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DEFINIZIONE DI REDDITO

Abbiamo varie nozioni di cosa sia il reddito da un punto di vista teorico-economico:

  • Reddito come accrescimento della ricchezza - Reddito-entrata. -> Secondo questa prima nozione, accrescimento di ricchezza comprende qualsiasi accrescimento della propria ricchezza. - Secondo questa nozione anche una donazione è reddito (es. la classica mancia della nonna, ma anche regalare il biglietto di un concerto può essere un reddito).
  • Reddito come prodotto. -> Questa nozione ritiene reddito qualsiasi accrescimento ottenuto tramite una fonte produttiva, cioè tramite il lavoro. - Secondo questa nozione, se trovo dei soldi per strada o ricevo i soldi dalla nonna non ho un reddito.
  • Reddito come accrescimento consumato. -> Questa nozione vede come reddito l'accrescimento che ho consumato: se si realizza un'enorme quantità di denaro ma non si spende, la ricchezza non è manifestata, quindi...

Secondo alcuni economisti, il reddito è solo l'accrescimento che io consumo.

Reddito come liquidità. —> Questa nozione è stata discussa negli ultimi anni, anche se poi abbandonata. — L'autore di questa nozione è il prof. Marco Versiglioni secondo cui, per la nozione di reddito liquido, si guarda i ussi di liquidità: non si guarda ciò che non è liquido. Il nostro legislatore ha adottato una nozione di reddito-prodotto con qualche apertura la reddito-entrata. fi fl fi fi 21COME IL LEGISLATORE DEFINISCE IL REDDITO Dobbiamo veri care però IMPONIBILE, cioè quel reddito che è presupposto del tributo. — Dal punto di vista comparato, abbiamo due possibili soluzioni teoriche diverse: De nizione globale: a. significa considerare reddito qualsiasi accrescimento di ricchezza, salvo le ipotesi che il legislatore sottrae all'imposizione. —> Questa è la nozione adottata nell'art. 61

del codice tributario americano: nelle università americane il professore non indica agli studenti che cosa è reddito, ma parlerà in negativo dicendo cosa non è reddito, perché tutto il resto lo è, quindi parla per sottrazione. Definizione per categorie; b. non c'è una nozione generale. — Soluzione adottata dal legislatore italiano. Art. 1 T.u.i.r. - Presupposto dell'imposta: "Presupposto dell'imposta sul reddito delle persone fisiche è il possesso di redditi in denaro o in natura rientranti nelle categorie indicate". Art. 6, co.1 T.u.i.r.: "nell'articolo 6 1. I singoli redditi sono classificati nelle seguenti categorie: a) redditi fondiari; b) redditi di capitale; c) redditi di lavoro dipendente; d) redditi di lavoro autonomo; e) redditi di impresa; f) redditi diversi. Il lavoro del fiscalista italiano, che deve valutare se una certa tipologia di reddito è imponibile, èquello di andare a vedere se quel tipo di reddito rientra in una delle sei categorie. — Il scalista americano, invece, parte dal presupposto che quel reddito sia imponibile, poi va a prendere il codice e vede se quel reddito è sottratto dalla base imponibile. - Quindi in sostanza, in Italia ci viene detto cosa è reddito, negli Usa ci viene detto cosa non è reddito. Es. dei Bitcoin: quando nel 1986 è stato scritto il T.u.i.r., i bitcoin non c'erano e quindi non sono stati considerati; se quindi si va a cercare in positivo la plusvalenza che si realizza sui bitcoin, non si trova tra le categorie, ma bisognerà fare delle riflessioni se il bitcoin è valuta oppure bene immateriale. — In Italia quindi una nuova tipologia di reddito rischia di non essere considerata come base imponibile fino a quando il legislatore italiano non definisce i nuovi redditi inserendoli o meno in una categoria. - Negli USA invece sarebbero direttamente reddito, poi sta

Al legislatore eventualmente sottrarli dall'imposizione. In Italia non vi è una definizione generale, ma vi è una definizione per categorie.

Di queste sei categorie studieremo due cose di ogni categoria:

  1. il perimetro: quali sono le tipologie di redditi che rientrano in queste categorie? (es. se ho un immobile in Francia, questo rientra nei redditi imponibili?)
  2. la determinazione e la quantificazione: una volta che ho individuato il perimetro della categoria, come lo determino?

Perché abbiamo delle categorie diverse? Per quale ragione dobbiamo avere delle categorie di reddito diverse? Perché ogni categoria ha delle regole diverse: ogni categoria ha il suo perimetro e le sue regole proprie di determinazione e quantificazione.

Il reddito imponibile non è altro che la somma dei vari redditi, che però si calcolano in modo diverso: ogni categoria ha le proprie regole di determinazione.

I perimetri delle categorie restano chiusi, nel senso che le

ipotesi reddituali devono essere tassativamente previste, per cui se un’ipotesi reddituale non è inclusa allora non è reddito.

Un’altra peculiarità delle categorie è che sono separate l’una dall’altra: non è scontato che, se in una categoria ho un reddito e in un’altra ho una componente negativa (perdita), posso compensare la perdita con il reddito.

