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INCONSCIO DINAMICO

Se le esperienze affettive del bambino sono gravemente non corrisposte o rifiutate, percepirà questi aspetti della sua vita affettiva come rifiutati dai genitori. Al fine di mantenere il legame indispensabile con i genitori, il bambino si difende da questi affetti reprimendoli e non consentendogli accesso alla coscienza.

Questo tipo di inconscio, chiamato "inconscio dinamico", è esattamente l'inconscio proposto da Freud, definito come una lotta tra gli affetti e le difese. L'inconscio dinamico contiene gli affetti conflittuali esclusi dalla coscienza in modo difensivo, rimossi attraverso le difese, quindi tutti quei comportamenti che vengono rifiutati dai genitori. È importante però sottolineare che gli stati affettivi che vengono rimossi sono determinati dalla reazione del genitore.

L'INCONSCIO NON CONVALIDATO

Un altro caso sono i comportamenti che non ricevono nessuna risposta dal genitore, non vengono

rafforzatiné appresi, rimangono inconsci perché non formulati. Questi aspetti formano l'inconscio non convalidato. Riassumendo, nella teoria intersoggettiva esiste una visione tripartita dell'inconscio: - Inconscio preriflessivo: composto da tutte le esperienze affettive ed emotive validate, rinforzate e apprese che sono alla base della personalità; - Inconscio dinamico: racchiude tutte le esperienze rifiutate attivamente dai genitori quindi represse, in cui entrano in conflitto affetti e difese; - Inconscio non convalidato: contiene le esperienze che non vengono represse dai genitori, ma neanche convalidate né rafforzate e quindi che il bambino non può apprendere. PSICOPATOLOGIA PER LA TEORIA INTERSOGGETTIVA Secondo la teoria intersoggettiva, gli aspetti dell'esperienza affettiva che vengono rifiutati o non convalidati dai genitori o che minacciano il legame con loro, vengono repressi e non formulati. L'inconscio che forma

La personalità dell'individuo è l'inconscio preriflessivo, invece l'inconscio dinamico e l'inconscio non convalidato rimangono repressi, al di fuori della coscienza. In caso di contenuti psichici rifiutati, vengono allontanati dalla coscienza attraverso le difese. Nel caso di contenuti psichici non convalidati, rimangono inconsci perché non sono stati rinforzati dai genitori. In entrambi i casi, la gamma delle esperienze possibili è limitata dal contesto intersoggettivo genitoriale e per gli psicologi intersoggettivi la limitazione del campo esperienziale è alla base della psicopatologia, un concetto importante nella psicopatologia moderna, ma che ha ricevuto alcune critiche. Ad esempio Eagle, psicoanalista contemporaneo che viene da una tradizione della Psicologia dell'Io, sostiene che ci siano certi comportamenti che è giusto limitare al bambino, quindi in una buona educazione risulta giusta la limitazione delle

esperienze possibili, assicurandosecondo l'autore una buona crescita. Se si facesse sempre tutto avremmo difficoltà a valutare una nostradirezionalità. All'interno della teoria intersoggettiva invece non vengono fatte differenze, la limitazionedella gamma delle esperienze possibili viene definita come un principio alla base della psicopatologia: menole esperienze emozionali vengono limitate, più l'individuo può raggiungere buoni livelli di salute mentale. PSICOANALISI CONTEMPORANEA - FUNZIONE DELLA MENTE Per Freud, la funzione principale della mente era la scarica dell'eccitamento. Nella psicoanalisi contemporanea invece, la mente è un apparato atto a formare e preservare legami con gli altri. CRITICHE ALL'INCONSCIO DINAMICO FREUDIANO COME REALTÀ NASCOSTA COMPLETAMENTE FORMATA La psicoanalisi contemporanea rifiuta quasi interamente l'idea dell'inconscio proposta da Freud. L'inconsciodinamico perFreud comprendeva contenuti psichici completamente formati, sia che fossero consci che inconsci e sosteneva che un desiderio inconscio rimosso, se portato alla coscienza, rimanesse inalterato. I contenuti inconsci diventano consci grazie alla funzione percettiva. Quest'idea di inconscio dinamico come serbatoio di contenuti psichici rimossi che una volta portati alla coscienza risultano immutati, è stata rifiutata da gran parte della psicoanalisi contemporanea e criticata anche dalla psicologia cognitiva. INCONSCIO COME ESPERIENZA NON FORMULATA Una prima formulazione interessante nel campo psicoanalitico è stata fornita da Donnel Stern (1989-1997). Sosteneva che l'inconscio potesse essere definito in termini di esperienza non formulata. Questo significa che un contenuto psichico inconscio non è stato ancora articolato. Per portare un contenuto inconscio alla coscienza bisogna formularlo principalmente con il linguaggio. L'inconscio viene quindiinteso come l'esperienza grezza e inespressa che precede la rappresentazione e la traduzione in parole. RENDERE CONSCIO L'INCONSCIO Per Freud rendere conscio l'inconscio significava portare alla coscienza un contenuto psichico preesistente ben definito, mentre per Stern significava costruire o completare attraverso l'interpretazione un'esperienza fugace e indefinita tramite il processo di formulazione dipendente dal contesto relazionale: viene quindi formulato nell'interazione con l'altro, diventando una nuova esperienza. Per Freud, nella psicoanalisi attraverso le associazioni libere e l'insight, il paziente può ricordare il contenuto rimosso esattamente così com'era e il terapeuta aiuta in questo processo, ma non interviene nella descrizione del ricordo rimosso. Per Stern invece, nel momento in cui l'inconscio diventa conscio, essendo quest'inconscio non formulato, si procede attraverso una formulazione che

Avviene in un contesto relazionale, il contenuto inconscio prende forma nel momento in cui viene formulato e riceve l'influenza del momento stesso e della relazione stessa in cui viene articolato.

