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Il Fisco: Gli articoli 23, 53 e 119 della Costituzione
Gli articoli 23, 53 e 119 compongono quella che può essere definita "Costituzione fiscale". Si tratta di una parte della costituzione economica diretta ad incidere sul patrimonio economico dei soggetti dell'ordinamento, spostando flussi finanziari da questi allo stato, con la finalità di contribuire alle spese pubbliche.
ARTICOLO 23
Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. L'articolo 23 della costituzione prevede che lo stato possa, attraverso la legge, imporre al cittadino sia l'obbligo di prestazioni personali che di prestazioni patrimoniali.
ARTICOLO 119
L'articolo 119 riconosce espressamente una autonoma capacità impositiva delle regioni, salva la competenza dello Stato a fissare i principi fondamentali del coordinamento tributario. I tributi che le regioni possono istituire con legge sono tributi regionali e locali. L'articolo riconosce l'autonomia di entrata e di
spesa delle regioni e degli enti locali, con la conseguenza della responsabilizzazione di tali enti per le spese sostenute e della possibilità di un trattamento fiscale diverso a seconda del luogo in cui si vive. 22LA FINANZA PUBBLICA:ARTICOLO 81 È stato modificato nel 2012
Uno dei punti di maggiore debolezza è stato identificato nell'assenza di un esplicito obbligo di pareggio di bilancio che avrebbe consentito di evitare un disavanzo sproporzionato. All'inizio l'articolo 81 si limitava a prevedere esclusivamente l'obbligo di copertura per ogni legge che avessi introdotte nuove o maggiori spese non producendo alcun limite automatico di spesa. Si sono sempre applicate delle deroghe in presenza di situazioni avverse. Nel 2012 è stata approvata una legge finalizzata a introdurre in costituzione il principio del pareggio di bilancio Nel comma 2 dell'articolo si ha il divieto di ricorso all'indebitamento, consentito unicamente con autorizzazione
Delle camere a maggioranza assoluta al solo fine di considerare gli effetti del ciclo economico e al verificarsi di eventi eccezionali è stato facile per la carta costituzionale passare da un modello dirigistico a un modello quasi opposto. Lo stato fino agli anni 90, è intervenuto con interventi diretti e indiretti.
INTERVENTI DIRETTI:
- Gestione con 2 modalità:
- Imprese ente → enti pubblici economici cioè persone giuridiche distinte dallo stato, province ecc (Enel, IRI)
- Imprese organo → sono strutture che gestiscono attività imprenditoriali ma non hanno personalità giuridica. Sono delle imprese meno distinte dallo stato, province (esempio: azienda delle poste, dei telefoni, delle ferrovie). Oggi si sono trasformate.
INTERVENTI INDIRETTI:
- Attraverso sostegni (esempio: finanziamenti a Fondo perduto, agevolazioni fiscali, cassa per il mezzogiorno)
C'è stato un forte intervento pubblico in ambito economico fino alla fine degli anni 90.
anni 80
A partire dagli anni 90, quando la globalizzazione dei mercati e le innovazioni tecnologiche si sono unite alle condizioni economiche e fiscali del paese si spinse verso la liberalizzazione e privatizzazione:
- Liberalizzazione: dove c'era monopolio si libera il mercato (es: mercato dei trasporti)
- Privatizzazione: quelli che erano enti pubblici diventano privati (esempio le banche e molte altre imprese. Le ferrovie diventano S.P.A)
L'adesione alla CEE (comunità economica europea) ha indotto un cambiamento nel governo italiano dell'economia in due direzioni principali:
- Divieto di aiuti di Stato e obbligo di apertura dei mercati hanno provocato la questione della compatibilità dei monopoli pubblici e degli interventi diretti dello Stato. Le regole europee pongono limiti all'incidenza degli assetti imprenditoriali sul regime della concorrenza
- Principi di rigore finanziario (crescita equilibrata, divieto di disavanzi superiore al 3% del Pil)
divieto di indebitamento eccessivo ..ecc) hanno imposto un risanamento dei conti pubblici e un controllo dell'equilibrio finanziario
ARTICOLO 118
Principio di sussidiarietà orizzontale
Afferma che il pubblico interviene solo nell'ambito e nella misura in cui il privato non è in grado di offrire un servizio adeguato
CAP 8 - LE FORME DI GOVERNO
La forma di governo indica le modalità con le quali la funzione di indirizzo politico è ripartita tra gli organi costituzionali e le relazioni che intercorrono tra questi. Si intende il meccanismo in base al quale il potere politico si distribuisce tra i vari vertici. Le regioni possono avere una forma di governo diversa rispetto allo stato. Si parla di forma di governo nella misura in cui il potere di indirizzo politico è ripartito tra più organi. Non ha senso parlare di questo se il potere è concentrato su un unico organo. Se tutti i poteri sono concentrati in un unico soggetto la forma di governo
La forma di Stato coincide con la forma di governo e il potere di indirizzo politico si riferisce alla determinazione delle finalità da perseguire da parte dei poteri pubblici, ovvero le scelte politiche che devono essere adottate.
