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Il motivo per cui potrebbe risultare più conveniente applicare il block pricing rispetto alle tariffe a due parti

Il motivo per cui potrebbe risultare più conveniente applicare il block pricing rispetto alle tariffe a due parti, è inerente al fatto che, nonostante il profitto dell'impresa sia il medesimo, il controllo che era necessario nel caso delle tariffe a due parti per verificare l'età dei consumatori e capire a quanto dovesse ammontare il prezzo di ingresso e il prezzo dei drink, non è necessario per il block pricing poiché i consumatori andranno ad acquistare il pacchetto a loro dedicato.

6.2 La discriminazione di prezzo di secondo grado o menu pricing

Riprendendo l'esempio relativo alla discriminazione di prezzo di primo grado, possiamo affermare che i consumatori anziani non è detto che preferiscano consumare 12 drink, ma potrebbero accontentarsi della consumazione dedicata ai giovani, ovvero del pacchetto con 8 drink, e di conseguenza potrebbero acquistare il pacchetto a questi ultimi dedicato grazie anche all'assenza di controlli.

Circa l'età. Nella discriminazione di secondo grado, i consumatori non sono distinguibili in relazione a caratteristiche evidenti e osservabili: ciò significa che non si possono osservare le disponibilità a pagare dei consumatori, ovvero si verifica una asimmetria informativa che l'impresa deve essere in grado di risolvere mediante la formulazione di due pacchetti differenti che saranno gli stessi consumatori a decidere (si auto selezionano).

Lasciando invariate le due funzioni di domanda, ma non associandole ad anziani e giovani bensì a gruppi A e B, e lasciando il costo marginale pari a 4, effettuiamo un'analisi confrontandola con i risultati che abbiamo precedentemente trovato: in particolare, assumiamo che i consumatori anziani si accontentino di 8 drink e che quindi ottengano un surplus dalla differenza di prezzo tra il pacchetto a loro dedicato ed il pacchetto che effettivamente acquistano (cioè il pacchetto dedicato ai giovani).

del consumatore B sarebbe di 32, ottenuto sottraendo il prezzo di acquisto (64) dal valore di 96. In questo caso, il consumatore B otterrebbe un surplus positivo di 32. In conclusione, il consumatore A ha la possibilità di scegliere tra due pacchetti: uno da 120 con 12 drink e un surplus pari a zero, e uno da 96 con 8 drink e un surplus di 32. Tuttavia, il consumatore B potrebbe fingere di avere una bassa disponibilità a pagare e acquistare il secondo pacchetto a 64, ottenendo un surplus positivo di 32.

A risulterebbe essere pari a 96-64, ovvero 32. Difronte a queste due alternative, il consumatore A è guidato soltanto dall'ottenimento di un surplus, quindi sarà portato ad acquistare il pacchetto destinato ai consumatori B.

Come può l'impresa incentivare i consumatori A ad acquistare il pacchetto a loro destinato? L'impresa può incentivare i consumatori A ad acquistare il pacchetto a loro destinato assicurandogli lo stesso surplus che otterrebbero acquistando il pacchetto dedicato ai consumatori B. Abbiamo detto che il surplus dei consumatori in quest'ultima situazione è pari a 32: ciò significa che può diminuire il prezzo del pacchetto con 12 drink per un valore pari al surplus che avrebbero avuto nel caso dell'acquisto del pacchetto dei consumatori B (ovvero 120-32=88). L'impossibilità dell'impresa di conoscere le caratteristiche dei consumatori le impone di assorbire completamente il surplus.

dei consumatori B, ma di garantire ai consumatori A un surplus derivante dall'ariduzione del prezzo del pacchetto. Parliamo del cosiddetto vincolo di compatibilità degli incentivi. In questa situazione il profitto dell'impresa è pari a 40 dai clienti ad alto reddito (consumatori A), 88 - (4 ∙ 12) = 40, 64 - (4 ∙ovvero e a 32 dai clienti a basso reddito (consumatori B), ovvero8) = 32. Il totale è pari a 72, profitto che risulta essere maggiore rispetto alla situazione in cuitutti i consumatori acquistavano il secondo pacchetto. Questa tipologia di discriminazione si definisce menu pricing (o sconti sulle quantità) perché chi acquista di più spende di meno rispetto a chi acquista di meno: difatti, per i consumatori a basso reddito il prezzo per unità è pari a 64/8=8, mentre per i consumatori ad alto reddito il prezzo per unità è pari a 88/12=7,33. Il prezzo del pacchetto per i consumatori ad alto reddito

dipende dal pacchetto per i consumatori a basso reddito poiché il primo è costruito sulla base del surplus che i consumatori appartenenti alla prima categoria otterrebbero fingendosi consumatori a basso reddito.

Ma cosa succede se il pacchetto con 8 drink diventa un pacchetto al cui interno vi sono 7 drink? Per prima cosa bisogna capire il prezzo del pacchetto a queste condizioni: il prezzo del pacchetto ingresso + 7 drink è pari a 59,50. Calcoliamo ora la disponibilità a pagare per questo pacchetto dei consumatori ad alto reddito: a seguito di una serie di calcoli, otteniamo che per il pacchetto ingresso + 7 drink la massima disponibilità a pagare dei consumatori ad alto reddito è pari a 87,50.

