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IL MARKETING – PROBLEMATICHE STRATEGICHE

Il marketing: creare “consenso” verso l’impresa e la sua offerta.

Tre problematiche strategiche:

1. segmentazione

2. posizionamento

3. gestione strategica delle marche

1. SEGMENTAZIONE

Processo di suddivisione del mercato in sottoinsiemi detti segmenti.

Due fasi principali:

Individuazione dei segmenti

 Scelta del segmento target

 COME INDIVIDUO I SEGMENTI DI MERCATO?

Variabili per individuare i segmenti del mercato:

Variabili demografiche

 Variabili geografiche

 Variabili socio-economiche

Altre variabili più complesse:

Variabili psicografiche

 Variabili comportamentali

 Variabili relative all’esperienza del consumatore rispetto al prodotto

 Variabili relative ai bisogni e alle esigenze comuni dei consumatori

Dopo aver scelto le caratteristiche dovrò selezionare il target in base al profitto e ai

dati dei consumatori. Posso scegliere di focalizzarmi su un solo target o anche su più di

uno.

2. POSIZIONAMENTO

Individua la collocazione del prodotto e/o servizio nella percezione del consumatore

rispetto a prodotti e/o servizi dei competitor

Come posizionare un prodotto e/o un servizio?

Identificazione del livello qualitativo

 Identificazione delle caratteristiche chiave

 Benefici attesi

 Occasione d’uso

Il posizionamento può evolvere in relazione ai cambiamenti delle esigenze del

consumatore cambiamento del posizionamento.

3. GESTIONE STRATEGICA DELLE MARCHE

Cos’è la marca? Componente dell’offerta che contribuisce al valore riconosciuto dal

consumatore

La marca è caratterizzata:

Componente identificativa

 Componente percettiva

 Componente fiduciaria

10/10/2024

Leve decisionali del marketing

MAKRKETING MIX: combinazione di 4 leve decisionali del marketing per raggiungere i

suoi obiettivi.

Le leve decisionali del marketing le quattro “P”:

- Product

- Price

- Promotion

- Place

A) la gestione del prodotto (quanti diversi modelli ci sono quante diverse varianti di

un singolo modello)

- il prodotto in senso ampio:

Assolve a determinate funzioni d’uso, assume significati simbolici, stimola o

 rende possibile esperienze

- elementi soglia, di posizionamento, di unicità, sono caratteristiche riferite al

prodotto

B) la gestione del sistema di prezzi

- la variabilità del prezzo e la necessità/opportunità di un sistema di prezzi

- le determinanti fondamentali del prezzo:

Costi

 Domanda

 Concorrenza

C) la comunicazione:

processo dinamico e circolare che influenza il comportamento del consumatore

durante le fasi di acquisto del prodotto

- Il processo di comunicazione

Gli elementi: comunicatore, messaggio, ricevente, codifica e decodifica, rumore.

Es. Cynar

- legame con il territorio (creato in Veneto)

- Cynar marchio internazionale parte del gruppo campari

- stessi valori e visioni: realtà radicate nel territorio con respiro internazionale

- occasione d’uso: spritz

- dal carosello al passaggio a campari group nel 1995 fino alla sponsorizzazione di una

squadra di serie A

INSTANT MARKETING

È una tecnica di comunicazione che utilizza eventi rilevanti avvenuti in ambito

sportivo, culturale o politico in tempi brevi per creare una campagna pubblicitaria o un

post che richiami quanto accaduto e lo associ ai propri prodotti

D) la gestione commerciale

- organizzazione di canali distributivi

- sviluppo servizi commerciali attraverso canali distributivi

La struttura dei canali distributivi:

- La lunghezza del canale

- I criteri di scelta della lunghezza del canale

Il commercio elettronico

Customer experience nei punti vendita – fattori

- Memorabilità: il consumatore moderno si trova letteralmente immerso in un

ambiente carico di stimoli, messaggi, impulsi che lo raggiungono senza sosta.

Questo significa che per farsi notare, il retailer deve essere rilevante.

- Mobile friendly: se il retailer è digitale l’esperienza di navigazione deve essere

fluida e leggera in modo tale da essere fruibile anche da uno smartphone o un

altro device simile. Se invece il retailer è fisico, quest’ultimo deve integrare

l’esperienza in negozio con l’utilizzo del telefono.

IMPRESA FAMILIARE

1. definizione

Sono definite familiare le imprese in cui i membri della stessa famiglia sono coinvolti

nella proprietà e/o nella gestione del buisness esercitando una sostanziale influenza

nell’evoluzione dell’impresa.

- Nello specifico per considerare un’impresa familiare i membri della famiglia

devono avere una quota di proprietà pari almeno al 50% del totale del

capitale sociale (25% se l’impresa è quotata in borsa)

In che cosa deve essere diversa l’impresa familiare dalle altre:

- Dimensioni

- Vincoli di capitale (soldi);

- Contenimento del rischio capitale “paziente” (non goloso di risultati, non si

aspetta ritorni immediati);

- legame affettivo verso il lavoro (tema della passione, motivazione). Sono

importanti i valori che da l’impresa familiare;

- - semplicità di strumenti;

- Relativa semplicità e originalità degli strumenti di governance (statuto).

