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CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA (CSM)
Il CSM (definito organo di alto livello) si occupa della vita professionale dei magistrati, in particolare:
- reclutamento magistrati;
- assegnazione nelle sedi;
- promozioni;
- trasferimenti;
- provvedimenti disciplinari.
Garanzie dei magistrati:
- I magistrati si distinguono solo per diversità di funzioni (non c'è una progressione di carriera = gerarchia) - evitare casi di corruzione.
- Inamovibilità: un magistrato può essere trasferito in un altro tribunale solo con il suo consenso o per motivi disciplinari.
Composizione del CSM:
- Membri di diritto entrano perché sono già titolari di altre cariche:
- Presidente della repubblica;
- 1° presidente della Corte di cassazione;
- Procuratore generale presso la Corte di Cassazione.
- Membri elettivi vengono scelti attraverso delle elezioni:
- 16 membri togati (2/3 Magistrati eletti dagli stessi magistrati, scelti
Ogni 4 anni.• membri laici (1/3→8). Sono professori universitari, avvocati che esercitano la professione da un certo numero di anni, eletti dal Parlamento in seduta comune.
Il Ministro della giustizia (facente parte del Governo) potrebbe essere indotto a immischiarsi nelle questioni che riguardano l’autonomia e indipendenza del potere giudiziario del CSM.
Tutti i magistrati sono indipendenti dal ministero della giustizia.
• Gli 8 magistrati laici sono scelti dal potere politico (parlamento in seduta comune). Vengono scelti dai partiti, i quali si mettono d’accordo fra di loro e ad ogni partito viene garantito il diritto di poter scegliere un tot→logico numero di magistrati in base alla propria rilevanza di spartizione partitica.
Nel CSM c’è quindi una componente politicizzata→12 magistrati laici.
Se non ci fossero i magistrati laici eletti dal parlamento, il quale rappresenta il potere politico vi sarebbe un rischio di autogestione e di abuso del
ad un magistrato requirente). La separazione delle carriere è stata introdotta per garantire l'indipendenza e l'imparzialità dei magistrati. I magistrati giudicanti sono responsabili di emettere sentenze e decidere sulle questioni legali, mentre i magistrati requirenti sono responsabili di indagare sui reati e presentare le accuse in tribunale. LIMITI ALLA RESPONSABILITÀ DEI MAGISTRATI: I magistrati godono di una certa immunità per le loro decisioni e azioni nel corso del loro lavoro. Questo è fatto per garantire che possano agire in modo indipendente e senza timore di ritorsioni. Tuttavia, ci sono limiti a questa immunità. Se un magistrato commette un reato o agisce in modo negligente o corrotto, può essere soggetto a procedimenti disciplinari o penali. CONTROLLO ESTERNO SULLA MAGISTRATURA: Per evitare abusi di potere, la magistratura è soggetta a un controllo esterno. Ci sono organi di controllo come il Consiglio Superiore della Magistratura che supervisionano l'operato dei magistrati e possono prendere provvedimenti disciplinari in caso di violazioni delle regole professionali. Inoltre, i cittadini possono presentare reclami contro i magistrati e richiedere un'indagine sul loro comportamento. In conclusione, sebbene il potere giudiziario abbia una certa autonomia, ci sono meccanismi di controllo e limiti alla responsabilità dei magistrati per garantire l'imparzialità e l'integrità del sistema giudiziario.magistrato requirente).
- Magistrato giudicante: colui che al di sopra delle parti deve decidere in maniera imparziale e neutrale chi ha torto e chi ha ragione;
- Magistrato requirente: pubblici ministeri che nel processo penale sostengono l'accusa contro l'imputato, sono sempre magistrati ma che svolgono funzioni diverse, anche il pubblico ministero deve essere imparziale e neutrale.
Oggi i magistrati però possono passare da una carriera ad un'altra semplicemente facendone domanda, (quindi colui che è sostituto procuratore della repubblica, cioè magistrato requirente, può chiedere di diventare magistrato giudicante, e viceversa). Chi è a favore invece della separazione delle carriere, vuole introdurre una rigida distinzione tra queste due tipologie di magistrati, ed impedire ai magistrati questo passaggio automatico, perché si potrebbe dubitare dell'imparzialità e credibilità del magistrato.
giudicante.Tutti i magistrati sia giudicanti che requirenti sono rappresentati dal CSM.Una riforma del CSM, che vorrebbero introdurre i sostenitori della separazione delle carriere è quella di lasciare il CSM responsabile per i magistrati giudicanti e sottoporre i magistrati requirenti al potere del politico, rappresentato→dal Ministro della giustizia il potere politico in questo modo riuscirebbe a orientare in maniera vincolante l’azione investigativa dei pubblici ministeri.La nostra Costituzione si basa sul→principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, il PM non può far distinzione direato, quando gli arriva una notizia di reato deve intraprendere l’attività investigativa volta a trovare il colpevole.
RESPONSABILITÁ DEI MAGISTRATI:
I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
I magistrati sono soggetti alla:
- Responsabilità disciplinare: violazione di principi etici legati al suo ruolo
- Responsabilità penale: commissione di reati
- Responsabilità civile: risarcimento danni causati nell'esercizio delle loro funzioni
(deontologiaprofessionale)→soggetta a sanzioni disciplinari (es ammonizione, richiamo scritto, sospensione,allontanamento dalla magistratura).Il magistrato ha il dovere di essere e apparire neutrale, imparziale, corretto.