Un altro aspetto fondamentale e generale di questa nozione per categorie di reddito è che il reddito è un concetto diverso rispetto al patrimonio. —> Il patrimonio è un insieme di attivi e passivi di una determinata persona: è un elemento statico (come se fosse una fotografia). — Il reddito, invece, è una misura dinamica, perché misura una differenza di ricchezza in un certo periodo.

Qual è la differenza tra reddito e patrimonio e perché ci interessa? Quando ho

unaccrescimento di ricchezza, ho un reddito; ma se io ho un reintegro patrimoniale non ho alcun accrescimento di ricchezza. Es.: vengo in università, faccio un incidente in motorino e non posso tenere la lezione di diritto tributario che per me ha un accrescimento di ricchezza di euro; il motorino è distrutto e vale tremila euro, il valore del reddito perso è di 100; ho un'indennità di tremila e cento euro. - Qual è il reddito? Il risarcimento del danno emergente (cioè 3000 del motorino) è un reintegro patrimoniale, quindi non ho reddito; ma il risarcimento del lucro cessante è reddito? - La risposta è dipende: dipende dalla natura reddituale del lucro cessante. Se io avessi percepito quel reddito, quel reddito sarebbe rientrato in una delle sei categorie? Se la risposta è sì, allora quell'indennità è reddito imponibile; se la risposta è no, allora non è reddito imponibile. - NelIl nostro esempio la risposta è sì, perché l'indennità sostituisce un reddito dato da lavoro dipendente e quindi è un reddito imponibile. L'indennità di maternità è imponibile? Sì, perché sostituisce il reddito del lavoro dipendente. "L'indennità che sostituisce dei redditi ha stessa natura del reddito sostituito." - Art. 6, co.2 T.u.i.r.: "I proventi conseguiti in sostituzione di redditi, anche per effetto di cessione dei relativi crediti, e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, a titolo di risarcimento di danni consistenti nella perdita di redditi, esclusi quelli dipendenti da invalidità permanente o da morte, costituiscono redditi della stessa categoria di quelli sostituiti o perduti. Gli interessi moratori e gli interessi per dilazione di pagamento costituiscono redditi della stessa categoria di quelli da cui derivano i crediti su cui tali interessi."

sono maturati.Quando pensiamo al reddito, dobbiamo pensare ad una misura netta: il reddito è una misura netta. Questo vuol dire che è determinato al netto dei costi di produzione del reddito. Il reddito è: componenti positivi - componenti negativi (costi di produzione di quel reddito). - Il reddito che viene ricostruito anche in accertamento è una misura netta. Il reddito netto è il presupposto di Ires e Irpef. Es.: ho un'impresa che produce liquido per le pulizie; un barattolo di liquido lo vendo a 4 euro. Il reddito è: 4 - i costi di produzione (3 euro); il reddito quindi sarà 1. Es. 2: vado a fare una lezione e ho diritto al 100 euro (componente positivo); per fare la lezione devo sostenere dei costi (trasporto e acquisto di un libro: 30 euro). - Il reddito sarà quindi 70 euro. Abbiamo sei categorie di reddito; quindi bisogna verificare le regole di determinazione del reddito di ogni categoria, dato che il

Il reddito complessivo è la somma dei redditi di ciascuna categoria. - Dobbiamo quindi verificare il reddito netto categoria per categoria.

  • Reddito di impresa e reddito di lavoro autonomo. -> Il legislatore ammette la deducibilità dei costi di produzione. L'avvocato, come entrate, avrà i compensi professionali; ma avrà anche dei costi, come l'affitto dello studio o gli stipendi dei dipendenti che lo assistono o gli strumenti per svolgere il suo lavoro. - Il reddito da lavoro autonomo è al netto dei costi di produzione nel senso che il lavoratore autonomo può dedurre questi costi. - La stessa cosa vale per l'imprenditore.
  • Lavoro dipendente. -> No diritto ad alcuna deduzione di costi: lo stipendio è già reddito netto. - Perché è così? La corte costituzionale è intervenuta sul perché i dipendenti non possono dedurre i costi di produzione dal reddito da lavoro dipendente.

lavoro dipendente: è perché non ne hanno. Il legislatore assume che il dipendente ha tutto ciò di cui ha bisogno per il lavoro messo a disposizione dal datore di lavoro; non è sempre così, ma di solito è il datore di lavoro che mette a disposizione gli strumenti di lavoro.

È prevista però una deduzione forfettaria. - Per il prof non sostituisce la deduzione dei costi. N.B. terminologico: deduzione e detrazione sono cose diverse: la deduzione riduce la base imponibile (si deduce un costo dal reddito); la detrazione riduce l’imposta.

Reddito di capitale. Non ammette deducibilità di costi, perché il legislatore assume che non ci siano costi di produzione per il reddito di capitale. Sono definiti anche redditi passivi: si investe del denaro (ad es. in un’obbligazione) e si aspetta che qualcuno li faccia fruttare e tornino dei dividendi.

Redditi fondiari.

—> Si determinano in misura forfettaria; qu

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A.A. 2022-2023
86 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irene.digiacomo98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Sartori Nicola.