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Estratto del documento

Principio di imparzialità: L’articolo 1 stabilisce che l'attività amministrativa deve essere

• improntata ai principi di imparzialità, pubblicità e semplificazione. L’imparzialità garantisce

che le decisioni siano prese in modo obiettivo, escludendo favoritismi e disparità di

trattamento.

Diritto di accesso: L'articolo 22, sulla trasparenza, conferisce ai cittadini il diritto di accesso

• ai documenti amministrativi, contribuendo a un controllo sociale dell'operato della pubblica

amministrazione. 6

Articoli 21 e 21-bis: Stabilisce la responsabilità per danno da funzionamento e per il danno

• inutilmente procurato, prevedendo che l'amministrazione possa rivalersi sui funzionari

quando si verifica un danno erariale.

3. D.Lgs. 165/2001

Il D.Lgs. 165/2001, noto come “Testo Unico sul Pubblico Impiego”, stabilisce le norme generali sul

pubblico impiego.

Articolo 21: Disciplina la responsabilità dirigenziale, stabilendo che i dirigenti sono

• responsabili della gestione delle risorse e devono conseguire risultati in linea con gli obiettivi

pianificati.

Articolo 28: Riguarda la responsabilità dei dipendenti pubblici, che possono essere soggetti a

• sanzioni disciplinari in caso di violazioni delle normative.

Articolo 40: Stabilisce che l'atto di nomina al ruolo dirigenziale implica una responsabilità

• piena per tutte le scelte compiute nel corso del mandato.

4. D.Lgs. 150/2009

Questo decreto introduce il sistema di valutazione della performance nella pubblica amministrazione,

con focus sulla responsabilità e sulla trasparenza nell’operato dei dirigenti.

Articolo 1: Promuove la rendicontazione e la trasparenza, stabilendo che le amministrazioni

• devono adottare sistemi di misurazione e valutazione della performance.

Articolo 6: Stabilisce l’obbligo di adottare piani per la performance, inclusi obiettivi specifici

• e misurabili per i dirigenti, i quali possono incorrere in responsabilità se non adeguatamente

raggiunti.

5. D.Lgs. 509/1994

Direttamente collegato alla responsabilità per danno erariale, questo decreto stabilisce le norme

relative al controllo della gestione pubblica. 7

Articoli 1-3: Definiscono i soggetti operanti nella pubblica amministrazione responsabili per

• danni causati a causa di violazioni o atti illeciti. Introducono il principio che la responsabilità

patrimoniale possa generarsi senza dolo ma anche per colpa grave.

Procedimenti di accertamento: Stabilisce i procedimenti per l’accertamento di responsabilità,

• seguendo un iter che coinvolge le corti dei conti e altre autorità preposte alla vigilanza.

6. D.Lgs. 231/2001

Questo decreto disciplina la contabilità pubblica, con un forte focus sulla responsabilità

amministrativa e contabile.

Articolo 1: Definisce le modalità di gestione delle risorse pubbliche e introduce misure di

• controllo riguardo all’appropriazione e all’impiego delle somme.

Articoli 13-15: Stabilisce le modalità di accertamento dell'uso illecito delle risorse pubbliche

• e le conseguenze patrimoniali per i funzionari responsabili.

Sistema di controlli interni: Introduce la necessità di impiegare sistemi di controllo interno

• nella gestione delle finanze pubbliche per identificare e prevenire danni erariali e

malversazioni.

In conclusione, la responsabilità amministrativa, dirigenziale e contabile nella pubblica

amministrazione italiana è un sistema complesso che ha l’obiettivo di garantire trasparenza,

responsabilità e efficienza. Attraverso una rete di norme, dalla Costituzione Italiana fino ai decreti

legislativi, il paese si impegna a mantenere elevati standard di servizio pubblico. Questi principi sono

essenziali non solo per prevenire abusi e corruzione, ma anche per costruire una fiducia solida tra le

istituzioni e i cittadini. Garantire che funzionari e dirigenti rendano conto delle loro azioni è

fondamentale per promuovere un’amministrazione pubblica che operi nell’interesse collettivo e con

il massimo rispetto delle normative vigenti. La responsabilità, quindi, non è solo un obbligo legale

ma una dimensione etica e professionale che deve guidare ogni azione della pubblica

amministrazione. 8

Elementi di contabilità ed ordinamento finanziario degli enti locali

La contabilità e l’ordinamento finanziario degli enti locali rappresentano un elemento cruciale per il

funzionamento delle pubbliche amministrazioni in Italia. Questi strumenti normativi garantiscono

non solo la gestione appropriata delle risorse pubbliche, ma anche la trasparenza e l’efficienza

nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Gli enti locali, tra cui Comuni, Province e Città Metropolitane,

devono affrontare la sfida di garantire l'equilibrio di bilancio, rispettando le normative nazionali e,

talvolta, anche quelle europee, che pongono vincoli significativi sul modo in cui le risorse possono

essere gestite e spese. Il D.Lgs. n. 267/2000, noto come Testo Unico degli Enti Locali, delinea il

quadro giuridico fondamentale riguardante la gestione finanziaria degli enti locali. Questa normativa

stabilisce i principi generali di contabilità pubblica, disciplinando le modalità di redazione,

approvazione e controllo dei bilanci. Uno dei requisiti fondamentali è il rispetto del principio di

legalità, il quale impone che ogni spesa sia prevista in bilancio e autorizzata secondo le disposizioni

di legge. Ciò implica che gli enti locali devono prevedere le proprie entrate e uscite finanziarie in

modo chiaro e trasparente, in modo da garantire la sostenibilità finanziaria a lungo termine.

