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29 MODELLO DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO DI EQUILIBRIO
1 Il modello di determinazione del reddito di equilibrio in un'economia chiusa e senza intervento dello
Stato analizza come le componenti della spesa aggregata influenzano il reddito di equilibrio, che si verifica
quando la spesa aggregata uguaglia il reddito. Il reddito rappresenta le retribuzioni pagate ai fattori di
produzione, mentre la produzione rappresenta il valore totale dei beni e servizi prodotti in un periodo
specifico.
Nel modello semplice di economia, in cui opera solo il settore privato (famiglie e imprese) la spesa
aggregata è uguale: Spesa aggregata Y = C + I
Il consumo viene a dipendere dal reddito disponibile: Yd = Y(reddito) + Tr(trasferimenti) – T(imposte)
Nel modello considerato, dove agisce solo il settore privato (famiglie e imprese), la spesa aggregata è
rappresentata da Y = C + I, dove C è la spesa per il consumo e I è la spesa per gli investimenti.
Supponendo una funzione di consumo semplice (C = Co + cY) e investimenti autonomi (I = Io),
l'equazione della spesa aggregata diventa Y = Co + cY + Io.
L'equilibrio, o reddito di equilibrio (Y*), si verifica quando la spesa programmata per il consumo (C)
sommata agli investimenti (Io) è uguale alla produzione.
Se non si verifica l'equilibrio, ci possono essere due situazioni:
1. Se la spesa programmata è inferiore alla produzione (Y > SA), ci sarà un surplus di offerta rispetto
alla domanda, e le imprese dovranno ridurre la produzione e l'occupazione per tornare
all'equilibrio.
2. Se la spesa programmata supera la produzione (SA > Y), ci sarà un eccesso di domanda, e le
imprese inizieranno a utilizzare le scorte e successivamente aumenteranno la produzione e
l'occupazione.
Elisa Schiavi
Il modello keynesiano si basa sulla flessibilità delle quantità anziché dei prezzi, contrariamente al modello
neoclassico. Keynes ha enfatizzato il ruolo centrale della domanda aggregata nella determinazione
dell'equilibrio economico.
Da ciò si evince che la produzione si adegua alle variazioni della spesa, come Keynes ha sostenuto nella
sua critica alla Legge di Say o Legge degli sbocchi.
La "Legge di Say" suggerisce che, in un mercato con prezzi flessibili, la piena occupazione è sempre
raggiunta e la disoccupazione è volontaria. Tuttavia, Keynes ha sottolineato che i prezzi sono "vischiosi" e
si adattano più lentamente rispetto alle quantità, portando a un equilibrio di sottoccupazione e rendendo la
disoccupazione involontaria.
Il "principio della domanda effettiva" di Keynes rappresenta un cambiamento rispetto alla visione
pre-keynesiana, poiché mette in evidenza che è la domanda che determina la produzione e non solo
l'offerta.
2 Nel modello di economia chiusa con l'intervento dello Stato, l'obiettivo è determinare il reddito di
equilibrio in un contesto di sottoccupazione dei fattori di produzione. La spesa aggregata, che rappresenta
la domanda complessiva nell'economia, è composta da consumo (C), investimenti (I) e spesa pubblica
(G).
L'equilibrio si verifica quando la produzione (Y) è uguale alla spesa programmata (SA),
cioè Y = SA = C + I + G.
SA = Co + cY + Io + Go le componenti Co, Io, Go sono assunte autonome, mentre cY è la componente
del consumo dipendente dal reddito.
La funzione di consumo (C = Co + cY) mostra che il consumo dipende dal reddito, e solo quando questa
condizione di uguaglianza è soddisfatta, si genera il reddito di equilibrio (Y*), che determina il consumo.
Il modello include anche gli investimenti (I) come componente autonoma della spesa aggregata. La
relazione tra gli investimenti, il tasso di interesse e le aspettative di profitto è fondamentale. Le imprese
investono solo se il tasso di interesse è inferiore al tasso di rendimento atteso dall'investimento.
Le variabili da cui dipendono gli investimenti e che concorrono a determinarne l’ammontare, sono il reddito
e il tasso di interesse. 70
L'equazione degli investimenti può essere espressa come I = Io - bi, dove b rappresenta la sensibilità
dell'investimento alle variazioni del tasso di interesse. Le aspettative delle imprese (animal spirits)
influenzano la posizione della curva degli investimenti. Se le imprese prevedono un aumento della
domanda aggregata, la curva degli investimenti si sposterà verso l'alto.
In sintesi, nel modello di economia chiusa con l'intervento dello Stato, la spesa aggregata è determinata
dalla somma di consumo, investimenti e spesa pubblica. L'equilibrio si verifica quando la produzione è
uguale alla spesa programmata, e le aspettative delle imprese influenzano la quantità di investimenti.
30 IL MODELLO REDDITO SPESA CON INTERVENTO DELLO STATO
Nel sistema economico, lo Stato svolge due funzioni principali: una di incremento della spesa aggregata e
una di riduzione delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito.
Per integrare questa presenza nel modello economico, vengono considerate tre funzioni specifiche
relative alla spesa pubblica (G), ai trasferimenti (Tr) e al prelievo fiscale (T). Il reddito disponibile (Yd) è
ottenuto sottraendo le imposte e aggiungendo i trasferimenti al reddito (Y).
Il consumo (C) dipende ora dal reddito disponibile e viene modificato di conseguenza. La spesa aggregata
(SA) è ulteriormente modificata con l'aggiunta della componente G.
