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Vado avanti e arrivo a quest’altro pezzo sempre su Giovanni da Modena.
“Non è questo il momento più adatto per una piena ricostruzione della persona artistica, così notevole, di
Giovanni da Modena.”
Io invece avevo previsto che fosse il momento adatto e ho raccolto anche una delle schede più aggiornate
del pittore. Però seguiamo Longhi.
“Ma chi vi si provi, finirà per trovar naturale che proprio nel cuore di quella regione emiliana, dove già per
tutto il Trecento s'era lavorato alle fondamenta del moto « internazionale» [sta dicendo che chi si mette a
cercare di capire chi è Giovanni da Modena, finirà per trovare naturale che proprio in Emilia-Romagna dove
già per tutto il ‘300 si è lavorato sulle orme del gotico internazionale], e precisamente nel riguardo più
sostanzioso di un linguaggio diretto e per tutti espressivo, apparisse cosi presto, all'aprirsi del nuovo secolo,
una forma personale che, nel quadro di quel moto multiforme e di fronte alla squisitezza cortese» e quasi
morbida di Stefano, di Gentile, di Michelino, del Pisanello, suona con possanza rusticana, quasi come una
controparte comunale e di popolo, di fraglia e di corporazione.”
Nell’ambito del gotico internazionale (che continua a convivere nonostante le novità portate dai filoni di
Gentile…) si contrappone una novità rappresentata da questo linguaggio più rustico e più forte che sa di
fraglia e corporazione.
La fraglia è una corporazione di artigiani.
Longhi ci dice che non stupisce che questo linguaggio compaia in Emilia-Romagna, questo linguaggio
rustico, corposo che è un contro-altare, ad un altro tardogotico (Michelino da Besozzo, Gentile da Fabriano,
ecc…) che è lineare, elegante, raffinato.
Qui Longhi fa un’affermazione politica. Dice che tutto questo è quasi la controparte comunale e di popolo, di
fraglia e di corporazioni. Come se Giovanni di Modena volesse rappresentare le fraglie comunali (di
artihiani), uno spirito comunale invece di uno spirito aristocratico e cortese.
Veleggia intorno al mondo fascista. Il rapporto di Longhi con il fascismo è molto complesso, c’è chi dice che
era fascista e chi no. Certo quando entra nel mercato dell’arte fa affari con persone che non sono
antifasciste, del resto abbiamo visto chi ha organizzato la mostra.
Ma lasciamo stare la sua posizione con il fascismo. C’è chi lo vede fascista e chi comunista.