Negli ordinamenti in cui esiste una costituzione lunga e rigida, il potere di esprimere un indirizzo politico trova un limite stabilito dalla costituzione stessa. Questo significa che il potere di governo e parlamento è limitato.
Non ci sono norme che indicano a quale forma di Stato si appartiene. Le forme di governo esistenti sono:
- Forma costituzionale pura
- Forma parlamentare
- Forma presidenziale
- Forma direttoriale
- Forma semi-presidenziale
- Forma neo-parlamentare
1 - FORMA COSTITUZIONALE PURA
Questa forma di governo è caratteristica della forma di Stato liberale di diritto ed è correlata all'esistenza di un re:
- Re e governo - potere esecutivo
- Parlamento - potere legislativo, approva le leggi. Rappresenta solo una classe sociale (borghesia), non ci sono conflitti all'interno.
fiducia del governo
All'interno di questa forma di governo si hanno due fasi:
Fase 1 —> questo tipo di rapporto di fiducia non è concreto
Fase 2 —> si avverte l'esigenza di una razionalizzazione del sistema che si trasforma nel posizionamento di norme giuridiche che disciplinano questo rapporto di fiducia (nostra carta costituzionale)
Alcuni ordinamenti (es: Germania) vogliono avere meccanismi di razionalizzazione più rigidi:
- per assicurare la stabilità del governo è stata introdotta la mozione di sfiducia costruttiva dove il parlamento può votare la sfiducia al Primo Ministro o al governo solo se ne ha già un altro scelto
3 - FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE
Questo modello è tipico degli Stati Uniti
Elemento caratterizzante—> presenza di un potere esecutivo monocratico affidato a un presidente della Repubblica eletto direttamente dal popolo, non legato al parlamento da un rapporto di fiducia
Non c'è
Un organo collegiale ma un organo monocratico (1 persona) eletto al popolo non è legato al parlamento (in USA il parlamento è il congresso). Non c'è rapporto di fiducia tra parlamento e presidente. Il governo è monocratico anche se il presidente si avvale dei segretari di Stato (simili ai nostri ministri) che però non rispondono al parlamento ma bensì al presidente.
Presidente → nomina e revoca i segretari di stato
Cabinet → È l'insieme dei segretari di Stato. Si riuniscono ma sono privi di proprie competenze. Quindi non esiste il governo.
Il potere esecutivo ha avuto la fiducia dal popolo che ha nominato direttamente il presidente. In questa forma di governo si cerca di bilanciare il potere del presidente. Come successo in passato (Trump) può essere che il presidente venga messo in stato d'accusa. Questo potere di inchiesta spetta al parlamento e viene chiamato impeachment. Ciò avviene in determinati casi.
esempio: tradimento, corruzione ecc
Il presidente può essere messo in stato d'accusa solo con maggioranza qualificata dal congresso
Trump è l'unico presidente che ha avuto 2 casi di impeachment -> la procedura non si è mai conclusa
Anche Clinton è stato messo in stato d'accusa
264- FORMA DI GOVERNO DIRETTORIALE
Si trova solo in Svizzera ed è molto particolare
La caratteristica della forma di governo direttoriale è l'assenza di figure monocratiche di rilievo costituzionale (come il presidente della Repubblica e il Primo Ministro) e la divisione del potere politico tra un parlamento eletto e un governo chiamato direttorio che svolge sia le funzioni di esecutivo che di capo dello Stato ed è composto da ministri individuati dal parlamento
Assenza di figure monocratiche -> al vertice ce il direttorio
Parlamento individua i ministri che compongono il direttorio
Questo consiglio dei ministri fa anche le veci del presidente
della repubblica
Ciò nasce dall'idea che nessun singolo uomo deve avere troppo potere
FROMA DI GOVERNO SEMI-PRESIDENZIALE
È tipica della Francia, assomiglia a quella presidenziale
Ci sono sia elementi del presidenzialismo che parlamentarismo
C'è un Presidente della Repubblica il quale ha rilevanti poteri e dall'altra parte esiste un Governo il quale risponde al parlamento
C'è un rapporto di fiducia tra governo e parlamento solo che c'è un presidente dotato di rilevanti poteri
Il presidente ha i poteri perché è dotato di legittimazione diretta - è eletto direttamente dal popolo
Carattere bicefalo del potere esecutivo - vede prevalere l'uno o l'altro in base al variare dei rapporti di forza tra presidente e maggioranza parlamentare.