La contabilità degli enti locali si distingue in contabilità finanziaria e contabilità economica. La prima

si concentra sui flussi di cassa e sulla gestione delle risorse monetarie, riflettendo le operazioni di

entrata e uscita nel bilancio. La contabilità economica, d’altro canto, offre una visione più

complessiva e analitica della situazione economica dell’ente, evidenziando costi, ricavi e risultati

economici. Questa divisione permette una scrupolosa analisi della salute finanziaria, consentendo ai

responsabili di fare scelte informate e strategiche.

Uno degli strumenti principali di gestione finanziaria è il bilancio, che viene redatto annualmente e

deve essere approvato nel rispetto di scadenze ben definite. Il bilancio deve contenere la previsione

delle entrate e delle spese, articolate per capitoli e titoli, e deve essere predisposto in modo tale da

garantire la copertura delle spese programmate. Oltre al bilancio preventivo, gli enti locali devono

presentare un rendiconto annuale di gestione, che consente di verificare la corrispondenza fra le spese

effettuate e quelle previste, garantendo così un controllo della correttezza e della legittimità della

spesa pubblica.

La normativa richiede inoltre che gli enti locali attuino pratiche di programmazione economico-

finanziaria. Queste pratiche devono tenere conto non solo delle necessità immediate, ma anche delle

esigenze future della comunità, permettendo così di pianificare investimenti che promuovano uno

sviluppo sostenibile e migliorativo. La pianificazione deve includere la redazione di piani triennali di

9

investimento, che evidenziano gli obiettivi strategici a lungo termine dell’ente e le risorse necessarie

per raggiungerli.

Un altro elemento significativo è il sistema di controllo interno. Ogni ente locale deve implementare

pratiche di controllo che mirano a garantire la conformità alle normative e la corretta gestione delle

risorse pubbliche. Questo sistema di controllo comprende sia audit interni che esterni, ed è finalizzato

a prevenire frodi, errori e inefficienze. È pertanto cruciale che gli enti locali attuino un monitoraggio

continuo e rigoroso delle proprie finanze per identificare tempestivamente eventuali criticità e rischi.

La trasparenza è imprescindibile nell’ordinamento finanziario degli enti locali. Le amministrazioni

sono tenute a pubblicare i propri bilanci e le relazioni finanziarie, consentendo ai cittadini di accedere

facilmente a informazioni relative alla gestione delle risorse pubbliche. Questo principio consente

non solo di rispettare le normative, ma anche di favorire la partecipazione attiva della cittadinanza

nella vita pubblica. La trasparenza aumenta la fiducia tra le istituzioni e i cittadini e promuove un

controllo sociale efficace sull’operato delle amministrazioni.

Inoltre, gli enti locali devono affrontare la questione della sostenibilità finanziaria, un aspetto

diventato sempre più cruciale nel contesto delle politiche pubbliche. Questo implica una gestione

attenta e responsabile delle risorse, evitando situazioni di indebitamento e di squilibrio di bilancio.

L’ottimizzazione delle risorse economiche e la ricerca di fonti di finanziamento alternative, come i

fondi europei e le collaborazioni con il settore privato, possono contribuire significativamente a

garantire la sostenibilità e l'adeguatezza dei servizi offerti.

Infine, l'implementazione della digitalizzazione rappresenta una grande opportunità per migliorare

l'efficienza della contabilità e dell'ordinamento finanziario degli enti locali. L'uso di strumenti digitali

per la gestione delle procedure di bilancio e di rendicontazione può contribuire ad una maggiore

efficienza, trasparenza e tracciabilità delle operazioni finanziarie, facilitando al contempo il

monitoraggio e il controllo delle spese. 10

Legislazione in materia di Servizi Pubblici Locali (D.Lgs. n. 175/2016)

La struttura dei servizi pubblici locali è un elemento fondamentale per il funzionamento delle

comunità e la loro qualità della vita. In Italia, i servizi pubblici locali comprendono varie attività

essenziali come il trasporto pubblico, la gestione dei rifiuti, l'acqua e i servizi sociali. La legislazione

che regola questi servizi ha lo scopo di garantire efficienza, qualità e accessibilità, contribuendo al

benessere collettivo. In questo contesto, la legge principale che disciplina i servizi pubblici locali è il

D.Lgs. n. 175/2016, noto come Testo Unico dei Servizi Pubblici Locali (TUSPL), che ha riunito e

ordinato la normativa esistente, introducendo principi chiari per la gestione di tali servizi.

Il quadro normativo: il D.Lgs. n. 175/2016. Il Testo Unico dei Servizi Pubblici Locali definisce

innanzitutto i principi fondamentali per l'organizzazione e la gestione dei servizi, ponendo l’accento

sull'efficienza, la qualità e la sostenibilità. Il D.Lgs. n. 175/2016 stabilisce che i servizi pubblici locali

devono essere gestiti in modo da garantire l'interesse generale, con particolare attenzione alle es

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A.A. 2023-2024
49 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessioamore88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Mirra Donato.