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DIRITTO ECCLESIASTICO E DIRITTO CANONICO

Diritto ecclesiastico studia i rapporti fra stato e chiesa, fa parte del diritto dello Stato.

Diritto ecclesiastico è insegnato da professori appartenenti a un settore scientifico disciplinare: diritto ecclesiastico e diritto canonico. Questi settori sono settori dell'ordinamento giuridico italiano. Diritto ecclesiastico è un settore dell'ordinamento giuridico italiano, diritto positivo dello stato italiano che disciplina il fenomeno religioso.

Lo stato con la sua legge dà rilevanza giuridica a un diritto esterno. Da unaparte vi è lo stato, dall'altra parte la chiesa e le altre religioni. Vi è una legislazione che si occupa di tale disciplina. Dopo il 1861 veniva insegnato il diritto della Chiesa nelle università. Però per una scelta politica, culturale, non si insegnò più il diritto della chiesa. L'aggettivo ''ecclesiastico'' vuol dire: assemblea dei credenti, fedeli, soprattutto cristiani cattolici. Si tratta di una denominazione un po' stretta rispetto ai temi di cui si occupa il diritto ecclesiastico. Si chiama ''ecclesiastico'' perché dopo il 1861, Francesco Scaduto insieme ad altri studiosi, riflettendo sui problemi da studiare, decise di studiare il diritto ecclesiastico (a quei tempi: diritto della chiesa) in senso moderno, cioè si deve studiare un settore dell'ordinamento italiano, si tratta di

Undiritto che si deve confrontare con il diritto della chiesa. Contemporaneamente aScaduto, Francesco Ruffini fu l'altro padre fondatore del diritto ecclesiastico conScaduto, mette al centro della sua riflessione la libertà religiosa, configurata comeidea fondamentale. La libertà è un'eccezione della storia. Il diritto ecclesiastico devepromuovere la libertà religiosa come un diritto soggettivo pubblico da fare valere difronte all'autorità religiosa. Altri studiosi, giuristi importanti del diritto ecclesiasticofurono: Jemolo; Finocchiaro, il quale legge il diritto ecclesiastico italiano alla luce delvalore costituzionale dell'uguaglianza. Tali giuristi si occuparono, inoltre, dellasistemazione delle fonti di natura ecclesiastica. Le basi del diritto ecclesiastico nellacostituzione sono l'art. 2 (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabilidell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si

svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

art. 19 (Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.)

art. 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.)

art. 7 (Lo Stato e la Chiesa cattolica

sono,ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.), art. 8 (Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.): dalla loro natura emergono vari principi.Diritto canonico è il diritto proprio della chiesa cattolica.

STORIA E RELIGIONE

Presenza della religione nella vita delle persone comporta dei problemi (es. Iran): discriminazioni, persecuzioni nei confronti delle minoranze.Perché la politica si deve occupare della religione? In teoria, la politica e il diritto non dovrebbero mettere parola all'interno della

La sfera religiosa. Non è mai stato così nella storia. Il potere politico, l'ordinamento dello stato si è sempre interessato alla religione, addirittura è stato pervaso da essa. È difficile immaginare uno stato che si disinteressi del fenomeno religioso. Oggi lo stato disciplina in un certo modo il fenomeno religioso. Non esiste alcun ordinamento giuridico che non prenda posizione sul fenomeno religioso. In Italia, lo stato finanzia le questioni religiose con la partecipazione del cittadino (es. 8x1000). La politica non si disinteressa della religione, anzi nell'esperienza greca e romana vi era una fusione: il mondo del diritto era pervaso dalla religione. È inconcepibile un diritto senza la religione. Il diritto dell'occidente continentale nasce dal diritto romano e dal diritto della Chiesa. Giustiniano voleva restaurare l'Impero Romano attraverso il diritto, raccogliendo il diritto romano nel suo codice, Corpus Iuris Civilis. Digesto

(raccoglie la giurisprudenza degli iuriconsulti romani)

1.1.1.2., redatto quando già il cristianesimo era religione di Stato, riprende la distinzione di Ulpiano, il quale professava il paganesimo, tra diritto (''Il diritto pubblico è quello che riguarda lo stato della di Roma...pubblico res(publica)Il diritto pubblico consiste nelle cose sacre, nei sacerdoti e nei magistrati) e diritto privato. La religione dei romani da pagana diventò cristiana: i cristiani furono all'inizio una minoranza perseguitata, sia dagli ebrei sia dai romani. Le persecuzioni iniziano con Nerone nel 64 e cessano con Diocleziano nel 303-304. I pagani (abitanti del villaggio) si chiamavano così perché originariamente erano rimasti nelle campagne, in quanto la conversione cristiana iniziò dalle città. In 4 secoli, il paganesimo (religione politeista) scompare. Il mondo romano diventa un mondo cristiano. I cristiani non si inquadravano bene nel sistema romano.