2. Responsabilità giudiziaria può essere:
- penale, in caso di commissione di reati;
- civile magistrato chiamato a risarcire il danno di chi è vittima di malagiustizia (art 43 Codice Civile).
Garanzia→Responsabilità civile, il magistrato risponde solo per dolo o colpa grave:
- dolo: il danno è stato compiuto intenzionalmente;
- colpa: negligenza, imprudenza, imperizia. Non è intenzionale. La colpa può essere graduata: colpagrave o lieve. Affinché venga attribuita ai magistrati la colpa è necessario che sia grave.
I magistrati sono assistiti da questa garanzia perché ci potrebbe essere un abuso di potere controquest’ultimi e soprattutto perché si tratta di
un’attività rischiosa (il rischio di sbagliare è molto alto). È considerata rischiosa perché il diritto non è una scienza esatta va interpretato, le prove a disposizione potrebbero non essere sufficienti e certe, quindi le sentenze potrebbero cambiare nel corso degli anni. Se non ci fosse questa garanzia nessuno si assumerebbe tale rischio.
PRINCIPI che regolano la posizione degli utenti dell’amministrazione giudiziaria (soggetti che possono essere coinvolti nell’attività giudiziaria):
- La Costituzione riconosce a tutti il diritto di agire e di difendersi in giudizio (principio di eguaglianza formale);
- diritto di agire: presentare una domanda al giudice per risolvere una certa controversia);
- diritto di difendersi: diritto di sostenere le proprie ragioni per non subire una sentenza sfavorevole, allegare le proprie ragioni di fatto e di diritto.
In relazione al diritto di difendersi vi è il gratuito patrocinio:
quando una persona non è in grado di sostenere i costi di una difesa tecnica allora gli viene concesso un avvocato d'ufficio remunerato dallo Stato → tutela del principio di eguaglianza sostanziale. In materia penale dove la difesa diventa decisiva, ci sono due principi fondamentali in materia penale stabiliti dalla Costituzione: • presunzione di non colpevolezza → presunzione: istituto giuridico che permette di risalire da un fatto noto ad un fatto ignoto non conosciuto ma da dimostrare. La presunzione può essere assoluta o relativa. Presunzione di non colpevolezza: l'imputato si presume non colpevole di quel reato → presunzione di non colpevolezza è relativa, cioè si può far cadere attraverso una prova contraria, il compito nel processo penale spetta al PM (accusa) quello di dimostrare la colpevolezza dell'imputato. • principio della finalità rieducativa della pena → finalità rieducativa: reinserimento.nella società del condannato a ergastolo = condanna a vita in prigione. 3. Principio del giusto processo, art 111 della Costituzione: - ragionevole durata del processo; - imparzialità e terzietà del giudice; - le prove si formano nel contradittorio tra le parti, la testimonianza non è un dogma, raramente è decisiva deve essere avvalorata anche da altre prove. 13/11/2019 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Quando parla di PA, si fa riferimento ad uno dei 3 poteri dello Stato: potere esecutivo. Potere esecutivo: applicazione di norme generali e astratte a casi concreti per la cura concreta di interessi generali (non serve per la risoluzione di controversie) -> (Es quando viene concessa un'autorizzazione, l'amministrazione applica la norma generale e astratta ad un caso concreto, la norma generale astratta viene applicata ad un fatto di vita reale, a tutela di un interesse pubblico). Pubbliche amministrazioni (pluralità di pubblicheLe amministrazioni pubbliche sono persone giuridiche che presentano due caratteristiche:
- create dal diritto;
- sono create per la tutela di interessi generali o pubblici.
Le persone giuridiche sono organizzazioni complesse che hanno capacità giuridiche e di agire, sono enti titolari di diritti e destinatari di obblighi giuridici.
- create dal diritto: tutte le pubbliche amministrazioni sono create dalla legge attraverso una norma giuridica;
- per la tutela di interessi pubblici e generali: interesse = stato di aspirazione o tensione ideale verso un bene ritenuto necessario per soddisfare un determinato bisogno; interesse pubblico = quando quell'interesse si riferisce indistintamente a tutta la comunità (es. sicurezza, ambiente, istruzione). L'interesse pubblico è tutelato dal potere legislativo attraverso le norme giuridiche, la cura concreta però viene posta in essere dalle pubbliche amministrazioni.
Il potere amministrativo è lo strumento che la PA utilizza.
Per tutelare l'interesse pubblico, il potere amministrativo è una capacità giuridica speciale attribuita dalla legge alle PA per la cura concreta di interessi pubblici.
I principi su cui si basa il potere amministrativo sono:
- Principio di legalità: il potere amministrativo è sempre subordinato alla legge.
- Principio di tipicità: esistono soltanto i poteri attribuiti dalla legge a determinate PA per evitare che le pubbliche amministrazioni inventino un potere e si approprino di poteri di competenza altrui.
- Principio di imparzialità: la PA deve essere imparziale, collegandosi al potere di eguaglianza.
- Principio del buon andamento dell'amministrazione (è un principio elastico):
- Economicità dell'azione amministrativa: ottenere un certo risultato con il minor impiego di risorse.
- Rendere meno gravosa la posizione di un privato rispetto al potere esecutivo.
- Efficacia ed efficienza della PA: efficacia è il rapporto tra