Acquistando il seguente pacchetto "barando" otterrebbero un surplus pari alla differenza tra la loro massima disponibilità a pagare e il prezzo effettivo del pacchetto, ovvero 28.

Il pacchetto con 12 drink, con il nuovo pacchetto con 7 drink,

basso reddito da 8 a 7 drink, in quanto il profitto ottenuto è leggermente inferiore (31,50 rispetto a 32). D'altra parte, conviene aumentare il numero di unità del pacchetto dei consumatori ad alto reddito da 7 a 8 drink, poiché il profitto ottenuto è maggiore (44 rispetto a 40). Complessivamente, l'impresa ottiene un profitto di 75,50, che è superiore al profitto precedente di 72. Pertanto, il monopolista può vendere il pacchetto dei consumatori a basso reddito con 7 drink e il pacchetto dei consumatori ad alto reddito con 8 drink per massimizzare il suo profitto.basso reddito perché questo gli consente di aumentare il prezzo applicato a quelli ad alto reddito. La perdita dei profitti dei clienti con basso reddito è più che compensata dall'aumento di profitto ottenuto sui consumatori ad alto reddito cui offre pacchetti più costosi. Per i consumatori ad alto reddito, il benessere aumenterà grazie all'aumento delle quantità che l'impresa proporrà loro; l'idea è che ogni qualvolta si aumenti l'output per una determinata categoria di consumatori, questi ultimi staranno meglio, a prescindere dal surplus. Ci sono dei casi in cui è meglio vendere ad un solo gruppo di consumatori, ovvero nella situazione in cui il numero di consumatori ad alto reddito sia fortemente maggiore rispetto al numero dei consumatori a basso reddito: il monopolista tenderà ad escludere quest'ultima tipologia di consumatori così da incrementare i suoi profitti appropriandosi.del surplus massimo dei consumatori ad alto reddito. 6.3 Il benessere sociale in presenza di discriminazione di prezzo di primo e secondo grado Abbiamo detto che la discriminazione con prezzi non lineari aumenta il profitto dell'impresa; ma aumenta anche il benessere sociale? Per quanto attiene la discriminazione di primo grado, quest'ultima aumenta sempre il benessere sociale, questo perché, oltre a trasformare il surplus del consumatore in profitto d'impresa, quest'ultima genera il livello di output socialmente ottimale, livello che risulta essere maggiore rispetto al livello di output con prezzo uniforme. Per quanto attiene alla discriminazione di secondo grado, non è facile stabilire se il benessere sociale aumenti o no: questo perché da un lato, ovvero dal lato dei gruppi ad alto reddito, vengono offerte le quantità al livello socialmente efficiente, dall'altro, ovvero dal lato dei gruppi a basso reddito, l'impresa riduce laquantità offerta. Il benessere sociale aumenta se aumenta la quantità totale di output prodotto: ciò implica che non è possibile definire a priori se aumenti o meno poiché dipende dal numero di consumatori ad alto e basso reddito. Il raggruppamento dei prodotti e le vendite abbinate C'è un'altra strategia che l'impresa può seguire, ovvero pacchetti (detti bundling) che prevedono la vendita abbinata di prodotti diversi. Parliamo, per esempio, di Office (Word, Excel, Power Point, ecc.). Questo consente di aumentare i profitti dell'impresa grazie alla disponibilità a pagare dei consumatori per un determinato servizio per vendere prodotti che altrimenti resterebbero invenduti. Consideriamo, per esempio, due emittenti che trasmettono due vecchi film, ovvero "Casablanca" e "Godzilla": per poterlo fare devono acquistarne i diritti. L'emittente A per Casablanca ha una massimadisponibilità a pagare di 8000, mentre per Godzilla 2500; l'emittente B per Casablanca ha una disponibilità a pagare di 7000 (minore rispetto all'emittente A), mentre per Godzilla 3000 (maggiore rispetto all'emittente A). Se si considerano i prodotti separatamente e si calcola il prezzo di mercato per massimizzare il profitto, Casablanca si vende a 7000 (vendendo due unità e ottenendo un profitto di 14000), mentre Godzilla si vende a 2500 (vendendo due unità e ottenendo un profitto di 5000) generando un profitto di 19000. Ma vendendoli separatamente, una unità di ogni film resterebbe invenduta: si genera un pacchetto il cui prezzo si definisce guardando alla massima disponibilità a pagare totale delle due emittenti. L'emittente A ha una massima disponibilità a pagare totale di 10500, mentre l'emittente B di 10000: vendendo il pacchetto a 10000, il profitto dell'impresa aumenta di 1000. Parliamo del cosiddetto

Il bundling puro si verifica quando gli acquirenti acquistano il pacchetto completo o non acquistano nulla. L'esempio che abbiamo appena visto è semplificato e non considera i costi di produzione:

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A.A. 2022-2023
57 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aleevaccaroo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dell'organizzazione industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Peruzzi Valentina.