2. Socioemotional Wealth (SEW)

Teoria della SEW:

- Emozioni e obiettivi legati al nucleo familiare che si sovrappongono alle

esigenze di performance aziendale;

- Un insieme di fattori non economici presenti nell’impresa familiare che guidano

decisioni e comportamenti.

3. circuiti virtuosi e circuiti viziosi

4. tre snodi evolutivi che portano tre sfide di valenza strategica.

- la successione imprenditoriale “transizione” (nascita di nuovi modelli manageriali)

- l’ingresso dei manager esterni

- apertura del capitale

Composizione del c.d.a.

15/10/2024

Catena del valore

1. Il marketing deve essere coerente con la catena del valore.

La catena del valore è la chiave di lettura del V.C (vantaggio competitivo)

Vantaggio competitivo:

- Costo:

- Differenziazione: è un premio di prezzo

Se ho un vantaggio competitivo: sono più forte dei concorrenti a livello di ROI (produco

un risultato migliore rispetto ai miei concorrenti).

2. A.C. (ambito competitivo)

Le strategie di successo non si basano solo sul costo o sulla differenziazione ma anche

sull’ambito competitivo che può essere:

- Ampio: leader di costo o leadership di differenziazione

- Ristretto: focalizzazione

Ambito ampio o ambito ristretto?

- Tipologia di clienti: segmentazione della clientela si concentra su una nicchia di

clienti o su delle masse di clienti.

- Gamma di prodotto: tipologie di prodotti all’interno di un settore.

- Ambito geografico: internazionalizzazione (decidere in che ambito geografico

vendere i propri prodotti.

- Ambito di integrazione: decido di occuparmi solo di alcune fasi produttive

oppure di tutte le fasi produttive.

- Ambito di settore: unisco tecnologie differenti, unisco due settori diversi

(Sant’Anna che fa anche il tè)

La strategia di focalizzazione:

Consiste nella ricerca di una posizione:

- Di vantaggio assoluto nei costi

- Di differenziazione

Può essere considerata una terza strategia competitiva di base, anche se, in effetti,

consiste nell’attuazione di una delle due precedenti in un’area

I vantaggi della focalizzazione

- Consente all’impresa di indirizzare tutti i propri sforzi economici e strategici in

un contesto circoscritto e quindi, di beneficiare, a parità di altre condizioni, di

una MAGGIORE FORZA COMPETITIVA per un dato livello di risorse disponibili.

- Favorisce la SPECIALIZZAZIONE delle risorse e delle conoscenze da parte

dell’impresa e quindi la migliore capacità di raggiungere una posizione di

vantaggio competitivo nella propria area di buisness.

- RIDUCE la pressione competitiva proveniente dalle GRANDE IMPRESE che (in

condizioni normali di mercato) tendono ad avere minore attenzione verso le

aree di buisness di piccola dimensione.

I limiti della focalizzazione

- Investire e specializzarsi in un’area del mercato economicamente non

sostenibile

- Investire e specializzarsi in un’area del mercato facilmente aggredibile.

- Seguire il ciclo di vita dell’area di mercato dove si è focalizzata l’attività

3. il paradigma s.s. (strategia-struttura)

Il disegno strategico va realizzato e per realizzarlo serve una struttura.

Progettazione organizzativa: devo creare i presupposti organizzativi per realizzare

la strategia, si lavora su degli strumenti, ma soprattutto si tratta di lavorare sulle

persone.

17/10/2024

1. Premessa: Velasco

- Ruoli

- Errori/alibi

- adattamento

- coordinamento

- motivazione

- senso del lavoro

- orientamento al cliente

L’implementazione delle strategie:

progettazione e organizzativa e gestione del

capitale umano

2. che cos’è la struttura organizzativa? Efficienza (bisogna creare i presupposti

per contenere i costi)

Flessibilità/elasticità

- si compone di unità organizzative

- viene rappresentata nell’organigramma

- la scelta del modello dipende da:

la dimensione aziendale;

 la situazione prodotti-mercati;

 la tecnologia;

 la struttura e la dinamica dell’ambiente;

 le strategie adottate.

SBU= strategie buisness unit

Ci possono essere situazioni di combinazione prodotti-mercati che richiedono strategie

differenti.

Prodotti-mercati con loro specificità strategiche possono richiedere unità

organizzative dedicate

l’azienda si attrezza con un’unità organizzata mettendo a capo un signore che guarda

l’intera politica aziendale rispetto alla ESG. L’azienda si inventa la sustainability

manager.

3. le diverse tipologie

Il modello elementare:

- elevato accentramento

- limitata formalizzazione

- Coordinamento mediante supervisione

- principali vantaggi:

flessibilità nel breve periodo

 bassi costi di struttura

 rapporti interpersonali

- svantaggi:

poca attenzione alla crescita

 sbilanciamento operativo

il modello elementare va bene solo per le piccole aziende.

Il modello funzionale puro:

- ripartizione 1 livello per funzioni

- elevata specializzazione funzionale

- elevata rigidità strutturale

- Elevata efficacia ed efficienza in caso di:

modeste dimensioni aziendali;

 bassa differenziazione di prodotto e a lungo ciclo di vita;

 tecnologia stabile;

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
38 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alecappi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Visconti Federico.