Per questo venivano perseguitati. Il paganesimo divinizzava l'imperatore. Il problema consisteva nel fatto che il politeismo contrastava con il monoteismo. La svolta si ebbe sotto l'imperatore Costantino con l'editto di Milano del 313, il quale fu un editto di tolleranza. Inoltre, si ebbe il riconoscimento della libertà di tutti i culti. Latanzio ci tramanda l'editto di Milano. Il cristianesimo si sostituisce al paganesimo e la situazione si rigira: es. confisca di beni a danno dei pagani. Costantino riconosce la possibilità di donare beni alla chiesa o di istituirla come erede. Fu concessa alla Chiesa la possibilità di ricevere legati. Grazie a ciò si ha il continuo incremento del patrimonio della chiesa. Inoltre, riconosce ai vescovi la possibilità di esercitare giurisdizione civile (episcopalis audientia). Furono restituiti i beni confiscati. Vi fu l'istituzione dell'Episcopus externus, il quale era un titolo attribuito a

Costantino da Eusebio di Cesarea, storico suo contemporaneo. Egli era il sorvegliante esterno della Chiesa, cioè della vita temporale della Chiesa. I vescovi, successori degli apostoli, iniziarono a governare. Tra i vari vescovi, vi è il vescovo di Roma, in quanto successore di Pietro che morì a Roma, al quale viene riconosciuta una preminenza tra gli altri vescovi. Vi fu l'Istituzione dei concili nei quali si redigevano le nuove leggi della chiesa e si decideva su alcune questioni inerenti al patrimonio della fede. Col concilio di Nicea del 325, nel quale erano presenti vescovi, si ha la condanna dell'arianesimo come eresia, cioè credenza considerata dalla chiesa come erronea, è una forma di dissidenza, e formulazione del credo di professione di fede cattolica. L'arianesimo viene recepito come un delitto civile. Il credo di professione di fede cattolica viene recepito nel diritto pubblico dello stato, il quale fissa determinate regole di

comportamento da seguire. Il periodo delle persecuzioni dura quasi 300 anni. Il Paganesimo è un pensiero filosofico non rozzo. Il diritto pubblico romano è strettamente legato al paganesimo. Questa situazione muta, il cristianesimo si sostituisce al paganesimo. Costantino favorisce la chiesa. Il cristianesimo nasce in Palestina, la quale era una provincia dell'impero. Si estende in tutto l'impero, soprattutto prima nelle città e poi nelle campagne. La conversione dell'impero avviene in 300-400 anni. Giuliano l'apostata, con il quale l'impero che si stava facendo cristiano rischiava di ritornare pagano, tentò di ripristinare il paganesimo ma il suo tentativo non andò in porto. L'Alleanza tra potere religioso e potere politico durò per almeno 1400 anni: questo modello prende forza con Costantino. Nel 389, Teodosio I promulga l'editto di Tessalonica. Si trattava di una costituzione, di una legge civile con la quale la

La religione cristiana diventava la religione ufficiale dell'Impero Romano. Sussistevano forme di diversità dal cristianesimo: gli infedeli (pagani, ebrei), i dissidenti, cioè l'eresia (arianesimo), apostasia (abbandono del cristianesimo), scisma (coloro che operano la divisione della chiesa). Poiché l'impero è diventato cattolico e il cristianesimo fa parte del diritto pubblico, discendono delle conseguenze civili. Il diritto ecclesiastico nasce con Costantino, Teodosio I, Teodosio II, i quali disciplinano con leggi civili la religione in senso stretto e le conseguenze civili per chi è dissidente o infedele. Teodosio II parla nel suo codice del 438, nel 16 libro, del diritto ecclesiastico, cioè disciplina la vita della chiesa e la religione in generale. La stessa cosa accade nel codice Giustiniano del 534. Una parte del codice è il codex, che raccoglie le costituzioni dei romani. Nel codex, il primo libro tratta di questioni religiose.

ma colonna del Codice Teodosiano, che è una raccolta di leggi romane promulgate dall'imperatore Teodosio II nel V secolo. Questo codice è uno dei pilastri del diritto romano e ha avuto un'enorme influenza sulla legislazione successiva. Le leggi contenute nel Codice Teodosiano coprono una vasta gamma di argomenti, tra cui il diritto civile, il diritto penale, il diritto amministrativo e il diritto ecclesiastico. Questo codice è stato fondamentale per la conservazione e la diffusione del diritto romano nel corso dei secoli.
Dettagli
A.A. 2022-2023
123 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiabattiato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto ecclesiastico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Mirabella Orazio.