vicine sia verso gli stranieri, in modo tale da assicurare la protezione e le condizioni di vita sufficienti, e soprattutto garantire

L'autorità su un certo territorio. Decideva anche quando, durante la stagione estiva, dovevano migrare le mandrie per la cosiddetta "cura del sale": con la scarsità di prati e la perdita repentina di sali minerali, devono sopperire a queste mancanze portando le mandrie in quelle depressioni piene di sale, così che leccandole possano riacquistare un elemento essenziale per il corpo. Dopo l'imposizione della coloniale, tuttavia, il ruolo è stato ridimensionato e l' di ogni Confederazione è divenuto il rappresentante ufficiale delle sue genti presso il Governo della nazione di obbligata appartenenza.

I Kel Air, per esempio, identificano la carica nella persona del Sultano di Agadès, il loro . Il Sultano mantiene il ruolo di mediatore, oltre a essere in un certo grado loro rappresentante presso il Governo centrale. Come i suoi predecessori, egli risiede nel "palazzo" situato accanto.

alla moschea eamenokhal nonal celebre minareto. Il Sultano è l'unico fra gli delle varie genti Tuareg a essere del tutto elettivo, ma soltanto soggetto all'accettazione da parte degli anziani. Agadès rimane, anche grazie alla presenza del sultano, il centro principale del Sahara nigerino, luogo di incontro di varie tribù, di celebrazione delle maggiori festività e oggi anche base di partenza per il turismo più interessante.

Classi e ruoli

Il fatto di appartenere alla loro particolare "razza" determina nei Tuareg di tutte le Confederazioni una caratterialità particolare, che è stata efficacemente definita come "ipertrofia dell'ego": quale che sia il ruolo attuale, si considerano guerrieri nobili e valorosi e, le loro donne, sono le uniche "capaci di illuminare la notte con un sorriso". Questo atteggiamento è particolarmente evidente negli appartenenti alla classe sociale dei nobili.

  1. Nobili: gli (o nell'Hoggar) sono di statura generalmente piuttosto alta, magri e slanciati. Hanno la pelle di colore chiaro, tratti fini e regolari, naso dritto e piccolo, occhi neri qualche volta marroni, ma solo molto raramente azzurri, cranio dolicocefalo e capelli lisci.
  2. Tribù religiose
  3. Vassalli
  4. Contadini, schiavi...
  5. Fabbri (a parte)

Prima della colonizzazione, il ruolo e il potere di questa classe nascevano dalla tradizione della cosiddetta "razzia" - cioè l'aggressione delle carovane e delle proprietà altrui - nonché dalla protezione delle oasi e dai controlli delle vie carovaniere. La pace imposta dagli occupanti francesi e italiani ha a suo tempo privato i nobili della loro principale attitudine, quella di essere guerrieri. Così, mentre essi sono rimasti almeno formalmente padroni del suolo e delle mandrie di cammelli, sono i loro vassalli a mantenere il patrimonio e a goderne.

Mentre gli antichi signori si sono ridotti gradualmente in povertà e sono stati addirittura obbligati a trovare un lavoro; li si riconosce oggi infatti tra le guide, gli interpreti e spesso gli operai dei pozzi petroliferi o dei cantieri ai margini del loro deserto. Tutto ciò non li ha privati a ogni modo della loro fierezza.

Tribù religiose: un elevato gradino della scala sociale è tradizionalmente occupato dalle tribù religiose, che sono parzialmente fedeli al Corano e traggono dalla parola "islam" il loro attributo ineslemen marabùdi, cioè appunto "uomini dell'Islam". Tra questi, il, ovvero il "monaco soldato" è la figura che si occupa dell'educazione dei giovani Tuareg. Essendo nomadi, chiaramente, non ci sono scuole a disposizione per l'insegnamento, per cui questa figura religiosa si occupa di almeno il 90% dell'istruzione, della giustizia e di tutto ciò che

Religiosi

Il termine "religiosi" si riferisce a coloro che sono coinvolti nelle pratiche religiose, come matrimoni, battesimi e funerali. Essi godono di una condizione privilegiata che li esenta dai tributi. Questo privilegio può essere ereditario per nascita o acquisito attraverso lo studio. Pertanto, le caratteristiche fisiche dei religiosi non sempre corrispondono a quelle dei veri aristocratici.

Vassalli

Il termine "vassalli" si riferisce agli appartenenti alle tribù vassalle, che sono di origine Tuareg. Questi individui sono responsabili dell'allevamento e del commercio carovaniero. Originariamente erano bianchi, ma a seguito di alcune sconfitte sono stati costretti a sottomettersi. Non a caso, ad Agadès sono chiamati "bianchi senza potere". Nonostante la loro classe sociale in declino, mantengono alcuni privilegi come l'autonomia interna e il possesso di schiavi. Tuttavia, i loro costumi si sono deteriorati e si sono meticciati più facilmente.

hanno accettato una collaborazione attiva con i colonizzatori, e ora con i regimi degli Stati di appartenenza.

Contadini/schiavi:

Le classi inferiori sono occupate dagli haratin, i contadini, che coltivano i cosiddetti "giardini", cioè i palmenti e gli orti; molto spesso, si tratta di discendenti di schiavi neri a suo tempo liberati. Accanto a loro spesso si incontrano degli schiavi veri e propri, o iklan, tuttora presenti in molte località, anche se non in forma ufficialmente riconosciuta. I Tuareg non infatti sono famosi come mercanti di schiavi, anche perché essi sostanzialmente godono di una condizione particolare. Gli iklan sono in genere melanodermi e svolgono attività subalterne, specie nel campo della pastorizia, del lavoro nei campi, del mantenimento dei pozzi e della raccolta di prodotti naturali spontanei. Una volta facevano parte del patrimonio domestico, venivano ereditati dalle donne ed erano tenuti a lavorare e prestare servizio al

Loro padrone, cheforniva loro tutto il necessario. Quando uno schiavo aveva servito per molto tempo la famiglia,diventava parte integrante di essa. Il rapporto tra i nobili e gli schiavi infatti non ha mai avutorisvolti crudeli, ma si è comunque basato sempre su un rapporto di opportunismo: uno schiavodebole, malnutrito e maltrattato non può certo servire il proprio padrone. A riprova, esiste unproverbio che dice “non uccidere la cammella che ti nutre”. Oggi, nonostante l’abolizione dellaschiavitù, questa casta esiste ancora, ma ha ovviamente cambiato le sue caratteristiche: gli schiavinon letteralmente schiavi affrancatirimasti oggi sono più schiavi, ma liberti, cioè . Hanno sempredei vincoli di dipendenza verso la famiglia, ma non sono più schiavi nel senso stretto della pa-rola. inaden5. Fabbri: fanno infine parte della società Tuareg, ma restandone sempre isolati, i fabbri, o ,che costituiscono la poco considerata

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ma temuta classe artigianale: lavorano soprattutto i metalli,con

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mlaulm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etnolinguistica: culture dell'africa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Rocca Giovanna.