LA DIFESA COME NON FORMULAZIONE

Secondo Stern la non formulazione è una modalità di difesa primaria dai contenuti inconsci minacciosi. Questa interpretazione crea però un controsenso, infatti se le esperienze non formulate non sono mai state interpretate non dovrebbero suscitare una reazione difensiva, in quanto non ne è stato definito il significato. È stata ripresa la teoria del conflitto di Freud per cercare di spiegare che cosa intendesse Stern per difendersi da ciò che non è formulato. Secondo Freud, ciò che veniva rimosso erano i desideri sessuali infantili perturbanti che continuavano a fare pressione, in particolare l'ammontare di affetto ad essi associato. Percepiamo quindi l'angoscia segnale che attiva le difese.

GLI

INDIZI FUGACI

Quindi, secondo Stern, non è necessario che un'esperienza venga completamente formulata per difenderci da questa, ma basta entrare in contatto con alcuni indizi familiari che riteniamo pericolosi e che quindi facciano scattare automaticamente la difesa di non formulare ulteriormente. Questi segnali vengono chiamati indizi fugaci. È sufficiente codificare quel poco che serve per classificarlo in una categoria già formulata per far scattare la difesa "non codificare oltre".

LA RIMOZIONE COME MANCATA ASSOCIAZIONE IDEATIVA

George Klein, della Psicologia dell'Io, propose un altro modo di come i contenuti psichici pericolosi vengano rimossi. Riprendendo il modello freudiano, Klein sosteneva che uno degli aspetti più importanti della rimozione era impedire l'associazione ideativa. Se un contenuto psichico non viene connesso con gli altri, impedisce di comprenderne il significato e rimane isolato. Questo significa che per Klein,

ciò che non è formulato e che ha bisogno di esserlo, è il significato di un contenuto che di per sé è completamente conscio. Esempio per chiarire meglio il significato di un contenuto: una persona riceve una proposta lavorativa interessante a cui deve dare una risposta il giorno successivo. Il giorno dopo la proposta si sveglia con una sensazione di vuoto allo stomaco. La persona è in grado di descrivere in maniera precisa la sensazione di vuoto allo stomaco, ma potrebbe non essere in grado di collegarla alla proposta di lavoro. In questo caso l'esperienza somatica è totalmente cosciente, ma è il suo significato che non è consapevole. Quindi la sensazione fisica di vuoto allo stomaco è completamente conscia, ma se non lo associa alla proposta di lavoro come reazione di stress, nervosismo o eccitazione, rimarrà una sensazione fisica a cui non sa dare un vero significato, non associata all'evento. Questo

è quello che intende George Klein nellasua interpretazione di inconscio.pag. 43

INCONSCIO RAPPRESENTAZIONALE

Una concezione dell’inconscio molto diffusa nella psicoanalisi contemporanea è la sua interpretazione intermini di rappresentazioni di sé, dell’oggetto e dell’interazione tra i due, proposta da vari autori inpsicoanalisi, come per esempio nella teoria di Mitchell e nella teoria intersoggettiva. In questo approccio icontenuti inconsci sono riconducibili a credenze, aspettative e affetti che sono stati acquisiti nelleesperienze precoci di interazione con i nostri genitori: a questo tipo di inconscio viene dato il nome diinconscio rappresentazionale, un insieme di schemi, di modalità di relazioni apprese soprattutto nelleprime esperienze con i genitori e che vengono riproposte all’interno di tutte le relazioni della vita e checompongono la visione del Sé, dell’altro e della relazione tra noi e gli altri. Le ripetute

interazioni precoci con le figure genitoriali vengono astratte in rappresentazioni generali di interazioni prototipiche che fanno da modello di ciò che dobbiamo credere e aspettarci. Queste rappresentazioni non sono inconsce nel senso di rimosse, ma sono inconsce in quanto implicite. Stern ha coniato il termine "conoscenza relazionale implicita" per definire appunto l'idea dell'inconscio rappresentazionale così diffusa nella psicoanalisi contemporanea. INCONSCIO DINAMICO E INCONSCIO COGNITIVO Questo concetto di inconscio rappresentazionale avvicina la psicoanalisi alla psicologia cognitiva. Infatti, la descrizione dei processi inconsci come impliciti richiama i concetti della psicologia cognitiva di "memoria procedurale", "conoscenza procedurale" e "schema relazionale implicito", cioè nel definire chi siamo e chi sono gli altri applichiamo degli schemi che derivano dalle nostre prime esperienze. La differenza

Il più importante è che l'inconscio della psicologia dinamica contemporanea descrive queste conoscenze procedurali implicite in termini relazionali con forte affettività.

LA PSICOPATOLOGIA NELLA PSIC

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
152 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fiumana.sara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Baglioni Chiara.