L'equilibrio economico è determinato dall'equazione: Y = SA, dove SA è uguale a C + I + G.
Il moltiplicatore, che indica l'effetto di variazioni delle componenti autonome sulla crescita del reddito,
assume un valore minore rispetto al modello senza la presenza dello Stato a causa delle imposte, ma
aumenta con la spesa pubblica e i trasferimenti.
Il contributo fortemente innovativo di Keynes nella sua opera “ Teoria generale dell’occupazione, dell’
interesse e della moneta” pubblicato nel 1936, è stato quello di affermare che quando il meccanismo
concorrenziale non è in grado di eliminare gli squilibri determinati da un eccesso di offerta sulla domanda,
Elisa Schiavi
bisogna agire sul lato della domanda, affinché essa aumenti. E ciò può essere reso possibile solo
attraverso l’intervento di un agente esterno al mercato. Solo l’operatore pubblico, lo Stato, può essere in
grado di intervenire, a fronte del fallimento del mercato, per generare un aumento della domanda
aggregata, utilizzando gli strumenti a sua disposizione.
In generale, la presenza dello Stato diventa rilevante quando c'è uno squilibrio tra il reddito (Y) e la spesa
aggregata (SA), quando si verifica uno squilibrio del tipo Y > SA, che il mercato non può risolvere
autonomamente. Keynes sottolinea l'importanza dell'intervento pubblico per stimolare la domanda
aggregata quando il mercato non è in grado di farlo.
Questa visione di Keynes entra in contrasto con l'approccio macroeconomico neoclassico, che attribuisce
al mercato il ruolo di riequilibratore attraverso i prezzi. Keynes critica la Legge di Say, che sostiene che
ogni offerta genera una domanda equivalente, e afferma che i prezzi non sono perfettamente flessibili,
quindi il mercato può sperimentare squilibri.
La flessibilità dei prezzi è rappresentata come "la mano invisibile" di Adam Smith nel modello
concorrenziale, ma Keynes ritiene che il mercato da solo non sia sufficiente a garantire il pieno impiego.
Si discute dell'approccio di Keynes rispetto alla flessibilità dei prezzi, l'intervento dello Stato nell'economia
e gli strumenti utilizzati per influenzare il reddito e la domanda aggregata. Si sottolinea che, secondo
Keynes, i prezzi non sono flessibili, ma vischiosi e quindi gli aggiustamenti avvengono attraverso
variazioni delle variabili reali, come la produzione, e non attraverso i prezzi.
In particolare, Keynes ritiene che solo l'intervento dello Stato, tramite la spesa pubblica (G), possa
generare un aumento della domanda aggregata e portare l'economia verso il pieno impiego. Questo è
particolarmente rilevante in situazioni di sottoccupazione.
Quando lo Stato interviene con l’obiettivo di aumentare il livello del reddito attua un’azione di politica
fiscale, utilizzando gli strumenti a sua disposizione, che sono: la spesa pubblica (G), i trasferimenti (TR)
71
e il sistema fiscale. L'efficacia di ciascuno strumento dipende dall'ammontare delle risorse e dalla loro
incidenza sulla domanda aggregata e il reddito disponibile.
1. Aumento di G: L'aumento della spesa pubblica (G) ha un effetto significativo sull'aumento del
reddito grazie al moltiplicatore, che è determinato dalla propensione marginale al consumo.
Maggiore è la propensione al consumo, maggiore sarà l'effetto dell'aumento di G sul reddito.
Si sposta verso l'alto la curva della domanda aggregata di un ammontare pari a G e al livello
iniziale del reddito si verifica un eccesso di domanda rispetto alla produzione e, di conseguenza le
impresse espandono la produzione fino a raggiungere il nuovo punto di equilibrio
2. Aumento dei trasferimenti (TR): Lo Stato svolge una duplice funzione nel sistema economico: una
funzione produttiva, quando la spesa pubblica è finalizzata a interventi strutturali (infrastrutture,
creazione di nuove imprese pubbliche ecc.) allo scopo di aumentare la capacità produttiva del
paese e con essa l’occupazione; I trasferimenti hanno effetti minori sull'aumento del reddito
rispetto alla spesa pubblica, poiché non aumentano direttamente la domanda aggregata ma
influenzano il reddito disponibile (Yd). Il moltiplicatore per i trasferimenti è inferiore rispetto a quello
della spesa pubblica.
3. Imposte sul reddito: Le imposte possono essere in somma fissa (To) o proporzionali al reddito (tY).
La riduzione di To o dell'aliquota fiscale (t) può avere effetti espansivi, ma l'efficacia dipende dalla
propensione marginale al consumo e dalla struttura fiscale. quando l’imposta è proporzionale al
reddito, il valore del moltiplicatore è pari a: (1/1-c(1-t)), minore rispetto a (1/1-c).
In generale, l'intervento dello Stato può influenzare l'equilibrio del reddito attraverso la spesa pubblica, i
trasferimenti e il sistema fiscale, ma l'efficacia di ciascuno strumento varia a seconda delle condizioni
economiche e delle politiche adottate.
Elisa Schiavi
L’equazione del Bilancio Pubblico è definita dalla differenza tra entrate ed uscite: BP= T(imposte) –
G(spesa pubblica).
Le variazioni della spesa pubblica e delle imposte hanno due effetti principali sul bilancio del settore
pubblico:
● Effetto moltiplicatore della spesa pubblica:
Quando c'è un aumento della spesa pu